Avevamo deciso, anche se non troppo convinti a dire il vero. Dovevamo andare a Rolo, un paese tra Reggio Emilia e non so bene cosa, in mezzo alla pianura padana. L'afa annebbia i pensieri e stropiccia le lenzuola, in verità ci bastava uscire di casa.
"Ti porto al mare" mi dice invece Luca mentre attraversiamo il confine della città, mentre l'asfalto, la macchina e i cartelli stradali vanno veloci.
Per un attimo protesto, no, ma come, ma senza credere troppo agli abbozzi di alibi che mi scarabocchiano la mente. Non ho le ciabattine, non ho il bikini, non ho nemmeno un elastico per legarmi i capelli, io non ci ero per nulla preparata a questo incontro, ma Luca inaspettatamente ha detto che mi porta al MARE. Lo penso e lo scrivo cubitale.
Mi arrendo e gli dico, allora portami là, dentro tutti i miei dove, dentro la scia delle città che mi porto dietro, a disarcionare quei bisogni che in segreto mi pressano. In segreto. Luca non ama il mare. Il mare lo innervosisce. Luca ha bisogno di due, tre giorni almeno per entrare in sintonia col mare. Io invece ce l'ho nel sangue e so che è l'unica cosa che posso chiamare radici. Il mare, tutti i mari del mondo.
Luglio ribolle rovente, è un tino in fermento che infierisce sulla pelle con tutta la calura di cui è capace e mi rende solo voglia di abbandono, di cose semplici e leggere, che sappiano di domenica.
Si passa l'intera settimana come chiusi dentro scatole con l'aria condizionata al minimo e la domenica si sfidano le code, interminabili come cortei di formiche, pur di fuggire dal solito paesaggio.
Arriviamo a Riccione il giorno dopo la famosa Notte Rosa e la troviamo esanime, senz'anima, un'immagine di plastica da cui voglio solo allontanarmi, non sono questi i luoghi che amo. In passato Riccione l'ho sopportata, ma non mi assomiglia nemmeno un po', invece conservo ricordi speciali legati a spiaggette lontane dal consumo di massa, dove il mare si perde davvero oltre la linea dell'orizzonte e sembra non avere mai fine.
Ci bastano due passi in spiaggia, tra i rifiuti lasciati lì da incivili, la cui coscienza doveva essere ridotta a meno di un puntino, per decidere di risalire in macchina. Nemmeno Viale Ceccarini e dintorni, con la bella vita che è mera facciata riescono a confortarci. Detesto quella sfilata di vetrine, quei bar alla moda che ti riempiono la bocca solo col nome sull'insegna, ma che non hanno da offrire nulla di più. Ancora una volta solo apparenza e dietro, il vuoto. Decidiamo di passare il pomeriggio a San Mauro Mare, Luca ed io, con la mia borsa, la macchina fotografica, gli occhiali da sole e il resto del tempo.
Ci muoviamo senza fretta tra ambulanti con magliette, chincaglierie varie, libri, ci sono bancarelle ovunque e riesco anche a trovare delle pietre bellissime da portare a casa. Sono così felice dell'acquisto che dimentico persino il sacchetto sul bancone e solo diversi minuti dopo, quando ripassiamo davanti a quello stand, vediamo la signora sbracciarsi e fermarmi per dirmi che avevo dimenticato le pietre. Meno male che mi ha riconosciuta, ho detto a Luca. Lui sorride, scuote la testa e si domanda dove abbia io la mia. Troppo dentro l'amore, forse.
Ogni occasione è giusta per fare festa in questi paesini, oggi si sono inventati la fiera della conchiglia, oggetti kitch sono un po' esposti ed appesi ovunque e solo a guardarli ci prende la malinconia, "Ma tu dove la metteresti una cornice del genere? E quell'abat-jour? " chiedo a Luca e lui abbozzando una smorfia mi risponde "Meglio che non te lo dica!" che in pratica è come se me l'avesse detto.
Lasciamo agli altri le conchiglie, noi siamo attratti da tutto il resto. Vaghiamo alla ricerca di un bar che ci possa piacere, di un tavolo bianco con due campari, due olive, bocconcini di pizza e quel senso di pace che ci si posa sulle gambe. Mi escono dalla bocca le parole che sento di avere finora tenuto dentro, le diluisco nel rosso del cocktail e in un attimo mi accorgo di essere spensierata. E così ordiniamo anche due gelati. La domanda è cono o coppetta? Io preferisco il cono per la soddisfazione che dà, il cono lo mangi in mille modi, lo mordi, lo lecchi, ti ci immergi senza remore. La coppetta è noiosa, con la coppetta ti devi contenere. Luca ride e si avventa sul suo cono. Grazie per questa giornata gli dico, per avermi regalato il mare oggi. Mi accarezza i capelli, lui che spreme le cose che amo pur di vedere la luce nei miei occhi.
Decidiamo di rimanere qui fino a notte fonda, di cenare in un posticino carino, di andare a passeggio sulla spiaggia. Non glielo dico subito, ma è tanto il desiderio che ho di immergere la mia pelle nel mare, che non importa se non ho il costume.
Aspetterò il tramonto, tanto arriva. Il tramonto arriva per dovere.
E per lo stesso motivo si fa sentire anche la fame, così andiamo alla ricerca del ristorante che fa per noi e lo troviamo subito. Parla in napoletano e sa d'accogliente. Ceniamo su di un terrazzo di fronte al mare. E' tutto così familiare che mi arrendo, con gli occhi nudi a guardare, improvvisamente, irrazionalmente. E provo a descrivere a Luca il mare, questa tenerezza, il calore del sangue, questo spicchio d'acqua salata da anonimo a nostro per una sera, a inondare i pensieri. Le parole mi escono come farfalle, faccio cannocchiali con le dita a cerchio per spingere la vista più lontano che posso. Luca vicino e il mare lontano, parole pulsanti, enormi, forti, i miei dove. E intanto ci sfilano davanti le portate, gli antipasti di pesce, che sono la nostra passione, degli scialatielli con gamberi, cocco e basilico e per finire una fetta di cocomero, freschissima e dissetante, a contrastare questo caldo torrido, che non ne posso più. Propongo di continuare a passeggiare lungo i pensieri, ma giù in spiaggia. Gli occhi di Luca si avvicinano e mi seguono, aspettavano solo questo.
Non vedo l'ora di togliermi i sandali, gli dico, di affondare i piedi nella sabbia, nudi, liberi, tra stelle marine, che se non ci sono le posso immaginare, conchiglie bucherellate, imbarcazioni a filo dell'acqua e frammenti di altre vite.
Qui l'aria è più fresca e gli odori afrodisiaci, guardo il mare ancora da lontano, con la promessa del contatto totale. Fa che venga presto buio, sussurro al tramonto che ci sovrasta, un tramonto sospeso tra l'azzurro e l'amaranto, sicuramente dipinto da mano esperta. Poche persone intorno a noi, eppure ciò che abbiamo davanti assomiglia ad un'istantanea disabitata. Certi spettacoli sono come preghiere.
Spremo le cose che amo. Mi avvicino a Luca. Le labbra si aprono come i bottoni di una camicia. "Voglio bagnarmi le gambe, con la gonna e tutto, non importa, poi quando è buio ci immergeremo per davvero dentro al mare" gli dico piano.
E mentre mi allontano so che mi sta seguendo con gli occhi e che dirà che lo sapeva che non avrei resistito.
Si scioglie in fili l'acqua, prima di intrecciarsi intorno a me, è tiepida e si fa via via sempre più calda. Mi giro e vedo Luca con la macchina fotografica in mano. Mi giro e torno a riva. Scegliamo un posto tutto nostro e ci facciamo spazio dentro ad un abbraccio che si fa tenda, in attesa che scenda la nostra notte, che sia buia e che sia liquida.
Con questa ricetta partecipiamo al contest di Malù "Fresche dolcezze d'estate" che scade il 31 luglio 2010!
Avevamo delle albicocche buonissime e molto mature, comprate da un contadino lungo la strada di ritorno da Modena, avevamo dei fiori di lavanda comprati ad un mercatino sulle colline e la tentazione di farci un sorbetto è stata troppo forte da opporvi resistenza. Non avevamo la panna per dolci, ma abbiamo pensato che anche la normalissima panna da cucina potesse andare bene e dovendolo rifare lo rifaremmo allo stesso modo, con la panna da cucina. Il sorbetto è venuto squisito.
Abbiamo scaldato l'acqua a 90 gradi e vi abbiamo unito un cucchiaio di fiori di lavanda. Lasciamo sul fornello per circa 3 minuti. Fare raffreddare. Filtrare. Riscaldare fino a 60 gradi e sciogliervi lo zucchero dentro. Lasciare nuovamente raffreddare. Aggiungere la polpa di albicocche e la panna, poi frullare col mixer. Mettere il composto in frigorifero per un'ora. A questo punto non resta che versare il composto nella gelatiera per 55 minuti.
In a medium saucepan bring water to 90 C, add lavender flowers over high heat. Reduce heat to medium and simmer for about 3 minutes. Remove from heat and let cool slightly. Strain water. Bring water to 60C, add sugar. Let cool again. Add the apricots and the cream and spoon into a blender. Puree until smooth. Cool in the fridge for 1 hour, then freeze in an ice-cream maker for 55 minutes.
Per un attimo protesto, no, ma come, ma senza credere troppo agli abbozzi di alibi che mi scarabocchiano la mente. Non ho le ciabattine, non ho il bikini, non ho nemmeno un elastico per legarmi i capelli, io non ci ero per nulla preparata a questo incontro, ma Luca inaspettatamente ha detto che mi porta al MARE. Lo penso e lo scrivo cubitale.
Mi arrendo e gli dico, allora portami là, dentro tutti i miei dove, dentro la scia delle città che mi porto dietro, a disarcionare quei bisogni che in segreto mi pressano. In segreto. Luca non ama il mare. Il mare lo innervosisce. Luca ha bisogno di due, tre giorni almeno per entrare in sintonia col mare. Io invece ce l'ho nel sangue e so che è l'unica cosa che posso chiamare radici. Il mare, tutti i mari del mondo.
Luglio ribolle rovente, è un tino in fermento che infierisce sulla pelle con tutta la calura di cui è capace e mi rende solo voglia di abbandono, di cose semplici e leggere, che sappiano di domenica.
Si passa l'intera settimana come chiusi dentro scatole con l'aria condizionata al minimo e la domenica si sfidano le code, interminabili come cortei di formiche, pur di fuggire dal solito paesaggio.
Arriviamo a Riccione il giorno dopo la famosa Notte Rosa e la troviamo esanime, senz'anima, un'immagine di plastica da cui voglio solo allontanarmi, non sono questi i luoghi che amo. In passato Riccione l'ho sopportata, ma non mi assomiglia nemmeno un po', invece conservo ricordi speciali legati a spiaggette lontane dal consumo di massa, dove il mare si perde davvero oltre la linea dell'orizzonte e sembra non avere mai fine.
Ci bastano due passi in spiaggia, tra i rifiuti lasciati lì da incivili, la cui coscienza doveva essere ridotta a meno di un puntino, per decidere di risalire in macchina. Nemmeno Viale Ceccarini e dintorni, con la bella vita che è mera facciata riescono a confortarci. Detesto quella sfilata di vetrine, quei bar alla moda che ti riempiono la bocca solo col nome sull'insegna, ma che non hanno da offrire nulla di più. Ancora una volta solo apparenza e dietro, il vuoto. Decidiamo di passare il pomeriggio a San Mauro Mare, Luca ed io, con la mia borsa, la macchina fotografica, gli occhiali da sole e il resto del tempo.
Ci muoviamo senza fretta tra ambulanti con magliette, chincaglierie varie, libri, ci sono bancarelle ovunque e riesco anche a trovare delle pietre bellissime da portare a casa. Sono così felice dell'acquisto che dimentico persino il sacchetto sul bancone e solo diversi minuti dopo, quando ripassiamo davanti a quello stand, vediamo la signora sbracciarsi e fermarmi per dirmi che avevo dimenticato le pietre. Meno male che mi ha riconosciuta, ho detto a Luca. Lui sorride, scuote la testa e si domanda dove abbia io la mia. Troppo dentro l'amore, forse.
Ogni occasione è giusta per fare festa in questi paesini, oggi si sono inventati la fiera della conchiglia, oggetti kitch sono un po' esposti ed appesi ovunque e solo a guardarli ci prende la malinconia, "Ma tu dove la metteresti una cornice del genere? E quell'abat-jour? " chiedo a Luca e lui abbozzando una smorfia mi risponde "Meglio che non te lo dica!" che in pratica è come se me l'avesse detto.
Lasciamo agli altri le conchiglie, noi siamo attratti da tutto il resto. Vaghiamo alla ricerca di un bar che ci possa piacere, di un tavolo bianco con due campari, due olive, bocconcini di pizza e quel senso di pace che ci si posa sulle gambe. Mi escono dalla bocca le parole che sento di avere finora tenuto dentro, le diluisco nel rosso del cocktail e in un attimo mi accorgo di essere spensierata. E così ordiniamo anche due gelati. La domanda è cono o coppetta? Io preferisco il cono per la soddisfazione che dà, il cono lo mangi in mille modi, lo mordi, lo lecchi, ti ci immergi senza remore. La coppetta è noiosa, con la coppetta ti devi contenere. Luca ride e si avventa sul suo cono. Grazie per questa giornata gli dico, per avermi regalato il mare oggi. Mi accarezza i capelli, lui che spreme le cose che amo pur di vedere la luce nei miei occhi.
Decidiamo di rimanere qui fino a notte fonda, di cenare in un posticino carino, di andare a passeggio sulla spiaggia. Non glielo dico subito, ma è tanto il desiderio che ho di immergere la mia pelle nel mare, che non importa se non ho il costume.
Aspetterò il tramonto, tanto arriva. Il tramonto arriva per dovere.
E per lo stesso motivo si fa sentire anche la fame, così andiamo alla ricerca del ristorante che fa per noi e lo troviamo subito. Parla in napoletano e sa d'accogliente. Ceniamo su di un terrazzo di fronte al mare. E' tutto così familiare che mi arrendo, con gli occhi nudi a guardare, improvvisamente, irrazionalmente. E provo a descrivere a Luca il mare, questa tenerezza, il calore del sangue, questo spicchio d'acqua salata da anonimo a nostro per una sera, a inondare i pensieri. Le parole mi escono come farfalle, faccio cannocchiali con le dita a cerchio per spingere la vista più lontano che posso. Luca vicino e il mare lontano, parole pulsanti, enormi, forti, i miei dove. E intanto ci sfilano davanti le portate, gli antipasti di pesce, che sono la nostra passione, degli scialatielli con gamberi, cocco e basilico e per finire una fetta di cocomero, freschissima e dissetante, a contrastare questo caldo torrido, che non ne posso più. Propongo di continuare a passeggiare lungo i pensieri, ma giù in spiaggia. Gli occhi di Luca si avvicinano e mi seguono, aspettavano solo questo.
Non vedo l'ora di togliermi i sandali, gli dico, di affondare i piedi nella sabbia, nudi, liberi, tra stelle marine, che se non ci sono le posso immaginare, conchiglie bucherellate, imbarcazioni a filo dell'acqua e frammenti di altre vite.
Qui l'aria è più fresca e gli odori afrodisiaci, guardo il mare ancora da lontano, con la promessa del contatto totale. Fa che venga presto buio, sussurro al tramonto che ci sovrasta, un tramonto sospeso tra l'azzurro e l'amaranto, sicuramente dipinto da mano esperta. Poche persone intorno a noi, eppure ciò che abbiamo davanti assomiglia ad un'istantanea disabitata. Certi spettacoli sono come preghiere.
Spremo le cose che amo. Mi avvicino a Luca. Le labbra si aprono come i bottoni di una camicia. "Voglio bagnarmi le gambe, con la gonna e tutto, non importa, poi quando è buio ci immergeremo per davvero dentro al mare" gli dico piano.
E mentre mi allontano so che mi sta seguendo con gli occhi e che dirà che lo sapeva che non avrei resistito.
Si scioglie in fili l'acqua, prima di intrecciarsi intorno a me, è tiepida e si fa via via sempre più calda. Mi giro e vedo Luca con la macchina fotografica in mano. Mi giro e torno a riva. Scegliamo un posto tutto nostro e ci facciamo spazio dentro ad un abbraccio che si fa tenda, in attesa che scenda la nostra notte, che sia buia e che sia liquida.
Con questa ricetta partecipiamo al contest di Malù "Fresche dolcezze d'estate" che scade il 31 luglio 2010!
SORBETTO DI ALBICOCCHE AL PROFUMO DI LAVANDA
Ingredienti:
270 gr di polpa di albicocche mature
150 gr di acqua
200 gr di zucchero
1 cucchiaio di fiori di lavanda
100 gr di panna da cucina
Ingredienti:
270 gr di polpa di albicocche mature
150 gr di acqua
200 gr di zucchero
1 cucchiaio di fiori di lavanda
100 gr di panna da cucina
Avevamo delle albicocche buonissime e molto mature, comprate da un contadino lungo la strada di ritorno da Modena, avevamo dei fiori di lavanda comprati ad un mercatino sulle colline e la tentazione di farci un sorbetto è stata troppo forte da opporvi resistenza. Non avevamo la panna per dolci, ma abbiamo pensato che anche la normalissima panna da cucina potesse andare bene e dovendolo rifare lo rifaremmo allo stesso modo, con la panna da cucina. Il sorbetto è venuto squisito.
Abbiamo scaldato l'acqua a 90 gradi e vi abbiamo unito un cucchiaio di fiori di lavanda. Lasciamo sul fornello per circa 3 minuti. Fare raffreddare. Filtrare. Riscaldare fino a 60 gradi e sciogliervi lo zucchero dentro. Lasciare nuovamente raffreddare. Aggiungere la polpa di albicocche e la panna, poi frullare col mixer. Mettere il composto in frigorifero per un'ora. A questo punto non resta che versare il composto nella gelatiera per 55 minuti.
LAVENDER SCENTED APRICOT SORBET
Ingredients:
270 g apricot pulp
150 g water
200 g sugar
1 tbs lavender flowers
100 g heavy cream
Ingredients:
270 g apricot pulp
150 g water
200 g sugar
1 tbs lavender flowers
100 g heavy cream
In a medium saucepan bring water to 90 C, add lavender flowers over high heat. Reduce heat to medium and simmer for about 3 minutes. Remove from heat and let cool slightly. Strain water. Bring water to 60C, add sugar. Let cool again. Add the apricots and the cream and spoon into a blender. Puree until smooth. Cool in the fridge for 1 hour, then freeze in an ice-cream maker for 55 minutes.
PREMIO DARDOS
Dono della dolcissima Maestra Laura e da Marjlou alle quali esprimiamo tutta la nostra stima e inviamo un abbraccio grandissimo!
nooo!!!!Eravamo così vicini dal conoscerci :'(((( caspita per pochissimo non ci siamo incrociati!
RispondiEliminaSiete meravigliosi!Vi avrei riconosciuti fra mille!!! Io la notte rosa l'ho passata solo sotto il palco (bei concerti...ma l'inciviltà del post serata è indicibile!), poi dritta a casa per poter studiare il giorno dopo...ma la Domenica ero comunque lì...e anche il Sabato...caspiterina!Per un soffio...
Un bacio gigante e vi frego una palletta di quel meraviglioso sorbetto!
Buona domenica! Bellissima idea questa passeggiata al mare a sorpresa! peccato per la spiaggia..ma siamo certe che il tramonto sia stato speciale in riva al mare!
RispondiEliminaProfumato e fresco questo sorbetto! ci piace l'aggiunta della lavanda a renderlo elegante e diverso!
un bacione
ciao...
RispondiEliminail mare, se fosse x me ci affogherei con gioia, felicità.
Questi giorni dormo pochissimo e allora alle 6, massimo 7 sono in spiaggia, dopo mezz'ora di auto e mi commuovo coi piedi a mollo a cercare le telline o solo a guardare il mare... poi passeggio fino a che l'acqua mi raggrincisce le dita,
allora esco raccolgo le mie cose e torno a casa con la morte nel cuore, starei in spiaggia fino alla fine dei miei giorni.
Grazie di averci reso partecipi di questa bella gita.
RispondiEliminaIl sorbetto ci stava proprio bene a fine serata, e che bel colore che ha!
Baci
Gloria
si sente sabrina tutto il tuo amore sviscerato per il mare e come te(abitando in una citta di mare)il mio rapporto è molto simile al tuo anche nel cercarlo quando c'è quiete e no quel caos che anzi me lo rende insopportabile!!!!se potessi vivrei su di una piccola isoletta circondata solo da mare!!!!!
RispondiEliminaottimo il sorbetto,dissetta solo a guardarlo!!!bacioni grandi imma
Siete fantastici, una giornata torrida raccontata con intensità ed amore!
RispondiEliminaCiao ragazzi.
RispondiEliminaChe bel racconto...
...e che buon sorbetto!!!
Un bacio e tutti e due!
Nunzia
I piedi a " mollo" che soddisfazione !In questi giorni ci vorrebbe proprio uno spicchio di mare sotto casa per lasciarsi avvolgere e rinfrescare !E un buon gelato mangiato in compagnia che fà solo bene!!un abbraccio a voi
RispondiEliminaPer me che al mare ci sono cresciuta (mi affacciavo dalla finestra e vedevo la riva), abitare ora in città è una sofferenza indicibile!Non sentire il profumo, la notte sentivo persino il rumore delle onde!Pensate che io ci sono proprio nata in mare: mamma stava sempre a mollo perchè solo quando faceva il bagno non scalciavo, e ha rotto le acque proprio mentre era in acqua (infatti non se n'è accorta...)
RispondiEliminaNon vedo l'ora di scendere a casa e immergermi nel mio mare!
Buonissimo il sorbetto, questo di albicocche è proprio da provare!
mi avete fatto venire voglia di sorbetto, mare e coccole!!!! Meraviglioso!!!
RispondiEliminaCarissima Sabrina....come ti capisco quando dici di avere il mare nel sangue.....
RispondiEliminaAnche a me il mare sa dare grandissime emozioni.
Un post molto bello...e sull'inciviltà non mi pronuncio perchè non voglio rovinare quest'immagine meravigliosa di mare al tramoto!
E un sorbetto come questo lo trovo perfetto per questa atmosfera!
Un abbraccio e buona domenica
Un cambiamento di programma providenziale che vi ha cambiato la giornata e la serata. Luca bravo!
RispondiEliminaOrami metto a fare il sorbetto, a modo mio perchè non ho la sorbettiera, ma l'idea mi ha con questata.
Un abraccio Alessandra.
Sabrina, il mare ce l'ho nel cuore anche io, mi basta stare a guardarlo per ore per rifare pace con i mondo, e purtroppo come hai constatato c'è chi non ha rispetto per cosa abbiamo di tanto meraviglioso!
RispondiEliminaLa ricetta è deliziosa, peccato che non ho la gelatiera o la provavo!
Un bacione a te e Luca!
Che delizia il sorbetto!
RispondiEliminadavvero un abella giornatina..complimenti. l amore che vi lega straborda cm sempre dai post che scrivete. foto bellissime il mare a quell ora lo amo!!
RispondiEliminaE io con questo meraviglioso racconto vi ho seguiti, passo passo, facendo un po' il terzo incomodo, ma tanto voi non mi avete vista...
RispondiEliminaPero' e' impossibile non essere catapultati, attraverso il racconto di Sabrina, nella realta' che avete vissuto...
Io adoro il mare...cerco di sostituire la sua presenza con il mio lago, ma non e' proprio la stessa cosa...
Non amo le localita' sovraffollate come Rimini e Riccione, preferisco luoghi dove la costa e' piu' selvaggia, ma in una domenica dove avevo il terrore che la tristezza avrebbe avuto il sopravvento su di me, facendomi raggomitolare su me stessa senza sentire niente altro, ho fatto con voi il viaggio in macchina, sono rimasta disgustata dai resti della Notte Rosa, ho camminato tra le bancarelle, ho sentito il sapore del gelato, ho camminato sulla sabbia e nell'acqua...
Grazie a tutti e due, per avermi reso piu' sopportabile questa domenica!!!
@ Sabrina: mi dispiace per tuo padre, anch'io fuori di qui tengo tutto dentro, non ne parlo mai...
E quando ne ho scritto la prima volta sul vecchio blog, sono andata in tilt...poi ho cancellato tutto...
Ora pero' e' diverso, mi stanno aiutando, e anche se fa male, voglio che il dolore esca tutto...
Ti abbraccio stretta, con tutta la forza che ho!
Dona
Anch'io amo il mare, nasco in una città di mare ed ora che sono lontana tra lui e me il legame si rafforza sempre più...Buona notte a voi...
RispondiEliminabellissima giornata...il mare è magico....anche se tutto sporco....la colpa è sempre nostra....un bacio
RispondiEliminaAnnamaria
Mi sono persa ed ho rivissuto con te questo ritaglio meraviglioso di mare che ti ha reglato Luca.Lontano dai clamori, dalla massa dalle cose finte e standardizzate.Anch'io amo i posti veri e poco costruiti, dove godere solo del mare e della sua essenza.
RispondiEliminaQuesto sorbetto è la ciliegina sulla torta di questo incanto.
Un bacione e buona settimana
Ciao ragazzi, passo per un saluto. Da che non posto più frequento poco il mondo dei blog:))
RispondiEliminaQuanta inciviltà in giro, io odio la plastica,al mare poi...brrr....
Un caro abbraccio.
che bello Sabri leggere il mare nelle tue parole...sai che condivido i tuoi stessi sentimenti...
RispondiEliminatvb
dida
Splendido racconto e stupende immagini! Complimenti per il vostro sorbetto deliziosissimo!!! Baci
RispondiEliminasplendida gita..splendide foto...belle le tue parole e sublime questo sorbetto!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaleggendo le vostre avventure, mi viene sempre un po' di malinconia..ho abitato 10 anni a parma e ogni tanto la umida,nebbiosa ed afosa pianura padana mi manca!!!!!!e soprattuto mi mancano le tanto allegre e briose feste dell'unita'!!!!!!!
un abbraccio,de
sempre belle le foto, e poi l'header è stupendo!!!
RispondiEliminaConcordo in pieno con l'amore per il mare, ma lontano dai luoghi di massa!!!
a presto baci
Ciao luca e sabrina,un caro saluto dal cilento,complimenti per il vostro post come sempre molto interessante e completo.a risentirci presto e buon proseguiomento d'estate
RispondiEliminaSto scrivendo di getto senza aver letto gli altri commenti... (e lo dicevo anche giorni fa sul mio blog a proposito parlando proprio di voi!) a volte ci sono post che mi lasciano senza fiato dalle emozioni che mi scatenano e ... "guarda un pò" sono spesso proprio i vostri!(per esempio quello di Luca che parla della sua infanzia ..il tuo Sabrina dove parli della tua fuga in piscina e poi questo oggi...!)e a volte mi viene difficile rispondervi anche se vorrei...che non è facile per me rendere con le parole scritte ciò che sento nel cuore!
RispondiEliminaEppure quante cose belle scrivete e profonde, vere...risuonano empatiche nella mia testa!
Oggi Sabrina mi hai colpito di nuovo...e poi San Mauro mare...ahhh se vuoi ridere delle coincidenze quando andiamo a Valverde ci facciamo la passeggiata fino a Gatteo e a volte fino a San Mauro che è fra le nostre spiagge preferite e su ciò che dici del mare..ecco la penso come te!;*)
Ormai SO che non importa neanche deciderlo..ci incontreremo un giorno così all'improvviso e sarà molto bello conoscervi ...
Vi penso con tanto affetto
bacioni
val
ciao ragazzi!che belle le foto...il mare ha sempre un fascino speciale! peccato per la sporcizia dei turisti...
RispondiEliminaio sono per le spiagge deserte, un po' brulle, poco turistiche...le migliori le ho trovate nel sud della sardegna...ve la consiglio...un abbraccio laura
ciao ragazzi,
RispondiEliminatoccante il post precedente. domani darò anch'io uno spazio nel mio blog. buona serata
CookingMama
http://cookingmama.myblog.it
che blog raffinato!
RispondiEliminagrazie per essere passati a casa mia
Bella l'idea! Mi credi che abito vicinissima al mare ma ancora non riesco ad andare! Buono il sorbetto!!
RispondiEliminaUn abbraccio
Intanto.... CONO, tutta la vita (la coppetta è triste :-D).
RispondiEliminaPoi ti dico che ti capisco: ogni volta che, dalla Colombo, arrivo alla rotonda di Ostia e davanti mi si apre l'orizzonte del mare mi si disegna il sorriso sul viso (anche se non è certo un mare caraibico quello di Ostia). Anche io ho un legame fortissimo con il mare, pur essendo un segno di fuoco...
E non ti dico la sofferenza, quest'anno, che per colpa di un giugno schifoso per la prima volta siamo andati al mare a luglio iniziato: mai successo ! Ho provato quasi un male fisico a star lontano così a lungo dalle onde, ma oggi ho recuperato con due bei bagni :-D
Ottimo il sorbetto: amo molto la lavanda nei dolci, e con le albicocche è un connubio perfetto...
Luca sa d'istinto quello che ti serve.Senza costume senza l'elastico, acchiappata al volo… sei stata bene lo stesso anzi..
RispondiEliminaSono contenta di leggere che stai bene,che hai la gioia delle pietre, che mangi, che sai aspettare la notte.
P.S sono nata sul mare, per me è vita, è il mio elemento, quanto mi manca…
Un bacio a tutti e due e grazie per il sorbetto! Ho la mia lavanda da usare, profumatissima…
CIAO
Un bellissimo post e delizioso quel sorbetto di albicocche! Sono lieta che mi avete dato modo di conoscervi.nel mio commento di risposta al vostro da me vi metterò la ricetta del liquorino. Un caro saluto, a preso
RispondiEliminache voglia di quel sorbetto in questo momento!!!!!!
RispondiEliminaUnica nota triste di questo post lo "schifo" in spiaggia, passatemi il termine...
Belle, foto, bei posti, belli voi!!!!
tutte le volte che passo da voi è come se mi portasse in vacanza
baciottolini
anche per me il tramonto è il momento più bello in spiaggia! soprattutto in queste calde giornate...
RispondiEliminabuonissimo il sorbetto!!
Ciao
Francesca
Bellissime le foto con quel tramonto e davvero delizioso il sorbetto! Un abbraccio
RispondiEliminaUna bella giornata da ricordare.Grazie per la vostra collaborazione per la pubblicazione dei post ,da settembre voglio promuovere molti contenuti esterni nel mio blog,soprattutto favoredo le licenze Cretive Commons.Vi auguro una splendida serata,un abbraccio a presto
RispondiEliminasono rapita, dagli odori, dai sapori dai rumori che hai saputo raccontare. mi sono persa dentro ad un cono gelato, e mi sono ritrovata in un piatto di scialatielli, che scivolano veloci sul palato, e ti lasciano in bocca il sapore del mare.mi sono rinfrescata dentro un bagno al tramonto, e riscaldata nel racconto di un abbraccio...
RispondiEliminaLa descrizione così dettagliata di una gita al mare, anche se a sorpresa, fa venire a chiunque la voglia di correre più presto possibile in quei luoghi così invitanti. Le foto di Sabrina, dei luoghi e delle leccornie completano degnamente il tutto.
RispondiEliminaaldo.
Ragazzi, grazie, mi sembra di essere stata li con voi, dopo questo reportage così dettagliatto e le foto stupende.... Magari!!! Beh, mi consolerò facendo il vostro strepitoso sorbetto! Un abbraccio!
RispondiEliminaSe dovessi preferire il vino e il mare preferirei una bella pizza coi funghi con questo caldo il sorbetto va bene! ma la nontagna offre un refrigerio naturale dove il vino può scendere giu e sposarsi con la buona pizza senza rischiare niente per la salute?
RispondiEliminail mare closi ha tutto un altro sapore, ogni tanto una bella sorpresa non basta insiem con la persona che più ci vuole bene, complimenti per il sorbetti
RispondiEliminaChe carini a passare anche se non ho aggiornato, grazieeeee!!!!!
RispondiEliminaSopportabile?
Ieri abbastanza, forse perche' era il primo giorno.
Oggi la mia testolina ha gia' iniziato a dare segni di voler partire per la tangente...
Per pensare ad altro, Sabrina, mi sono comprata un paio di sandali simili ai tuoi che calzi in queste foto...
Sei la mia fashion inspiration!!!
Un abbraccione!!!
Uh, e ti pareva che non mi sfuggiva il commento sul blog di cucina!!!
RispondiEliminaAvete visto che orrore l'ultima foto, chissa' se imparero' mai come si presenta un dolce...e' vero che deve essere soprattutto gradito al palato, ma mi piacerebbe anche renderlo piu' accettabile agli occhi...
Non avete un dolcetto in casa?
Ottima scusa per uscire!!!
Vi riabbraccio!!!
Dona
mi sono immersa nel tuo racconto e come se mi fossi immersa anch'io nel mare...quest'anno mi mancherà molto.
RispondiEliminaUn sorbetto davvero goloso ^^
Ciauuu ciauuuu....certo che vedere una spiaggia in quelle condizioni mette proprio tristezza...e mette ancora più tristezza il fatto che siamo nel 2010 e l' evoluzione del cervello umano in questi casi è rimasta molto indietro moltooooo....
RispondiEliminaQuesto programma garba?
3/08 Simple Minds
6/08 U2 360° Tour
7/08 Litfiba (reunion)
poi non scrivo altro per scaramanzia hahahah
Ma secondo voi... posso essere un pochetto gelosa di questa giornata con epilogo serale (o meglio notturno) da favola???
RispondiEliminaRagazzi cari scherzo... siete fantastici e adoro come esprimete con semplicità tutto ciò che vi circonda!!!
Vivo insieme a voi quegli attimi che solo pochi riescono ad apprezzare!!!
Il sorbetto è gudurioso e lo proverò sicuramente... è mia abitudine proporlo ai miei commensali!!!
Ragazzi cari vi abbraccio forte forte lasciandovi uno splendido weekend... baciotti!!!
Ciao ragazzi! Come state? Mi mancava tantissimo leggervi ma confesso che ormai sono in vacanza e passo poco tempo in casa davanti al pc... che poi emana troppo calore, come si fa con questo caldo?! Dopo pranzo ho scritto un post e poi mi son dovuta fare una doccia!!! :P La foto di Riccione mi ha messo i brividi, sapete? Qui non ho mai visto spiagge ridotte così per fortuna, mi verrebbe una rabbia... vi mando un bacione e vi auguro di trascorrere un'estate stupenda! Se avrò il tempo (e il coraggio!) di bloggare ancora passerò a salutarvi ;)
RispondiEliminaLa ricetta è spettacolare, il bagno di notte un classico :P
RispondiEliminaMi ha seriamente invece rattristato la foto della spiaggia-discarica..
Non riesco proprio ad abituarmi all'inciviltà..
Buon week end carissimi!
Felices vacaciones guapos!!!!! bonitas fotos como siempre!
RispondiEliminame encantan tus sandalias sabri!!!!
lamam.
Tra le nuvole londinesi mi sono persa nel racconto, una gita che doveva condurre alla nebbia ed invece e' sfociata nel mare.
RispondiEliminaSpremo le cose che amo.... una metafora stupenda che mi ha molto colpita
Un abbraccio carissimi
Clelia
Bellissimo come sempre il post, come sempre risonanze che ti parlano dentro... fuggire per vedere il mare, un'esperienza che non mi era mia capitata potendolo vedere dalla mia finestra...ma che adesso a Tokyo sto facendo sempre più spesso ;)
RispondiEliminaUn bacio,siete tenerissimi
Il mare di notte è uno spettacolo a cui non saprò mai resistere, per fortuna abito sul mare :-) Prendo una cucchiaiata di questo sorbetto e vi saluto!
RispondiEliminahops!!!anche io avevo pensato di dedicare a voi il premio dardos... mannaggià ero venuta a dirvelo...sono arrivata seconda!!!bè ve lo meritate proprio baci vale
RispondiEliminache tristezza la spiaggia tanto rovinata dalla notte rosa da dei cafoni male educati e inrispettosi!!
baciii!
Le foto di questa meravigliosa giornata sono un'elegia infinita ...
RispondiEliminaIl sorbetto ha un colore intenso e il profumo della lavanda lo rende senz'altro speciale :)
favolose le ultime foto con quelle sfumature del cielo così particolari e soprattutto romantiche, quasi che il vostro amore abbia colorato il cielo....
RispondiEliminaessere sbadati quando si fanno acquisti è qualcosa di normale, a volte per l'eccessiva fretta, altre per l'eccessivo rilassamento.... per voi era il secondo caso.... ^______^
certo bisogna essere fortunati nell'incontrare persone oneste...
un abbraccio e pregusto con la fantasia il vostro sorbetto all'albicocca (le albicocche favoriscono l'abbronzatura: ecco svelato il segreto di Sabrina ;-)
Presa ricettina, in bocca al lupo!
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