
Bologna che luccica alle tre e mezza del pomeriggio.
Quest'aria, fresca come un astuccio di mentine, a schiaffeggiare ondate di stanchezza.
Una strofa d'amore di Song to the Siren, che mi gira e mi rigira, che la tocco, che mi abita, e la voce di Elisabeth Fraser a farmi sprofondare su moquette, a trasportarmi mille miglia lontano, sotto ad un cielo color Tamigi.
Che mi abitano. Il cielo e la strofa, da una vita ed un paio d'ore.
Che mi nutrono ed un po' lacerano. Che mangiamo nello stesso piatto.
Non ho più fiato, ma mi sono spogliata della divisa per rivestirmi di colori vivi e squillanti. Profuma di buono la proposta di Luca di passare a prendermi, insiste che lasci la mia macchina nel parcheggio dell'ospedale, così domattina la sveglia ruberà lesta anche i suoi sogni e sarà felicemente costretto ad accompagnarmi al lavoro. Profuma di buono la sua proposta "Che ne dici se facciamo un salto ad Eataly, a curiosare tra i libri? E poi magari alla Metro, a curiosare tra i vini?"
Curiosa come un gatto amo curiosare. Fingo di valutare la densità della proposta e mi lascio prendere al laccio con un prolungato e rettilineo sì e con un sorriso che scuote via all'istante il torpore ed il rumore della stanchezza. Delle banalità, delle frattaglie di nervosismo e di cose troppo concrete. All'improvviso mi sento bene.
Luca mi sta già aspettando nell'atrio, che bel sorriso hai, mi dice e poi salutiamo Giorgio in portineria e scappiamo fuori. Per un attimo non parlo così Luca mi scruta. Vuole capire i miei occhi quando vede che parlo con gli occhi. Studia i miei sguardi ed io i suoi, come in una partita a scacchi.


Accavallo le gambe e lascio cadere la borsa sul sedile posteriore.
"Uh che giornata è stata oggi là dentro, ho corso così tanto che in questo momento, anche se sono comodamente seduta è come se stessi ancora correndo!" e così mi racconto un po', tra cose serie ed altre talmente comiche che ho quasi le lacrime agli occhi. Gli racconto di quel paziente che domani vuole una bottiglia di sciampagna, così ha detto, però non quello frizzante. Di quello che se la bistecca di vitello non è accompagnata da una fettina di limone, la carne non gli scivola giù! Giù dove, non lo so. E di quello che ci ha portato da Ischia le sfogliatelle e così tanti limoni da spogliare più di un albero. Già, a proposito di limoni, nella borsa ne ho un bel po', ho scelto quelli con le foglie ancora attaccate, che così sembrano ancora più veri. Chiedo a Luca di pensare anche lui a cosa farci. Un gelato, un lemon curd e magari qualche altro volo di fantasia.
Ora non voglio pensare. Non voglio pensare che domattina mi dovrò svegliare prestissimo. Che dovrò tornare a correre, forse anche più di quanto abbia fatto oggi. Non ci voglio pensare.
Adesso abbiamo altre intenzioni, d'andare ad ubriacarci, respirando il profumo dei libri, assaporando la voluttà di sguazzare tra interi scaffali, di prendere tra le mani uno, dieci, tuttiquellichemivanno volumi, d'aprire una pagina a caso e leggerne qualche riga. E sentire se mi parlano.
Ho un cassetto pieno di titoli scarabocchiati su pezzi di carta, ma li dimentico sempre e li ritrovo soltanto quando mi toccano dal vivo, nel vivo di pagine sfogliate in piedi, davanti ad uno scaffale.
Mi porto a casa Haruki Murakami ed Andrea Vitali oltre ad un enorme catalogo Mondadori e all'abbraccio di Luca che mi cinge forte la vita, mentre continua a curiosare nella borsa.
Sei curioso come un gatto, gli dico, e intanto mi racconta dei libri che ha sfogliato lui. Uno l'ha fatto divertire tanto, ha a che fare con l'inglese e con i modi di dire, o meglio ha a che fare con l'italiano ed i modi di dire che tradotti letteralmente in inglese....insomma, si è divertito tanto, ma non riusciamo ad approfondire il discorso perché Luca è permaloso e se non legge lo stesso suo entusiasmo anche nei miei occhi, allora si inalbera e proprio mentre sta per inalberarsi, ecco la porta di un bar venirci incontro e invitarci prima ad entrare poi a ordinare due caffè, e poi a sorriderci l'un l'altra mentre confondiamo il barista "Allora, un normale, lo vuoi normale il caffè, vero? No, macchiato, lo voglio macchiato e tu come lo prendi? Normale o macchiato? Che domande, normale. Allora ricapitolando, un caffè normale per lui ed io invece, mmmhhh a quest'ora mi sa che è meglio che lo prenda normale anch'io, ne ho già bevuti due macchiati! No, lo preferisco macchiato lo stesso. Ricapitolando, un normale ed un macchiato!"
"Riesci a fare della filosofia anche su un caffè!" mi fa notare Luca.
"Non è vero, mi stavo solo leggendo dentro!" preciso io e gli lancio un'occhiataccia. "Che c'è di male a leggersi dentro?"
"Permalosa!"
"Il permaloso sei tu!"
"Anche tu però, ma è vero, io di più!"



Camminiamo svelti fino al parcheggio, felici come due bambini e poi ci involiamo verso la Metro, dove tra un po' vagheremo tra imponenti scaffalature e colossali frigoriferi dedicati alla ristorazione, per poi addentrarci nel reparto enoteca. Qui ci riempiremo gli occhi di un'Italia in miniatura fatta di bottiglie e di etichette. Non sappiamo ancora da cosa ci lasceremo sedurre. Ma gli angoli di casa nostra questa sera profumeranno di biscotti e nel calice che accompagnerà la cena verseremo... "Che ne dici Luca di un Sauvignon? E' eclettico, è minimalista, è musicale, lo trovo molto drum'n bass..."
"E' filosofia o ti stai leggendo dentro?" fa Luca, ridendo.
"No, è solo che avrei voglia di un Sauvignon, quella nota di peperone mi fa impazzire". Breve pausa. "Ma tu di più!" gli anticipo e quella smorfia che si stava giusto appena delineando sul suo viso, sfuma in un sorriso che profuma di buono ed ancora una volta sprofondo su moquette. Non prima però d'avergli sussurrato, col tono più dolce "Permaloso!"

ARROSTO DI MANZO ALLA SENAPE ACCOMPAGNATO DA SFORMATINI DI PURE' DI BROCCOLI E CECI
Ingredienti per l'arrosto:
2 kg di manzo (taglio scelto per arrosti)
2 cucchiai di senape
una manciata di senape in grani
il succo di un limone
rosmarino
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
1/2 bicchiere di Brandy
1 mestolo di brodo vegetale

Ingredienti per 2 sformatini:
250 gr di ceci (noi abbiamo usato quelli in scatola)
1 broccolo fresco
2 spicchi d'aglio
1 peperoncino fresco
un pizzico di sale
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale q.b.
Quando ci è capitato tra le mani questo bellissimo trancio d'arrosto di manzo non abbiamo potuto fare a meno di comprarlo. Abbiamo pensato di insaporirlo con una marinata a base di senape perchè amiamo molto il sapore che quest'ultima conferisce alla carne. Ne è risultato un piatto saporito, ma in modo molto armonico. L'idea degli sformatini è stata una decisione dell'ultimo momento, essendo rimasti senza insalata in casa, dopo avere perlustrato la dispensa, abbiamo avuto questa illuminazione grazie ad un barattolo di ceci e ad una testa di broccolo.
Abbiamo cominciato col preparare una marinata, mescolando in una terrina, il succo di un limone, due cucchiai di senape, una manciata di senape in grani, dell'olio, sale e pepe e un rametto di rosmarino. Abbiamo adagiato il trancio d'arrosto in una teglia e lo abbiamo irrorato, massaggiato e lasciato riposare per circa due ore con la marinata, in modo da fargli assorbire tutti i profumi.
L'abbiamo infornato a 185 gradi per circa due ore, rigirandolo di tanto in tanto e irrorandolo prima col brandy e una volta evaporato, con un mestolo di brodo vegetale, precedentemente preparato, in modo da avere una salsina con la quale accompagnare le fette d'arrosto.

Nel frattempo abbiamo messo a scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella e vi abbiamo aggiunto il broccolo tagliato in piccole cimette e successivamente i ceci. Abbiamo fatto saltare per qualche minuto, per poi aggiungere mezzo bicchiere di brodo vegetale in modo da terminare la cottura. Abbiamo fatto insaporire con gli spicchi d'aglio finemente tritati, un pizzico di sale e un peperoncino fresco tagliato a rondelle e privato di una parte di semini, non tutti insomma.
Abbiamo passato il tutto al mixer, unendo ancora un filo d'olio extravergine d'oliva e un po' di brodo vegetale, fino ad ottenere un composto abbastanza corposo, ma al tempo stesso non troppo asciutto.
Con un coppapasta abbiamo realizzato gli sformatini, servendoli caldi insieme alle fette d'arrosto. Una cena graditissima che vogliamo condividere con voi.


First of all we have to prepare the marinade.
We enjoy marinades because we think they make meat better by adding moisture and flavour. So combine the lemon juice, rosemary, mustard, extravirgin olive oil and pepper and mix well. Then smear it all over the surface of the meat until evenly covered and let stand for a couple of hours.
Place the roast in the oven at 185 C and cook for about 2 hours. Just place the roasting tin in the middle of the oven. Cook on both sides for about 30 minutes, then add the Brandy and later 1 cup of vegetable broth.
Remove the roast beef from oven and cut it into slices.
Meanwhile heat extravirgin olive oil in a skillet. Add broccoli (separate the broccoli into small florets) and chickpeas and saute for about ten minutes. Add a cup of vegetable broth and increase heat, stir and when the broth's evaporated complete with salt, red capsicum and garlic (finely minced). Place all the ingredients in a blender, adding a bit of extravirgin olive oil and some vegetable broth, and puree them, obtaining the consistency you prefer.
Serve immediately with your roast beef slices.
Quest'aria, fresca come un astuccio di mentine, a schiaffeggiare ondate di stanchezza.
Una strofa d'amore di Song to the Siren, che mi gira e mi rigira, che la tocco, che mi abita, e la voce di Elisabeth Fraser a farmi sprofondare su moquette, a trasportarmi mille miglia lontano, sotto ad un cielo color Tamigi.
Che mi abitano. Il cielo e la strofa, da una vita ed un paio d'ore.
Che mi nutrono ed un po' lacerano. Che mangiamo nello stesso piatto.
Non ho più fiato, ma mi sono spogliata della divisa per rivestirmi di colori vivi e squillanti. Profuma di buono la proposta di Luca di passare a prendermi, insiste che lasci la mia macchina nel parcheggio dell'ospedale, così domattina la sveglia ruberà lesta anche i suoi sogni e sarà felicemente costretto ad accompagnarmi al lavoro. Profuma di buono la sua proposta "Che ne dici se facciamo un salto ad Eataly, a curiosare tra i libri? E poi magari alla Metro, a curiosare tra i vini?"
Curiosa come un gatto amo curiosare. Fingo di valutare la densità della proposta e mi lascio prendere al laccio con un prolungato e rettilineo sì e con un sorriso che scuote via all'istante il torpore ed il rumore della stanchezza. Delle banalità, delle frattaglie di nervosismo e di cose troppo concrete. All'improvviso mi sento bene.
Luca mi sta già aspettando nell'atrio, che bel sorriso hai, mi dice e poi salutiamo Giorgio in portineria e scappiamo fuori. Per un attimo non parlo così Luca mi scruta. Vuole capire i miei occhi quando vede che parlo con gli occhi. Studia i miei sguardi ed io i suoi, come in una partita a scacchi.



"Uh che giornata è stata oggi là dentro, ho corso così tanto che in questo momento, anche se sono comodamente seduta è come se stessi ancora correndo!" e così mi racconto un po', tra cose serie ed altre talmente comiche che ho quasi le lacrime agli occhi. Gli racconto di quel paziente che domani vuole una bottiglia di sciampagna, così ha detto, però non quello frizzante. Di quello che se la bistecca di vitello non è accompagnata da una fettina di limone, la carne non gli scivola giù! Giù dove, non lo so. E di quello che ci ha portato da Ischia le sfogliatelle e così tanti limoni da spogliare più di un albero. Già, a proposito di limoni, nella borsa ne ho un bel po', ho scelto quelli con le foglie ancora attaccate, che così sembrano ancora più veri. Chiedo a Luca di pensare anche lui a cosa farci. Un gelato, un lemon curd e magari qualche altro volo di fantasia.
Ora non voglio pensare. Non voglio pensare che domattina mi dovrò svegliare prestissimo. Che dovrò tornare a correre, forse anche più di quanto abbia fatto oggi. Non ci voglio pensare.
Adesso abbiamo altre intenzioni, d'andare ad ubriacarci, respirando il profumo dei libri, assaporando la voluttà di sguazzare tra interi scaffali, di prendere tra le mani uno, dieci, tuttiquellichemivanno volumi, d'aprire una pagina a caso e leggerne qualche riga. E sentire se mi parlano.
Ho un cassetto pieno di titoli scarabocchiati su pezzi di carta, ma li dimentico sempre e li ritrovo soltanto quando mi toccano dal vivo, nel vivo di pagine sfogliate in piedi, davanti ad uno scaffale.

Sei curioso come un gatto, gli dico, e intanto mi racconta dei libri che ha sfogliato lui. Uno l'ha fatto divertire tanto, ha a che fare con l'inglese e con i modi di dire, o meglio ha a che fare con l'italiano ed i modi di dire che tradotti letteralmente in inglese....insomma, si è divertito tanto, ma non riusciamo ad approfondire il discorso perché Luca è permaloso e se non legge lo stesso suo entusiasmo anche nei miei occhi, allora si inalbera e proprio mentre sta per inalberarsi, ecco la porta di un bar venirci incontro e invitarci prima ad entrare poi a ordinare due caffè, e poi a sorriderci l'un l'altra mentre confondiamo il barista "Allora, un normale, lo vuoi normale il caffè, vero? No, macchiato, lo voglio macchiato e tu come lo prendi? Normale o macchiato? Che domande, normale. Allora ricapitolando, un caffè normale per lui ed io invece, mmmhhh a quest'ora mi sa che è meglio che lo prenda normale anch'io, ne ho già bevuti due macchiati! No, lo preferisco macchiato lo stesso. Ricapitolando, un normale ed un macchiato!"
"Riesci a fare della filosofia anche su un caffè!" mi fa notare Luca.
"Non è vero, mi stavo solo leggendo dentro!" preciso io e gli lancio un'occhiataccia. "Che c'è di male a leggersi dentro?"
"Permalosa!"
"Il permaloso sei tu!"
"Anche tu però, ma è vero, io di più!"





"E' filosofia o ti stai leggendo dentro?" fa Luca, ridendo.
"No, è solo che avrei voglia di un Sauvignon, quella nota di peperone mi fa impazzire". Breve pausa. "Ma tu di più!" gli anticipo e quella smorfia che si stava giusto appena delineando sul suo viso, sfuma in un sorriso che profuma di buono ed ancora una volta sprofondo su moquette. Non prima però d'avergli sussurrato, col tono più dolce "Permaloso!"



Ingredienti per l'arrosto:
2 kg di manzo (taglio scelto per arrosti)
2 cucchiai di senape
una manciata di senape in grani
il succo di un limone
rosmarino
olio extravergine d'oliva
sale e pepe
1/2 bicchiere di Brandy
1 mestolo di brodo vegetale

Ingredienti per 2 sformatini:
250 gr di ceci (noi abbiamo usato quelli in scatola)
1 broccolo fresco
2 spicchi d'aglio
1 peperoncino fresco
un pizzico di sale
olio extravergine d'oliva
brodo vegetale q.b.
Quando ci è capitato tra le mani questo bellissimo trancio d'arrosto di manzo non abbiamo potuto fare a meno di comprarlo. Abbiamo pensato di insaporirlo con una marinata a base di senape perchè amiamo molto il sapore che quest'ultima conferisce alla carne. Ne è risultato un piatto saporito, ma in modo molto armonico. L'idea degli sformatini è stata una decisione dell'ultimo momento, essendo rimasti senza insalata in casa, dopo avere perlustrato la dispensa, abbiamo avuto questa illuminazione grazie ad un barattolo di ceci e ad una testa di broccolo.
Abbiamo cominciato col preparare una marinata, mescolando in una terrina, il succo di un limone, due cucchiai di senape, una manciata di senape in grani, dell'olio, sale e pepe e un rametto di rosmarino. Abbiamo adagiato il trancio d'arrosto in una teglia e lo abbiamo irrorato, massaggiato e lasciato riposare per circa due ore con la marinata, in modo da fargli assorbire tutti i profumi.
L'abbiamo infornato a 185 gradi per circa due ore, rigirandolo di tanto in tanto e irrorandolo prima col brandy e una volta evaporato, con un mestolo di brodo vegetale, precedentemente preparato, in modo da avere una salsina con la quale accompagnare le fette d'arrosto.

Nel frattempo abbiamo messo a scaldare un filo d'olio extravergine d'oliva in una padella e vi abbiamo aggiunto il broccolo tagliato in piccole cimette e successivamente i ceci. Abbiamo fatto saltare per qualche minuto, per poi aggiungere mezzo bicchiere di brodo vegetale in modo da terminare la cottura. Abbiamo fatto insaporire con gli spicchi d'aglio finemente tritati, un pizzico di sale e un peperoncino fresco tagliato a rondelle e privato di una parte di semini, non tutti insomma.
Abbiamo passato il tutto al mixer, unendo ancora un filo d'olio extravergine d'oliva e un po' di brodo vegetale, fino ad ottenere un composto abbastanza corposo, ma al tempo stesso non troppo asciutto.
Con un coppapasta abbiamo realizzato gli sformatini, servendoli caldi insieme alle fette d'arrosto. Una cena graditissima che vogliamo condividere con voi.

BEEF ROAST IN A MUSTARD MARINADE WITH BROCCOLI AND CHICKPEAS PUREE

Ingredients:
2 k roast beef
fresh rosemary
extravirgin olive oil
2 tbs mustard
5 tbs wholegrain mustard
1 lemon juice
1/2 glass Brandy
1 cup of vegetable broth
fresh ground pepper to taste

Ingredients for the broccoli and chickpeas puree:
1 head broccoli
250 g chickpeas
2 clove garlic (finely minced)
extravirgin olive oil
1 red capsicum
salt to taste
vegetable broth as you need

Ingredients:
2 k roast beef
fresh rosemary
extravirgin olive oil
2 tbs mustard
5 tbs wholegrain mustard
1 lemon juice
1/2 glass Brandy
1 cup of vegetable broth
fresh ground pepper to taste

Ingredients for the broccoli and chickpeas puree:
1 head broccoli
250 g chickpeas
2 clove garlic (finely minced)
extravirgin olive oil
1 red capsicum
salt to taste
vegetable broth as you need

First of all we have to prepare the marinade.
We enjoy marinades because we think they make meat better by adding moisture and flavour. So combine the lemon juice, rosemary, mustard, extravirgin olive oil and pepper and mix well. Then smear it all over the surface of the meat until evenly covered and let stand for a couple of hours.
Place the roast in the oven at 185 C and cook for about 2 hours. Just place the roasting tin in the middle of the oven. Cook on both sides for about 30 minutes, then add the Brandy and later 1 cup of vegetable broth.
Remove the roast beef from oven and cut it into slices.

Serve immediately with your roast beef slices.
