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domenica 19 luglio 2009

VEAL CARPACCIO WITH SWEET AND SOUR ONIONS - IL LETARGO ESTIVO DI BOLOGNA - CARPACCIO DI VITELLO CON CIPOLLINE BRASATE AL BALSAMICO


Che dire, mi sono svegliato con ancora in testa la mail che ieri sera mi ha letto Sabrina e che ci ha inviato un “aggregatore” di blog dicendo che siamo un blog di cucina anomalo. Post troppo lunghi, ed articoli generici, quindi difficili da pubblicare.
Il dover snaturarci per poter aver più visibilità mi ha veramente infastidito. Avevo veramente voglia di urlare un enorme “...ma chi se ne frega...” ma, per fortuna che Sabrina esiste, abbiamo optato per una risposta più moderata.
Sabrina mi ha fatto notare che quello che io avrei voluto scrivere poteva essere frainteso. Personalmente penso e ne sono più che convinto, che sul proprio foglio elettronico, sulla propria rivista ognuno possa e debba fare esattamente quello che vuole.
A noi piace raccontarci, sussurrare al mondo quanto ci amiamo, dirlo a tutti. Essere dei re nudi, degli inconsapevoli romantici che si sanno perdere nella luce di un tramonto e ubriacarsi dei colori della vita. La nostra non è una relazione tutta rosa e fiori. Abbiamo i nostri problemi ed i nostri conflitti.

Il nostro è un blog dove i nostri racconti sono contaminati dalla cucina, dove la cucina si mescola alla nostra vita.
Certo che ci piacerebbe guadagnare con questo nostro hobby, come alcuni in rete riescono a fare. Ma se per guadagnare, anche solo visibilità, ci dobbiamo vendere a chi vuole che noi si cambi, meglio pochi ma buoni. Ci piace sapere che chi ci visita ci legge. Ci piace sapere che, a modo nostro, siamo particolari e che usciamo, anche solo un po', dalla routine.
Certo, questi ragionamenti li faccio in base ai commenti che riceviamo, ma mi piace crederlo. Sono abituato a dare fiducia a tutti, a credere che chi più o chi meno, sia sincero e diretto. Odio i falsi. Mi arrabbio anche con Sabrina se mi accorgo che mi sta dicendo una mezza verità, o che non mi sta dicendo qualche cosa, oppure che mi tiene nascosto il suo vero stato d'animo.
Quindi devo ammettere che “l'aggregatore” è stato diretto e che quindi rispetto il loro punto di vista, ma ciò non toglie che il “consiglio” con cui ha chiuso la mail non mi sia andato giù. In nessun modo ci snatureremo e, tanto meno, cambieremo il nostro modo di proporci al mondo.
Avremmo più di una critica da esporre ma probabilmente non faremmo che dare altra forza ad un sito che ci ha, comunque, colpito per una coerenza molto di parte.
Una su tutte, un aggregatore non pubblica mai un post per intero, altrimenti il lettore non è mai invogliato ad andare a leggere il post originale quindi chi alla fine ha la visibilità non è certo chi ha lavorato per creare l'articolo.
Chiudo qui con questo sfogo e ne inizio un altro.

Bologna e provincia.

Di passare le serate in cucina, facendoci la sauna con l'acqua che bolle o con il forno acceso proprio non ci va.
Ci stendiamo sul letto sbocconcellando qualche cosa di pigro, rilassando mente e corpo con l'aria del ventilatore che gira, gira, e rigira i 32 e passa gradi che ristagnano in casa.
Sono fine settimana con Sabrina al lavoro ed io a riprendermi dallo stress mentre cerco qualche posticino con un qualche evento che sappia di “buono”.
Ci si meraviglia che a Bologna, nonostante la crisi, non ci sia nessuno. Saranno meno i giorni di vacanza, ma l'autostrada, anche oggi alle sette di mattina era stracolma di vacanzieri. Per radio parlano di code da Modena Nord fino a Imola. Sono più di 80 chilometri di coda e, a ben vedere, sono praticamente fermi. Mi sa che sia un'unica coda da Milano fino a Rimini Sud.
Ci si meraviglia, dicevo, che la Città sia vuota. Non ci si deve meravigliare. Le manifestazioni che nascono a Bologna Città e a Bologna Provincia, sono una più scontata dell'altra. Sono manifestazioni che attraggono i giovani come un calcio in bocca. Non ci sono eventi di un certo livello da anni. I bolognesi, a quanto pare, non amano i concerti, non amano un po' di sana ressa. I bolognesi non sono curiosi. I bolognesi non hanno fantasia, voglia di proporre. I bolognesi vogliono una città morta. I bolognesi hanno paura delle novità.

Bologna sta morendo, letteralmente parlando, e la sua Provincia non è da meno. Qualche anno fa Bologna fu proclamata città della musica, città della cultura, ma il fatto è che nè musica nè cultura sono mai state prese in considerazione dalle amministrazioni che si sono susseguite negli ultimi anni. Ogni estate le stesse noiose cose, roba che neanche uno sbadiglio da ippopotamo può renderne l'idea.
Bologna, la città delle tre T ora è diventata quella delle tre N (noia, noia, noia). In alcuni angoli della città si ripetono concerti di musica classica che, purtroppo, attirano pubblico come l'ennesima replica della Corazzata Potëmkin nel film di Fantozzi. Rassegne dialettali, con la stessa commedia ripetuta una volta alla settimana per due mesi. Proiezioni di documentari restaurati e che nessuno aveva mai visto prima e che erano finiti nei meandri di archivi dispersi sotto altri mille documentari da restaurare. Proiezioni di film d'essai di autori sconosciuti anche a se stessi e che, probabilmente, non si ricordavano neppure di aver fatto quei film.
Certo, tutte cose da un punto di vista culturale alto, molto probabilmente, ma di sicuro poco interesse (se non per gli organizzatori) per i pochissimi turisti e per i bolognesi di età compresa tra i 0 e 50 anni.
Se poi usciamo dalla Città ed andiamo nella Provincia bolognese quello che troviamo sono le feste politicizzate e qualche sagra dove l'unica attrazione è lo stand ristorante. Festa del tortellino, della lasagna, della tagliatella, del melone e del cocomero dove, oltre allo stand ristorante, per contorno c'è solo la fila per andarci a mangiare. La sagra della cipolla, poi, non ha nemmeno quello stand, ma due punti ristoro, uno con crescentine e arrosticini ( che ci risultano, questi ultimi, far parte della tradizione Marchigiana e Abruzzese) e quello della cipolla fritta, che ti veniva servita in un piccolo contenitore di plastica. Sarà che quando abbiamo letto di questa “Festa della cipolla IGT di Medicina” ci aspettavamo di trovare la cipolla preparata in mille modi diversi, dall'antipasto al dolce e non solo fritta. Ci saremmo aspettati di trovare chioschi ad libidum, dove la cipolla la faceva da prima donna, invece abbiamo trovato di tutto, dall'agriturismo che si autopubblicizzava, all'elettrauto che presentava le sue trasformazioni audio sulle automobili, alla macchina che aspira la polvere e poi la macchina che in cucina cuoce, mescola, frulla tutto da sola. Abbiamo trovato qualche marmellata un po' fuori dagli schemi ma di cipolla nemmeno a parlarne. Sarà anche stata la Festa della cipolla ma l'impressione è stata che la cipolla, la sua festa se la sia andata a festeggiare da qualche altra parte.









CARPACCIO DI VITELLO CON CIPOLLINE BRASATE AL BALSAMICO
Ingredienti:

400 g di fettine di vitello
300 g di cipolline brasate al balsamico
120 g di Parmigiano reggiano
200 gr di carciofini in marinatura di olio e limone
rucola
1 carotina
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
limone
Ingredienti per le cipolline brasate:

300 g di cipolline
30 g di burro
20 g di aceto balsamico di Modena
1 cucchiaio raso di zucchero
30 g di acqua
sale e pepe

Questo è un piatto che amiamo preparare nei giorni caldi, un semplice carpaccio che arricchiamo di ingredienti, così da diventare un piatto unico.
Cominciamo dalle cipolline. Le lasciamo a bagno in acqua fredda per una mezzora. In una padella antiaderente facciamo sciogliere il burro, aggiungiamo lo zucchero e lo facciamo sciogliere, poi versiamo l'acqua e l'aceto balsamico. Aggiungiamo le cipolline e le facciamo cuocere a fiamma bassa per circa mezzora. Mescoliamo finché sono perfettamente brasate e caramellate. Le condiamo con un pizzico di sale e di pepe. Lasciamo raffreddare.

A questo punto sistemiamo le fettine di carpaccio in un grande piatto di portata e le ricopriamo con una generosa marinata di olio extravergine d'oliva, succo di limone, sale e pepe nero. Guarniamo il piatto con olive nere, scaglie di Parmigiano reggiano, foglioline di rucola, una carotina tagliata a julienne, carciofini e per finire con le nostre cipolline al balsamico. Lasciamo riposare in frigorifero per circa un'ora.


VEAL CARPACCIO WITH SWEET AND SOUR ONIONS


Ingredients:

400 g center-cut veal
120 g Parmesan cheese
olives
300g sweet and sour onions
1 carrot
200 g marinated baby artichokes
rucola
salt and pepper
extravirgin olive oil
juice from 1 lemon

Ingredients for the onions:

300 g small white onions
30 g water
30 g butter
20 g Balsamic vinegar
1 tbs sugar
salt and freshly ground pepper

Let the onions into cool water for about 30 minutes. Meanwhile, heat the butter in a medium saucepan. Pour in the sugar, Balsamic vinegar and water and let them melt. Add the onions and cook, stirring occasionally. Add salt and pepper. Increase the heat to moderate and cook, stirring frequently, until the mixture starts to caramelize. Stir gently to coat the onions with the syrup.
Arrange the meat slices on a plate. Rub the meat with the salt and pepper and drizzle with extravirgin olive oil and the lemon juice. Coat with lemon marinade taking care to coat all the meat. Cut the Parmesan cheese into fine shavings and sprinkle them over the meat slices. Add a few leaves of rucola, the shavings of a carrot and your sweet and sour onions. Complete somes olives and marinated baby artichokes.
Allow to sit one hour in the fridge.
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