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sabato 25 settembre 2010

COSCIA DI DONNA - CREMA CHANTILLY ALLA CATALANA


Quel cartello lo avevamo notato appena arrivati e ci aveva subito strappato un sorriso.
Ce l'ho fatta! Me lo sarò ripetuto mille volte durante il viaggio di ritorno da Capo Caccia.
La seconda giornata di queste vacanze sta lentamente glissando mentre lasciamo alle spalle quella lunga serie di alberi che ci nascondono i campi, le terre rosse ed i vigneti della zona di Capo Ferro.
La tromba di Paolo Fresu in sottofondo ritma il lento respiro di quest'isola dove il vento ha disegnato queste terre, ha creato mille cartoline dai colori forti e definiti.
Guido piano, riprendendo con lo sguardo il mio personalissimo film, perdendomi tra gli alberi ed i cespugli che ondeggiano sotto ai colpi del vento che sembra che qua non manchi mai. Alberi che crescono piegati in perenne inchino, prostrati ad Eolo.
L'afa è una parola che qui non sembra esistere anche se il caldo abbraccio del sole lo senti, eccome.
Ci sono lunghi silenzi tra me e Sabrina che si lascia rapire dalla natura che si espande all'infinito. Il finestrino abbassato e la macchina dei ricordi in mano pronta a fare lo scatto, a disegnare milioni di pixel della roccia che sembra strapparsi un angolo di spazio per raggiungere la luce.
Le sinuose colline sono tagliate da rettilinei lunghissimi, sembrano proprio disegnate per fare turismo, per andare piano, per essere il primo dei lenti. I pochi che ci superano sono del posto ma loro queste terre le respirano da sempre e certamente non vedono più quello che noi, invece, cerchiamo. Quei muretti a secco che a Sabrina piacciono tanto e che sembrano lì per separare la terra dal cielo.
Siamo stanchi ma mentre affronto l'ultima rotonda prima di salire al Country Paradise c'è quel cartello marrone con due piccole onde azzurre e quella scritta che ci incuriosisce e ci ha fatto sorridere fin dalla prima volta che lo abbiamo visto. Coscia di Donna.
Non devo nemmeno convincere la mia piccola esploratrice, il mio personale Livingstone.
La strada è un nastro di polvere e pur andando lentissimo, la nuvola che si para dietro l'auto sembra volerci fagocitare.
Il piccolo parcheggio è ancora pieno d'auto, ma dalla quantità di bauli aperti è chiaro che noi saremo gli ultimi ad andarcene.
C'è una stradina che costeggia un torrente in secca, nascosta tra cespugli alti quanto me e che porta alla costa.
La spiaggia è piccolissima, fatta di sassi rotondi e scuri. La costa è aspra, sembrano artigli che si conficcano nel mare.
Una barca dismessa e abbandonata a se stessa è in un angolo di questa piccola baia. Sta lì, nascosta, timida segnando il confine con altra terra da esplorare.
Sabrina con le sue infradito fatica a superare alcuni passaggi un po' disagiati ma continuiamo l'esplorazione. Incrociamo un signore con due magnifici setter completamente bagnati che è di ritorno da quella che immaginiamo sia un'altra spiaggetta ma lo spettacolo che incontreremo sarà decisamente un'altra cosa.
Se non fosse per la temperatura dell'aria potremmo dire di aver raggiunto le coste Scozzesi. Superiamo una piccola salita ed è come se attraversassimo lo spazio-tempo in un attimo e ci caliamo in un'altra dimensione fatta di personaggi in kilt.Ci guardiamo attorno e ci impossessiamo del silenzio che è rotto solo dalle nostre voci e dallo sciabordio delle onde che si infrangono lente e delicate contro gli artigli neri di roccia; sembra che la civiltà sia a miglia e miglia di distanza. Una inebriante sensazione di libertà, una vera e propria sbornia di sensazioni e di immagini.
Una distesa blu e rocce nere che sanno di gelido nord. Cespugli come rotondi cuscini con piccolissimi fiori lilla e gialli. Profumi intrecciati nel vento arrivano dal mare raccogliendo dalle piccole gocce di salsedine anche le nostre emozioni.

OVVIAMENTE E PURTROPPO SIAMO TORNATI A CASA GIA' DA QUALCHE GIORNO!





CREMA CHANTILLY ALLA CATALANA


Ingredienti:

4 tuorli d'uovo
150 gr di zucchero
mezzo litro di latte
30 gr di farina
20 gr di fecola di patate
scorza di limone
250 ml di panna da montare
zucchero di canna da spolverare in superficie


In un tegame portare a bollore il latte, unendovi la scorza di limone.
Nel frattempo in un altro tegamino versare lo zucchero e i tuorli e amalgamarli con una frusta. Aggiungere la farina e la fecola e continuare a mescolare per evitare la formazione di grumi.
Quando il latte raggiunge il bollore, togliere la scorza di limone e versarlo sul composto di uova, continuando a mescolare perchè tutto si amalgami alla perfezione. Rimettere sul fornello a fuoco basso, mescolare continuamente con un cucchiaio di legno e lasciare cuocere fino ad ottenere la consistenza desiderata. Noi abbiamo realizzato una crema bella soda.
Dopo averla tolta dal fuoco l'abbiamo travasata in una ciotola d'acciaio, l'abbiamo coperta con della pellicola trasparente per evitare la formazione della crosticina e l'abbiamo fatta raffreddare.
Una volta fredda, in una terrina abbiamo montato la panna, aggiungendo a quest'ultima solo 1 cucchiaio di zucchero, e siamo andati ad incorporarla alla crema, mescolando dall'alto verso il basso fino a che si sono perfettamente amalgamate.
Abbiamo versato la crema in due cocottine e le abbiamo riposte in frigorifero per 4 o 5 ore.
L'operazione finale, ovvero la più divertente, consiste nel spolverizzare zucchero di canna sulla superficie della crema e col cannello, recente acquisto che non vedavamo l'ora di provare, a turno Luca ed io abbiamo fiammeggiato lo zucchero.


CATALAN CREAM


Ingredients:

the yolks of 4 fresh eggs
150 g sugar
1 pint (500 ml) whole milk
30 g flour
20 g maize starch
the zest of half a lemon
250 ml cream (whipping cream)
caster sugar


Pastry cream is the basic ingredient so we have to prepare it.
In a pot warm milk over low heat. Add the lemon rind. In the meantime, lightly whisk the yolks in a bowl, strain the flours into the bowl whisking gently and making sure no lumps form.
Whisk the sugar and mix well. The milk will be about ready to boil so remove from heat and discard the lemon rind. Slowly whisk the milk into the egg-and-milk mixture. Return the cream to the pot and the pot to the fire. Continue cooking over a low heat, stirring gently until it reaches a slow boil. Stir constantly and it's done. Transfer the cream to a bowl and let it cool, stirring it often to keep a skin from forming across top.
Whisk the whipping cream into the Italian pastry cream and mix well.
Place in the fridge and refrigerate for a few hours.
Just before serving, sprinkle over with the caster sugar and carefully glaze the sugar using a mini-blow torch. Or simply caramelize the sugar under the broiler of the oven.
We really like Catalan cream because it is creamy and rich.




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