martedì 23 febbraio 2010

SE LA FAME INVENTA LE VOGLIE-RISTORANTE S. MARIA FUORI LE MURA-BRICIOLE DI TEMPO BAGNATE DALLA PIOGGIA-MEZZE MANICHE CON CAPPESANTE, UVETTA, PISTACCHI



Viene il pomeriggio ed una pioggia lenta comincia a scendere sotto la cupola grigia del venerdì. Stasera Luca mi porta a cena fuori, in un posticino speciale, ha detto. Che quando l'ha visto ha pensato a me.
Le ultime ore di lavoro sono le più pesanti, ma le condisco con pensieri frivoli, come pensare a cosa indosserò stasera. Di sicuro l'ombrello e poi qualcosa che s'intoni con la pioggia e con i suoi colori. Dentro invece ardo di gemme rubino. Un bagno caldo tra nuvole di schiuma e l'olio alla papaya sulla pelle mi faranno sprofondare fuori da tutto ciò che è al mio esterno.
Lascio l'ospedale più tardi del solito, non riesco a lasciare il reparto se sono rimaste cose in sospeso, Luca ormai lo sa e si limita ad arcuare le sopracciglia ogni volta che mi chiama e gli dico che sono ancora in servizio.
A pomeriggio inoltrato mi precipito fuori con la fretta sotto ai piedi, l'ombrello gocciolante e la decisione improvvisa di fare una sosta prima di tornare a casa. A monte della giornata voglio prendere una piccola distanza dallo scorrere della vita, solo mezzora, per poi rituffarmici dentro.
Parcheggio. Scendo. Entro.
Mi sfilo prima il cappotto, poi la giacca e mi lascio guidare dalla mano di Beppe, mentre ci raccontiamo il quotidiano e la voglia impellente di sole. Lui è il mio parrucchiere ed esaudirà i miei piccoli desideri, lavarmi via la stanchezza con un massaggio leggero alla testa e farmi tornare sotto alla pioggia, che nel frattempo si è fatta scrosciante, con una piega fresca di giornata. Luca mi chiama e mi chiede dove sono.
"Da Beppe" gli rispondo.
"E chi è Beppe?" dice fingendo di non sapere chi sia.
"Ahhh ahhhh ahhh, gelosone, sono al lavatesta, in una posizione impossibile e se non chiudo il telefono ho paura che possa morire annegato sotto al prossimo getto improvviso".
Riattacco e mi lascio cullare dall'acqua.
Fuori mi avvolgono il buio, una girandola di pioggia ed una morbida sensazione di leggerezza. Guido felice fino a casa, sbaciucchio Luca per un po' e poi faccio mio il bagno, pregustando la serata che impaziente ci aspetta.
Il ristorante in cui Luca vuole portarmi si chiama Santa Maria Fuori le Mura e si trova a Nonantola, vicino a Modena. Un piccolo viaggio che ci fa attraversare paesi semideserti, di piazza in piazza, di campanile in campanile, paesi sfuggenti, in movimento ed al termine del viaggio arriviamo in una piccola città finalmente ferma nel suo spazio.
La notte affoga questa pioggia nera, l'acqua è ovunque e ridisegna la geometria delle cose. Gocce d'acqua scintillano sui fasci di luce proiettati dai lampioni, è un movimento lento, ipnotico, incessante.
Attraversiamo la strada ed entriamo nel locale. Luca aveva ragione quando ha pensato che questo posticino mi sarebbe piaciuto. Tutto è vellutato, chiuso dentro caldi colori, si sente l'odore del legno e della carne che cuoce alla brace.
Un enorme caminetto è acceso ed arde solo per noi, per tutto il tempo che resteremo qui. Mi sento circondata da un'inebriante morbidezza, da un teatro di immagini che si muovono lentamente. Il fuoco scoppiettante e le luci creano la giusta atmosfera. Scorriamo la lista del menu figurandoci il sapore dei piatti. La fame inventa le voglie e, la sete, il colore da bere.
Indugiamo sulla scelta dei piatti, abbiamo il tempo dalla nostra parte e siamo al riparo dal freddo bagnato che fa appannare i vetri. Le nostre parole viaggiano tra colore e movimento, lentezza e trasparenza ed è quasi piacevole che fuori l'aria sia pungente mentre qui, a pochi passi da noi, crepita giallo e rossiccio il fuoco.
Delizioso bozzolo romantico.
Ordiniamo un mosaico di antipasti rustici, che vanno da bocconcini di polenta fritta, a fettuccine di cipolla in pastella, a cuori di tacchino in pasta kataifi, per passare poi a ceci cucinati nel loro sughetto , a palline di ricotta grigliata con guarnizione di aceto balsamico, a carotine anch'esse al balsamico e per finire a tronchetti di salsiccia in umido.
Ad accompagnare la cena scegliamo un Rosso piemontese, uno dei miei preferiti. Ne amo anche il nome, un nome autunnale che mi rimanda un'idea di calore e di un non so che d'avvolgente.
Quest' oceano di Nebbiolo dentro al calice gira nel palmo della mia mano, gettando zone d'ombra e sprazzi d'intenso rubino. Lava che scalda e fa arrossare le guance. E dopo un sorso mi sento caramellare.
Si degusta e si sta bene. Mangiamo lentamente dentro piatti che cullano i buoni sapori. Anche la conversazione si insaporisce. Nel nostro indugiare rubiamo tempo per noi al tempo che scorre per gli altri. Ci lasciamo conquistare da un primo piatto decisamente speciale, caramelle al tè verde ripiene di ricotta con funghi porcini e tartufo, serviti su di una cialda al parmigiano. Ogni morso è piacere o meglio, è sudditanza al piacere. Adoro il tartufo. Se fossi una nuvola farei piovere lamelle di tartufo.
Terminiamo la cena con assaggi di dolci che si materializzano in un crescendo di cioccolato. Cupido che strizza l'occhio ad Afrodite, ora col suo cuore morbido e fondente, ora con l'incontro candido della panna ad addolcire il palato, ed ancora a mescolarsi col mou, a farsi tartufo, a baciare rime di marmellata. Teniamo per ultime le Cassandrine al Lambrusco ed il profumo di mele racchiuso in un assaggio di torta, reso ancora più rotondo da uno strato di crema.
Quando lasciamo il locale è notte fonda e ha smesso di piovere. La città si sta addormentando nello sfavillio blu dei televisori che fa capolino da persiane civettuole.
Le luci soffuse dei lampioni ardono contro la nerezza della notte ed accompagnano la nostra passeggiata lieve lungo le strade del paese, tra pozzanghere, sagome bianche e nere che si muovono insieme a noi, echi di voci e parole bisbigliate.
Siamo dentro il nostro cerchio magico, mano che stringe la mano.
Costeggiamo vetrine illuminate dietro saracinesche chiuse, riverberi costosi e manichini in tenuta di gala, lei con parrucca rosso Tiziano e abito scollato sulla schiena, lui in completo scuro con giacca frivola. Percepiamo un'espressione di plastica sui volti di entrambi, mentre fissano noi che giochiamo a scattarci fotografie e a stringerci dentro abbracci per scaldare la notte.
Seguiamo le flebili lame di luce sull'asfalto bagnato, la strada pedina pigramente i nostri passi e ci ritroviamo davanti all'insegna al neon palpitante del Vox. Una condensa di vapori umani e di schiamazzi vorticano lì intorno, in attesa d'avere accesso alla festa di Carnevale che sta per scatenarsi all'interno.
Ci rimettiamo in viaggio e lasciamo che la strada diluisca il paesaggio sotto le piccole lune dei lampioni. Tra qualche briciola di tempo saremo a casa e sprofonderemo sotto la trapunta, nel nido delle braccia e nell'incavo della sicurezza di una spalla.




Se il buon giorno si deve giudicare dal mattino, meglio la sera. Lo so. È una frase senza senso, ma ci sono mattine che si srotolano come carta stropicciata e poi si trasformano in lisce stoffe di seta.
E' arrivato il momento di chiamare Sabrina. Lei è appena entrata in pausa. Cerco il telefono ma, come mi capita ultimamente, non lo trovo. Il trillo, la voce metallica che mi annuncia che è la chiamata di Sabrina la sento chiaramente. Ero appena uscito per prendere un po' d'aria, per uscire dall'inutile troppo caldo che hanno all'interno della banca, nell'attesa dei facchini che devono movimentare una cassaforte. Volevo chiamare Io ma, a quanto pare, sono stato bruciato sul tempo. Corro all'interno, ma le sliding doors sono sempre troppo lente ad aprirsi. Pigio con insistenza sui pulsanti, lo faccio anche se so benissimo che non serve a nulla. Ma lo faccio, insisto, voglio correre al telefono, non voglio che Sabrina aspetti troppo. “Pronto questura!” è il piccolo scherzo che le faccio, tanto per sorridere, per lasciarla in quel microscopico attimo di panico. “Pronto, Questura!, Mi dica!” imitando un accento del sud. “Ma dai, smettila!” Scoperto subito.
Sabrina mi racconta della sua giornata, delle solite ed inutili arrabbiature che le vengono. E' inutile, ci sono persone che non conoscono la differenza tra dovere e diritto. Persone che l'unico lavoro che sanno far bene è quello di guardare l'orologio e sono i primi in una sola cosa, quella di marcare l'uscita in orario. Nè un minuto prima nè uno dopo. Devo interrompere lo sfogo di Sabrina per completare il mio lavoro, i facchini sono impazienti di iniziare ed io di finire per poi correre da Lei.
Non so il perché, ma accetto l'invito per fare pausa pranzo. Di solito non la faccio, oppure è un tramezzino mangiato al volante, durante i trasferimenti da una filiale all'altra o da un cliente all'altro. Ma sì, perché no! Come metto piede nel locale, vengo colto da una smania, da una sensazione incredibile e la conclusione è....questa sera ci porto Sabrina.
Il lavoro finisce in archivio. La giornata è finita e la strada per casa è facile. Collego il viva-voce e premo il tasto verde, aspetto la sua voce ma c'è la segreteria. Provo e riprovo poi mi risponde. Tanto per cambiare ha regalato altro suo tempo all'ospedale, alla corsia, ai pazienti.
Pazienti, non so perché, ma è il nome meno azzeccato. Da quello che mi racconta, la maggior parte dei ricoverati, la pazienza la lasciano puntualmente a casa.
“Amo', questa sera si cena fuori! Sono stato in un posticino......Ci sentiamo dopo, ora devo guidare....”.
Guido, come sempre la radio accesa, sintonizzata sui Radio 2. In questi giorni è Sanremo l'argomento principale con lo scandalo del trio. Dove la brutta musica e l'assurdità del falso tele-voto fa ritornare in gioco i pessimi interpreti tra mediocri canzoni, dove quelle belle vengono dimenticate. Dove tutti i pronostici vengono stravolti. Sanremo, dove è già tutto scritto sui copioni e dove nulla succede per caso e dove il pubblico da casa, crede ancora alle favole. Tutto costruito per fare ascolti, per fare spettacolo. Questa sera si cena fuori, lontano dagli schermi e dall'inutile protagonismo. Questa sera si torna alla vita reale fatta di sapori veri e di profumi sinceri.
Ristorante Santa Maria fuori le mura. Nel centro di Nonantola, di fronte all'Abbazia del 300. Elegante e raffinato, con il suo grande camino dove vengono cotte le carni che fanno bella mostra nella vetrina frigo. Ci scegliamo il tavolo da dove si percepisce un po' del calore del fuoco che sfrigola, da dove si sente il profumo della carne che lo chef Alessandro sta preparando. Un' enorme fiorentina per un tavolo di pallavolisti con le loro famiglie, dove la lingua inglese e quella tedesca sono uno strano mix di suoni.
Ci abbuffiamo, vogliamo assaggiare più cose possibili, ma già solo gli antipasti ci saziano. Ceci, Cipolla in pastella, Palline grigliate di ricotta con un velo di aceto balsamico tradizionale di Modena, filetti di carota con altro Aceto Balsamico invecchiato almeno 25 anni, salsicce in umido, petti di pollo in pasta kataifi e dei cubettini di polenta fritta.
Questo è il tipo di locale che amiamo. Atmosfera curata ed elegante, piatti tradizionali rivisitati con creatività che, purtroppo, lo standard medio degli avventori non sempre apprezza, tant'è che è stato messo fuori menù un antipasto che prima o poi proveremo a farci in casa perché ai molti non sarà piaciuto ma che a noi incuriosisce molto.
Caramelle al tè verde con porcini e tartufo e per concludere un'alzata di dolci con gli assaggi di tutte le specialità che lo chef Alessandro prepara fresche tutti i giorni. Liquore di caffè al peperoncino per completare. Il tutto accompagnato da un Nebbiolo accuratamente scelto da Sabrina.
Fatichiamo ad alzarci e diventa d'obbligo una passeggiata per il paese, sotto i suoi portici con i negozi chiusi, fino a raggiungere l'ingresso del VOX dove i ragazzi del posto sono in fila per andare alla festa di Carnevale organizzata dal locale. E noi? Fuori, nella piazzetta deserta rubando alcune note house lontane, sotto le luci gialle che la illuminano, giocando con la macchina fotografica. Sabrina ed io, mano nella mano. Prima di salire in macchina, la domanda a cui so esattamente cosa rispondere. “Ma ce ne faremo ancora di fotine? Ormai non ne abbiamo più da pubblicare!.....” La guardo, sorrido e, con la macchina ancora in mano scatto ancora e ancora. “Certo che ne faremo tante!”.
Sono stanco, un venerdì pieno e domani, sabato, al lavoro. Ma chi se ne frega! Una serata dove l'unico problema che si è presentato è stato dove parcheggiare la macchina in un parcheggio semivuoto.
**********************************

MEZZE MANICHE CON CAPPESANTE, UVETTA, PISTACCHI E GRAND MARNIER
Ingredienti:
1 cipolla tritata molto finemente
1/2 zucchina tagliata a Julienne
35 gr di uvetta sultanina, ammollata nel Grand Marnier
50 gr di Pistacchi di Bronte
1/2 bicchiere di Grand Marnier
500 gr di cappesante
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
prezzemolo
scorza di mezza arancia
olio extravergine d'oliva

In una padella antiaderente scaldiamo l'olio extravergine d'oliva e uniamo lo spicchio d'aglio leggermente schiacciato, la cipolla finemente tritata e la zucchina tagliata a julienne. Facciamo soffriggere per un paio di minuti ed aggiungiamo le cappesante. Lasciamo cuocere per qualche minuto, in modo da fare rosolare le cappesante, poi versiamo mezzo bicchiere di Grand Marnier. Lasciamo evaporare l'alcol e regoliamo di sale e di pepe. Completiamo il nostro sughetto aggiungendo i pistacchi e l'uvetta sultanina, che avremo lasciato in ammollo nel Grand Marnier. Mescoliamo il tutto e lasciamo insaporire per un paio di minuti. Terminiamo con una spolverata di prezzemolo fresco ed impiattiamo ed infine sfilettiamo la scorza di mezza arancia.Il piatto finale merita davvero, a noi è piaciuto tantissimo. Il sapore del Grand Marnier si percepisce nettamente e trova il suo completamento con la nota data dalla scorza d'arancia. La carnosità delle cappesante è pura seduzione e l'abbinamento con l'uvetta e coi pistacchi l'abbiamo trovato azzeccatissimo. Abbiamo accompagnato questo primo piatto con un effervescente Franciacorta.
MACARONI WITH SEA-SCALLOPS, PISTACHIO AND SUN-MAID NATURAL RAISINS

Ingredients:
1 onion finely chopped
1 zucchini finely chopped
35 g sun-maid natural raisins
50 g pistachio
1/2 glass Grand Marnier
500 g fresh sea-scallops
1 clove garlic
salt and pepper to taste
parsley
orange rind (1/2 orange)
extravirgin olive oil

Heat the extravirgin olive oil in a skillet over medium-high heat. Add garlic, zucchini and onion and saute until golden. Add fresh sea-scallops and saute until tender. Pour in the Grand Marnier and stir. When evaporated add the sun-maid natural raisins, pistachio, salt and pepper. Stir once, reduce heat to low and complete with parsley and grated orange rind. Serve immediately.
**********************************

Brad ci ha fatto omaggio di questo simpaticissimo award dallo stile futuristico e retrò allo stesso tempo. Grazie Brad!

Ci va di regalarlo a: Elisa di I profumi di casa mia, Dodò e Jul&Mo

45 commenti:

  1. il post è ricco di poesia tanto da
    velare le magnifiche foto delle delle altretanto ricche ricette.
    complimenti sinceri
    Andrea

    RispondiElimina
  2. sabrina BELLA!
    luca e sabrina BELLI!

    con i miei omaggi al vostro essere belli! leggervi mi fa bene

    RispondiElimina
  3. ciao....non sono sparita....finalmente riesco a riaffacciarmi sul mondo dei blogger, è sempre un piacewre rivedervi,vedere i vostri piatti e vivere i vostri racconti. baci

    RispondiElimina
  4. Ciao! Splendido questo localini, sembra abbiate mangiato divinamente..complimenti al cuoco e a Luca per la scelta!
    Insomma una serata romantica per fortuna non completamente sotto la pioggia eh?!
    Che buona questa pasta!! Sapete quanto ci piacciano i primi di pesce, e nel condimento qui siete andati proprio alla grande!
    baci baci

    RispondiElimina
  5. Mi avete fatto venire una fame!!! Mi sa che è anche il tipo di locale che piace a me :-)

    RispondiElimina
  6. Buon giorno miei amici. Lungo tempo non visto. Non ho visto si viaggia con noi! Spero presto di ospitare alcune delle tue foto qui Travelling! Abbracci e un bacio

    RispondiElimina
  7. la pioggia scende spesso e diventa difficile sintonizzarsi...adoro rubare attimi così per rifugirsi in un ristorante coccola per celebrare la gioia di stare con lui...fantastico piatto un bacio

    RispondiElimina
  8. piatto a dir poco sontuoso! bravissimi!
    io devo ancora osare l'uvetta nei primi, finora mi è mancato il coraggio.

    RispondiElimina
  9. Non mi stancherò mai di dirvi ce mi piacete, mi piacete tanto per la vostra grande voglia di allegria, di vivere...

    RispondiElimina
  10. Il locale è divino...ma credetemi ogni volta che passo da voi mi perdo letteralemente nei vostri scritti, avete il potere di farmi sognare, mi fate dimenticare per alcuni istanti le preoccupazioni che ci accompagnano e danno il sapore la vita...buona girnata Luisa

    RispondiElimina
  11. Mi sono rilassata leggendo il vostro racconto, che bella scelta hai fatto Luca!
    Ottima questa pasta, la farò quanto prima, grazie!
    Un bacione

    RispondiElimina
  12. splendido post...! mette l'acquolina solo a guardare le foto! la pasta poi è grandiosa! baci!

    RispondiElimina
  13. un incanto!
    voi, il luogo, il post!

    RispondiElimina
  14. devo dire che questa cena ha fatto gola anche a me che sono materiale:-) i vs raconti mi affascinano sempre:-) un bacio
    Annamaria

    RispondiElimina
  15. nooooooo.... che fame che fame che fameeeeeeeeee..........

    P.s. se può esservi utile: sul mio blog è in corso la seconda votazione per decidere il luogo dell'incontro, spero tanto che voi possiate esserci!
    Per i giorni siamo orientate per il sabato o la domenica.
    baci e buona giornata.

    RispondiElimina
  16. dimenticavo....vi aspetto nel mio blog per un premio;-)
    Annamaria

    RispondiElimina
  17. vi leggo sempre con tanto interesse! siete fantastici! questo piatto poi è buonissimo!

    RispondiElimina
  18. leggervi carissimi è sempre un piacere immenso!!! se poi ci ggiungiamo tutti quei piatti favolosi è il massimo!!amore poesia e cibo...che si puo volere di piu dalla vita!!!!un abcione grande imma

    RispondiElimina
  19. Ma che fate, diventate sempre piú belli?
    Si, si siete proprio la coppia piú bella del web l'ho sempre detto :)
    Muuuuuuuuuuuuu!

    RispondiElimina
  20. finalmente una serata inattesa che vi rasserena , nonostante la pioggia...fantastica ricetta!!

    RispondiElimina
  21. Carissimiiii, leggendo il vostro racconto mi è venuta una nota di malinconia.
    Prima mio padre e ora mio suocero per noi è un periodo veramente infernale e mi manca una serata tutta per noi per coccolarci un po'.
    Le cappesante??? E' da parecchio che non le mangio e mi avete messo una voglia....
    Bacioni

    RispondiElimina
  22. un menu da re!!!
    quando il tempo non è un gran che arrivano le voglie più strane e coccolarsi con unacena fuori è il minimo.
    buon proseguimento

    ^______________^

    RispondiElimina
  23. E così anche questa volta mi fate iniziare bene la giornata :)
    Tenchiù e complimentsss

    RispondiElimina
  24. grazie mille per questo premio...lo ritiro con molto piacere..serata incantevole e ricca di piatti
    d'acquolina...appena posso, tempo permettendo e problemi di connessione posto il vs premio e qualche ricettina golosa....vi auguro un buon fine settimana..ciao a presto!!!

    RispondiElimina
  25. Grande Luca, ottima scelta! ^^ Come sempre mi avete fatto venire una fame!! ^^ Tra le splendide foto, tra la vostra golosa ricettina... ^^ un abbraccione!

    RispondiElimina
  26. Ciao ragazzi, tornerò a leggere tutti i commenti, perchè mi piace qui.
    Voi siete un capitolo a parte, quando raccontate, mi fate tenerezza, con un poco della vostra intimità che regalate, che fa bene:-) E' bello staccare e godersi una serata romantica, anche improvvisa, rende allegri e cancella per un pò il lavoro, che a volte (mi riferisco a Sabry) fa un pò intristire, si sa come funziona, penso lei sia considerata molto di più che una "semplice" infermiera...Sabrina, sei meravigliosa e quando ci sono persone come te è bello anche essere ammalati:-)
    Vi abbraccio forte e naturalmente vi copio le ricette:-)

    RispondiElimina
  27. I vostri racconti sono sempre deliziosi, come i piatti che preparate, complimenti ragazzi :) bacioni!

    RispondiElimina
  28. vedere tutti quei piattini a quest'ora è da svenimento! mi piacciono le vostre fughe dal mondo, dal tempo che imbriglia. vi ringrazio tantissimo per il premio, ne sono davvero felice!
    un bacio

    RispondiElimina
  29. buona seratas ciao Michele pianetatempolibero

    RispondiElimina
  30. ragazzi che cenetta, acci, vi invidio!!!
    e le vostre mezze maniche sono da leccarsi i baffi!
    dunque, vi rispondo qui: per fare la farina di mandorle basta un cucchiaio di zucchero nel robot insieme alle mandorle spellate. io non metto marmellata solo perchè ho paura che mi diventi troppo zuccheroso il dolce. addirittura quando metto lo zucchero a velo sulle torte il denso e l'alieno lo scrollano via...
    baciotti ragazzi, godetevi questo fine settimana, noi non abbiamo ancora deciso se fare una scappatina a livorno o sulla neve!

    RispondiElimina
  31. visto che qui l'amore non manca me ne sono presa un po' per la raccolta che ho finalmente pubblicato
    baci
    S.

    RispondiElimina
  32. bellissimo il posto e meravigliosi voi!!!
    vi auguro un bellissimo fine settimana!
    baciiii

    RispondiElimina
  33. Con il vostro racconto mi è sembrato di essere con voi in quel fantastico locale,riuscite a coinvolgerci sempre con i vostri racconti.
    Il piatto che avete preparato chiude magicamente questa cornice fatta di sapori ed emozioni,bravissimi come sempre!

    RispondiElimina
  34. Ragazzi che meraviglia! Questo piatto con capesante è geniale!
    Buon fine settimana.

    RispondiElimina
  35. Davvero un bellissimo locale, credo che anche io e Brian ci faremo una scappatina ;) ! Per quanto riguarda le vostre mezze maniche, le ho trovate molto raffinate e delicate. Un abbraccio a tutti e due e buona domenica
    fra

    RispondiElimina
  36. Ma quanto mi piace quel localino! E' proprio di quelli che garbano tanto anche a noi raccolti, intimi, sfiziosi e al contempo legati al territorio...
    E' sempre un grandissimo piacere leggervi! Un abbraccioe buona domenica Lauradv

    RispondiElimina
  37. però!!!!..... quando nel racconto sono arrivato al caminetto acceso nel ristorante...già sognavo!!!
    bravo Luca!!!! ottima scelta!!
    le vostre mezze maniche sono decisamente grandiose!
    complimenti!!!
    ciaoooo!!!

    RispondiElimina
  38. Ciao.
    Ero venuta a ringraziarvi (anche se un po' in ritardo) per il vostro commento e apprezzamento della mia poesia (parolona per essere riferita a qualcosa scritta da me...).
    Grazie.
    Entrare qui mi fa stare bene: vengo avvolta dalle vostre parole che mi incantano tutte le volte e mi fanno entrare in un mondo da sogno che poi (e qui viene il bello!!!) E' REALE!!!
    Mi piace sentire il vostro amore così caldo e assoluto.
    Vi ringrazio per tutto.
    Nunzia

    RispondiElimina
  39. Because you are a star and you like the art, please have a look here STAR!

    RispondiElimina
  40. Mi piace spesso soffermarmi a leggere i post specialmente quando li trovo fliudi, complimenti per tutto compreso il blog. Max.

    RispondiElimina
  41. Complimenti per il bellissimo post: un racconto straordinario all'insegna del romanticismo e del buon cibo! Siete meravigliosi! Grazie della vostra graditissima visita, un bacio e buon inizio di settimana

    RispondiElimina
  42. Ciao Luca e Sabrina, piacere di conoscervi, io sono Elisa. Mi ha fatto molto piacere la vostra visita e relativo commento sul mio blog, spero che questo sia solo l'inizio di tanti altri piacevoli scambi di idee. Molto bello e originale il vostro blog, complimenti! A presto.

    RispondiElimina
  43. ciao ragazzi, un premio per voi sul mio blog!

    RispondiElimina
  44. siete fortunati ad avere posti cosi belli, amo i paesi medievali, ma soprattutto amo dove organizzano queste fantastiche sagre... complimenti per le descrizioni precise che fate nei vs post. alla prossima, aspetto con piacere....

    RispondiElimina
  45. bellissima...cmq bravi e belle ricette..

    RispondiElimina

Chiunque è il benvenuto, dagli anonimi ai griffati....la porta di casa nostra è aperta a tutti, l'importante è il rispetto. Chi non ne ha sarà lasciato fuori assieme alla sua cattiva educazione!!!!
I commenti ci rendono felici.....

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...