Alimento con tantissime proprietà ed un solo difetto; da solo sa esaltare o uccidere un piatto o, anche con poco, una relazione di anni.
Voghiera è lì. Piccolo paese dove da 13 anni, quando il caldo agostano ti chiede di abbandonare le quattro mura domestiche, fa festa. Un lungo fine settimana profumato dall'Aglio. Ce ne eravamo dimenticati ma il messaggio di Giuliano ce lo ha ricordato e, una volta tanto, non abbiamo avuto bisogno di prendere decisioni. Abbiamo aspettato che la canicola si addormentasse e siamo partiti. Arriviamo al Castello di Belriguardo, antica residenza estiva degli Estensi di Ferrara, considerata la “Versailles” del Duca Borso d'Estense. Purtroppo non si respira più l'aria di opulenza di 500 anni fa, ora assomiglia più ad una grande fattoria. Da fuori l'immagine è quella di un gran “casermone” che racchiude un'immensa aia, piena di galline chioccianti e maiali allo stato brado. Saranno anche le esposizioni delle macchine agricole, dell'erba bruciata dal sole e della paglia sparsa qua e là, ma l'immagine è proprio quella di una sagra contadina.
Una breve fila per prenotare la cena della serata e subito iniziamo la nostra caccia agli assaggi. Salumi all'aglio, formaggi all'aglio, liquori all'aglio, gelato all'aglio(!). Aglio per tutti i gusti ed in tutte le forme commestibili immaginabili.
Superiamo il grande cortile dove il palco per lo spettacolo serale è completamente spoglio e il “ristorante” si sta lentamente, molto lentamente, riempiendo. Brucio con lo sguardo qualche marito che allunga gli occhi nella scollatura di Sabrina, nonostante la moglie al loro fianco. Gli occhi da pesce lesso si sprecano mentre cerchiamo di raggiungere la zona degli espositori. Veniamo subito invitati all'assaggio di colorati liquori definiti artigianali ma i colori troppo accesi sanno di falso.
Limoncello di un giallo intenso e solare,quello alla fragola dalla tonalità talmente piena che sembra il rosso del semaforo, quello al melone è di un arancione quasi fosforescente , la menta è tra il verde prato irlandese e il verde acqua di Sardegna. Sabrina ed io siamo sbalorditi da come si possa commercializzare qualche cosa del genere. Saranno anche coloranti alimentari, ci diciamo, ma preferiamo il coraggio di quei produttori che lasciano le cose al naturale.
Certo che non è un bell'inizio!
Salumi di Langhirano, la terra del Prosciutto di Parma, quello dolce. “Un assaggio, signora?” fingiamo di non sentire e, tanto per confermare l'impressione di non aver sentito l'invito, leggo a voce alta il cartello nel successivo stand “Le Cantine del Cardinale!” e subito mi si accende una lampadina, mi aumenta la salivazione, esplodono nella mia mente sapori ormai lontani.
“Le Cantine del Cardinale! Ma che ci fanno qua?”
Ci guardiamo negli occhi, prima io e Sabrina, poi scrutiamo chi c'è dietro alle bottiglie. Un ragazzino pieno d'energia ci fa il primo invito“Un assaggio di Visciolata?”
Noi non abbiamo parole per rispondergli, tanta è l'emozione che proviamo nel rincontrare questa Cantina. Luca, alto, magro, dal viso simpatico, con quell'accento marchigiano che ci piace tanto si avvicina, ci squadra e....”Ma siete quelli del Blog! Luca e Sabrina!!!”. Sabrina mi guarda e, quasi sottovoce mi dice “Lulù, siamo famosi!”
Luca, sua moglie ed il figlio Lorenzo sono l'espressione di una passione che poche famiglie hanno. Luca, suo fratello, suo padre e le relative famiglie si sono immersi in un' avventura commerciale fatta di vera passione per le visciole. Alchimisti nell' impreziosire il vino con l'antica ricetta della loro terra, con un vino che non è un vino ma un vero e proprio elisir da assaporare lentamente, da godere impossessandosi del piacere, da respirare il calore delle terre marchigiane, inebriandosi del sapore delle visciole che ti rimane in bocca per un tempo felicemente lungo.
Ci lasciamo raccontare le emozioni di quando scoprirono il nostro blog, di come rimasero entusiasti della nostra recensione, quella che risale ad un po' di tempo fa, quando ci innamorammo dei loro prodotti, di come siamo riusciti a trasmettere loro le emozioni che proviamo per la loro Visciolata. Poi è il nostro momento di ricambiare il piacere e di chiedere loro se in pentola bollono nuove creazioni.
Ammalia, nome della mamma e gioco di parole. E' una grappa. Grappa di visciole, morbida e seducente carezza con profumo di mandorla e fiori di glicine, ricca ed avvolgente con quel sapore finale che lascia il palato piacevolmente sorpreso del sapore dolce di visciola che persiste.
Birra alla visciola. Il suo nome è Carmen. Sull'etichetta un artistico viso di donna a rappresentare la tentazione.Luca ne è orgogliosissimo. Un investimento, per lui importante. Si è avvalso della collaborazione di un mastro birraio belga ed è riuscito ad avere una produzione di sole 2500 bottiglie. Un boccale prezioso, dal colore ambrato con sfumature rosate tendenti al ciliegia, dal gusto avvolgente, leggermente asprigna e giustamente frizzante (non so se si possa dire della birra) ed anche qui, la cosa che più ti rimane legata alla mente è quel “retrogusto” piacevole della visciola che non ti abbandona e che ti lascia quel sapore di....buono e di vero. Lorenzo, come un esperto venditore, dall'alto dei suoi 10 anni continua a proporre ai passanti l'assaggio e, quando si sente rispondere da una donna “No, no, grazie!” ci rimane male ma, nonostante tutto, rincara la dose con “Ma signora è il vino delle donne!” La signora, non cede ma il marito, che ha accettato l'assaggio esprime piacevoli sensazioni. Si legge nel suo volto il piacere dell'assaggio.
E' sembre bello intrattenersi con persone così cordiali, facendoci raccontare della loro passione, di come è nata quest'avventura e di quant'è buona anche la loro marmellata di visciole, preparata al vapore.
Parliamo, ridiamo e scherziamo con Lorenzo che continua nel mestiere di commerciante. Ad un certo punto, ci rendiamo conto che lo stand è condiviso da un'altra Cantina. Un viso noto che ci ascolta e che sorride incredulo. Ma è Giuliano!
“Giuliano, ma cosa ci fai nello stesso stand?” Giuliano si avvicina, quasi intimidito, ci presenta la sua signora. Ora la nostra felicità è decisamente più che raddoppiata. Sotto lo stesso tetto si incontrano il Veneto e le Marche, Treviso ed Ancona, Motta di Livenza e Serra de Conti. Due Cantine, due produttori con un'enorme passione.
Giuliano Furlan, dell'omonima cantina. Dieci ettari di vite, dieci e lode per i suoi nettari d'uva. Giuliano è un timido, centellina i suoi sorrisi ma si illumina in viso ogni volta che ci racconta della sua produzione che non è solo il suo eccezionale Prosecco DOC ma che è il suo fantastico Incrocio Manzoni, un bianco di carattere, con i suoi 13,5 gradi alcolici ed i suoi sapori armoniosi e ottimamente bilanciati. Un vino che sa prendere sottobraccio antipasti di pesce ed accompagnarsi con primi piatti, anche elaborati, dai sapori del mare. Un vino che si fa amare già dal momento in cui il sughero, sì, sottolineo sughero, fa quel caratteristico schiocco e già a distanza se ne sentono i profumi.
Sabrina lo adora e si gusta due assaggi, uno dietro l'altro, facendo felice, sicuramente Giuliano. L'assaggio del Prosecco è d'obbligo ed anche qui dovrei fare un lungo elenco di aggettivi e nomi di fiori e frutti ma è, in assoluto, uno dei migliori prosecchi che abbiamo mai bevuto, sul palato i sapori crescono, salgono al naso e rimangono pieni e ben distinti e che dire delle bollicine gradevoli e mai invadenti.
I suoi rossi.....quando gli chiediamo quali sono le sue novità, orgoglioso ci mostra il risultato del suo nuovo vitigno, poche piante, ancora giovani di Cabernet Franc. L'assaggio ci lascia estasiati. Oltre 14 gradi di profumi. I frutti rossi, ovviamente la fanno da padrone ma sono così netti ed armonici che basterebbero già solo quelli per essere nell'eccellenza, la giusta quantità di tannini che però liberano il palato lasciando spazio all'intenso sapore di uva, del frutto della vite, della sua bacca carnosa e profumata. Quel Cabernet Franc finirà nella nostra cantinetta, così come il Prosecco e l'Incrocio Manzoni. Giuliano ci tiene a farci assaggiare anche il suo Merlot. So benissimo che Sabrina non ama il Merlot in purezza, ma è curiosa e accetta l'ennesimo assaggio. Al primo ne fa seguire un altro e poi mi lascia di stucco quando dice che questo Merlot Furlan è stratosferico, corposo, intrigante. Sempre lo stesso discorso, quando il vino è lavorato con passione, e nella Cantina Furlan di passione ce n'è tanta, è fin troppo facile tornare sulle proprie convinzioni e stupirsi di quanto siano buoni certi vini considerati di uso comune.
Quanti assaggi, troppi. Il tasso alcolico è sicuramente da ritiro della patente ed allora per rientrare nei limiti di legge, riprendiamo il nostro vagabondare. Lasciamo in custodia i nostri acquisti alla Cantina Furlan ed a quella del Cardinale per andare a visitare la mostra di pittura. Bei dipinti ma nulla di trascendentale o trasaleuntizio. Sabrina mi erudisce sulla tecnica di pittura usata e sui più classici errori che si commettono utilizzando quel tipo di tecnica. Gli acrilici sono molto difficili da usare perchè le sfumature sono fatte togliendo o sovrapponendo colore, lei preferisce dipingere ad olio anche per il calore che riesce a percepire mentre stende il colore sulle tele. Ne usciamo un po' delusi e ci reimmergiamo nella folla. Sul palco un gruppo di ballerini fa evoluzioni e la gente assiepata sembra gradire. Ci sediamo anche noi, vuoi perchè le gambe non sono in piena forma, vuoi perchè vogliamo fare un po' di disquisizioni su quello che abbiamo mangiato a cena nel ristorante della sagra. Ravioli al salame, grigliata e torta di mele e amarene. Nulla di speciale ma di ottima qualità e, soprattutto, genuina.
Il tempo è giunto, il momento di salutare gli amici delle Cantine e di rivedere Lorenzo in azione (10 anni e con un'energia ed un'abilità commerciale già ben radicata). Ci carichiamo delle bottiglie e ci avviamo all'uscita. Un chilo di aglio di Voghiera per quattro euro e cinquanta è l'ultimo acquisto prima di uscire e di raggiungere la macchina. Un minuto per verificare con l'etilometro se la guida mi è consentita e riprendiamo la strada di casa. Luce verde per me, mentre per Sabrina è rossa. "Peccato", mi dice, "toccherà a te guidare! "Si va verso ovest in direzione Ferrara, poi a sud verso Bologna.
Il caffè di rito in Autogrill e poi stanchi, ma felici, arriviamo a casa.
ARROSTO DI VITELLO CON SALSA DI RIBES
Ingredienti:
1 kg di polpa di vitello per arrosto
tre rametti di rosmarino
qualche foglia di salvia
due foglie di alloro
tre rametti di timo
2 spicchi d'aglio
pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
1 mestolo di brodo vegetale (preparato semplicemente con patate, carote, sedano e un mazzetto di erbe aromatiche)
Ingredienti per la salsa di ribes:
150 gr di ribes rosso
50 gr di ribes bianco
2 cucchiai di vino rosso (noi abbiamo usato il Cabernet Franc)
1 peperoncino essiccato (sbriciolato)
Amiamo molto gli arrosti e viste le temperature di questi giorni, accendere il forno non è certo stato un sacrificio. Dal momento che di solito accompagniamo gli arrosti sempre con qualche salsa, avendo in casa una cassettina di frutti rossi freschi e misti, abbiamo pensato di preparare una salsa di ribes e di darle un tocco leggermente piccante.
Abbiamo accompagnato il nostro arrosto con il Cabernet Franc della Cantina Furlan e ci sentiamo di consigliare questo abbinamento.
Per la preparazione dell'arrosto abbiamo anzitutto lasciato a marinare il trancio di carne per due ore in frigorifero. Abbiamo preparato una marinata con olio extravergine d'oliva, rosmarino, salvia, alloro e timo, aglio tritato e pepe nero. Dopo avere irrorato la carne con la marinata l'abbiamo lasciata riposare.
Abbiamo scaldato il forno a 190 C e abbiamo infornato il trancio di arrosto di vitello, con tutta la marinata, lasciandolo cuocere per circa 20 minuti per lato. A questo punto abbiamo versato il vino e quando è quasi del tutto evaporato abbiamo aggiunto un mestolo abbondante di brodo vegetale. Abbiamo lasciato cuocere l'arrosto per circa altri 40 minuti e poi l'abbiamo lasciato raffreddare e una volta freddo, l'abbiamo tagliato a fette abbastanza spesse.
Preparare la salsa richiede giusto pochissimi minuti. L'abbiamo voluta realizzare con pochissimi ingredienti in modo da lasciare prevalere il sapore del ribes. Dunque, abbiamo schiacciato le bacche di ribes in un pentolino e abbiamo cominciato a scaldarle a fiamma bassa. Dopo un paio di minuti abbiamo aggiunto due cucchiai di vino rosso e il peperoncino spezzettato finemente. A questo punto, rigirando spesso la salsina, l'abbiamo lasciata cuocere per alcuni minuti fino a ottenere la consistenza giusta. Quel sapore leggermente asprigno si sposa benissimo con la carne di vitello, peccato che la salsa è finita subito!
This is a delicious second course that we are used to prepare in some special occasions.
In a bowl combine thyme, bay leaves, sage, rosemary and garlic, add pepper and extravirgin olive oil. Place the veal in a baking dish and rub all over with the seasoned oil. Cover the baking dish with plastic, wrap and refrigerate for 1 to 3 hours.
Preheat the oven to 190C. Place the veal in a baking pan and roast in the oven, browning on both sides. Turn the veal and continue to roast. Pour in the wine and reduce until almost dry. Add the stock and cook for about 40 minutes, reducing by about two-thirds or until the sauce thickens slightly. We have tried to roast the meat to juicy perfection. Adjust the seasoning to taste. Remove from the oven. Serve immediately cut into slices.
We think the currant sauce is perfect with roasted meats. It is very simple and fast.
Boil red currants and gooseberries for a few minutes, stirring with a wooden spoon, add 2 tablespoons of red wine and 1 red capsicum, thinly sliced. Cook until the sauce is thickened then serve immediately.
Voghiera è lì. Piccolo paese dove da 13 anni, quando il caldo agostano ti chiede di abbandonare le quattro mura domestiche, fa festa. Un lungo fine settimana profumato dall'Aglio. Ce ne eravamo dimenticati ma il messaggio di Giuliano ce lo ha ricordato e, una volta tanto, non abbiamo avuto bisogno di prendere decisioni. Abbiamo aspettato che la canicola si addormentasse e siamo partiti. Arriviamo al Castello di Belriguardo, antica residenza estiva degli Estensi di Ferrara, considerata la “Versailles” del Duca Borso d'Estense. Purtroppo non si respira più l'aria di opulenza di 500 anni fa, ora assomiglia più ad una grande fattoria. Da fuori l'immagine è quella di un gran “casermone” che racchiude un'immensa aia, piena di galline chioccianti e maiali allo stato brado. Saranno anche le esposizioni delle macchine agricole, dell'erba bruciata dal sole e della paglia sparsa qua e là, ma l'immagine è proprio quella di una sagra contadina.
Una breve fila per prenotare la cena della serata e subito iniziamo la nostra caccia agli assaggi. Salumi all'aglio, formaggi all'aglio, liquori all'aglio, gelato all'aglio(!). Aglio per tutti i gusti ed in tutte le forme commestibili immaginabili.
Superiamo il grande cortile dove il palco per lo spettacolo serale è completamente spoglio e il “ristorante” si sta lentamente, molto lentamente, riempiendo. Brucio con lo sguardo qualche marito che allunga gli occhi nella scollatura di Sabrina, nonostante la moglie al loro fianco. Gli occhi da pesce lesso si sprecano mentre cerchiamo di raggiungere la zona degli espositori. Veniamo subito invitati all'assaggio di colorati liquori definiti artigianali ma i colori troppo accesi sanno di falso.
Limoncello di un giallo intenso e solare,quello alla fragola dalla tonalità talmente piena che sembra il rosso del semaforo, quello al melone è di un arancione quasi fosforescente , la menta è tra il verde prato irlandese e il verde acqua di Sardegna. Sabrina ed io siamo sbalorditi da come si possa commercializzare qualche cosa del genere. Saranno anche coloranti alimentari, ci diciamo, ma preferiamo il coraggio di quei produttori che lasciano le cose al naturale.
Certo che non è un bell'inizio!
Salumi di Langhirano, la terra del Prosciutto di Parma, quello dolce. “Un assaggio, signora?” fingiamo di non sentire e, tanto per confermare l'impressione di non aver sentito l'invito, leggo a voce alta il cartello nel successivo stand “Le Cantine del Cardinale!” e subito mi si accende una lampadina, mi aumenta la salivazione, esplodono nella mia mente sapori ormai lontani.
“Le Cantine del Cardinale! Ma che ci fanno qua?”
Ci guardiamo negli occhi, prima io e Sabrina, poi scrutiamo chi c'è dietro alle bottiglie. Un ragazzino pieno d'energia ci fa il primo invito“Un assaggio di Visciolata?”
Noi non abbiamo parole per rispondergli, tanta è l'emozione che proviamo nel rincontrare questa Cantina. Luca, alto, magro, dal viso simpatico, con quell'accento marchigiano che ci piace tanto si avvicina, ci squadra e....”Ma siete quelli del Blog! Luca e Sabrina!!!”. Sabrina mi guarda e, quasi sottovoce mi dice “Lulù, siamo famosi!”
Luca, sua moglie ed il figlio Lorenzo sono l'espressione di una passione che poche famiglie hanno. Luca, suo fratello, suo padre e le relative famiglie si sono immersi in un' avventura commerciale fatta di vera passione per le visciole. Alchimisti nell' impreziosire il vino con l'antica ricetta della loro terra, con un vino che non è un vino ma un vero e proprio elisir da assaporare lentamente, da godere impossessandosi del piacere, da respirare il calore delle terre marchigiane, inebriandosi del sapore delle visciole che ti rimane in bocca per un tempo felicemente lungo.
Ci lasciamo raccontare le emozioni di quando scoprirono il nostro blog, di come rimasero entusiasti della nostra recensione, quella che risale ad un po' di tempo fa, quando ci innamorammo dei loro prodotti, di come siamo riusciti a trasmettere loro le emozioni che proviamo per la loro Visciolata. Poi è il nostro momento di ricambiare il piacere e di chiedere loro se in pentola bollono nuove creazioni.
Ammalia, nome della mamma e gioco di parole. E' una grappa. Grappa di visciole, morbida e seducente carezza con profumo di mandorla e fiori di glicine, ricca ed avvolgente con quel sapore finale che lascia il palato piacevolmente sorpreso del sapore dolce di visciola che persiste.
Birra alla visciola. Il suo nome è Carmen. Sull'etichetta un artistico viso di donna a rappresentare la tentazione.Luca ne è orgogliosissimo. Un investimento, per lui importante. Si è avvalso della collaborazione di un mastro birraio belga ed è riuscito ad avere una produzione di sole 2500 bottiglie. Un boccale prezioso, dal colore ambrato con sfumature rosate tendenti al ciliegia, dal gusto avvolgente, leggermente asprigna e giustamente frizzante (non so se si possa dire della birra) ed anche qui, la cosa che più ti rimane legata alla mente è quel “retrogusto” piacevole della visciola che non ti abbandona e che ti lascia quel sapore di....buono e di vero. Lorenzo, come un esperto venditore, dall'alto dei suoi 10 anni continua a proporre ai passanti l'assaggio e, quando si sente rispondere da una donna “No, no, grazie!” ci rimane male ma, nonostante tutto, rincara la dose con “Ma signora è il vino delle donne!” La signora, non cede ma il marito, che ha accettato l'assaggio esprime piacevoli sensazioni. Si legge nel suo volto il piacere dell'assaggio.
E' sembre bello intrattenersi con persone così cordiali, facendoci raccontare della loro passione, di come è nata quest'avventura e di quant'è buona anche la loro marmellata di visciole, preparata al vapore.
Parliamo, ridiamo e scherziamo con Lorenzo che continua nel mestiere di commerciante. Ad un certo punto, ci rendiamo conto che lo stand è condiviso da un'altra Cantina. Un viso noto che ci ascolta e che sorride incredulo. Ma è Giuliano!
“Giuliano, ma cosa ci fai nello stesso stand?” Giuliano si avvicina, quasi intimidito, ci presenta la sua signora. Ora la nostra felicità è decisamente più che raddoppiata. Sotto lo stesso tetto si incontrano il Veneto e le Marche, Treviso ed Ancona, Motta di Livenza e Serra de Conti. Due Cantine, due produttori con un'enorme passione.
Giuliano Furlan, dell'omonima cantina. Dieci ettari di vite, dieci e lode per i suoi nettari d'uva. Giuliano è un timido, centellina i suoi sorrisi ma si illumina in viso ogni volta che ci racconta della sua produzione che non è solo il suo eccezionale Prosecco DOC ma che è il suo fantastico Incrocio Manzoni, un bianco di carattere, con i suoi 13,5 gradi alcolici ed i suoi sapori armoniosi e ottimamente bilanciati. Un vino che sa prendere sottobraccio antipasti di pesce ed accompagnarsi con primi piatti, anche elaborati, dai sapori del mare. Un vino che si fa amare già dal momento in cui il sughero, sì, sottolineo sughero, fa quel caratteristico schiocco e già a distanza se ne sentono i profumi.
Sabrina lo adora e si gusta due assaggi, uno dietro l'altro, facendo felice, sicuramente Giuliano. L'assaggio del Prosecco è d'obbligo ed anche qui dovrei fare un lungo elenco di aggettivi e nomi di fiori e frutti ma è, in assoluto, uno dei migliori prosecchi che abbiamo mai bevuto, sul palato i sapori crescono, salgono al naso e rimangono pieni e ben distinti e che dire delle bollicine gradevoli e mai invadenti.
I suoi rossi.....quando gli chiediamo quali sono le sue novità, orgoglioso ci mostra il risultato del suo nuovo vitigno, poche piante, ancora giovani di Cabernet Franc. L'assaggio ci lascia estasiati. Oltre 14 gradi di profumi. I frutti rossi, ovviamente la fanno da padrone ma sono così netti ed armonici che basterebbero già solo quelli per essere nell'eccellenza, la giusta quantità di tannini che però liberano il palato lasciando spazio all'intenso sapore di uva, del frutto della vite, della sua bacca carnosa e profumata. Quel Cabernet Franc finirà nella nostra cantinetta, così come il Prosecco e l'Incrocio Manzoni. Giuliano ci tiene a farci assaggiare anche il suo Merlot. So benissimo che Sabrina non ama il Merlot in purezza, ma è curiosa e accetta l'ennesimo assaggio. Al primo ne fa seguire un altro e poi mi lascia di stucco quando dice che questo Merlot Furlan è stratosferico, corposo, intrigante. Sempre lo stesso discorso, quando il vino è lavorato con passione, e nella Cantina Furlan di passione ce n'è tanta, è fin troppo facile tornare sulle proprie convinzioni e stupirsi di quanto siano buoni certi vini considerati di uso comune.
Quanti assaggi, troppi. Il tasso alcolico è sicuramente da ritiro della patente ed allora per rientrare nei limiti di legge, riprendiamo il nostro vagabondare. Lasciamo in custodia i nostri acquisti alla Cantina Furlan ed a quella del Cardinale per andare a visitare la mostra di pittura. Bei dipinti ma nulla di trascendentale o trasaleuntizio. Sabrina mi erudisce sulla tecnica di pittura usata e sui più classici errori che si commettono utilizzando quel tipo di tecnica. Gli acrilici sono molto difficili da usare perchè le sfumature sono fatte togliendo o sovrapponendo colore, lei preferisce dipingere ad olio anche per il calore che riesce a percepire mentre stende il colore sulle tele. Ne usciamo un po' delusi e ci reimmergiamo nella folla. Sul palco un gruppo di ballerini fa evoluzioni e la gente assiepata sembra gradire. Ci sediamo anche noi, vuoi perchè le gambe non sono in piena forma, vuoi perchè vogliamo fare un po' di disquisizioni su quello che abbiamo mangiato a cena nel ristorante della sagra. Ravioli al salame, grigliata e torta di mele e amarene. Nulla di speciale ma di ottima qualità e, soprattutto, genuina.
Il tempo è giunto, il momento di salutare gli amici delle Cantine e di rivedere Lorenzo in azione (10 anni e con un'energia ed un'abilità commerciale già ben radicata). Ci carichiamo delle bottiglie e ci avviamo all'uscita. Un chilo di aglio di Voghiera per quattro euro e cinquanta è l'ultimo acquisto prima di uscire e di raggiungere la macchina. Un minuto per verificare con l'etilometro se la guida mi è consentita e riprendiamo la strada di casa. Luce verde per me, mentre per Sabrina è rossa. "Peccato", mi dice, "toccherà a te guidare! "Si va verso ovest in direzione Ferrara, poi a sud verso Bologna.
Il caffè di rito in Autogrill e poi stanchi, ma felici, arriviamo a casa.
Chi fosse interessato a riempire i calici con i vini della Cantina Furlan o con la Visciolata della Cantina del Cardinale troverà i banner sulla destra del nostro blog. Di Giuliano Furlan abbiamo solo mail e numero di telefono per contatti.
ARROSTO DI VITELLO CON SALSA DI RIBES
Ingredienti:
1 kg di polpa di vitello per arrosto
tre rametti di rosmarino
qualche foglia di salvia
due foglie di alloro
tre rametti di timo
2 spicchi d'aglio
pepe nero
olio extravergine d'oliva
1 bicchiere di vino bianco secco
1 mestolo di brodo vegetale (preparato semplicemente con patate, carote, sedano e un mazzetto di erbe aromatiche)
Ingredienti per la salsa di ribes:
150 gr di ribes rosso
50 gr di ribes bianco
2 cucchiai di vino rosso (noi abbiamo usato il Cabernet Franc)
1 peperoncino essiccato (sbriciolato)
Amiamo molto gli arrosti e viste le temperature di questi giorni, accendere il forno non è certo stato un sacrificio. Dal momento che di solito accompagniamo gli arrosti sempre con qualche salsa, avendo in casa una cassettina di frutti rossi freschi e misti, abbiamo pensato di preparare una salsa di ribes e di darle un tocco leggermente piccante.
Abbiamo accompagnato il nostro arrosto con il Cabernet Franc della Cantina Furlan e ci sentiamo di consigliare questo abbinamento.
Per la preparazione dell'arrosto abbiamo anzitutto lasciato a marinare il trancio di carne per due ore in frigorifero. Abbiamo preparato una marinata con olio extravergine d'oliva, rosmarino, salvia, alloro e timo, aglio tritato e pepe nero. Dopo avere irrorato la carne con la marinata l'abbiamo lasciata riposare.
Abbiamo scaldato il forno a 190 C e abbiamo infornato il trancio di arrosto di vitello, con tutta la marinata, lasciandolo cuocere per circa 20 minuti per lato. A questo punto abbiamo versato il vino e quando è quasi del tutto evaporato abbiamo aggiunto un mestolo abbondante di brodo vegetale. Abbiamo lasciato cuocere l'arrosto per circa altri 40 minuti e poi l'abbiamo lasciato raffreddare e una volta freddo, l'abbiamo tagliato a fette abbastanza spesse.
Preparare la salsa richiede giusto pochissimi minuti. L'abbiamo voluta realizzare con pochissimi ingredienti in modo da lasciare prevalere il sapore del ribes. Dunque, abbiamo schiacciato le bacche di ribes in un pentolino e abbiamo cominciato a scaldarle a fiamma bassa. Dopo un paio di minuti abbiamo aggiunto due cucchiai di vino rosso e il peperoncino spezzettato finemente. A questo punto, rigirando spesso la salsina, l'abbiamo lasciata cuocere per alcuni minuti fino a ottenere la consistenza giusta. Quel sapore leggermente asprigno si sposa benissimo con la carne di vitello, peccato che la salsa è finita subito!
HERB-ROASTED VEAL WITH CURRANT SAUCE
Ingredients:
1 K of roast veal meat
thyme sprigs
sage leaves
bay leaves
rosemary
2 cloves garlic, thinly sliced
extravirgin olive oil
black ground pepper
1 cup vegetable stock
1 glass dry white wine
Ingredients for currant sauce:
150 g red currants
50 g gooseberries
2 tbs red wine
1 red capsicum (thinly sliced)
Ingredients:
1 K of roast veal meat
thyme sprigs
sage leaves
bay leaves
rosemary
2 cloves garlic, thinly sliced
extravirgin olive oil
black ground pepper
1 cup vegetable stock
1 glass dry white wine
Ingredients for currant sauce:
150 g red currants
50 g gooseberries
2 tbs red wine
1 red capsicum (thinly sliced)
This is a delicious second course that we are used to prepare in some special occasions.
In a bowl combine thyme, bay leaves, sage, rosemary and garlic, add pepper and extravirgin olive oil. Place the veal in a baking dish and rub all over with the seasoned oil. Cover the baking dish with plastic, wrap and refrigerate for 1 to 3 hours.
Preheat the oven to 190C. Place the veal in a baking pan and roast in the oven, browning on both sides. Turn the veal and continue to roast. Pour in the wine and reduce until almost dry. Add the stock and cook for about 40 minutes, reducing by about two-thirds or until the sauce thickens slightly. We have tried to roast the meat to juicy perfection. Adjust the seasoning to taste. Remove from the oven. Serve immediately cut into slices.
We think the currant sauce is perfect with roasted meats. It is very simple and fast.
Boil red currants and gooseberries for a few minutes, stirring with a wooden spoon, add 2 tablespoons of red wine and 1 red capsicum, thinly sliced. Cook until the sauce is thickened then serve immediately.
Salumi all'aglio, che bontà!
RispondiEliminaVieni sul mio blog dei premi.
Abbraccio.
Quanto mi è piaciuto questo degustare con voi, vini ed emozioni, emozioni forti e inebrianti.
RispondiEliminaBuon ferragosto Sabrina&Luca, Libera.
sabrina sei splendida tutta in bianco davvero favolosa e grazie smepre per i vostri post ricchi di scoperte profumate ed inebrianti e questo vitello con salsa di ribes mi a letteralmente conquistata!!!!bacioni e buon ferragosto,imma
RispondiElimina1 bellissimo racconto e poi le foto dicono il tutto...:D...il vino mi piace e mi sa che x il mio compleanno ne ordinerò qualcuno x assaggiare da tutti e 2...:D...x quanto riguarda l'arrosto e ottimo anche se nn ho mai provato frutta in salsa ma nn mi costa nulla provarci xchè da cm descrivete voi la mia bocca si riempie di bava che devvo assolutamente far smettere.Purtroppo vi ho letti troppo tardi ed i negozi ormai sn chiusi...:(...ma lunedì la provo...:D...vi mando 1 forte abbraccio strittoloso e vi auguro buon ferragosto...:D...smack
RispondiEliminaciao sabri sempri una colombina che bella che sei a luca anche tu: io non vado pazza per la carme ma questo piatto c on i ribes mmmm me lo mangerei ciaooo
RispondiEliminagrazie del bellissimo racconto e della ricetta,molto ma molto interessante e grazie per avermi lasciato il vostro graditissimo commento.Aprofitto per farvi gli auguri per un felicissimo ferragosto,un grande abbraccio e a risentirci presto
RispondiEliminaantonella e michele
non mi stanchero' mai di dire che il vostro e' uno dei piu' bei blog del web
RispondiEliminabuon ferragosto
ciao
Michele pianetatempolibero
Wow, avete aggiornato prima della mia partenza, vi adoro!!!
RispondiEliminaCosì metto in valigia anche un po' dei profumi e dei colori che rendono sempre così ricchi i vostri post!
Tra l'altro mi avete fatto venire una voglia matta di preparare la marmellata, idea che concretizzero' al mio ritorno a casa!
Da astemia non sono un'intenditrice di vini, penso che ne basterebbe uno a bassissima gradazione alcolica per mandarmi fuori strada mentre guido, pero' mi e' piaciuta la considerazione di Luca su come possano cambiare, a volte, le nostre convinzioni piu' radicate...
Sabrina come al solito sei stupenda, e il bianco fa risaltare un sacco la tua abbronzatura da invidia!
Grazie anche per questa serata che mi avete fatto vivere, riportando un po' l'estate qui da me, dove pare sia gia' arrivato l'autunno.
Meno male che fuggo via!!!
Un abbraccio e a prestissimo!!!
Dona
Oddio, l'aglio...
RispondiEliminalo uso ma non lo mangio...
non lo sopporto sia nello stomaco che in fiato
BACIIIIIIIII
ciao Sabrina e Luca!!!!vi auguro un bellissimo ferragosto un abbraccio Tittina
RispondiEliminaeccomi qui a litigare con la linea e con non sò che problemi per cui non riesco a scrivere...dev'essere la pioggia che oggi qui è stata tantissima ,ma non ci arrendiamo e pensiamo poi ci sarà ancora il sole ! è sempre appassionante leggervi e come ammiro le vostre conoscenze ed il vostro saper gustare ! un grande abbraccio e complimenti per la ricetta ( non dirò che stasera ho fatto cadere un intero tegame di arrosto...)
RispondiEliminabuon ferragosto!!! che spettacolo l'arrosto di vitello, adoro il ribes!! complimenti a presto!
RispondiEliminaEhi ragazzi, ma alla prossima gita ci uniamo anche noi!!
RispondiEliminaBellissima Sabri, così abbronzata ed in bianco!
Ma quanti sapori forti in questa fiera: dall'aglio al vino, ce n'è per tutti!!
Imperdibili gli assaggi e interessanti le nuove conoscenze! ovviamente non si poteva tornare a casa a mani vuote!
Molto buona la ricetta: particoare accostamento di sapori dolci e fruttati! eh luca..qui scommettiamo ci sia soprattutto il tuo zampino! dopo il suggerimento della salsa alle fragole per la bistecca.... ;)
un bacione e buon ferragosto!
Buona giornata sperando che anche da voi ci sia il sole...:D...1 abbraccio
RispondiEliminaI vostri resoconti di viaggio sono sempre accativanti e affascinanti; li aspetto per muovermi per l'Italia con voi! Un vero piacere! La salsa di ribes è così accattivante che ho appena dettoi a mio marito che me ne deve procurare un paio di cestini! buon ferragosto carissimi
RispondiEliminaBuon ferragosto:-) un bacio
RispondiEliminaAnnamaria
anche oggi mi avete fatto viaggiare con voi:-)...ho visto i video qui accanto...sono splendidi...buon ferragosto:-)
RispondiEliminaAnnamaria
invece a me l'aglio piace molto, come tutti gli odori, le spezie, adoro anche la cipolla, io la metterei dappertutto!!!
RispondiEliminapost come sempre godibilissimo e ricco di spunti interessantissimi, ricetta che mi sono già annotata nel segnalibri perchè è una di quelle che sicuramente proverò ma ... scusate, scusa Sabri, c'è una cosa che mi ha molto molto colpito in questo post...chiedo scusa davvero per la vanità ma, sono in ferie, concedetemelo...Sabri ... i tuoi sandali!!! sono FANTASTUPENDI!!!
appena ci incontreremo mi devi dire chi è il tuo 'spacciatore' di scarpe e magari portarmici perchè ne hai una più bella dell'altra ma questi...!!! mi fanno impazzire!!!
ok vi saluto e vi bacio
dida
Siii, mi ricordo la vostra recensione sulla visciolata.
RispondiEliminaMi pare anche di capire che Voghiera non sia gemellata con alcun paese ....della Transilvania hehehehehe
Bello questo giro di stand e bello ritrovare ancora, ogni tanto, qualche produttore serio, appassionato e che preferisce guadagnare un po' meno ma fare un prodotto che gli viene dal cuore.
Perdonatemi se salto la ricetta ma con questo caldo non sto praticamente più cucinando (brace di oggi a parte :-/) e tocco i fornelli il meno possibile: tornerò a rileggerla con il fresco perchè il binomio arrosto/frutti di bosco mi piace assai :-)
Un bacione !!!
Grazie ad entrambi per le belle parole per TOBY, la pagherà e come se la pagherà, non ho nemmeno parole per descrivere chi ha fatto questo gesto, un vigliacco? o peggio? Mi auguro che faccia una fine peggiore di quella del mio TOBY.
RispondiEliminaGrazie ancora.
Wow, grazie ragazzi di questo racconto così dettagliato, mi è sembrato di essere li con voi! Certo è, che il gelato all'aglio proprio mi mancava!!!!!!! Delizioso il vostro arrostino con la salsa di ribes, lo proverò di sicuro! Vi abbraccio e vi auguro buona settimana!
RispondiEliminaMa l'aglio era davvero dappertutto??? Caspita!!! Ragazzi sempre bellissimi post ricchi di emozioni e di dettagli...Sabri...sono d'accordissimo con Dida...che belli i sandali che indossavi!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaUn abbraccio e grazie per essere passati!
ciao cari! ci riprovo questa sera a lasciare il mio commento...ieri dopo righe e righe...saltato il wifi...venuto scritto nulla...uffa. stasera faccio copio incolla!
RispondiEliminadicevo ieri...che non conosco Voghiera...a volte si gira in lungo e in largo e non si conosce quel che ci è vicino. ma non me ne faccio una colpa, son fatta così! e leggendo s'impara. sulle esperienze altrui. quanto aglio ragazzi! e complimenti per la vostra fama di blogger! ma quando partire alla volta della Sardegna? e dove andate? lì mi sa che Luca ne avrà da bruciare con gli occhi!!!
speriamo sia venuto scritto!! ribaci!
RispondiEliminaSiete troppo buoni cn me e vi ringrazio di cuore...:D...spero di farne altri cn il pesce anche se nn e il mio forte...:P...Vi abbraccio e vi auguro buona giornata
RispondiEliminaSalve ragazzi,certo che l'Italia è ricca di tradizioni gastronomiche ; restiamo famosi nel mondo per i nostri vini e salumi.Complimenti per i vostri racconti,che ci deliziate e ci fate conoscere tanti splendidi posti.Vi auguro una serena giornata,saluti a presto
RispondiEliminaUn racconto fantastico con immagini stupende! Questo arrosto di vitello è particolarmente appetitoso ed originale! Complimenti di vero cuore per il post, un abbraccio
RispondiEliminaTutto molto buono e belle le foto: leggervi è molto piacevole e anche istruttivo. Buona giornata, alla prossima vs.avventura
RispondiEliminaCiao Luca E Sabry, siete sempre in giro alla scoperta di nuovi sapori. Stupendi!
RispondiEliminaIn quel castello ci vive un nostro amico che ci ha raccontato della sagra dell'aglio a cui non abbiamo ancora avuto modo di partecipare ;(. Magari il prossimo anno ;D.
Ottimo quest'arrosto!!
Provato anche il pane??
Un bacio ragazzi e grazie per i vostri sempre graditi commenti da me ;D
A prestooooo!!!
Che bella gita, sono anche io una grande appassionata di vino!
RispondiEliminaLa ricetta?divina!assolutamente da provare :)
Mamma mia quella salsa di ribes è un CAPOLAVORO!Cercavo la ricetta da tanto ma nessuna mi ispirava...non vedo l'ora di provare a farla,mio marito adora i ribes...mi piacciono le vostre ricette sono "conquista marito" ^^
RispondiEliminaCiao ragazzi, sono tornata ieri, vi intendete molto di vini, dovete assolutamente conoscere my boss, unico esperto:-) Sabry ti trovo bellissima con quel vestitino bianco, una favola,capisco la gelosia del tuo "ragazzo":-)Un abbraccio ad entrambi e visto che abbiamo qualche chilo in più non ci penso nemmeno (per ora) a cimentarmi in queste magnifiche ricette.Buon fine settimana:-)
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