Luca ed io ci siamo fatti la guerra per colpa di Rosetta.
ROSETTA è stato il nostro pomo della discordia, mi sono infiammata come spesso mi succede quando sostengo le mie idee.
E Luca non capisce che non voglio dare ad esse un valore universale, ma che semplicemente ci tengo a fare conoscere a lui il mio pensiero. E quando mi inerpico in ragionamenti, seppur tortuosi come lo è il cuore, è del mio sentire che parlo, è una parte di me che metto a nudo. E mi infiammo, sì mi infiammo, e sono un vulcano di parole, parlo con lo stomaco, con la testa, con le mie visioni.
Ricordo le discussioni infuocate a proposito de "L'urlo" di Munch, che mi andò persino di traverso tutto quello che avevo mangiato. E quando Luca mi vuole fare arrabbiare mi ricorda quell'episodio. Lo sa quanto mi calo dentro questi argomenti, quanto li vivo con tutto il mio essere, ma in fondo si diverte a dare fuoco alle braci.
Ci tenevo a fare vedere a Luca questo film, un mio cimelio in VHS che custodisco gelosamente insieme alle pellicole dei registi che più amo.
Non mi aspettavo una reazione di caloroso entusiasmo da parte sua, ma non nego che la sua indifferenza, il suo dire "E' un film inutile" mi abbiano in qualche modo delusa. So che non è un film facile, i fratelli Dardenne vengono dal mondo dei documentari ed in un secondo tempo sono approdati ad un cinema impegnato che ruota intorno a tematiche sociali. Le loro opere sono film spogli, essenziali, ma di forte impatto.
"Rosetta" è un grido. E' un volto.
E' mille altri volti, mille altri microcosmi.
La storia è costruita in modo minimalista, intorno al quotidiano, ai piccoli gesti, a quello che è routine, abitudine.
Rosetta è una ragazza che vive ai margini, in una roulotte parcheggiata in un campeggio di una misera periferia belga. Rosetta vive in modo lacerante il problema del lavoro, lavoro che manca, che quando c'è, è comunque precario e si sente tarpare le ali da una società chiusa ed indifferente.
Si aggrappa con le unghie, con la pancia, all'idea di un lavoro. Vuole un lavoro vero e sottolinea più volte questa parola. Non vuole sussidi, non vuole elemosina. Vuole un lavoro vero per sentire di esistere. Per sentirsi normale.
Vive la condizione di lavoratrice sfruttata, ha una madre che è lei ad accudire, che non fa che bere e andare a letto col primo che le capita a tiro. E quando finalmente trova un amico sincero che le dà il suo appoggio, lei finirà per tradirlo pur di sottrargli il suo lavoro.
E' molto intenso il momento in cui Rosetta è stesa sul letto e ripete a se stessa il suo nome, la sicurezza conquistata ora che ha trovato un lavoro, la certezza data dal poter contare su di un amico.
"Mi chiamo Rosetta. Ho trovato un lavoro. Ho una vita normale. Non cadrò nel buco."
Rosetta cammina svelta, è sempre di fretta, non ha tempo. Ogni cosa che fa la fa con una disperata sensazione di urgenza. La regia indugia sui suoi passi, sul percorso che fa da casa al posto di lavoro, sul momento in cui si toglie le scarpe ed indossa degli stivaloni per addentrarsi nel campeggio, indugia sul suo viso mentre litiga con sua madre, con i datori di lavoro. Sembra quasi di sentire il suo respiro, sembra un animale braccato mentre cammina mordendo il tempo, alla ricerca del suo posto nella società, alla ricerca di quella dignità che sente di non avere anche per il solo fatto di non vivere in una casa vera.
E' alla ricerca di se stessa. E' alla spasmodica ricerca della salvezza per sua madre. E' fondamentalmente sola. E' terribilmente fragile, ma ha rivestito la sua spessa corazza di aculei per difendersi da tutti. Vive con la disperazione dei crampi allo stomaco, impaurita dalla sensazione di precarietà che non le fa vedere il futuro.
"Rosetta" è uno di quei film che mi ha umanamente toccata e confesso che non ho ancora trovato nessuno a cui abbia fatto lo stesso effetto. Non mi considero sbagliata. Non ho bisogno di effetti speciali o di repentini colpi di scena per rimanere abbagliata.
Luca dice che nel mondo succedono cose ben peggiori che di sicuro sconvolgono di più. E' certamente vero, ma personalmente penso che non sono solo le catastrofi o i disastri di bibliche dimensioni ad essere degne di notizia, ad essere degne di una solidarietà universale. Esistono microcosmi di cui poco si parla o di cui a volte addirittura ci si limita solo a parlarne.
Terremoti, scandali, disoccupazione, fame, disperazione, l'orrore cresce e diventa un' infuriata richiesta di giustizia. Viviamo l'assurdo di popoli che vanno in guerra per scongiurare la guerra, l'assurdo dei quintali di pane che nelle nostre città vengono buttati mentre c'è gente che davanti alle telecamere urla la disperazione della fame, viviamo l'assurdo di tiranni che sorridono come angioletti, di potenti che hanno perso il lume della ragione ed il senso della misura, di poveri che si perdono dentro tunnel senza uscita, di ricchi che ingrossano i portafogli di chirurghi plastici pur di avere in cambio l'elisir di giovinezza, di terroristi che seminano il terrore ed assurgono allo stato di santità, di scienziati che ci clonano per fare di noi esseri migliori, di figli che vivono dentro videogiochi non-stop per arrivare al punto di, non vivere la vita anche nell'ottica del gioco, del sapere giocare, ma di scambiarla proprio per un gioco. E allora una vita vale quanto il costo di una tanica di benzina.
Si può rimanere toccati da tutto questo, ma si può anche scegliere di rimanere alla periferia di tutto. Pensare che questo non ci riguarda. Che il dolore degli altri non è importante. Perchè non è toccato a noi. E allora siamo fortunati. E allora se siamo fortunati meglio non pensarci. Tanto abbiamo il telecomando per cambiare canale, per passare a ben altri programmi. Perchè preferiamo vivere sotto l'effetto di tranquillanti-non pensieri.
Ed è per questo che mi arrabbio con Luca se ritiene che un film come "Rosetta" sia inutile. E così mi infilo sotto le coperte e mi giro dall'altra parte, con le guance che sono ancora papavero.
Mi giro, ma non resisto più di un attimo e allora mi sfogo mordendolo sul collo e dappertutto, fino a quando lo sento dire "Ma in fondo non era così male!"
"Rosetta?" gli chiedo io, con la luce che si fa largo nei miei occhi, pronta ad assaggiare in silenzio una fetta di trionfo.
"No, tu mentre mi mordevi" mi dice ridendo.LA PERSONALE VISIONE DI LUCA
VELLUTATA CON TRIPUDIO DI CAVOLI, SALMONE E CANNOCCHIE
Ingredienti:
300 gr di cime di cavolfiore
300 gr di cime di broccoli
300 gr di cavoletti di Bruxelles
2 spicchi d'aglio
4 patate
300 gr circa di salmone fresco in trancio
6 cannocchie
1 costa di sedano
1 cipolla
brodo vegetale
maggiorana
sale e pepe
semi di finocchio
olio extravergine d'oliva
In una padella capiente mettiamo un bel po' di olio extravergine d'oliva a scaldare insieme ai due spicchi d'aglio leggermente schiacciati. Uniamo le cimette di cavolfiore e di broccoli e i cavoletti di Bruxelles.Facciamo rosolare, aggiungiamo un po' d'acqua e facciamo cuocere finchè saranno al dente.
In un tegame facciamo lessare quattro patate di media grandezza.
Nel frattempo puliamo le cannocchie, tagliamo il salmone a pezzetti e tritiamo il sedano e la cipolla.
Mettiamo sul fornello un tegame di coccio, vi versiamo un filo d'olio extravergine d'oliva e facciamo soffriggere la cipolla ed il sedano tritati. Una volta che saranno ben dorati, uniamo i pezzetti di salmone fresco e dopo un paio di minuti le cannocchie.
Frulliamo le patate ed i cavoli insieme ad un po' di brodo vegetale e versiamo la purea ottenuta, nel tegame di coccio ed andremo ad aggiungere del brodo vegetale, noi ne abbiamo aggiunto ad occhio, all'incirca un litro e mezzo.
Regoliamo di pepe, aggiungiamo un pizzico di sale, la maggiorana e lasciamo cuocere per circa 40 minuti, fino ad ottenere la consistenza che desideriamo.
Prima di impiattare, completiamo con un cucchiaio raso di semi di finocchio, che conferiscono al piatto un delicato profumo ed un'aroma che ben si lega con la nostra vellutata.
L'abbiamo accompagnata con delle fettine di pane fatto in casa, del pane ai semi di zucca.
Abbiamo inserito tutti gli ingredienti, nell'ordine in cui li abbiamo riportati, nella macchina del pane, ad eccezione dei semi di zucca che abbiamo aggiunto successivamente, dopo il primo bip.
Semplicemente delizioso!
Heat extravirgin olive oil in a saucepan and add garlic. Add cauliflower, broccoli and brussels sprouts and simmer for 10 minutes or until the vegetables are tender. Remove from the heat.
Meanwhile, in a saucepan, saute the onion and celery until tender, add salmon and mantis shrimp. Cook and stir for 2 minutes.
Bring potatoes to a boil, cook until they're tender. Puree all the vegetables in a blender with half of the broth.
Add the vegetables mixture to the fish and stir. Add broth, marjoram, salt and pepper. Cover and simmer, stirring frequently. Continue stirring until the soup is hot and well blended. Remove from the heat and garnish with fennel seeds.
We made our own freshly baked bread at home using a Breadmaker.
Carefully follow the order of ingredients and quantities indicated in the recipe. First the liquids, then the solids. Yeast should not come into contact with liquids, sugar or salt.
It is important to measure the quantity of flour precisely.
You have to add roasted pumkin seeds after the beep for additional ingredients.
ROSETTA è stato il nostro pomo della discordia, mi sono infiammata come spesso mi succede quando sostengo le mie idee.
E Luca non capisce che non voglio dare ad esse un valore universale, ma che semplicemente ci tengo a fare conoscere a lui il mio pensiero. E quando mi inerpico in ragionamenti, seppur tortuosi come lo è il cuore, è del mio sentire che parlo, è una parte di me che metto a nudo. E mi infiammo, sì mi infiammo, e sono un vulcano di parole, parlo con lo stomaco, con la testa, con le mie visioni.
Ricordo le discussioni infuocate a proposito de "L'urlo" di Munch, che mi andò persino di traverso tutto quello che avevo mangiato. E quando Luca mi vuole fare arrabbiare mi ricorda quell'episodio. Lo sa quanto mi calo dentro questi argomenti, quanto li vivo con tutto il mio essere, ma in fondo si diverte a dare fuoco alle braci.
Ci tenevo a fare vedere a Luca questo film, un mio cimelio in VHS che custodisco gelosamente insieme alle pellicole dei registi che più amo.
Non mi aspettavo una reazione di caloroso entusiasmo da parte sua, ma non nego che la sua indifferenza, il suo dire "E' un film inutile" mi abbiano in qualche modo delusa. So che non è un film facile, i fratelli Dardenne vengono dal mondo dei documentari ed in un secondo tempo sono approdati ad un cinema impegnato che ruota intorno a tematiche sociali. Le loro opere sono film spogli, essenziali, ma di forte impatto.
"Rosetta" è un grido. E' un volto.
E' mille altri volti, mille altri microcosmi.
La storia è costruita in modo minimalista, intorno al quotidiano, ai piccoli gesti, a quello che è routine, abitudine.
Rosetta è una ragazza che vive ai margini, in una roulotte parcheggiata in un campeggio di una misera periferia belga. Rosetta vive in modo lacerante il problema del lavoro, lavoro che manca, che quando c'è, è comunque precario e si sente tarpare le ali da una società chiusa ed indifferente.
Si aggrappa con le unghie, con la pancia, all'idea di un lavoro. Vuole un lavoro vero e sottolinea più volte questa parola. Non vuole sussidi, non vuole elemosina. Vuole un lavoro vero per sentire di esistere. Per sentirsi normale.
Vive la condizione di lavoratrice sfruttata, ha una madre che è lei ad accudire, che non fa che bere e andare a letto col primo che le capita a tiro. E quando finalmente trova un amico sincero che le dà il suo appoggio, lei finirà per tradirlo pur di sottrargli il suo lavoro.
E' molto intenso il momento in cui Rosetta è stesa sul letto e ripete a se stessa il suo nome, la sicurezza conquistata ora che ha trovato un lavoro, la certezza data dal poter contare su di un amico.
"Mi chiamo Rosetta. Ho trovato un lavoro. Ho una vita normale. Non cadrò nel buco."
Rosetta cammina svelta, è sempre di fretta, non ha tempo. Ogni cosa che fa la fa con una disperata sensazione di urgenza. La regia indugia sui suoi passi, sul percorso che fa da casa al posto di lavoro, sul momento in cui si toglie le scarpe ed indossa degli stivaloni per addentrarsi nel campeggio, indugia sul suo viso mentre litiga con sua madre, con i datori di lavoro. Sembra quasi di sentire il suo respiro, sembra un animale braccato mentre cammina mordendo il tempo, alla ricerca del suo posto nella società, alla ricerca di quella dignità che sente di non avere anche per il solo fatto di non vivere in una casa vera.
E' alla ricerca di se stessa. E' alla spasmodica ricerca della salvezza per sua madre. E' fondamentalmente sola. E' terribilmente fragile, ma ha rivestito la sua spessa corazza di aculei per difendersi da tutti. Vive con la disperazione dei crampi allo stomaco, impaurita dalla sensazione di precarietà che non le fa vedere il futuro.
"Rosetta" è uno di quei film che mi ha umanamente toccata e confesso che non ho ancora trovato nessuno a cui abbia fatto lo stesso effetto. Non mi considero sbagliata. Non ho bisogno di effetti speciali o di repentini colpi di scena per rimanere abbagliata.
Luca dice che nel mondo succedono cose ben peggiori che di sicuro sconvolgono di più. E' certamente vero, ma personalmente penso che non sono solo le catastrofi o i disastri di bibliche dimensioni ad essere degne di notizia, ad essere degne di una solidarietà universale. Esistono microcosmi di cui poco si parla o di cui a volte addirittura ci si limita solo a parlarne.
Terremoti, scandali, disoccupazione, fame, disperazione, l'orrore cresce e diventa un' infuriata richiesta di giustizia. Viviamo l'assurdo di popoli che vanno in guerra per scongiurare la guerra, l'assurdo dei quintali di pane che nelle nostre città vengono buttati mentre c'è gente che davanti alle telecamere urla la disperazione della fame, viviamo l'assurdo di tiranni che sorridono come angioletti, di potenti che hanno perso il lume della ragione ed il senso della misura, di poveri che si perdono dentro tunnel senza uscita, di ricchi che ingrossano i portafogli di chirurghi plastici pur di avere in cambio l'elisir di giovinezza, di terroristi che seminano il terrore ed assurgono allo stato di santità, di scienziati che ci clonano per fare di noi esseri migliori, di figli che vivono dentro videogiochi non-stop per arrivare al punto di, non vivere la vita anche nell'ottica del gioco, del sapere giocare, ma di scambiarla proprio per un gioco. E allora una vita vale quanto il costo di una tanica di benzina.
Si può rimanere toccati da tutto questo, ma si può anche scegliere di rimanere alla periferia di tutto. Pensare che questo non ci riguarda. Che il dolore degli altri non è importante. Perchè non è toccato a noi. E allora siamo fortunati. E allora se siamo fortunati meglio non pensarci. Tanto abbiamo il telecomando per cambiare canale, per passare a ben altri programmi. Perchè preferiamo vivere sotto l'effetto di tranquillanti-non pensieri.
Ed è per questo che mi arrabbio con Luca se ritiene che un film come "Rosetta" sia inutile. E così mi infilo sotto le coperte e mi giro dall'altra parte, con le guance che sono ancora papavero.
Mi giro, ma non resisto più di un attimo e allora mi sfogo mordendolo sul collo e dappertutto, fino a quando lo sento dire "Ma in fondo non era così male!"
"Rosetta?" gli chiedo io, con la luce che si fa largo nei miei occhi, pronta ad assaggiare in silenzio una fetta di trionfo.
"No, tu mentre mi mordevi" mi dice ridendo.LA PERSONALE VISIONE DI LUCA
Io questa recensione non la volevo scrivere. Non tanto perché è stata una lunga discussione ma perché non mi piace passare per superficiale o qualunquista.
E' vero, siamo una coppia affiatata ma è anche vero che i nostri gusti non collimano sempre.
Un lunedì, come tanti. Un lunedì dove anche la televisione ha da proporre solo trasmissioni trash.
Sabrina sta cercando di acculturarmi anche nel mondo del cinema. Film lontani dai luoghi comuni. Film di “qualità”.
Di Rosetta sono settimane che me ne parla ed è giunta l'ora di vederlo.
Trama: una ragazza viene licenziata perché è finito il suo periodo di prova. La ragazza si inc***a ed arriva la polizia per allontanarla.
La ragazza continua a cercare lavoro, rinuncia ad avere un sussidio di disoccupazione perché è “inutilmente” orgogliosa ma soprattutto perché vuole un lavoro vero (nobile).
Trova un nuovo lavoro ed un “amico” che poi tradirà “rubandogli” il lavoro, dato che lei è stata nuovamente ed ingiustamente licenziata.
Rosetta è una ragazza che vive all'estremo limite della povertà assoluta. Una madre alcolizzata che si prostituisce per una bottiglia d'alcol e per pagare l'acqua della roulotte dove vivono.
Rosetta è decisamente una ragazza “combattiva” e, appunto, denuncia di truffa al datore di lavoro, l'unico vero amico che incontra pur di avere un lavoro. Il lavoro dell'amico.
Il film finisce con Rosetta che rinuncia al lavoro avuto, vuoi per il rimorso di quanto ha fatto, vuoi perché la madre se non seguita attentamente rischia il coma etilico.
Ecco, scritto così sembra sicuramente un brutto film ma, soprattutto, è un brutto modo di fare una critica.
Si dovrebbe parlare di quanto è difficile per un giovane trovare un lavoro ed ancora più difficile mantenerlo senza prostituirsi.
Il film finisce, guardo Sabrina negli occhi e me ne esco con un “film inutile...” Sinceramente non ho saputo descriverlo meglio.
Ho cercato di farle capire che in un film, la sola denuncia non basta, che ci vuole più coraggio nel raccontare, che non si deve rimanere sempre e solo sulla superficie, che si dovrebbe entrare di più all'interno del dramma.
Sabrina mi fa presente che l'attrice ha vinto un premio ed io le ho ribadito che quasi mai un film comico, puramente comico, ha mai vinto premi. Anche un film come Forrest Gump ha sì, vinto l'oscar, ma il personaggio interpretato da Tom Hanks è un personaggio, a modo suo, drammatico.
Le ripeto che i falsi documentari sulle sfortune altrui non mi piacciono. Sanno di falso anche se descrivono un mondo che esiste, ma la realtà è molto peggiore di quello che viene mostrato. Basta scendere per le strade della Bolognina e si vedono cose peggiori.
Certo, denunciare lo stato di povertà delle vite che ci passano accanto è nobile, certo che usare una regia fatta con una telecamera a spalla è di grande impatto (in alcuni casi anche per lo stomaco), certo che raccontare una trama cruda e scarna come quella di Rosetta è anche quello di forte impatto. Certo che l'ambiente costantemente plumbeo del film sottolinea la durezza e la tristezza della vita. Certo che come film è....inutile.
Sarà che la vita che mi scorre accanto è peggio e che vederla in un film non mi va. Ma la cosa che più mi scontra con Sabrina è la definizione di capolavoro. La cosa è soggettiva. L'urlo di Munch a me non piace, non mi trasmette nulla. Ironicamente le dico che a me ricorda un uomo con un forte mal di denti, che i colori che a lei ricordano la disperazione che dovrebbe essere sull'orizzonte del quadro, per me sono i colori di un povero cristo che ha bisogno assoluto di andare dal dentista. Qualcuno si ricorda del dolore che si prova quando un dente del giudizio fa male?
L'arte come la concepisco io deve darmi magia. Quando l'arte è fatta dai critici che te la spiegano, non è arte, è mercificazione dell'opera dell'ingegno umano. Poi, per come la vedo io, più un opera è osannata dai critici meno mi piace. Non so, ma ci vedo solo una persona che sa fare i propri interessi. Guardare una tela strappata e cercarvi all'interno la drammaticità, il senso di rottura.....Sì, il senso di rottura nel guardare una cosa, per me indubbiamente, brutta.
La regia, osannata dai critici è fatta in un solo modo. Non c'è ricerca, non c'è profondità. Guardo un film e durante il film devo anche capire quello che il regista vuol dire con le sue inquadrature? Se la regia fosse di qualità, a parer mio, non lo devo pensare, mi deve entrare dentro con naturalità, mi deve arrivare alla pancia, mi deve scarnificare l'anima. Non debbo essere io che durante la proiezione mi devo fermare a capire. Il bello dell'invenzione del cinema è l'immediatezza e se un regista tratta un racconto come un documentario, quello che vedo è un noiosissimo documentario.
C'è un solo punto, in tutto il film, dove è pura poesia sia nell'immagine che nel dialogo, quando Rosetta prima di addormentarsi in un letto di fortuna a casa dell'amico che poi tradirà, enuncia tutta la sua solitudine.
Rosetta è una storia come mille, raccontata per immagini e, sicuramente minimalista.
Tutte le emozioni che Sabrina ci legge e che cerca di svelarmi non le ho avute.
Il giorno dopo ho cercato dentro me il perché quel film non mi sia piaciuto e, l'unica risposta che mi è venuta è perché sono un superficiale.
Ma io non mi sento un superficiale.
Ho cercato di entrare in quel film ma di quel film c'è stato poco o nulla che mi sia piaciuto.
Ma perché devo vedere quanto quel film sia di denuncia, sia un film crudo. Per me è stato come aver in mano il copione di uno spettacolo teatrale, sedermi in platea e leggermelo da solo senza pubblico. Quello che mi ha lasciato è la pochezza della regia, la scarsa ricerca dell'inquadratura, la superficialità del dialogo. La semplicità, quasi scontata della trama. Mano a mano che le scene si susseguivano, immaginavo già quello che sarebbe avvenuto dopo. Ho sperato, fino alla fine, che la denuncia fosse almeno forte ,ma quello che mi è arrivato è stata la superficialità con cui è stato trattato il tema della disperazione di una ragazza che con tutta la sua buona volontà, la sua determinazione, cercasse di realizzarsi nella vita e trovasse una soluzione anche per sua madre. Forse lo scopo del regista era solo quello di far pensare la gente. Beh, in quello c'è sicuramente riuscito. Allora devo dire che è un bel film? No, non mi è piaciuto!
L'unica cosa che è sempre bello fare quando guardo un film con Sabrina è quello di averla vicina e di poter affrontare una discussione in serenità.
E' vero, siamo una coppia affiatata ma è anche vero che i nostri gusti non collimano sempre.
Un lunedì, come tanti. Un lunedì dove anche la televisione ha da proporre solo trasmissioni trash.
Sabrina sta cercando di acculturarmi anche nel mondo del cinema. Film lontani dai luoghi comuni. Film di “qualità”.
Di Rosetta sono settimane che me ne parla ed è giunta l'ora di vederlo.
Trama: una ragazza viene licenziata perché è finito il suo periodo di prova. La ragazza si inc***a ed arriva la polizia per allontanarla.
La ragazza continua a cercare lavoro, rinuncia ad avere un sussidio di disoccupazione perché è “inutilmente” orgogliosa ma soprattutto perché vuole un lavoro vero (nobile).
Trova un nuovo lavoro ed un “amico” che poi tradirà “rubandogli” il lavoro, dato che lei è stata nuovamente ed ingiustamente licenziata.
Rosetta è una ragazza che vive all'estremo limite della povertà assoluta. Una madre alcolizzata che si prostituisce per una bottiglia d'alcol e per pagare l'acqua della roulotte dove vivono.
Rosetta è decisamente una ragazza “combattiva” e, appunto, denuncia di truffa al datore di lavoro, l'unico vero amico che incontra pur di avere un lavoro. Il lavoro dell'amico.
Il film finisce con Rosetta che rinuncia al lavoro avuto, vuoi per il rimorso di quanto ha fatto, vuoi perché la madre se non seguita attentamente rischia il coma etilico.
Ecco, scritto così sembra sicuramente un brutto film ma, soprattutto, è un brutto modo di fare una critica.
Si dovrebbe parlare di quanto è difficile per un giovane trovare un lavoro ed ancora più difficile mantenerlo senza prostituirsi.
Il film finisce, guardo Sabrina negli occhi e me ne esco con un “film inutile...” Sinceramente non ho saputo descriverlo meglio.
Ho cercato di farle capire che in un film, la sola denuncia non basta, che ci vuole più coraggio nel raccontare, che non si deve rimanere sempre e solo sulla superficie, che si dovrebbe entrare di più all'interno del dramma.
Sabrina mi fa presente che l'attrice ha vinto un premio ed io le ho ribadito che quasi mai un film comico, puramente comico, ha mai vinto premi. Anche un film come Forrest Gump ha sì, vinto l'oscar, ma il personaggio interpretato da Tom Hanks è un personaggio, a modo suo, drammatico.
Le ripeto che i falsi documentari sulle sfortune altrui non mi piacciono. Sanno di falso anche se descrivono un mondo che esiste, ma la realtà è molto peggiore di quello che viene mostrato. Basta scendere per le strade della Bolognina e si vedono cose peggiori.
Certo, denunciare lo stato di povertà delle vite che ci passano accanto è nobile, certo che usare una regia fatta con una telecamera a spalla è di grande impatto (in alcuni casi anche per lo stomaco), certo che raccontare una trama cruda e scarna come quella di Rosetta è anche quello di forte impatto. Certo che l'ambiente costantemente plumbeo del film sottolinea la durezza e la tristezza della vita. Certo che come film è....inutile.
Sarà che la vita che mi scorre accanto è peggio e che vederla in un film non mi va. Ma la cosa che più mi scontra con Sabrina è la definizione di capolavoro. La cosa è soggettiva. L'urlo di Munch a me non piace, non mi trasmette nulla. Ironicamente le dico che a me ricorda un uomo con un forte mal di denti, che i colori che a lei ricordano la disperazione che dovrebbe essere sull'orizzonte del quadro, per me sono i colori di un povero cristo che ha bisogno assoluto di andare dal dentista. Qualcuno si ricorda del dolore che si prova quando un dente del giudizio fa male?
L'arte come la concepisco io deve darmi magia. Quando l'arte è fatta dai critici che te la spiegano, non è arte, è mercificazione dell'opera dell'ingegno umano. Poi, per come la vedo io, più un opera è osannata dai critici meno mi piace. Non so, ma ci vedo solo una persona che sa fare i propri interessi. Guardare una tela strappata e cercarvi all'interno la drammaticità, il senso di rottura.....Sì, il senso di rottura nel guardare una cosa, per me indubbiamente, brutta.
La regia, osannata dai critici è fatta in un solo modo. Non c'è ricerca, non c'è profondità. Guardo un film e durante il film devo anche capire quello che il regista vuol dire con le sue inquadrature? Se la regia fosse di qualità, a parer mio, non lo devo pensare, mi deve entrare dentro con naturalità, mi deve arrivare alla pancia, mi deve scarnificare l'anima. Non debbo essere io che durante la proiezione mi devo fermare a capire. Il bello dell'invenzione del cinema è l'immediatezza e se un regista tratta un racconto come un documentario, quello che vedo è un noiosissimo documentario.
C'è un solo punto, in tutto il film, dove è pura poesia sia nell'immagine che nel dialogo, quando Rosetta prima di addormentarsi in un letto di fortuna a casa dell'amico che poi tradirà, enuncia tutta la sua solitudine.
Rosetta è una storia come mille, raccontata per immagini e, sicuramente minimalista.
Tutte le emozioni che Sabrina ci legge e che cerca di svelarmi non le ho avute.
Il giorno dopo ho cercato dentro me il perché quel film non mi sia piaciuto e, l'unica risposta che mi è venuta è perché sono un superficiale.
Ma io non mi sento un superficiale.
Ho cercato di entrare in quel film ma di quel film c'è stato poco o nulla che mi sia piaciuto.
Ma perché devo vedere quanto quel film sia di denuncia, sia un film crudo. Per me è stato come aver in mano il copione di uno spettacolo teatrale, sedermi in platea e leggermelo da solo senza pubblico. Quello che mi ha lasciato è la pochezza della regia, la scarsa ricerca dell'inquadratura, la superficialità del dialogo. La semplicità, quasi scontata della trama. Mano a mano che le scene si susseguivano, immaginavo già quello che sarebbe avvenuto dopo. Ho sperato, fino alla fine, che la denuncia fosse almeno forte ,ma quello che mi è arrivato è stata la superficialità con cui è stato trattato il tema della disperazione di una ragazza che con tutta la sua buona volontà, la sua determinazione, cercasse di realizzarsi nella vita e trovasse una soluzione anche per sua madre. Forse lo scopo del regista era solo quello di far pensare la gente. Beh, in quello c'è sicuramente riuscito. Allora devo dire che è un bel film? No, non mi è piaciuto!
L'unica cosa che è sempre bello fare quando guardo un film con Sabrina è quello di averla vicina e di poter affrontare una discussione in serenità.
ABBIAMO SUPERATO LE 100.000 VISITE
Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di Alessia di Timo e Maggiorana!
Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di Alessia di Timo e Maggiorana!
VELLUTATA CON TRIPUDIO DI CAVOLI, SALMONE E CANNOCCHIE
Ingredienti:
300 gr di cime di cavolfiore
300 gr di cime di broccoli
300 gr di cavoletti di Bruxelles
2 spicchi d'aglio
4 patate
300 gr circa di salmone fresco in trancio
6 cannocchie
1 costa di sedano
1 cipolla
brodo vegetale
maggiorana
sale e pepe
semi di finocchio
olio extravergine d'oliva
In una padella capiente mettiamo un bel po' di olio extravergine d'oliva a scaldare insieme ai due spicchi d'aglio leggermente schiacciati. Uniamo le cimette di cavolfiore e di broccoli e i cavoletti di Bruxelles.Facciamo rosolare, aggiungiamo un po' d'acqua e facciamo cuocere finchè saranno al dente.
In un tegame facciamo lessare quattro patate di media grandezza.
Nel frattempo puliamo le cannocchie, tagliamo il salmone a pezzetti e tritiamo il sedano e la cipolla.
Mettiamo sul fornello un tegame di coccio, vi versiamo un filo d'olio extravergine d'oliva e facciamo soffriggere la cipolla ed il sedano tritati. Una volta che saranno ben dorati, uniamo i pezzetti di salmone fresco e dopo un paio di minuti le cannocchie.
Frulliamo le patate ed i cavoli insieme ad un po' di brodo vegetale e versiamo la purea ottenuta, nel tegame di coccio ed andremo ad aggiungere del brodo vegetale, noi ne abbiamo aggiunto ad occhio, all'incirca un litro e mezzo.
Regoliamo di pepe, aggiungiamo un pizzico di sale, la maggiorana e lasciamo cuocere per circa 40 minuti, fino ad ottenere la consistenza che desideriamo.
Prima di impiattare, completiamo con un cucchiaio raso di semi di finocchio, che conferiscono al piatto un delicato profumo ed un'aroma che ben si lega con la nostra vellutata.
L'abbiamo accompagnata con delle fettine di pane fatto in casa, del pane ai semi di zucca.
PANE DI FARINA DI MAIS AI SEMI DI ZUCCA
Ingredienti:
270 ml d'acqua
200 gr di farina di mais
250 gr di farina 00
2,5 cucchiaini di lievito madre disidratato
1,5 cucchiaini di sale
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di succo di limone
180 gr di semi di zucca
Ingredienti:
270 ml d'acqua
200 gr di farina di mais
250 gr di farina 00
2,5 cucchiaini di lievito madre disidratato
1,5 cucchiaini di sale
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaio di olio extravergine d'oliva
1 cucchiaino di succo di limone
180 gr di semi di zucca
Abbiamo inserito tutti gli ingredienti, nell'ordine in cui li abbiamo riportati, nella macchina del pane, ad eccezione dei semi di zucca che abbiamo aggiunto successivamente, dopo il primo bip.
Semplicemente delizioso!
VELVETY CAULIFLOWER SOUP WITH FRESH SALMON AND FENNEL SEEDS
Ingredients:
300 g head cauliflower, chopped
300 g Brussels sprouts
300 g head broccoli
1 medium onion, chopped
1 celery rib, sliced
2 garlic cloves
4 medium potatoes
5 cups vegetable broth
300 g fresh salmon (cut into cubes)
6 Mantis shrimp
1/2 teaspoon dried marjoram
1/2 tbs dried fennel seeds
salt
coarsely ground pepper
extravirgin olive oil
Ingredients:
300 g head cauliflower, chopped
300 g Brussels sprouts
300 g head broccoli
1 medium onion, chopped
1 celery rib, sliced
2 garlic cloves
4 medium potatoes
5 cups vegetable broth
300 g fresh salmon (cut into cubes)
6 Mantis shrimp
1/2 teaspoon dried marjoram
1/2 tbs dried fennel seeds
salt
coarsely ground pepper
extravirgin olive oil
Heat extravirgin olive oil in a saucepan and add garlic. Add cauliflower, broccoli and brussels sprouts and simmer for 10 minutes or until the vegetables are tender. Remove from the heat.
Meanwhile, in a saucepan, saute the onion and celery until tender, add salmon and mantis shrimp. Cook and stir for 2 minutes.
Bring potatoes to a boil, cook until they're tender. Puree all the vegetables in a blender with half of the broth.
Add the vegetables mixture to the fish and stir. Add broth, marjoram, salt and pepper. Cover and simmer, stirring frequently. Continue stirring until the soup is hot and well blended. Remove from the heat and garnish with fennel seeds.
CORN FLOUR BREAD WITH ROASTED PUMKIN SEEDS
Ingredients:
270 ml water
1 tbs extravirgin olive oil
1 tsp lemon juice
200 g corn flour
250 g white bread flour
2,5 tsp flaked dried yeast ( Easy Bake or Fast Action yeast)
1,5 tsp salt
1 tbs sugar
180 g roasted pumpkin seeds
1 tbs=15 ml
Ingredients:
270 ml water
1 tbs extravirgin olive oil
1 tsp lemon juice
200 g corn flour
250 g white bread flour
2,5 tsp flaked dried yeast ( Easy Bake or Fast Action yeast)
1,5 tsp salt
1 tbs sugar
180 g roasted pumpkin seeds
1 tbs=15 ml
We made our own freshly baked bread at home using a Breadmaker.
Carefully follow the order of ingredients and quantities indicated in the recipe. First the liquids, then the solids. Yeast should not come into contact with liquids, sugar or salt.
It is important to measure the quantity of flour precisely.
You have to add roasted pumkin seeds after the beep for additional ingredients.
Siete fortissimi, anche quando avete visioni differenti! complimenti per le 100.000 visite...Wow!laura
RispondiEliminaquesto film non l'ho visto quindi non so che parere dare...
RispondiEliminae dai su non litigate per queste cose siete così carini e dolcissimi quando vi fate le coccole :))
la velluta con il salmone è un ottimo piatto, mi piace molto, ma il pane... quel pane è fantastico!!!!
un abbraccio e a presto.
Complimenti per il traguardo raggiunto!
RispondiEliminaA presto.
Giuseppe
Non ho visto questo film quindi non posso dare un'opinione. Certo è che la realtà è ben più drammatica per moltissime famiglie e giovani in questo momento quindi non credo mi colpirebbe più di tanto(anche perché in parte sto vivendo queste paure per la perdita di un lavoro).
RispondiEliminaDetto questo volevo complimentarmi per la vellutata che dev'essere squisita. Ciao. Lisa
non siamo tutti uguali, è normale vederla in modo diverso!!! buonissime queste ricettine!!! il pane è spettacolare per non parlare della vellutata di cavoli!!
RispondiEliminaCiao, sono Nunzia.
RispondiEliminaEro venuta a ringraziare Sabrina per il commento carino che ha lasciato nel mio blog e sono rimasta "coinvolta" nel vostro litigio...
Non ho visto il film e non sono una gran conoscitrice di film, diciamo che mi piace quasi tutto a seconda di cosa mi "sento" di vedere.
Credo che a volte davanti ad un film è importante anche la predisposizione d'animo: a me per esempio capita di piangere per un gesto o una situazione perchè in quel momento sono immedesimata (anche a prescindere dalla bravura della regia o degli attori) e quindi sento più di quello che magari sente mio marito che magari guarda la stessa cosa con altra concentrazione...
Scusate,non volevo dilungarmi così tanto e spero di non essere stata troppo contorta.
In ogni caso l'importante è far la pace!
A presto.
Nunzia
Complimenti per le 100.000 visite...e bravissimi una ricetta meglio dell'altra.
RispondiEliminaciao
insomma ad una piace all'altro no...capita no? un bacione
RispondiEliminanon ho visto il film, lo cercherò. Ma sicuramente non lo farò vedere a Enzo.Abbiamo modi completamente opposti per giudicare un film.
RispondiEliminaCredo che le sensazioni non possano essere "spiegate" : o ci sono o non ci sono. Meno male che siamo diversi, se no ...senza mai una discussione sarebbe una noia!!! Non ho mai provato a morderlo alla fine di una discussione, dimmi Sabri risulta più "dolce"? Vi abbraccio Caty2
e va bene così , e capisco Luca e ancor più Sabrina , perchè credete che si usino due tv? semplicemente per guardare film differenti...ma va' bene così , una vita senza fuoco sarebbe davvero noiosa!!
RispondiEliminaCongratulazioni per le 100000 visite! E per questa vellutata, e per il pane!
RispondiEliminaPer quanto concerne il film.. non l'ho visto, lo cercherò. Però, a pelle, mi viene da sostenere la visione di Sabrina..:)
Hi hi, già vi vediamo a bisticciare...ma sareste bellissimi lo stesso! E' giusto avere idee e opinioni diverse, l'importante in una coppia è anche il confronto no?!
RispondiEliminaChe buona questa zuppa di verdure e pesce, ottimi gli abbinamenti, ma sappiamo che li avete studiati con cura.
Perfetto anche il pane, con questa crema ci vuole proprio.
baci baci
Lucaaaaa: dille immediatamente che quel film ti ha conquistato altrimenti stanotte Sabrina ti mangia a morsi hahahahaha E' incredibile come una discussione seria possa essere quasi esilarante... Troppo forte 'sto post, ragazzi :-D
RispondiEliminaSicuramente ha ragione Sabrina (che ancora una volta dimostra, con i sentimenti verso Rosetta, una grande sensibilità d'animo) quando ammette che c'è di peggio (il figlio di 16 anni che accoltella alla gola il padre perchè questi l'aveva rimproverato di stare troppo tempo davanti la Playstation è un assurdo del nostro tempo... senza dover arrivare a catastrofi di massa o addirittura (ne sono straconvinto e lo vado denunziando da due mesi, ma non voglio fare qui un discorso politico) un premier che per riconquistare consensi perduti "organizza" una finta aggressione a colpi di duomo...).
Così come ha ragione Luca nel descrivere le tante realtà negative che ci circondano appena mettiamo il naso fuori di casa...
E' anche vero che, per fortuna, esistono punti di vista diversi da persona a persona (è questo il bello di una coppia e proprio questa diversità mantiene vivo un rapporto). Anche io (e Claudia con me) ho trovato "inutile" il film "La ragazza sul ponte" (come direbbe Fantozzi: una ...... pazzesca hahahahaha) ma questo non toglie che alla nostra figlia maggiore sia piaciuto (ed al tempo aveva solo 15 anni) e siamo stati contenti di averla portata al cinema proprio perchè di quel film le è rimasto qualcosa, le è arrivato un messaggio (che pur noi non abbiamo colto). Probabilmente essere più "vicina" di noi, come età e problematiche, alla protagonista del film l'ha messa in una condizione particolare per sentire quel film "più suo" che non nostro.
Concordo con Luca su L'Urlo: sicuramente una tela dal grande impatto, sia dal punto di vista emotivo che da quello dei colori e della prospettiva: un quadro scarno ma che, ammetto, contiene un turbinio di sensazioni (ma continua a non essere tra i miei preferiti :-D). Poi il bello sta nello scoprire anche cosa vorrebbe dire l'autore in un'opera: così è interessante scoprire tutte le verità vissute ed affrontate nella sua vita (ad esempio parlo di Magritte) per scoprire le ossessioni insite nel suo "io" e riportate sulla tela (nel suo caso i campanelli, il velo sul volto, l'inquetudine che traspare nelle sue tele irreali ma affascinanti)...
E poi (oggi so' lunghetto, eh? :-D) penso anche al fatto che dei film "assurdi" abbiano conquistato degli Oscar mentre uno splendore come "Cantando sotto la pioggia", fatto di vita, suoni movimenti e colori meravigliosi, di trovate "registiche" e scenografiche innovative, di musiche che rimarranno nella storia dell'umanità, della scena (per me) in assoluto più sensuale del cinema mondiale (il primo ballo di Gene Kelly con Cyd Charisse - ma anche il secondo ballo non scherza...) non ne ha preso neanche uno...
Certo, sempre meglio Rosetta che il Grande Fratello hahahahaha Almeno ha avuto il pregio, in un paio d'ore, di stimolarvi per giorni e, magari, vi ha fatto venire voglia di far pace davanti un piatto così invitante (anche se sono convinto che prima che davanti a quel piatto abbiate fatto pace in altri modi hahahahaha).
Il film non l'ho mai visto e quindi non posso parteggiare nè per l'unonè per l'altra, ma di una cosa sono certa la vellutata mette d'accordo tutti!
RispondiEliminaInteressanti le vostre diverse interpretazioni e critiche del film ma ...se permettete... ancora più intrigante questo sontuoso piatto così denso di sapori e accompagnato poi da questo pane...inutile aggiungere che è veramente una bella accoppiata!!
RispondiEliminaBaci e buona giornata!
Luca e Sabri che litigano!?!?!
RispondiEliminaComico, da ridere da scompisciarsi dalle risate...
vedrò il film e dichiarerò THE WINNER IS...
Ragazzuoli cario, sapeste quante volte mi capita di rimanere colpita da un libro o un film che, persone a me care giudicano insignificante...Ad esempio, ascoppio ritardato ho visto "the Millionaire":alcuni mi avevano detto che non era nulla di che..io ho opianto lacrime amare nel vedere rappresentata la cruda realtà che vivono molti bambini nelle città indiane.Insignificante?SO ebnissimo che succedono cose analoghe accanto a noi ma, vederle rappresentate in un film è come sbatterti in faccia la realtà, senza via di scampo,Il film sei lì e lo vedi, certe zone le puoi evitare o essere indifferente.Un film recente che mi ha lasciato stordita è stato "The Reader"Avevo già letto il libro ma, la guerra rappresentata mi inchioda e scombussola. Quanto all'urlo sconvolge anche me;L'arte mi commuove spesso:anni fa ho piantod avanti alla Vergine delle rocce..
RispondiEliminaComunque è bello dibattere su questi argomenti, credo arricchisca.
Sul piatto che dire, è divino!!!!Crucifere e buon pesce( e ottimo pane), che volere di più?!
Scusate il commentone, buona giornata
Bacioni
Ragazzi, passo per un saluto veloce: purtroppo non ho modo di soffermarmi sulle vostre recensioni di un film che, pure, mi interessa molto, perché in questi giorni sono di fretta. Mi riprometto di farlo con calma, al più presto, intanto vi abbraccio!
RispondiEliminaCi sono arrivata col fiatone, ma mi sono letta tutto quanto!!! :DDDDDD
RispondiEliminaIl film non lo conosco (e ti pareva...) ma vista la vostra reazione, mi avete incuriosito...
Son morta dal ridere quando ho letto la personale interpretazione di Luca de L'Urlo di Munch... sapessi Luca... quanto hai reso bene l'idea col mal di denti... però la prima volta che l'ho visto e la prof ha tentato di spiegarci cosa c'è "sotto" quest'opera... io ho pensato alla disperazione degli esami di maturarità :DDDDDD
Quanto alla vellutata e al pane, ragazzi, sto ancora sbavando... e poi il salmone posso mangiarlo quindi mi terrò annotato questo post!
Un bacioneeeeeeeeee
Ahahahaahahah scusate se rido.. ma allora siete una coppia normale!!! Non che non lo foste eh.. solo che per me eravate perfettissimi.. mai 1 litigio.. mai 1 discusione... e poi cosa leggo??? che discutete su un quadro.. o su un film!! Che bellezza.. mi sento molto vicina a voi.. sapeste come mi scaldo io con Riccardo quando non riesco a condividere con lui un punto di vista.. o una recensione su un film o qant'altro! ehehehehe Che beli siete anche litigarecci :-).. Ottima la vostra vellulata.. proprio bella bella!!! Un abbraccione enorme.. e complimenti per le 100.000 visite!!!!!
RispondiEliminaAh! quasi dimenticavo.. Io il film non l'ho mai visto nè sentito.. però riassunto e dalla recensione di Sabrina mi sembra un bel film.... che da molti spunti di riflessione... Non me ne voglia Luca eh.... smackkk a tutti e due!!!
RispondiEliminacomplimenti per le100.000 visite e anche per questo piatto che sembra favoloso....il film non lo conosco per cui non so darvi un parere ma sapete come ci chiamano io e mio marito? ci chiamano il cane e il gatto perchè litighiamo sempre....ciao alla prossima!!!
RispondiEliminaNon conoscevo il film ma la vostra diatriba mi ha incuriosita, magari lo vedrò e poi vi saprò dire con chi sono d'accordo! Complimenti per le 100.000 visite, siete davvero straodinari
RispondiEliminaUn bacione
fra
Ciao Sabrina ciao Luca sono qui per ringraziarvi di aver voluto regalare, cedre, donare, ecc... i vostri voti in merito al Contest di Val "Nella botte piccola" al 3°classificato, me appunto, quando ho ricevuto la mail di Val che mi annunciava la vincita non ci credevo, pensavo si fosse sbagliata ^__^ con voi non c'è gara, siete e rimarrete i vincitori assoluti (anche per quest'anno) secondo il mio modesto parere (e le 100.000 visite ne sono una prova concreta). Ancora grazie
RispondiEliminaSonia
Mi ha tanto incuriosito il vostro modo di vedere questo film,mi sa che proverò a guardarlo per dare un giudizio,mi chiedo dalla parte di chi starò?????
RispondiEliminaIl piatto che avete postato oggi è l'ennesima prelibatezza a base di pesce,siete i numeri UNO!
oggi ho proprio postato una vostra ricettina anche nel mio blog,un abbraccio :)
Evabbeh ora mi avete incuriosito a vedere il film anche se so già che Marco la penserà esattamente come Luca! Ottimo il vostro traguardo di visite, dovete assolutamente continuare così! Lauradv
RispondiEliminami hai convinta! anche io voglio vederlo!!!! anche se a Luca non è piaciuto....
RispondiEliminacapita! gli uomini non sempre sono d'accordo con la nostra visione della vita.... non immagini quante cose cerco di far piacere a Kevin, ma niente.... eheheheh
capita!
un abbraccio e buon weekend magari con la vostra vellutata di cavoli
^_____________^
sono daccordo con te sul film e sul fatto che le grandi tragedie trovano sempre un pubblico che le comprende e cerca di risolvere, nelle piccole catastrofi si può anche morire di solitudine!
RispondiElimina1 bacio
♫♫Mannaggia alla Rosetta che ci ha fatto litigare,
RispondiEliminapace pace pace, non lo faremo mai piú piú piú♫♫
Filastrocche a parte, il film non lo conosco e non posso quindi prendere la parte di nessuno. Complimenti invece per quel trionfo di colori sia nel piatto che vicino!!
P.S.: Complimenti per la carica dei 100.000!!!!
RispondiEliminaCiao, pensavo di passare a rubacchiare la vellutata e mi sono imbattuta in una litigata... non avendo visto il film... appoggio Luca... anche sulla visione dell'Urlo... perchè mi ha regalato un sano sorriso... grazie per aver partecipato alla mia raccolta e complimenti per il Vs traguardo raggiunto. Al prossimo film....
RispondiEliminaciao
Beh che dire dopo una discordia l'importante è fare pace e tra 2 persone affiatate come voi...
RispondiEliminacomplimenti per la ricetta originalissima...
baci
Che racconto incalzante! difficile schierarsi..bisognerebbe vedere il film prima! peraltro non lo conoscevo..
RispondiEliminacomplimentissimi per il traguardo delle visite!
uhm...comprendo il punto di vista di entrambi...non è ipocrisia ma è proprio quando si dice 'le due facce di una medaglia'...la sensibilità di Sabrina ... il realismo di Luca...certo dovrei vedere il film e analizzare le sensazioni ricevute ma ragazzi che bello questo confronto, permettemi di dirlo! si capisce sempre di più perchè siete una coppia 'ricca'!!!
RispondiEliminail piatto è come al solito stupefacente...ma dove li prendete tutti questi abbinamenti? il pane lo proverò come quello al curry e noci, intanto però aspetto sempre la ricetta di quello alle nocciole, e, scusatemi, ma ho letto solo ora il vostro commento al mio post sulla cena di San Valentino e vi dirò che ho gli stampini a forma di cuore, sapete quelli concentrici di tutte le misure, si con la rotella non ne sarei mai stata capace, già ricordo che fu una faticacia stendere la pasta a mano per quei sei ravioli!
un abbraccione
dida
Ahhhhhhhhhhhhhhh siete venuti a Padova e non mi avete detto niente??
RispondiEliminaUffiiiii...
Per questa volta siete perdonati.. la prossima minimo ci si incontra per mangiare qualcosa assieme... ma minimo....
Volevo ringraziarvi di cuore per le vostre visite al mio blog.. e per le vostre parole...
In un mondo pieno di retorica è un onore per me conoscere persone vere... come voi due...
Suonerà come la solita frase pronta ma non lo è... mi piace come scrivete.. e adoro la passione che mettete nei vostri post...
Io credo proprio siate due belle persone..
Buona cucina...come sempre...
Matteo
Ciao ragazzi! Piacere di conoscervi! Da oggi contribuiremo anche noi alle vostre visite.. e COMPLIMENTI per il vostro blog tutto da leggere! Fico&Uva
RispondiElimina:) Ho sorriso per tutta la lettura del post.. Sorriso perchè in due coppie così diverse per età, lavoro, zona, probabilmente tutto, come può essere la vostra e la nostra, sono riuscito a riconoscere anche noi... credo che il ponte che collega sia la Passione...passione che si vede nel difendere le proprie idee, nell infiammarsi e nel sentire come cose personali le opinioni per ciò che amiamo o sentiamo nostro, il cercare di venire incontro all'altro però senza scendere nell'ipocrisia dell'inventare emozioni che non appartengono... :) Alla fine l'Amore, il legame più forte.. Tanto più si è legati, tanto più si è liberi di scuotere quella 'corda' senza timore che possa spezzarsi.
RispondiElimina:) Il potersi confrontare senza paura è una fortuna veramente grande..io me ne sono reso conto con la Scimmietta ( e nel nostro caso di solito sono io a infammarmi come Sabrina :P) ed è veramente una cosa speciale.
^^ Detto questo, è normale che in così tanti vengano a respirare l'aria stupenda di questo blog,no?
:) Un abbraccio a tutti e due, e buon week end!
E' normale vedere le cose in maniera diversa...soprattutto con gli uomini, non sempre capiscono il nostro romanticismo...ma va bene così ;-)
RispondiEliminaLe ricette sono entrambe bellissime, complimenti anche per il traguardo raggiunto!!!
Bacioni e buon w.e.
WOWWWWWW! Bravissimiiiiiiiiiiiii!
RispondiEliminaAuguri!
beh..dai...è normale avere opinioni divese (e avere discussini su questo) ma le parole finali di Luca sono bellissime "...avere Sarina vicino..."
RispondiEliminainteressante la vostra zuppa (un abbinamento per me insolito)
per quanto la vostra domanda sul farro (rispondo tremendamente in ritardo..sigh): secondo me si può utilizzare anche l'orzo, tra l'altro tempo fà ho postato un dolce contenente orzo.
ciaoooooo
Sono una persona che se si tratta di difendere le proprie idee non si tira indietro, quindi Sabrina capisco come possano girare in certi momenti. Ma condividere è accettare l'altro quindi sono sicura che vellutata e pane di zucca vi hanno riconciliato, altrimemti mica veniva così meraviglioso questo piatto!
RispondiEliminaBaci Alessandra.
P.s. grazie per la graditissima visita.
Siete veramente forti e leggervi è sempre un piacere. Goduriosa la vostra vellutata!!
RispondiEliminaCiao!!
Il problema del lavoro che nono c'è l'ho vissuto anch'io,fortunatamente non in maniera così drammatica visto che una famiglia alle spalle l'ho sempre avuta, ma capisco i sentimenti che si provano a sentirsi rifiutati come "essere sociale". Ci sono persone come me e te, Sabrina, e poi persone come Luca e Toru. Anche nella nostra coppia ci sono queste "discussioni",e sono sempre io ad infiammarmi, quindi leggendo mi sono ritrovata tantissimo nel tuo "sdegno" :) Per chi ama,ma tanto, è difficile accettare che ci siano dei lati del carattere non combacianti..ma l'amore è bello proprio per questo (forse :) )
RispondiEliminaAh, e l'urlo di munch mi ha colpito così tanto che l'ho usato nella mia tesina di maturità. Troppo forte Sabry!