sabato 7 agosto 2010

LA MIA PRIMA VOLTA - LONDRA, LA GEOGRAFIA DELL'ANIMA - FILETTI DI SOGLIOLA CON CAVIALE DI PEPERONE E OLIVE NERE TAGGIASCHE

Potrei parlare della mia prima volta. La mia prima volta a Londra. Per natura mi lascio incantare spesso e a volte l'incanto è passeggero. Potrei parlare della mia prima volta in amore. Per una città, un mondo, una fetta di cuore. In amore a me piace quando è complesso, quand'è chimico e al contempo cerebrale. E mi sono lasciata incantare spesso e a volte l'incanto è stato passeggero.
La mia prima volta a Londra invece è stata una sorta di marchio per sempre, complessa, chimica e anche cerebrale, sì. Ogni tanto ci ripenso alla prima volta e a tutte le altre mille a seguire e penso ad ora, ad adesso che la abito ancora, che la abito a distanza, che è dentro di me, nella mia natura, un oceano prigioniero dentro una caraffa. Londra, che mi bacia e mi morde e mi assomiglia fin dentro il midollo, così contraddittoria ed enigmatica, in fermento costante, debordante, avvolgente, seducente, a volte indolente, come solo sa esserlo la pioggia inglese, col vento che la schiaffeggia contro i vetri delle finestre e le facciate scure dei pub.Londra mi ha fatta diventare ciò che ero e che sono; una trasfusione di sangue, un passo appena oltre al torchio dell'adolescenza, con la voglia di scappare sigillata dentro la valigia, con qualche milione di sogni tutti ancora in garanzia e l'inquietudine, la fame d'aria e di vita di allora e di sempre.
La mia prima volta a Londra durò 31 giorni, ricordo che dopo i primi dieci volevo fuggire. Ricordo che dopo i primi dieci volevo restare per sempre. Londra è fottutamente libertà di fare, di pensare, di essere e mi ha plasmata, mi ha insegnato a conoscermi. Ho sempre cercato qualcosa già, qualcosa che mi sfuggiva o che mi mancava, non so, qualcosa che mi infiammasse, ma su tutte le altre cose, lo so che cercavo me stessa. A Londra ho imparato a capire i miei gusti, finalmente senza nessuno che li condizionasse, li ridimensionasse, li vagliasse o che stesse dietro alle tendine a sbirciare di nascosto, col sorriso da Giuda.
Londra così usciva dai binari del conosciuto, del certificato, del programmato e mi rendeva libera e più mi rendeva libera, più io mi legavo a lei.
Mi rendeva curiosa. Mi parlava in una lingua che amavo, che per me era musica e c'erano parole che mi seducevano solo per il suono che avevano e mi rimbalzavano addosso, le calzavo, le indossavo, le ripetevo e me le facevo ripetere. Definetely.Con lei sono cresciuta. Esiste una geografia di luoghi in cui ci sentiamo a casa, esiste un paesaggio che ci rende consapevoli di quell'immensa matassa chiamata anima. Esiste una geografia alla quale sentiamo di appartenere. A volte mi dico che forse in una precedente vita ho vissuto in Inghilterra, ma non so nemmeno se credo davvero alla storia delle vite precedenti, la verità è che cerco solo di decifrare questo senso di appartenenza così forte e così intimo.
Londra è una scartavetrata di cuore, mi vive, mi attraversa, come il Tamigi, da parte a parte e non è nostalgia quella che sento perché Londra è parte di me, da allora, da sempre.
Londra è nel mio modo di pensare, di sentire le cose, persino nel mio senso dell'umorismo contorto che Luca definisce all'inglese e alle volte stento a capire se lui lo ritenga un pregio o una fantastica calamità.
Londra è nella musica che ascolto, che ascoltavo, nei concerti che seguivo con la troupe della casa discografica, era in tutti i festival estivi, Glastonbury e T in the Park, i miei preferiti.
Nei dietro le quinte con i musicisti, nelle pregiatissime casse di champagne Cristal che riuscivamo ogni volta ad accaparrarci. Quattrocento sterline il valore di una bottiglia. Ne caricavamo intere casse nel baule della macchina, una gentile offerta delle band sbronze e capricciose.
Londra era nelle notti che prendevano fuoco quando i Manic Street Preachers salivano sul palco ed i loro inni si innalzavano al cielo. "The Everlasting" riusciva sempre a farmi tremare, fin dalle prime note, era un vortice che mi percuoteva lo stomaco e ogni volta che la riascolto sono squarci d'emozione. Londra era incontrare giù al pub sotto casa Damon Albarn dei Blur o Richard Ashcroft dei Verve e passarci la serata insieme o camminare per strada e incrociare un tipo qualunque, ordinario, coi capelli arruffati e la barba di qualche giorno e dopo un abbraccio un po' rude sentirmi chiedere da David "Ma tu lo riconosci questo pazzo d'un mio amico?" ed io perplessa a domandarmi chi potesse essere mentre loro due se la ridevano e si sganasciavano finché poi il tipo con la barba mi ha stretto forte la mano, mi ha fatto un mezzo inchino e mi ha detto "Piacere, sono Ian Brown!".
Già, Ian Brown degli Stone Roses, un tipo qualunque che ha composto un album capolavoro.
Londra erano le gite nella campagna dell'Oxfordshire, quando avevo solo voglia di adagiarmi tra la folta stola della pigrizia. Erano i tramonti acquerellati di rosa che si specchiavano sul Tamigi. I cappuccini di Starbucks, cappuccini in cui saresti potuto annegare tanto sembravano senza fondo. Erano le sale da tè, con la tazza fumante, il bricco del latte e i muffin ricoperti di mandorle.Erano gli eccentrici negozi d'abbigliamento di Chelsea, dove l'etnico corteggiava ogni tessuto. E poi erano le bancarelle variopinte di Covent Garden, dove un giorno mi innamorai di un copriasse da vater dipinto a mano e me lo portai a casa, in trionfo e senza imballo, tra i sorrisi di tutti quelli che incontrai lungo il tragitto che ricambiavo, raddoppiandone la luminosità. Erano i sabati a Camden. Camden Town, un mappamondo, il mercato più grande d'Europa, il quartiere più pazzesco, allucinante, orbitante che si possa immaginare, dove tutto convive con tutto, dove io amavo perdermi per l'intera giornata e quando non volevo farmi trovare era lì che andavo a finire. Già, Camden è un mondo a parte ed è nel mio cuore come spina e come petalo di rosa.
Londra era l'India del mio amico Nilesh, gli occhi grandi carbone e un sorriso che ti faceva cascare per terra; l'India si affacciava ogni giorno ed ogni notte lungo le strade di Peckam Rye, un'India in miniatura, coi suoi profumi, i suoi sari, i suoi colori, pesanti, avvolgenti e speziati.
Londra erano i club alla moda dove potevi entrare rigorosamente solo se eri sulla lista degli invitati.
Erano le giornate di pioggia insistente, l'ombrello che non portavo mai con me, che era tanta l'abitudine a stare sotto agli scrosci improvvisi che quasi non bagnavano più. Erano le corse a rotta di collo sulla scala mobile giù nella metro. I grandi magazzini, come Fortnum&Mason dove andavo a comprare i formaggi erborinati e i cioccolatini allo champagne più buoni del mondo e Selfridge dove passavo ore ed ore a provare jeans e abitini.
Erano le serate tinte di dark, passate prima a litigarci il mio mascara, io, David, Peter e Shane per poi andare in un locale che si affacciava in una minuscola traversa di Oxford Street.
Erano le serate rumorose nei pub a bere Guinness, tra un fish'n chips e una jacket potato e poi a ballare sui tavoli, che una notte ci hanno anche sbattuti fuori, a me e all'allegra compagnia, mentre dagli altoparlanti uscivano le note di Friday I'm in love che io letteralmente adoravo.
Londra erano le notti passate sotto ad un plaid su un balconcino di Notting Hill a parlare di tutto e di niente, a guardare le luci di Natale che si accendevano e si spegnevano.
Londra non so com'è viverla da turista perché non l'ho mai conosciuta in questa veste. Il Cambio della Guardia lo andai a vedere solo tre anni dopo la prima volta e rimasi lì giusto un quarto d'ora per poi scappare a fare cose che mi premevano di più.
Londra era la musica degli Smiths, "Reel around the fountain" fu il primo brano che ascoltai e mi fece così male che andai a rovistare tra il loro repertorio e lo feci mio.
Era la malinconia di certi pomeriggi grigioblu, che ti prendevano così e non se ne andavano nemmeno se li prendevi a calci, era il cemento desolante delle periferie e la musica reggae che rotolava e strisciava lungo i muri di Brixton. Erano i canali di Little Venice, suggestivi e romantici come una cena a lume di candela e il laghetto di Hyde Park, il luogo perfetto per gli appuntamenti, anche quelli mancati.Londra erano i film di Ken Loach e di Stephen Frears, i libri tascabili di Hanif Kureishi e il sontuoso, peccaminoso banana split che servivano all'Hard Rock Café. Erano le sere a teatro o al cinema, a tutte le prime o a girovagare nel cuore di Soho, tra librerie e sex-shop aperti fino a tarda notte. Erano le esibizioni di band sconosciute, alcune delle quali poi diventate famose, come gli Ash, ero segretamente innamorata di Tim Wheeler, ma questo è solo un dettaglio, i Gene e i The Clientele, tra gli altri. Era il risveglio col profumo del bacon e delle uova strapazzate e io che gridavo "No, voglio il mio porridge!", poi l'immancabile succo d'arancia e il latte nella bottiglia mignon. Lo Yorkshire pudding per tutte le occasioni speciali e la spesa nel cuore della notte, quando il frigo era insolentemente vuoto.
Erano le fragranze scoppiettanti ed effervescenti di Lush di cui riempire la vasca da bagno, le candele artistiche di Carnaby Street e quelle da quattro soldi della ferramenta all'angolo.
Era la frase di Samuel Johnson "Quando un uomo è stanco di Londra, è stanco della vita" stampata su mille t-shirt e dentro la mia testa e quella di Groucho Marx "Vado via da qui perché il tempo è troppo bello. Odio Londra quando non piove".
Erano gli spettacoli di piazza di Leicester Square, tra cabaret, gag e performance musicali, che mi dimenticavo persino del tempo.
Erano certe domeniche d'estate sulla spiaggia di Brighton, tra il volo basso dei gabbiani e un riquadro di sole e di mare, offuscato da un cielo che si muoveva troppo velocemente.
Erano i negozietti di dischi di seconda mano, rimediati in polverosi sotterranei, tra l'odore forte della carta e quello acre dell'umidità, dai quali non riuscivo a stare lontana, e i commessi li conoscevo tutti e loro conoscevano i miei gusti, tanto che mi tenevano spesso da parte degli album o delle rarità.
Erano i negozi dell'Esercito della Salvezza, i Charity Shop di Oxfam dove riuscivo a trovare le cose più strane, una volta trovai un paio di occhiali da sole da donna, dovevano avere almeno 30 anni e li regalai a David e lui li trovò la cosa più orribile ed al tempo stesso più straordinaria che potesse ricevere e li sfoggiò per un paio di sere di fila, fino a quando decisi che stava meglio senza.
Londra era la Union Jack disegnata e rivisitata da me, che mi ero fatta stampare su una minuscola felpa bianca.
Era il villaggio di Highgate e il saliscendi dei suoi viottoli. Il mercato di Portobello tra capi vintage all'infinito e oggetti d'antiquariato di un notevole valore.
Erano le partite dell'Arsenal, il sabato pomeriggio. Erano il New Melody Maker, una rivista musicale alla quale ero abbonata e la rubrica Dear Deidre sul The Sun che non mi perdevo mai e che trovavo irresistibilmente pettegola.
Era, così, all'improvviso, domani c'è il concerto dei Rival School a Manchester. E allora, allora domani si va a Manchester.



FILETTI DI SOGLIOLA CON CAVIALE DI PEPERONE ROSSO E OLIVE NERE TAGGIASCHE



Ingredienti:

300 gr di filetti di sogliola fresca
il succo di mezzo limone
origano
sale e pepe
1 spicchio di aglio tritato
1/2 peperone rosso fatto a piccoli cubetti
una manciata di olive nere taggiasche tagliate a piccoli pezzetti
5 foglie di basilico fresco
olio extravergine d'oliva
vino bianco frizzante


Prepariamo una marinata con il succo del limone, l'aglio tritato, l'origano, il sale, il pepe e l'olio extravergine d'oliva. Con la marinata irroriamo i filetti di sogliola e lasciamo riposare per un'ora circa. Nel frattempo riduciamo a cubetti piccoli piccoli sia il peperone che le olive, uniamo al trito le foglioline di basilico spezzettate, sale e pepe e un filo d'olio extravergine d'oliva. Scaldiamo la padella e vi adagiamo i filetti con parte della marinata. Lasciamo cuocere per pochi minuti per parte e irroriamo col vino bianco frizzante. Una volta che il vino è evaporato, lasciamo dorare ancora un attimo i filetti e poi togliamo dal fuoco e impiattiamo, completando il piatto con il peperone e le olive.


SOLE FILLETS WITH RED PEPPER AND BLACK OLIVES

Ingredients:

300 g fresh sole fillets
half a lemon juice
oregano
salt and pepper
extravirgin olive oil
1 clove garlic (finely chopped)
1/2 red pepper (cut into small cubes)
1 cup black olives (finely chopped)
5 fresh basil leaves
1 cup dry white wine


In a bowl combine red pepper, black olives, basil leaves, salt and pepper to taste and extravirgin olive oil. Set aside.
In a bowl combine lemon juice, garlic, oregano, extravirgin olive oil, salt and pepper and place sole fillets in it for about 1 hour. Heat a skillet over medium-low heat and place fillets with half the marinade. Turn and cook for a few minutes. Add the wine, let come to a simmer and cook until reduced by half. Serve accompanied by red pepper, olives and basil.




PREMIO

Un gradito riconoscimento avuto da Gata da Plar

Questi sono i 5 blog a cui offriamo il premio:

Caty, Dida, Lady Boheme, Accanto al Camino e Evelin di Agave.

57 commenti:

  1. Bene, la mia prima volta a Londra deve venire, un'idea che matura via via sempre di più. Intanto vi lascio i miei saluti di buone vacanze e gusto molto volentieri i vostri filetti che immagino profumatissimi.
    ^^

    RispondiElimina
  2. Bella la "tua" Londra, e mi piace anche la ricetta.La sogliola delicata che sposa il sapore più deciso delle olive e del peperone.

    RispondiElimina
  3. Ciao Ragazzi! Splendida e molto personale questa decrizione di Londra. Una visione davvero insolita di questa città, da aprte di chi l'ha veramente vissuta!
    Semplice, delicato e gustoso allo stesso tempo questo piatto! La sogliola è un tipo id pesce che si presta benissimo a molti abbinamenti, ottima scelta.
    baci baci

    RispondiElimina
  4. Carissima Sabrina, la tua Londra è anche la mia e leggerti mi ha quasi commossa! Io penso davvero di essere inglese nell'anima! I colori, le atmosfere, l'intimo senso di appartenenza un pò malinconico e po il cielo... la mia poesia più dolce... Grazie per questo racconto, l'ho letto d'un fiato. Buon concerto. Ti penserò! A presto. Deborah

    RispondiElimina
  5. .... non posso commentare qua ..ti lascerei un poema cara! ti dico solo che la "mia prima volta " a Londra (prima di altre innumerevoli volte...coincidenza!) avevo 19 anni e l'ultima...avevo già 37anni! poi da allora non ci sono più andata e ora mi rifiuto persino di ricordarmi l'inglese... mi fa troppo male ...il pensiero che quegli anni non ritorneranno più! (però ho vissuto in luoghi diversi dai tuoi e in anni diversi...;DD )
    come dire...mi hai colpito al cuore! ciao cara,scusa lo sproloquio...e grazie : per un attimo son tornata giovane
    un grande abbraccio e buone ferie
    vecchia val

    RispondiElimina
  6. Londra...la mia citta'....cavolo, che spettacolo!!!
    ciao,de

    RispondiElimina
  7. non capisco perche' il precedente commento non e' partito..comunque dicevo`;la mia londra...5 anni passati ad amarla....
    che spwttacolo!!!!!!!
    bella la ricetta,un abbraccio londinese,de

    RispondiElimina
  8. mi hai lasciato senza parole...
    Londra...l'ho visitata solo di sfuggita x 3 volta come turista, ma il mio cuore è rimasto là...l'emozione di vedere che ci sono delle cose studiate solo sui libri...tipo la statua di peter pan...e altri luoghi comuni.
    Vorrei viverci x essere free...

    RispondiElimina
  9. Amo Londra.

    Dopo il mio primo anno all'università (studiavo l'inglese) ho trascorso l'estate a Londra. Avrei voluto restarci per sempre... Ma non era possibile.

    Thank you for this post. It took me back. Memories, so many memories:)

    RispondiElimina
  10. Complimenti per il post!!! Superba la ricetta...buon week-end.

    RispondiElimina
  11. Londra è una città che finirò per vedere solo nei sogni ma mi sarebbe sempre piaciuto visitarla , mi accontento del meraviglioso racconto di Sabrina e sogno un po' ....di avere almeno vent'anni di meno ed un'amica come lei per partire e lasciarsi trascinare in un mondo che non si comosce .un abbraccio ed un grazie dei tuoi sempre gentili pensieri.

    RispondiElimina
  12. grazie Sabri...grazie di questo viaggio...mi sono commossa...anche per me Londra e l'Inghilterra tutta hanno un valore particolare...grazie davvero...sei davvero unica!
    e grazie per il premio ragazzi siete sempre carinissimi!!!!
    un bacio forte
    dida

    RispondiElimina
  13. Bellissimo cm sempre ma questa volta me lo sn letta e riletta xchè mi ha fatto 1 certo effetto di viverlo cn te...veramente brava e poi la pappa e da capogiro...:P...vi auguro buon fine settimana e vi mando 1 forte abbraccio

    RispondiElimina
  14. Ciao ragazzi, come al solito a me fa tanto piacere leggervi è stupendo il vostro modo di raccontarvi.
    Io sono appena tornata dalla nostra vacanza e ho portato un pensierino virtuale per voi,vi aspetto,un abbraccio Gina.

    RispondiElimina
  15. Carissimi, complimenti per il post! Le immagini sono davvero fantastiche!
    I filetti sono favolosi e il loro aspetto è invitantissimo, prendo subito nota. Vi ringrazio con tutto il cuore del gentile dono che accetto con molto piacere!
    Baci e buon week-end

    RispondiElimina
  16. Londra è veramente magica, la prima volta che ci andai avevo 15 anni e nonostante fossi in vacanza con i miei quella città mi è rimasta nel cuore. Ci sono tornata un altro paio di volte, ma è passato ormai moltissimo tempo. Proprio di recente ne parlavo con mio marito e stavamo pensando ad una breve vacanza, magari in autunno.. chissà
    Buono il pesciolino! Buon fine settimana

    RispondiElimina
  17. che delizia Londra, io vorrei portare i bambini, soprattutto il grande, è davvero un incanto.
    Il vostro caviale di peperoni mi sembra delizoioso, bacioni e buone vacanze!!!

    RispondiElimina
  18. Grazie Sabrina&Luca, sono passata a prendere il premio, a leggervi ed a gustare il vostro splendido piatto, un abbraccio e buona domenica.

    RispondiElimina
  19. Bellissime sensazioni ed emozioni.Ricordi di gioventù o semigioventù, anche se tu sei molto giovane.Anch'io mi ricordo Londra con tanto piacere, non hai tuoi livelli, ma va bene così! Ti auguro una buona giornata deny
    Il piatto, niente di londinese ma specialissimo!!!!

    RispondiElimina
  20. Che bel racconto Sabrina, io purtroppo conosco Londra solo da turista, ci sono andata in giornata mentre ero in un viaggio studio ma mi ha letteralmente incantato.
    Carina la ricetta, me la annoto subito.
    Un bacio
    Jul

    RispondiElimina
  21. wow... sono senza parole... ho letto tutto d'un fiato la tua splendida dichiarazione d'amore a Londra, che non ho mai avuto modo di visitare (ancora...) e se in futuro avrò la possibilità di farlo, mi piacerebbe IMMENSAMENTE averti come Cicerone!!! ^___^
    E quindi... ci toccherà organizzare il viaggio in compagnia! ... come sta messo Luca a suola di scarpa?! :DDDD

    Adoro visitare i posti stando LONTANA dai percorsi turistici!!! ^_____^
    Come dici tu ad un certo punto (quando parli del quarto d'ora a vedere il cambio della guardia) uno sguardo a ciò che tutti vedono e poi via a cercare i posti VERI!

    Un abbraccio grande Bellissimi ! ^________^

    RispondiElimina
  22. PS: sono andata a cercarmi su Youtube i Manic Street Preachers, e sai che non mi dispiacciono affatto??!! ^____________^

    RispondiElimina
  23. La mia amata Londra, e ne hai parlato in un modo da darmi un tuffo al cuore: molto del tuo modo di sentirla e' anche mio.
    Buon viaggio e...nice recipe, too ;-)

    RispondiElimina
  24. Mi hai fatto sognare Sabrina...
    Io non ci sono mai stata, ma credo non esista paragone tra il visitare questa citta' da turista e il viverla fino al midollo, come hai fatto tu...
    E comunque credo che la vera essenza di una citta' la si scopra al di fuori dei soliti percorsi turistici...
    Ci sono amori che ti porti nel cuore per sempre, anche quando non hai piu' la possibilita' di viverli...
    Quanta fame mi hai trasmesso con il tuo racconto, ma una fame sana per una volta, di colori, rumori, sapori, strade, persone...vita!
    Un abbraccione!!!
    Dona

    RispondiElimina
  25. Son passata per farvi un saluto.. son in partenza.. ci vediamo al mio rientro!! Un abbraccione e buon ferragosto! :-)

    RispondiElimina
  26. Ciao Sabrina, che emozioni mi ha dato la tua Londra, con le parole sai coinvolgere e far sognare! Per me è sempre stata un sogno ancora non realizzato, rappresenta soprattutto un'idea di libertà, di curiosità, di scoperta. Ho avuto Londra in casa, "impersonata" in alcuni miei ospiti, alcuni londinesi doc, altri adottati da questa città, persone che difficilmente potrò dimenticare.
    Un abbraccio a te e Luca
    Evelin

    RispondiElimina
  27. Quando ho portato Rebecca a Londra (io ero lì per una riunione di lavoro) ho veramente faticato a convincerla a ritornare. Lei continua a dire che ci vuole tornare per allenarsi sul Tamigi. Queste piccole donne...
    Buone vacanze
    CookingMama
    http://cookingmama.myblog.it

    RispondiElimina
  28. La tua Londra è la mia Parigi, e quello che hai scritto, pensieri ed emozioni io li rivivo a Pargi... come dici ognuno ha la sua geografia dei luoghi che si porta dentro.
    Ottima ricetta, estiva e gustosa.
    Baci Alessandra

    RispondiElimina
  29. Quante estati passate in Inghilterra... e ho cominciato ad amare Ken Loach, grazi ad uno spagnolo...
    I filetti sono speciali!

    RispondiElimina
  30. Ciao Sabrina. quasi non ho parole per farti capire come mi hai commosso nel descrivere così bene la mia amatissima Londra, anch'io la prima volta ci andai a 16 anni e poi appena diplomata mi sono trasferita, no io non ho mai voluto andarmene da lì, ho lavorato di fronte a selfridges ed era lì che passavo tutte le mie pause, ho lavorato nel mitico negozio delle Dr Martins a Carnaby street e i pubs li intorno con la mia bella guinnes erano come casa alla fine del lavoro, anch'io quando sono lì mi sento veramente me stessa! non so spiegare bene come te il perchè ma davvero anche le persone che mi son portata lì mi dicevano che già non appena mettevo piede in aereoporto cambiavo, mi sentivo più sicura di me, più libera e FELICE avrei tanti posti e momenti passati da raccontare anch'io....ti basta pensare che già i miei figli che sono ancora piccoli li ho portati 3 volte e che i cartoni che vedono sono solo inglesi, sarà nel dna? ma io credo veramente di aver vissuto in un'altra vita in Inghilterra.
    Scusa la lunghezza
    Bacioni Gloria

    RispondiElimina
  31. La mia prima volta è durata 45 meravigliosi giorni, e poi c'è stata una seconda, una terza, e ci saranno anche la quarta e la quinta e così via, perchè Londra ti ruba l'anima e te la restituisce pezzetto per pezzetto ogni volta che ritorni! Grazie per questo sogno ad occhi aperti!Un bacio immenso!

    RispondiElimina
  32. ma ciaooooo...hehe si si andare in giro fa beneeeee allo spirito ;).Io so appena rientrato dal concerto degli u2 a torino...e sapete che vi dico......andrò a vederle anche a Vienna e a Siviglia aspettando Roma....hehehe
    buone ferie ;)

    RispondiElimina
  33. sabrina è un piacere leggerti, scorrere il filo del tuo racconto come una trama, e i tocchi di colore che sai disseminare qua e là meglio di Missoni! mi piace la disinvoltura del tuo scrivere, lo stile di flusso interiore che rende palpabile e vero racconto e cronaca, la tua capacità, non comune, di saper legare interno ed esterno e tu sai padroneggiare con garbo ed acume l'interazione del mondo interno con quello là fuori, hai una tal ricchezza sensoriale e uno sguardo lungimirante..penso che una giovane donna debba essere come te, intrigante e vivace ed intrigata del vivere delle sue possibilità e delle opportunità da cogliere, mi piace che non hai nulla da spartire con le gattemorte e i loro codici di ipocrisie, che osi la tua verità e che ti misuri col mondo senza remore e reticenze e false modestie e che vuoi mordere la vita e non stai a chieder scusa di esistere (anche se c'è una natura malinconica dentro di te che ti farebbe appartare ed esitare),
    mi piaci molto sabrina per come sei, per la libertà che ti prendi di godere della vita, per la curiosità intelligente che sempre ti accompagna, per il talento del divertissement, per il gusto narcisistico sano di renderti bella ancor di più (perché davvero chi più ha più ha)e per il coraggio di raccontarti e di farlo con verve e intensità e schiettezza, ed altro ancora potrei aggiungere..
    lascio saluti cari a te e luca e ancora esortazioni ad una luminosa estate d'amore che voi sapete come!

    RispondiElimina
  34. Si si faccio il 30 ago Vienna, il 29 Sett Siviglia e 8 ottobre Roma..insomma il programma è questo ..voli e ticket sono presi..;)

    RispondiElimina
  35. Ma dai Sabri, anch'io sono nata a settembre!!!
    Comunque la data me la sono segnata, pazienza se sarai in vacanza, io il dolce te lo dedico lo stesso, poi lo guardi e mangi virtualmente al tuo ritorno!!!
    Un abbraccione e buonanotte!
    Dona

    RispondiElimina
  36. Un'altra cosa: e' vero, quel messaggio sarebbe stato meglio trovarlo non associato ad una pubblicita', pero' noi possiamo sempre farlo nostro e cercare di concretizzarlo ignorando il prodotto sponsorizzato come mezzo per riuscirci...

    Io non guardo piu' la tv da tempo...
    A giugno la mia zona e' passata al digitale terrestre e io non so nemmeno come sia fatto un decoder...
    Un bacione!
    Dona

    RispondiElimina
  37. Ciao ragazzi!!! Non sono mai stata a Londra, e il vostro splendido racconto mi ha fatto venire una voglia matta di partire! Il piatto è una meraviglia, come sempre! Vi abbraccio!!!

    RispondiElimina
  38. che bella Londra! me l'avete fatta ricordare!!!
    è da più di dieci anni che non ci vado... e la prima ovlta con me c'era Kevin che però non era ancora il mio kevin, ma era un'altra cosa, una sorta di fratellone maggiore, molto protettivo e dolce ....
    ^____________^
    ed ora direzione Manchester???

    non ci sono mai stata lì

    RispondiElimina
  39. NOn ho mai vissuto a Londra ma, ci sono stata tantissime volte...L'ultima come regalo per il compleanno del mio fidanzato..ogni volta era amore per quella città.Libertà d'espressione(nel senso che come dici tu ognuno si può conciare nei modi più bizzarri senza che nessuno se ne curi), spazi, verde( che a Milano manca), angoli nascosti, negozietti stravaganti, quartieri diversissimi.Una sorpresa fu sgataiolare dalla City alla scoperta di BrickLane...ero sola soletta e ne rimasi incantata!Mi hai fatto rivivere alcune pagine del passato cara Sabrina, grazie!Il bello dei viaggi e delle esperienze all'estero è che ti rimangono appiccicati come i vestiti ma, in modo indelebile!
    Per finire...ottima questa sogliolina, la proporrò al mio amour!bacione

    RispondiElimina
  40. Buona giornata carissimi ed 1 forte abbraccio strittoloso a tutti e 3...:D...smack

    RispondiElimina
  41. Non posso commentare, visto che a Londra non ci sono mai stato :-)
    Però tutti dicono la stessa cosa: città viva, giovane, frizzante, libera... Eppure uno se l'aspetta austera, rigorosa....
    Ci andrò, prima o poi (anche se sono talmente tanti i posti, anche solo in Europa, che vorrei visitare.... Che poi ti dicono "ma che ci fai con 100 milioni di euro della lotteria"? Fammeli vincere e te lo dico io !! hahahahahaha

    RispondiElimina
  42. Carissimi amici, vi ho linkato sul mio blog, ditemi se vi piace! Un abbraccio

    RispondiElimina
  43. Che bello questo post, adesso ti scrivo questo commento e me lo rileggo! Sei riuscita a trasmettere tante emozioni..tue ma anche mie.. E quell'oceano in una caraffa..beh ha reso veramente bene l'idea! Un bacione

    RispondiElimina
  44. Carissima Sabrina, mi sono commossa a leggere il tuo racconto, la tua Londra.
    Sarà perchè anch'io sto cercando da sempre un luogo che mi appartenga....e forse l'avevo trovato....ma questa è una lunga storia. Quelli che vivo non li sento miei, non li ho mai sentiti...
    E mannaggia alle occasioni perse e al tempo che passa e ad un sacco di altre cose.
    Lo troverò mai un posto dove riesco a sentirmi a casa?
    Che abbia a che fare con il trovare una serenità interiore?
    Si, probabilmente,ma non solo. Credo anch'io come te che ci siano dei luoghi che ci entrano nell'anima, quelli che ci fanno sentire noi stessi.....
    E' bellissimo che tu ce l'abbia questo posto...
    Dev'essere una sensazione impagabile.
    Bellissimo post, veramente emozionante...mi è piaciuto tanto leggerlo....
    Ti abbraccio......
    A presto

    RispondiElimina
  45. Una descrizione dettagliatissima di Londra talmente perfetta che mi è sembrato di essere lì e che mi ha riportato alla mente un bel soggiorno in quella città con mia moglie e mio figlio. Un piccolo albergo vicino Marble Arch e Hyde Park, le lunghe passeggiate per le strade di quella affascinante città e le soste con in mano i "cartocci" di fish'n chips e gli hot dog.
    Quaranta anni fa.

    RispondiElimina
  46. Bellissima la tua Londra...spero di averne presto una anche io :)

    RispondiElimina
  47. E' proprio vero che per ogni cosa la prima volta non si scorda mai!!!
    E Londra è magica... la ricordo con piacevole emozione... come ogni luogo da me visitato non solo da turista...
    Il tuo racconto mia cara Sabrina è talmente entusiasmante e trascinante che mi sono lasciata cullare provando qualche brividino... :-)))
    Ottima anche la ricetta che sicuramente porterò in tavola nel prossimo weekend...
    Ma ora ti lascio un abbraccio forte forte augurandoti una felice serata con il tuo Luca... baciotti

    RispondiElimina
  48. gran bella vacanza a Londra un pesce cosi buono se la sognano

    RispondiElimina
  49. Sabrina, concordo con la tua analisi su Londra. La sogliola preparata così è deliziosa.
    Un abbraccio e buon ferragosto.

    RispondiElimina
  50. grazie per le tue visite al mio blog e per i tuoi commenti....Londra descritta da te e stupefacente, io l'ho sempre adorata, niente chiacchiere ma nemmeno distintivo, come piace a me;-) Ciao, bacione.
    Danilo

    RispondiElimina
  51. Ciao Sabrina, sono felice che il pensiero ti sia piaciuto...
    Io sono nata il 21, ma da anni non festeggio piu' il mio compleanno.
    Per contro, adoro i compleanni altrui!!!
    Approfitto del commento per salutare te e Luca, visto che domenica parto...spero di fare in tempo a scrivere un post di commiato, perche' io parto senza pc, e fino ai primi di settembre non mi sara' piu' possibile collegarmi.
    Ma per il tuo dolce ci saro' eccome, e sono strafelice che te lo potrai godere in tempo reale!
    Vi abbraccio forte ragazzi, e grazie di essere entrati nella mia vita virtuale!
    A prestissimo, Dona.

    RispondiElimina
  52. Ciao ragazzi...:D....tutto bn?Spero di si quindi vi mando 1 forte abbraccio e vi auguro buon ferragosto...:D...smack

    RispondiElimina
  53. Londra e' stupenda
    wonderfull le tue ricette
    ciao
    Michele pianetatempolibero

    RispondiElimina
  54. Bellissima Londra descritta da te e quel piatto è una favola!
    Vi abbraccio forte forte!

    RispondiElimina
  55. bellissima la tua Londra,vi abbraccio e vi auguro un buon Ferragosto e buone vacanze, ci rileggiamo a settembre.
    Un abbraccio, ciaooo.

    RispondiElimina
  56. bella londra!!! anch'io ancora devo andarci ma la mia fida dice che ne è rimasta folgorata!
    buona agosto!!!

    RispondiElimina
  57. La tua Londra, incredibilmente, dolcemente, malinconicamente, è la Londra di chi l'ha vissuta, vivendo per la prima volta, respirando, amando i colori, il rumore, gli odori, che tiporti dietro, e non ti lasciano più.
    Londra è il mio rimpianto, e la mia scelta, la mia cura, e il mio dolore.
    Ogni volta che scendo dall'aereo, e capisco di essere tornata, sento che i tre giorni che passerò lì sono niente, che ho bisogno di lei, di essere trascinata dalla sua follia. Poi,si torna alla vita di ogni giorno, e sei così satura di Notting Hill e Vodka & RedBull che pensi di star meglio qui. Mah...chissà...

    RispondiElimina

Chiunque è il benvenuto, dagli anonimi ai griffati....la porta di casa nostra è aperta a tutti, l'importante è il rispetto. Chi non ne ha sarà lasciato fuori assieme alla sua cattiva educazione!!!!
I commenti ci rendono felici.....

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...