VINITALY

Il sabato si sveglia tra il fruscio di lenzuola e libertà; sorrido sotto la folta frangia che mi spiove sugli occhi, partiamo per Verona, Vinitaly ci aspetta. Le cose appaiono più morbide, più lievi, è cambiato tutto anche se non è cambiato nulla. Abbiamo solo aperto un varco tra le sbarre della routine, bastano quattro ruote e piedi frementi per disertare il solito e mettervi distanza.
Il desiderio di colori rimane impigliato nelle fibre dei vestiti che indosso, il cappotto è appeso nell'armadio e ci resterà fino al prossimo inverno. Chiudo l'anta e sento la primavera scivolarmi sulla pelle.
Uno scroscio di sole batte contro i finestrini, quasi una membrana avvolgente dentro la quale mi rannicchio. Sul sedile a fianco Luca armeggia col navigatore, al suo viso devo la mia pienezza. Avvicino le mie labbra alle sue, distratta dalla felicità, da quest'onda carica di noi, mi sento un aquilone in mezzo ad un cielo che si muove.
A Verona affoghiamo dentro la dolcezza di due bigné alla crema Chantilly e la stemperiamo con l'amaro del caffé, colazione veloce alla Pasticceria Donati e poi affrettiamo il passo verso la Fiera. La coda all'ingresso ci ruba solo pochi minuti, il resto del mondo è già entrato e sta sollevando calici di spensieratezza. Abbiamo fretta di lasciarci travolgere dall'evento; là dentro, tra i padiglioni, il Vino scalda ogni cosa.


Fa caldo, l'altro fuoco è sulle mie guance dopo i primi sorsi di Sicilia. E' questa la prima regione che decidiamo di visitare attraversando immaginarie vigne. Ci inerpichiamo fin sulle pendici dell'Etna per poi digradare in scivolata verso l'azzurro del mare. Catarratto, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero D'Avola in purezza, Chardonnay e Cabernet Sauvignon. Sorseggiando quest'ultimo mi illumino, un sorriso radioso prende forma ed arriva a Luca come un invito a farsi riempire il calice.

Il prezioso biglietto da visita della Cantina, riposto meticolosamente nel portafoglio, è la promessa che facciamo a noi stessi di contattarla per farci spedire qualche bottiglia di questo nettare. Se fossi un vino bianco probabilmente assomiglierei a questo Cabernet Sauvignon, un volo così floreale e fruttato ed al tempo stesso con quella nota minerale decisa che sa di terra, di attaccamento alle radici. Lasciamo questo stand e continuiamo ad assaggiare sorsi di bottiglie diverse, trascrivendo etichette, note particolari, chiedendo informazioni e bigliettini laddove scatta il colpo di fulmine.



Camminiamo con la curiosità di conoscere, con la luce ballerina dell'entusiasmo, tra fiammate di piacere e il desiderio di centellinare altri sorsi, tra uno stuzzichino e l'altro. A questo proposito vorremmo fare i complimenti alla Regione Sicilia perchè è stata praticamente l'unica ad organizzare gli stand anche con piccoli assaggi gastronomici, perfetti per stemperare la forza alcolica e per rendere possibile l'assaggio di più vini senza rischiare l'ottenebramento dei loro sapori.

A questo proposito non possiamo non citare la bontà dei prodotti dell'azienda TALLI di Butera e la gentilezza di Gaetano, che ci ha guidato all'assaggio di un ottimo Olio e delle sue Confetture nonché Patè. Non abbiamo saputo resistere e ci siamo portati a casa alcuni vasetti, tra cui la confettura Extra di Gelsi neri e quella di Fichi d'India, vere prelibatezze. Da citare anche il Gelo di Nero D'Avola e quello di Marsala. Approfittiamo per ringraziare Gaetano ed i suoi collaboratori, dicendogli che aspettiamo con ansia la sua ricetta circa un primo piatto siciliano, così tradizionale da essere quasi esclusivo.
Un'altra bottiglia che ci ha piacevolmente colpiti è stato il Cerasuolo di Vittoria, un rosso floreale e fruttato con note di cioccolato e di prugna. Nel suo essere così felpato ci ha ricordato il Bandina, altra preziosa scoperta, ma sulla carta d'identità vantano natali diversi ed il Cerasuolo nasce dal concerto di uve Frappato di Vittoria e Nero D'Avola.
Lasciando la Sicilia, anche se a malincuore perchè amiamo particolarmente i Vini di questa regione, siamo passati attraverso la Campania, il Lazio, la Toscana, le Marche, il Trentino, regalandoci altri sorsi felici.
Di volta in volta ci siamo lasciati sedurre.
Dalla vellutata densità rossa centellinata nel calice. Da sapori alteri, asciutti, armonici, rotondi, caldi, che racchiudono storie da raccontare, storie di sole, di vigne, di splendore.
Dal tepore dell'Oro fruttato, dalla frescura che lentamente scende sul palato.

E noi eravamo guance arrossate, sorrisi obliqui, l'intimo avvicinamento delle labbra al bicchiere, alla ricerca di un nuovo e fedele innamoramento. Abbiamo provato una infinita sensazione di benessere, come se stessimo sprofondando su moquette morbide e dentro noi stessi.
Piano piano la mia lucidità ha cominciato ad offuscarsi e non c'era più distanza fra le mie emozioni e ciò che esprimevano. Dovevo, dovevamo affondare i denti in qualcosa di solido, due panini al prosciutto ed una bottiglietta d'acqua si sono dimostrati perfetti. Li abbiamo mangiati con appetito e ci siamo concessi una passeggiata all'aria aperta per poi rientrare ed andare a trovare Laura della Cantina Balestri Valda.
Abbiamo cercato il Veneto, girovagando tra i vari padiglioni, lo troviamo ed imbocchiamo l'entrata. Dopo un lungo cercare, ecco Laura, tutta intenta nel suo lavoro. Ci salutiamo e ci fermiamo a chiacchierare e, rullo di tamburi, assaggiamo la sua nuova creatura. Si tratta del Recioto in versione spumante, è orgogliosa di questo vino e ci invita all'assaggio. E' subito amore. Non mancheremo di farcene mandare alcune bottiglie, non abbiamo mai assaggiato niente di simile. Le bottiglie della Balestri Valda, che abbiamo avuto la fortuna di stappare a casa nostra, non possiamo che decantarle, la qualità è altissima ed i vini meritano decisamente la lode.


Mentre eravamo impegnati in questa conversazione, alle nostre spalle due persone attirano l'attenzione di Laura, che chiede loro se avevano bisogno di qualche informazione. Mi giro appena e sento una voce dire "No, volevo soltanto salutare Luca e Sabrina!"
Guardo negli occhi quella voce e quel viso mi appare familiare, per quanto non l'abbia mai visto se non in una piccola foto. E' un attimo e so esattamente chi è.
"Sei Piotr!" gli dico e lui "Sì, sono io!"
E' un piacere conoscerlo, anche se in mezzo a tutto quel caos. Piotr è un ragazzo polacco, pelle chiara, occhi azzurri, altissimo, ben oltre il metro e novanta.
E' un importatore di Vini ed ha un'altissima conoscenza enologica, una grande cultura. Eppure è una persona pacata, semplice, elegante, ha una classe che è innata. Non ha bisogno di ostentare, la classe non si ostenta.
Piotr, ci auguriamo di riuscire a venirti a trovare un giorno, a Varsavia o a Cracovia. Quei pochi minuti ci sono bastati per capire quanto lui sia una splendida persona, certe cose le si sentono a pelle. Non sopportiamo, invece, quelli che si danno arie di superiorità, che si comportano da snob, è più forte di noi, ribadiamo che la classe è ben altro.
Lasciamo Piotr con la gioia d'averlo conosciuto e ci rituffiamo nella mischia, tra nebbie di alcol e di aliti, tra corpi mescolati nel movimento, in un arrembaggio di bocche e di mani, in una giostra di sguardi che si incontrano e che sanno di festa e languore.
Scattiamo decine di foto per fermare nel tempo le nostre sensazioni, per abbeverarci, una volta stampate, della felicità inscrittavi.
E' tutto veloce, entriamo nel mondo delle bollicine, lasciandoci tentare dal Franciacorta e poi dal Trentino, terminando in Piemonte, dove ritroviamo il Ruchè e la Cantina Dezzani.
Ci hanno visto una sola volta, due anni fa, ed ancora si ricordano di noi. Decisamente una cantina a misura d'uomo.
Passeggiamo tra botti, cestelli ripieni di ghiaccio, tra tavoli imbanditi, in uno scorrere di Barolo, Barbaresco, Dolcetto D'Alba e Nebbiolo.


Ogni bottiglia sembra ammiccare, ogni cosa è lambita da una leggerezza che pare appartenere ai sogni, respiriamo avidamente questa atmosfera di vacanza, seguendo i nostri passi ed i passanti, continuando a provare stupore davanti al contenuto sul fondo del bicchiere, ascoltando persone prese a decantare la perfezione dei loro vini.
Un Nebbiolo è il nostro ultimo sorso diVino.
Ci rapisce e ci coglie in flagrante, con gli sguardi addolciti in questo giro di brindisi.

Certi giorni si ripetono costanti. Uno dietro l’altro, sintomi importanti degli uomini che lasciano al quotidiano le solite cose e le solite abitudini.
Ti alzi, vai al lavoro, torni a casa. Tutto è routine, anche nel non avere la certezza di quando le cose si risolleveranno.
Un programma definito per il fine settimana che si scioglie come neve al sole. Nei nostri piani una pizza e la nostra prima volta al Vinitaly.



Si incastrano i minuti tra i tasselli del puzzle quotidiano di impegni. Ma il viso di Sabrina prima si rabbuia per le modifiche dei turni, poi peggiora per il tradimento di un’ amica e si completa con un ascesso che le deforma il viso. Sabrina non può usare antibiotici, sono tante le volte che mi promette di andare a fare gli esami per conoscere quelli che può e quelli che deve assolutamente evitare. Quindi si cura con antinfiammatori e tintura madre di propoli. La cura sortisce buoni effetti già dal secondo giorno ma il suo sorriso rimane triste. L’amicizia tradita le scava dentro una grande insicurezza. Purtroppo i miei “te lo avevo detto” non hanno più senso.
Thanks God is Friday! Domani si va al Vinitaly.
La giornata inizia grigia, con tutte le sue sfumature. La strada scorre lenta, la fretta è rimasta sotto le lenzuola. Verona, il suo centro storico lo sfioriamo per raggiungere il grigio della zona fieristica. Le lunghe file di alberi tristi ci accompagnano fino alle biglietterie. La coda all’ingresso è poca e velocemente superiamo i tornelli. Siamo dentro ed un pallido sole rompe gli indugi come per augurarci il benvenuto.
Ora inizia la giornata a colori!
Sicilia, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Veneto, Friuli …..”ma riusciremo a girarli tutti?”.
Il primo impatto, entrando nel padiglione dedicato alla Sicilia, è il prevalente odore di vino, il secondo è “ma da dove-con cosa- incominciamo?”


Personalmente sono uno che ha una sua filosofia con i vini che, più o meno, suona così: i vini che bevo e quelli che non bevo; quelli che bevo si dividono in: quelli che mi piacciono e quelli che bevo perché ho sete o perché ormai me lo hanno messo nel bicchiere. Sabrina, al contrario, beve solo i vini che le piacciono e se non è di suo gusto quello che ha nel bicchiere, lo rifiuta e lo rifila a me.
Non datemi del superficiale, perché non è così. Quando ho conosciuto Sabrina, mi sono permesso di portarla in un locale, fuori Bologna, dove si cena a lume di candela, ascoltando musica jazz e con un’ottima tagliata che ho fatto accompagnare da un buonissimo Teroldego Rotaliano. Sabrina fu entusiasta del vino e alla prima occasione me lo portò in tavola per accompagnare un sublime agnello alla senape. Ecco, fino a quel momento ho vissuto il vino in modo superficiale, poi, vuoi la passione per Sabrina, vuoi la passione comune per la cucina, hanno fatto sì che anche il vino iniziasse ad avere un ruolo importante in ogni cibo che prepariamo o che assaggiamo fuori di casa.
Abbiamo imparato, da autodidatti, a riconoscere profumi e sapori, a sapere sempre più cose dei vini, delle cantine, della loro lavorazione, dell’amore che c’è dietro alle ricette che troviamo all’interno di quegli scrigni di vetro sempre più preziosi.
A conoscere le piccole aziende che lottano in mezzo ai giganti della grande distribuzione per far conoscere i loro diamanti. Piccole realtà che sanno regalarci profumi che rimangono sul palato e nel cervello.


Vorrei parlarvi di tutti gli assaggi che abbiamo fatto, di come, ad un certo punto, Sabrina ha iniziato a parlare, parlare, parlare e ancora parlare per poi terminare il discorso con “mi sa che abbiamo bevuto troppo! Andiamo a metterci qualche cosa sotto i denti?”
Effettivamente gli assaggi sono stati tanti ed anch’io ho iniziato a rendermi conto che se continuavamo a tenere questo ritmo a casa ci andavamo il giorno dopo.

"Guarda Sabrina! Diadema.....il vino di Mai dire Ristorante di Giovanni Maria le Mura!!! Questo va assolutamente assaggiato!!!" Un vino di alta classe, che si presenta da solo. Una Cantina Toscana che punta molto sul senso estetico e sull'innovazione del packaging.

Tra i vari assaggi, un incontro più che piacevole, la “Visciolata del Cardinale” delle"Le Cantine Del Cardinale" di Serra de Conti (AN). Il profumo di cioccolato che si sprigiona nel bicchiere è stato sicuramente il particolare che più ci è rimasto impresso ma anche il suo bouquet di ciliegia fa sì che sia amore al primo assaggio.
Due i passaggi che ci siamo sentiti obbligati a fare. Non solo perché hanno vini di altissima qualità ma perché “La Cantina Dezzani” a suo tempo, ci fece conoscere il vino che, in un certo senso, ci ha dato il la e ci ha spinti ad aprire il nostro Blog e poi la “Cantina Balestri Valda”, dove Laura ci ha fatto conoscere il nuovo nato.
Lo Spumante Recioto. Un capolavoro di profumi e sapori, dove le bollicine sanno, in modo sapiente, abbracciarti il palato. Profumi e sapori unici che sanno di amore per il proprio lavoro.
QUICHE AI CARCIOFI, ASPARAGI E GAMBERETTI CON GORGONZOLA

Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta RICETTE COI CARCIOFI di Lady Cocca.
Abbiamo pensato di realizzare una quiche molto saporita, utilizzando il gorgonzola che è uno dei nostri formaggi preferiti. Al posto della pasta brisée abbiamo volutamente usato della pasta sfoglia.
INGREDIENTI
Pasta sfoglia
4 carciofi tagliati a spicchi
70 gr di gamberetti
6 asparagi
20 gr di pinoli
5 uova
40 gr di formaggio briolo a tocchetti
100 gr di mascarpone
20 gr di parmigiano
120 gr di gorgonzola piccante a tocchetti
vino bianco
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
maggiorana
prezzemolo francese
erba cipollina
2 spicchi d' aglio
Preriscaldiamo il forno a 200 gradi. In una padella facciamo rosolare in un filo d'olio, insieme agli spicchi d'aglio, i carciofi puliti e tagliati a spicchi e gli asparagi tagliati a tocchetti. Dopo qualche minuto aggiungiamo anche i gamberetti, noi abbiamo usato quelli surgelati. Sfumiamo con mezzo bicchiere di vino bianco e insaporiamo con sale, pepe, un pizzico di maggiorana e del prezzemolo francese. Lasciamo cuocere a fuoco basso e prima di togliere dal fornello aggiungiamo i pinoli. Facciamo rosolare un altro minuto.
In una ciotola amalgamiamo le uova ed aggiungiamo il mascarpone, poi il parmigiano, sale, pepe e un po' di erba cipollina fresca.
Stendiamo la pasta sfoglia in uno stampo da crostata imburrata e stendiamo sul fondo le nostre verdure rosolate in padella. Versiamo il composto delle uova e completiamo con i tocchetti di gorgonzola e di briolo.
Inforniamo e lasciamo cuocere per circa 20 minuti, riducendo poi la temperatura del forno a 175 gradi fino a perfetta doratura della pasta sfoglia. A questo punto non ci resta che sfornare la nostra gustosissima quiche ed accompagnarla con una bottiglia di ottimo Soave della Cantina Balestri Valda. Grazie a Lady Cocca ed alla sua raccolta, ci siamo regalati una deliziosa cenetta.

Ingredients:
4 artichokes in slices
6 asparagus
70 grams of shrimps
20 grams of pine kernels
5 eggs
40 grams of mild cheese
20 grams of grated parmesan
120 grams of gorgonzola cheese
100 grams of mascarpone
1 sheet frozen puff pastry
salt and black pepper to taste
parsley
sweet marjoram
chive
half a glass of white wine
extravirgin olive oil
2 cloves of garlic
Heat the extravirgin olive oil in a pan and add garlic and the artichokes in slices, the asparagus (chop them) and the shrimps. Fry them, then pour half a glass of white wine, salt and pepper to taste, a pinch of sweet marjoram and parsley. Cook for about 15 minutes, then add the pine kernels. Just a minute and it's ready.
Preheat the oven to 200 degrees C.
Press the puff pastry up the sides of a pie plate.
In a bowl beat eggs and mascarpone until blended. Add salt and pepper and chive.
Sprinkle a layer of shrimps, asparagus, pine kernels and artichokes in the bottom of the pastry crust. Pour the egg mixture into the pastry and sprinkle with the gorgonzola and mild cheese in slices. Arrange parsley on top.
Bake for about 20 minutes. Reduce the oven temperature (about 175 degrees C) and continue to bake until crust is browned.
Siamo felicissimi di essere arrivati secondi nel concorso di Minù con la nostra torta, ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno regalato il loro voto. La nostra gioia è amplificata dalla consapevolezza che abbiamo, per quanto riguarda torte e dolci in genere, conosciamo i nostri limiti e sappiamo di non essere certo dei provetti pasticceri, semmai dei provetti pasticcioni, ma abbiamo voglia di migliorare e di imparare. Perciò grazie a tutti voi per questa grande soddisfazione!
Il desiderio di colori rimane impigliato nelle fibre dei vestiti che indosso, il cappotto è appeso nell'armadio e ci resterà fino al prossimo inverno. Chiudo l'anta e sento la primavera scivolarmi sulla pelle.
Uno scroscio di sole batte contro i finestrini, quasi una membrana avvolgente dentro la quale mi rannicchio. Sul sedile a fianco Luca armeggia col navigatore, al suo viso devo la mia pienezza. Avvicino le mie labbra alle sue, distratta dalla felicità, da quest'onda carica di noi, mi sento un aquilone in mezzo ad un cielo che si muove.

A Verona affoghiamo dentro la dolcezza di due bigné alla crema Chantilly e la stemperiamo con l'amaro del caffé, colazione veloce alla Pasticceria Donati e poi affrettiamo il passo verso la Fiera. La coda all'ingresso ci ruba solo pochi minuti, il resto del mondo è già entrato e sta sollevando calici di spensieratezza. Abbiamo fretta di lasciarci travolgere dall'evento; là dentro, tra i padiglioni, il Vino scalda ogni cosa.



Fa caldo, l'altro fuoco è sulle mie guance dopo i primi sorsi di Sicilia. E' questa la prima regione che decidiamo di visitare attraversando immaginarie vigne. Ci inerpichiamo fin sulle pendici dell'Etna per poi digradare in scivolata verso l'azzurro del mare. Catarratto, Inzolia, Nerello Mascalese, Nero D'Avola in purezza, Chardonnay e Cabernet Sauvignon. Sorseggiando quest'ultimo mi illumino, un sorriso radioso prende forma ed arriva a Luca come un invito a farsi riempire il calice.







Camminiamo con la curiosità di conoscere, con la luce ballerina dell'entusiasmo, tra fiammate di piacere e il desiderio di centellinare altri sorsi, tra uno stuzzichino e l'altro. A questo proposito vorremmo fare i complimenti alla Regione Sicilia perchè è stata praticamente l'unica ad organizzare gli stand anche con piccoli assaggi gastronomici, perfetti per stemperare la forza alcolica e per rendere possibile l'assaggio di più vini senza rischiare l'ottenebramento dei loro sapori.


A questo proposito non possiamo non citare la bontà dei prodotti dell'azienda TALLI di Butera e la gentilezza di Gaetano, che ci ha guidato all'assaggio di un ottimo Olio e delle sue Confetture nonché Patè. Non abbiamo saputo resistere e ci siamo portati a casa alcuni vasetti, tra cui la confettura Extra di Gelsi neri e quella di Fichi d'India, vere prelibatezze. Da citare anche il Gelo di Nero D'Avola e quello di Marsala. Approfittiamo per ringraziare Gaetano ed i suoi collaboratori, dicendogli che aspettiamo con ansia la sua ricetta circa un primo piatto siciliano, così tradizionale da essere quasi esclusivo.

Un'altra bottiglia che ci ha piacevolmente colpiti è stato il Cerasuolo di Vittoria, un rosso floreale e fruttato con note di cioccolato e di prugna. Nel suo essere così felpato ci ha ricordato il Bandina, altra preziosa scoperta, ma sulla carta d'identità vantano natali diversi ed il Cerasuolo nasce dal concerto di uve Frappato di Vittoria e Nero D'Avola.
Lasciando la Sicilia, anche se a malincuore perchè amiamo particolarmente i Vini di questa regione, siamo passati attraverso la Campania, il Lazio, la Toscana, le Marche, il Trentino, regalandoci altri sorsi felici.

Di volta in volta ci siamo lasciati sedurre.
Dalla vellutata densità rossa centellinata nel calice. Da sapori alteri, asciutti, armonici, rotondi, caldi, che racchiudono storie da raccontare, storie di sole, di vigne, di splendore.
Dal tepore dell'Oro fruttato, dalla frescura che lentamente scende sul palato.


E noi eravamo guance arrossate, sorrisi obliqui, l'intimo avvicinamento delle labbra al bicchiere, alla ricerca di un nuovo e fedele innamoramento. Abbiamo provato una infinita sensazione di benessere, come se stessimo sprofondando su moquette morbide e dentro noi stessi.
Piano piano la mia lucidità ha cominciato ad offuscarsi e non c'era più distanza fra le mie emozioni e ciò che esprimevano. Dovevo, dovevamo affondare i denti in qualcosa di solido, due panini al prosciutto ed una bottiglietta d'acqua si sono dimostrati perfetti. Li abbiamo mangiati con appetito e ci siamo concessi una passeggiata all'aria aperta per poi rientrare ed andare a trovare Laura della Cantina Balestri Valda.

Abbiamo cercato il Veneto, girovagando tra i vari padiglioni, lo troviamo ed imbocchiamo l'entrata. Dopo un lungo cercare, ecco Laura, tutta intenta nel suo lavoro. Ci salutiamo e ci fermiamo a chiacchierare e, rullo di tamburi, assaggiamo la sua nuova creatura. Si tratta del Recioto in versione spumante, è orgogliosa di questo vino e ci invita all'assaggio. E' subito amore. Non mancheremo di farcene mandare alcune bottiglie, non abbiamo mai assaggiato niente di simile. Le bottiglie della Balestri Valda, che abbiamo avuto la fortuna di stappare a casa nostra, non possiamo che decantarle, la qualità è altissima ed i vini meritano decisamente la lode.



Mentre eravamo impegnati in questa conversazione, alle nostre spalle due persone attirano l'attenzione di Laura, che chiede loro se avevano bisogno di qualche informazione. Mi giro appena e sento una voce dire "No, volevo soltanto salutare Luca e Sabrina!"
Guardo negli occhi quella voce e quel viso mi appare familiare, per quanto non l'abbia mai visto se non in una piccola foto. E' un attimo e so esattamente chi è.
"Sei Piotr!" gli dico e lui "Sì, sono io!"
E' un piacere conoscerlo, anche se in mezzo a tutto quel caos. Piotr è un ragazzo polacco, pelle chiara, occhi azzurri, altissimo, ben oltre il metro e novanta.

Piotr, ci auguriamo di riuscire a venirti a trovare un giorno, a Varsavia o a Cracovia. Quei pochi minuti ci sono bastati per capire quanto lui sia una splendida persona, certe cose le si sentono a pelle. Non sopportiamo, invece, quelli che si danno arie di superiorità, che si comportano da snob, è più forte di noi, ribadiamo che la classe è ben altro.
Lasciamo Piotr con la gioia d'averlo conosciuto e ci rituffiamo nella mischia, tra nebbie di alcol e di aliti, tra corpi mescolati nel movimento, in un arrembaggio di bocche e di mani, in una giostra di sguardi che si incontrano e che sanno di festa e languore.
Scattiamo decine di foto per fermare nel tempo le nostre sensazioni, per abbeverarci, una volta stampate, della felicità inscrittavi.
E' tutto veloce, entriamo nel mondo delle bollicine, lasciandoci tentare dal Franciacorta e poi dal Trentino, terminando in Piemonte, dove ritroviamo il Ruchè e la Cantina Dezzani.

Passeggiamo tra botti, cestelli ripieni di ghiaccio, tra tavoli imbanditi, in uno scorrere di Barolo, Barbaresco, Dolcetto D'Alba e Nebbiolo.



Ogni bottiglia sembra ammiccare, ogni cosa è lambita da una leggerezza che pare appartenere ai sogni, respiriamo avidamente questa atmosfera di vacanza, seguendo i nostri passi ed i passanti, continuando a provare stupore davanti al contenuto sul fondo del bicchiere, ascoltando persone prese a decantare la perfezione dei loro vini.
Un Nebbiolo è il nostro ultimo sorso diVino.
Ci rapisce e ci coglie in flagrante, con gli sguardi addolciti in questo giro di brindisi.


Certi giorni si ripetono costanti. Uno dietro l’altro, sintomi importanti degli uomini che lasciano al quotidiano le solite cose e le solite abitudini.
Ti alzi, vai al lavoro, torni a casa. Tutto è routine, anche nel non avere la certezza di quando le cose si risolleveranno.
Un programma definito per il fine settimana che si scioglie come neve al sole. Nei nostri piani una pizza e la nostra prima volta al Vinitaly.




Si incastrano i minuti tra i tasselli del puzzle quotidiano di impegni. Ma il viso di Sabrina prima si rabbuia per le modifiche dei turni, poi peggiora per il tradimento di un’ amica e si completa con un ascesso che le deforma il viso. Sabrina non può usare antibiotici, sono tante le volte che mi promette di andare a fare gli esami per conoscere quelli che può e quelli che deve assolutamente evitare. Quindi si cura con antinfiammatori e tintura madre di propoli. La cura sortisce buoni effetti già dal secondo giorno ma il suo sorriso rimane triste. L’amicizia tradita le scava dentro una grande insicurezza. Purtroppo i miei “te lo avevo detto” non hanno più senso.
Thanks God is Friday! Domani si va al Vinitaly.
La giornata inizia grigia, con tutte le sue sfumature. La strada scorre lenta, la fretta è rimasta sotto le lenzuola. Verona, il suo centro storico lo sfioriamo per raggiungere il grigio della zona fieristica. Le lunghe file di alberi tristi ci accompagnano fino alle biglietterie. La coda all’ingresso è poca e velocemente superiamo i tornelli. Siamo dentro ed un pallido sole rompe gli indugi come per augurarci il benvenuto.
Ora inizia la giornata a colori!
Sicilia, Lazio, Campania, Emilia Romagna, Veneto, Friuli …..”ma riusciremo a girarli tutti?”.
Il primo impatto, entrando nel padiglione dedicato alla Sicilia, è il prevalente odore di vino, il secondo è “ma da dove-con cosa- incominciamo?”



Personalmente sono uno che ha una sua filosofia con i vini che, più o meno, suona così: i vini che bevo e quelli che non bevo; quelli che bevo si dividono in: quelli che mi piacciono e quelli che bevo perché ho sete o perché ormai me lo hanno messo nel bicchiere. Sabrina, al contrario, beve solo i vini che le piacciono e se non è di suo gusto quello che ha nel bicchiere, lo rifiuta e lo rifila a me.
Non datemi del superficiale, perché non è così. Quando ho conosciuto Sabrina, mi sono permesso di portarla in un locale, fuori Bologna, dove si cena a lume di candela, ascoltando musica jazz e con un’ottima tagliata che ho fatto accompagnare da un buonissimo Teroldego Rotaliano. Sabrina fu entusiasta del vino e alla prima occasione me lo portò in tavola per accompagnare un sublime agnello alla senape. Ecco, fino a quel momento ho vissuto il vino in modo superficiale, poi, vuoi la passione per Sabrina, vuoi la passione comune per la cucina, hanno fatto sì che anche il vino iniziasse ad avere un ruolo importante in ogni cibo che prepariamo o che assaggiamo fuori di casa.





Vorrei parlarvi di tutti gli assaggi che abbiamo fatto, di come, ad un certo punto, Sabrina ha iniziato a parlare, parlare, parlare e ancora parlare per poi terminare il discorso con “mi sa che abbiamo bevuto troppo! Andiamo a metterci qualche cosa sotto i denti?”







Due i passaggi che ci siamo sentiti obbligati a fare. Non solo perché hanno vini di altissima qualità ma perché “La Cantina Dezzani” a suo tempo, ci fece conoscere il vino che, in un certo senso, ci ha dato il la e ci ha spinti ad aprire il nostro Blog e poi la “Cantina Balestri Valda”, dove Laura ci ha fatto conoscere il nuovo nato.

QUICHE AI CARCIOFI, ASPARAGI E GAMBERETTI CON GORGONZOLA

Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta RICETTE COI CARCIOFI di Lady Cocca.
Abbiamo pensato di realizzare una quiche molto saporita, utilizzando il gorgonzola che è uno dei nostri formaggi preferiti. Al posto della pasta brisée abbiamo volutamente usato della pasta sfoglia.

INGREDIENTI
Pasta sfoglia
4 carciofi tagliati a spicchi
70 gr di gamberetti
6 asparagi
20 gr di pinoli
5 uova
40 gr di formaggio briolo a tocchetti
100 gr di mascarpone
20 gr di parmigiano
120 gr di gorgonzola piccante a tocchetti
vino bianco
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
maggiorana
prezzemolo francese
erba cipollina
2 spicchi d' aglio

Preriscaldiamo il forno a 200 gradi. In una padella facciamo rosolare in un filo d'olio, insieme agli spicchi d'aglio, i carciofi puliti e tagliati a spicchi e gli asparagi tagliati a tocchetti. Dopo qualche minuto aggiungiamo anche i gamberetti, noi abbiamo usato quelli surgelati. Sfumiamo con mezzo bicchiere di vino bianco e insaporiamo con sale, pepe, un pizzico di maggiorana e del prezzemolo francese. Lasciamo cuocere a fuoco basso e prima di togliere dal fornello aggiungiamo i pinoli. Facciamo rosolare un altro minuto.

In una ciotola amalgamiamo le uova ed aggiungiamo il mascarpone, poi il parmigiano, sale, pepe e un po' di erba cipollina fresca.
Stendiamo la pasta sfoglia in uno stampo da crostata imburrata e stendiamo sul fondo le nostre verdure rosolate in padella. Versiamo il composto delle uova e completiamo con i tocchetti di gorgonzola e di briolo.



Ingredients:
4 artichokes in slices
6 asparagus
70 grams of shrimps
20 grams of pine kernels
5 eggs
40 grams of mild cheese
20 grams of grated parmesan
120 grams of gorgonzola cheese
100 grams of mascarpone
1 sheet frozen puff pastry
salt and black pepper to taste
parsley
sweet marjoram
chive
half a glass of white wine
extravirgin olive oil
2 cloves of garlic

Heat the extravirgin olive oil in a pan and add garlic and the artichokes in slices, the asparagus (chop them) and the shrimps. Fry them, then pour half a glass of white wine, salt and pepper to taste, a pinch of sweet marjoram and parsley. Cook for about 15 minutes, then add the pine kernels. Just a minute and it's ready.
Preheat the oven to 200 degrees C.
Press the puff pastry up the sides of a pie plate.
In a bowl beat eggs and mascarpone until blended. Add salt and pepper and chive.
Sprinkle a layer of shrimps, asparagus, pine kernels and artichokes in the bottom of the pastry crust. Pour the egg mixture into the pastry and sprinkle with the gorgonzola and mild cheese in slices. Arrange parsley on top.
Bake for about 20 minutes. Reduce the oven temperature (about 175 degrees C) and continue to bake until crust is browned.

Siamo felicissimi di essere arrivati secondi nel concorso di Minù con la nostra torta, ringraziamo di cuore tutti coloro che ci hanno regalato il loro voto. La nostra gioia è amplificata dalla consapevolezza che abbiamo, per quanto riguarda torte e dolci in genere, conosciamo i nostri limiti e sappiamo di non essere certo dei provetti pasticceri, semmai dei provetti pasticcioni, ma abbiamo voglia di migliorare e di imparare. Perciò grazie a tutti voi per questa grande soddisfazione!
E ora veniamo al messaggio che ci sta veramente a cuore, perciò vi invitiamo a farvi un giro sui blog di Elle, di Anna e Marina.
Come a tutti voi, la tragedia che si è abbattuta sull'Abruzzo, ci ha sconvolti profondamente ed il nostro pensiero è rivolto a tutti coloro che hanno perso vita, casa, lavoro, tutto quanto. A tutti coloro ai quali non è rimasto nulla, se non la dignità, a tutti coloro che vivono nel terrore, di altre scosse, del futuro, di essere dimenticati. Ma non si può voltare pagina finchè non verranno date delle certezze a tutte queste persone, finchè non verrà ridata loro una casa, una vita. Tanti sono i morti, molto più di quelli che vengono ad oggi contati. E' una tragedia enorme e non può essere dimenticata. Nel nostro piccolo stiamo cercando di attivarci e di fare qualcosa attraverso gesti, che seppur piccoli, rappresentano una forma di aiuto e di presenza. Invitiamo tutti quanti a fare piccoli gesti, ad essere uniti e a non dimenticare.
Un GRAZIE davvero particolare ad Elle la Vegolosa, prima di tutto per aver creato quel magnifico concorso chiamato "RICETTE DA FILM" con cui abbiamo vinto per la ricetta apparsa nel film più vecchio, ovvero "La pappa del bambino" apparso durante la prima proiezione del 1895, fatta dai Fratelli Lumière durante la presentazione della loro invenzione, invenzione che ha cambiato il mondo. Dal quel momento in poi le immagini in movimento hanno fatto e fanno parte della nostra vita.
Immagini che oggi ci arrivano per raccontarci della tragedia che ha sconvolto l'Abruzzo. Il premio, per il quale ancora ringraziamo Elle e tutti coloro che ci hanno votato, noi abbiamo deciso in accordo con Luisa, di devolverlo interamente. Ci ha profondamente colpito la situazione di una famiglia abruzzese, anch'essa vittima del terremoto (sono rimasti in vita solo il padre ed una bimba di 2 anni, la mamma è morta) che ha messo in evidenza Rossanina di Coquinaria (per accedere al post entrare dentro CHIACCHIERE, poi dentro FORUM e cliccare su ADOTTIAMO UNA FAMIGLIA TERREMOTATA). Anche Elle si ampiamente prodigata a favore di questa famiglia così come per aiutare Anna ad avere un computer che le permetta di tenerci aggiornati circa quello che succede.
Auguriamo a tutti Buona Pasqua!
Sabrina&Luca
Sabrina&Luca