
Stintino, Oristano, Cabras e tutti i paesaggi che abbiamo incontrato quel giorno sono fermi nella mente e per noi profumano ancora di sole e di vento.











Stintino mi fa tornare alla mente il primo languido caffè della giornata, quel piccolo porto con l'andirivieni liquido e tranquillo delle barche, con le reti da pesca dispiegate sul molo, la voglia matta di gelato alla frutta e il volo ampio dei gabbiani, ma a dire il vero anche una collanina di corallo di cui mi ero innamorata fin dalla prima volta che l'avevo vista in una vetrina affacciata sulla strada principale e che successivamente le mani grandi di Luca hanno saldamente allacciato al mio collo.
Stintino mi fa tornare alla mente tutte le mete che ogni giorno pigramente
disegnavamo nell'aria, Luca ed io, e che abbiamo ogni volta raggiunto, lasciandoci alle spalle l'ombra solida del paese.













Ancora una volta siamo in viaggio, abbiamo fissa la destinazione finale, ma a frastagliare la sponda delle certezze sono tutte le deviazioni che possiamo e potremmo fare e questa è sempre la parte che preferisco.
Lasciare la strada principale per risalire il corso del fiume Tirso è la prima concessione che strappiamo di netto alla giornata. Luca vuole raggiungere la diga e chissà se poi riusciamo ad avvistare anche qualche fenicottero, dice. Non importa se non ne vedremo, ciò che conta è credere nella possibilità e raccoglierla lesti, senza bisogno di pensarci.




Poi finalmente in lontananza intravediamo un'insegna, forse è un bar, forse una trattoria, qualunque cosa sia decidiamo di fermarci lì per una sosta. Non abbiamo visto i fenicotteri, ma di spettacoli naturali ci siamo riempiti gli occhi e la fame comincia a farsi sentire, soprattutto al pensiero che abbiamo ancora tanta strada da fare.








Alla fine decidiamo di fermarci anche noi a pranzo e ci lasciamo tentare da una magnifica tagliata di manzo e da una serie di contorni, verdure grigliate e patate al forno. Acqua e vino e una zuppa inglese da dividere. Abbiamo mangiato divinamente, possiamo dire che in assoluto questo è uno dei posti in cui abbiamo mangiato meglio durante la nostra vacanza. Il trono va invece ad un ristorante in cui ci siamo fermati a cena quello stesso giorno, a notte fonda.
Ci rimettiamo in viaggio rinvigoriti dal calore del vino e dalla bontà del cibo. Prossima tappa è Oristano.
Oristano è quasi una scusa per andare lontano, per attraversare altri chilometri di natura selvaggia, per fare nostro il giallo della terra riarsa che si fonde col verde della macchia mediterranea, per immergerci a piene mani dentro la quiete del paesaggio, tra muretti a secco, strade polverose e campi resi ondulati dalla forza del vento.







Oristano si dispiega lentamente nella danza dei nostri passi. Non abbiamo fretta, camminiamo col naso rivolto all'insù, con la macchina fotografica pronta a mettere la cornice intorno ad ogni piccolo particolare che attira la nostra attenzione ed io continuo ad essere attratta dai muri, dalle pietre. Un vero peccato che parecchi vicoli siano completamente imbrattati da scritte e da orrendi graffiti, purtroppo un male comune di molte città, come la nostra, le cui strade storiche, sotto ai portici del centro, sono state violentate e deturpate per chilometri e chilometri.











Raggiungiamo invece lo stagno, subito fuori dal paese, il più grande stagno d'acqua dolce della Sardegna, che comunica col mare attraverso una serie di pittoreschi canali.















"Però sarebbe stato bello fermarci anche poco, anche solo mezzora a quella sagra!" dico sottovoce, lasciando trasparire forse un po' di rammarico.
Però mi rendo anche conto che sono arrivati a parcheggiare fin quaggiù, mai vista tanta folla messa insieme.
Luca rallenta alla ricerca di un posticino dove parcheggiare.
Che però sarebbe bello andare a quella festa di paese lo sta pensando anche lui in questo momento e, a sorpresa nonché a strapiombo su di un fossato, troviamo lo spazio sufficiente per posteggiare la nostra macchina. Sappiamo bene che dovremo farci qualche chilometro a piedi per raggiungere la sagra, che non resteremo solo mezzora e che poi ci aspetteranno almeno tre ore alla guida per tornare a casa, ma l'incoscienza prevale sulla razionalità.
E ci immergiamo tra la folla, tra bancarelle a non finire di torrone, il famoso torrone di Tonara, di formaggi, di cesti e di oggetti in legno, lasciandoci trasportare dalla notte. Riesco a scovare uno stampo per le seadas e qualche grazioso stampino per biscotti. Poco dopo compriamo anche una forma di ottimo pecorino. Sono felice, soprattutto per gli stampi.




Dall'altra parte invece stanno arrostendo i maialini, centinaia di spiedi che girano sulle braci roventi. Rimango senza parole. Non immaginavo che fossero tanto piccoli. Non immaginavo. Mi passa davanti una coppia e sento che dicono "Che ne dici se ne prendiamo uno intero?".
Luca mi guarda e ride. Non immaginavo che fossero tanto piccoli, gli dico io. Non ho fame e quasi quasi è meglio che torniamo alla macchina.




"Hai fame?" mi chiede Luca.
Non ho fame gli dico. Ma dopo qualche decina di chilometri sto letteralmente morendo di fame e anche lo stomaco di Luca comincia a brontolare.
Ed è così, che in una località di cui non sappiamo nemmeno il nome ci imbattiamo nel ristorante che abbiamo collocato sul nostro personale trono. Ristorante Da Enzo. L' ambiente è talmente elegante che per un attimo penso di essere vestita in modo non adeguato, ma mi basta scorrere il menu situato all'ingresso, con tutti quei piatti a base di pesce, che mi dimentico di come sono vestita e di tutto il resto.
Entriamo e ci lasciamo sedurre da una serie interminabile di antipasti e da una sfilata di crostacei, la cui bontà rasenta il sublime.
E così anche oggi ho accarezzato la pelle del mare.


INSALATA DI PESCE SPADA AFFUMICATO CON MELOGRANA, FINOCCHIO E RUCOLA

Ingredienti:
200 gr di carpaccio di pesce spada affumicato
il succo di un limone
mezza melograna
1 finocchio
un mazzetto di rucola
pepe nero
un pizzico di sale
olio extravergine d'oliva

Ingredienti:
200 gr di carpaccio di pesce spada affumicato
il succo di un limone
mezza melograna
1 finocchio
un mazzetto di rucola
pepe nero
un pizzico di sale
olio extravergine d'oliva

Prepariamo una marinata con l'olio, il succo di limone, un pizzico di sale e qualche macinata di pepe nero. Con la marinata irroriamo il carpaccio di pesce spada e lo lasciamo riposare un paio d'ore in frigorifero, coprendolo con della pellicola trasparente. Andremo poi ad impiattarlo accompagnando il pesce con il finocchio tagliato a rondelle, i chicchi di mezza melograna e la rucola spezzettata. E' un piatto leggero e profumato che abbiamo voluto accompagnare con una eccellente bottiglia di Vermentino Is Argiolas, una delle nostre preferite tra quelle che abbiamo portato a casa dalla Sardegna.

SMOKED SWORDFISH CARPACCIO WITH RUCOLA, POMEGRANATE AND FENNEL

Ingredients:
200 g smoked swordfish carpaccio
rucola
1 fennel
1/2 pomegranate
ground black pepper
a pinch of salt
1 lemon juice
extravirgin olive oil

Ingredients:
200 g smoked swordfish carpaccio
rucola
1 fennel
1/2 pomegranate
ground black pepper
a pinch of salt
1 lemon juice
extravirgin olive oil

Combine extravirgin olive oil, salt and pepper and lemon juice. Sprinkle the marinade over the fish. Cover with plastic and refrigerate for 2 hours or until ready to serve.
When ready to serve complete with pomegranate, fennel (cut into rings) and fresh rucola.



1- quando da piccoli vi veniva chiesto cosa volevate fare da grandi, cosa rispondevate?
Il Pompiere! (Ricordate il draghetto grisù?)
Goldrake, Gig Robot d'Acciaio, Svicolone, Barbapapà, Braccobaldo, I Pronipoti, Mototopo e Autogatto, Yoghi Bubu ed il mitico Ranger Smith.
3- quali erano i vostri giochi preferiti?
Soldatini, automobiline, Ruba bandiera, Palla Avvelenata
4- qual è stato il vostro più bel compleanno e perchè?
Tutti quelli passati con Sabrina
5- quali sono le cose che volevate assolutamente fare e non avete ancora fatto?
Una, nessuna e centomila.
6- qual è stata la vostra prima passione sportiva o non?
Baseball e Pallacanestro poi l'atletica leggera nel Fondo, mezzofondo e maratona.
7- qual è stato il vostro primo idolo musicale?
I Queen.
8- qual è stata la cosa più bella chiesta ( ed eventualmente ricevuta) a Babbo Natale, Gesù Bambino, Santa Lucia
Sabrina.