Sarà che un solo giorno di riposo alla settimana è veramente poco e, organizzare una domenica un po' diversa, non è sempre facile. Sabrina ancora dorme. Si rannicchia sempre di più. Me ne sto in piedi, di fianco al letto, e mi perdo nel guardarla. Lo so che sta facendo finta di dormire ma è così dolce nel suo fingere. Richiamo la sua attenzione proponendole un caffè con la cremina di zucchero. Me lo ha insegnato a lei, con le prime gocce di caffè della moka e tanta energia nel “montare” lo zucchero. Il caffè non è eccezionale ma spero sempre che con la cremina il tutto si addolcisca.
Sabrina si solleva e con un sonnacchioso buongiorno mi guarda. Sorseggia, fa una leggerissima smorfia di disgusto e “Ma oggi dove andiamo?, Cosa facciamo?” Sono quasi le dieci e dopo tanta neve, pioggia, nebbia e giornate fredde e grigie, oggi sole e cielo terso.
“Pensavo che avremmo potuto fare un salto a Mantova o a Verona....meglio Verona....Amò, preparati che da qualche parte si va!” Esattamente non so cosa voglio dalla giornata di oggi ma di certo dovrà essere molto diversa da quella di sabato.
La sfilata davati allo specchio per la scelta della cintura e della collana diventa più lunga del solito ma, alla fine, Sabrina ne inventa una delle sue. Prende una cintura arancio per colorare il completo grigio che si è scelto e, non trovando la collana da abbinare, con una pinza in mano, si mette a smontarne una chilometrica ed a rimontarla su un laccio di caucciù che sfila da un'altra collana. In poche parole “Sabrina's Style” ha un nuovo tocco. La mia modella personale è pronta. “Ma cosa si inventa questa donna.....!”
Accendo la radio per non sentire il rumore della strada. Sabrina non apre quasi bocca, è immersa nei suoi pensieri grigi. Pensieri frutto della delusione che il mondo le lascia addosso. Ipocrisie e superficialità la segnano. Le delusioni della vita, ultimamente, la fanno scivolare verso un oblio di insicurezze. Lo ammetto, quando così è dura farle tornare il sorriso. Non serve a nulla il mio starle vicino, il mio spronarla a reagire, a non arrendersi, a far sì che il suo sorriso sia la sua arma vincente contro questo mondo che intristisce l'animo. Però un segno del suo ottimismo si percepisce. Quella cintura arancione su tutto quel grigio è sicuramente lo spiraglio di vitalità che è in lei.
La segnaletica dice che siamo quasi alla meta. Sabrina esce da quel suo torpore. Sembra che copra i suoi dubbi e le sue domande senza risposta con la coperta dei ricordi. Il suo periodo Universitario, la sua amica Alessandra di Verona, studentessa di giurisprudenza, le volte che da Bologna scappavano insieme a Verona, tanto per passare una serata diversa, il concerto di Elton John all' Arena in cui Sabrina riuscì ad entrare senza biglietto, lasciando la sua amica fuori (ma che bella amicizia, ho pensato io, poi Sabrina mi ha spiegato che quell'episodio fu una mattata, una sorta di scommessa tra loro due per vedere chi riusciva ad entrare). La pasticceria che non abbiamo trovato e....”Dai Luca, entriamo!” Facciamo appena in tempo ad intravedere l'Arena e siamo già dentro al primo negozietto tutto a 5 euro. Ne usciamo con un po' di colore dentro una borsina bianca. Sabrina è rinata. La mia Sabrina è di nuovo con me.
Il sole scalda la città. C'è una vera folla in piazza Bra.
Turisti giapponesi, armati di macchina fotografica, spogliano ogni pietra dell'arena, della piazza, dei palazzi. Disegnano cerchi nell'aria con ombrelli colorati per richiamare l'attenzione. Per spiegare cose che forse nemmeno noi sappiamo.
Le strade a raggiera che portano alla piazza delle Erbe sono stracolme di gente. Le vetrine di Via Mazzini sono una trappola. Tutte le Firme del mondo sono lì. Un' enorme, lunga e stretta strada, piena di sfizioserie per gli occhi ma non per tutte le tasche e, nonostante tutto, i negozi sono pieni. Ci scorriamo tutte le collezioni dei “Grandi Stilisti”, dove anche in stagione di saldi, per un portafoglio, ti occorre uno stipendio intero per comprarlo.Un cattivo caffè ed un pessimo cannolo siciliano ci servono per spezzare il pomeriggio. Certo che pretendere di trovare un cannolo siciliano buono, a Verona, è decisamente una scommessa persa in partenza. Rifocillati, se così si può dire, riprendiamo il nostro vagabondare senza meta. Giriamo lontani dal turismo di massa cercando scorci di pietra, rubando l'anima dei balconi e la stanchezza delle sedie impagliate già pronte per la prossima estate.
Il freddo ci fa da clessidra. Il buio illumina ancora di più le strade e dalle vetrine continuiamo a metterci negli occhi i regali che altri si faranno. Arriva l'ora dell'aperitivo e torniamo in piazza delle Erbe. Guardiamo i vari locali della piazza cercando di capire quale sia il più accogliente, quello più caldo, dato che ci vogliamo sedere all'aperto per sentire da vicino il passaggio della umana curiosità. Guardare una vetrina diversa. Curiosare tra gli sguardi di quelli che indicano la torre spingendo gli avventori a fare la stessa cosa, a guardare cosa, poi, non si sa.
Ora non ci rimane che scegliere dove andare a mangiare, dove pranzare nella città romantica per eccellenza. Ne scegliamo due tra le tante proposte che abbiamo trovato in rete. Uno è lungo la strada per raggiungere la macchina ma ne bocciamo il menù. Troppo tradizionale, stereotipato. Il secondo lo troviamo chiuso anche se il sito lo dava per aperto.
Ci incamminiamo, tra lo sconsolato e l'infreddolito poi lo sguardo raggiunge una tavola di legno su cui leggiamo “L'Alcova del Frate”. Una porta di legno con i vetri gialli solo da tirare a sè per poterla varcare. Entriamo e siamo accolti da un' atmosfera intima. Tavoli in legno, semplici come quelli che una trattoria deve avere. Con un bel sorriso veniamo invitati ad accomodarci, dopo la domanda di rito “avete prenotato?” a cui abbiamo, ovviamente, risposto “No!” Il menù è semplice ma, tra le righe leggiamo una grande passione per la cucina.
Un antipasto con tre fette di polenta alla piastra con Lardo, Soppressa e Gorgonzola. Sapori decisi che ti preparano il palato per degli ottimi Tortellini di Valeggio al burro e salvia e poi un Brasato al'Amarone, buono come pochi al mondo. Una selezione di formaggi di ottima qualità. Dalla grande selezioni di vini, ci lasciamo tentare da un Ripasso dal sapore rotondo e da un profumo carico di frutti di bosco ed un sentore di pepe decisamente delicato. Era il vino che Sabrina ha richiesto, che intensamente voleva, invecchiato in barriques almeno 16 mesi.
Ci siamo regalati una cena magnifica parlando, parlando parlando ancora. Stiamo già aspettando Aprile per il Vinitaly e per poter tornare all'”Alcova del Frate” perché ci sono i gnocchi da mangiare che, a quanto pare, sono la vera specialità del locale assieme ai bigoli al ragù di somaro o alle sardelle. Altra specialità, la carne di cavallo.
Non ce l'abbiamo fatta ad assaggiare i dolci ma, siamo sicuri, che la prossima volta ci riusciremo.
La notte ci serve per ritornare a casa, con Sabrina che dopo aver continuato a raccontarmi delle tante vicende che le succedono ogni giorno, piano piano ha abbassato il sedile e si è addormentata come una bambina di 5 anni. Serena e rilassata. Beh, a quanto pare è stata una bella domenica.
Sabrina si solleva e con un sonnacchioso buongiorno mi guarda. Sorseggia, fa una leggerissima smorfia di disgusto e “Ma oggi dove andiamo?, Cosa facciamo?” Sono quasi le dieci e dopo tanta neve, pioggia, nebbia e giornate fredde e grigie, oggi sole e cielo terso.
“Pensavo che avremmo potuto fare un salto a Mantova o a Verona....meglio Verona....Amò, preparati che da qualche parte si va!” Esattamente non so cosa voglio dalla giornata di oggi ma di certo dovrà essere molto diversa da quella di sabato.
La sfilata davati allo specchio per la scelta della cintura e della collana diventa più lunga del solito ma, alla fine, Sabrina ne inventa una delle sue. Prende una cintura arancio per colorare il completo grigio che si è scelto e, non trovando la collana da abbinare, con una pinza in mano, si mette a smontarne una chilometrica ed a rimontarla su un laccio di caucciù che sfila da un'altra collana. In poche parole “Sabrina's Style” ha un nuovo tocco. La mia modella personale è pronta. “Ma cosa si inventa questa donna.....!”
Accendo la radio per non sentire il rumore della strada. Sabrina non apre quasi bocca, è immersa nei suoi pensieri grigi. Pensieri frutto della delusione che il mondo le lascia addosso. Ipocrisie e superficialità la segnano. Le delusioni della vita, ultimamente, la fanno scivolare verso un oblio di insicurezze. Lo ammetto, quando così è dura farle tornare il sorriso. Non serve a nulla il mio starle vicino, il mio spronarla a reagire, a non arrendersi, a far sì che il suo sorriso sia la sua arma vincente contro questo mondo che intristisce l'animo. Però un segno del suo ottimismo si percepisce. Quella cintura arancione su tutto quel grigio è sicuramente lo spiraglio di vitalità che è in lei.
La segnaletica dice che siamo quasi alla meta. Sabrina esce da quel suo torpore. Sembra che copra i suoi dubbi e le sue domande senza risposta con la coperta dei ricordi. Il suo periodo Universitario, la sua amica Alessandra di Verona, studentessa di giurisprudenza, le volte che da Bologna scappavano insieme a Verona, tanto per passare una serata diversa, il concerto di Elton John all' Arena in cui Sabrina riuscì ad entrare senza biglietto, lasciando la sua amica fuori (ma che bella amicizia, ho pensato io, poi Sabrina mi ha spiegato che quell'episodio fu una mattata, una sorta di scommessa tra loro due per vedere chi riusciva ad entrare). La pasticceria che non abbiamo trovato e....”Dai Luca, entriamo!” Facciamo appena in tempo ad intravedere l'Arena e siamo già dentro al primo negozietto tutto a 5 euro. Ne usciamo con un po' di colore dentro una borsina bianca. Sabrina è rinata. La mia Sabrina è di nuovo con me.
Il sole scalda la città. C'è una vera folla in piazza Bra.
Turisti giapponesi, armati di macchina fotografica, spogliano ogni pietra dell'arena, della piazza, dei palazzi. Disegnano cerchi nell'aria con ombrelli colorati per richiamare l'attenzione. Per spiegare cose che forse nemmeno noi sappiamo.
Le strade a raggiera che portano alla piazza delle Erbe sono stracolme di gente. Le vetrine di Via Mazzini sono una trappola. Tutte le Firme del mondo sono lì. Un' enorme, lunga e stretta strada, piena di sfizioserie per gli occhi ma non per tutte le tasche e, nonostante tutto, i negozi sono pieni. Ci scorriamo tutte le collezioni dei “Grandi Stilisti”, dove anche in stagione di saldi, per un portafoglio, ti occorre uno stipendio intero per comprarlo.Un cattivo caffè ed un pessimo cannolo siciliano ci servono per spezzare il pomeriggio. Certo che pretendere di trovare un cannolo siciliano buono, a Verona, è decisamente una scommessa persa in partenza. Rifocillati, se così si può dire, riprendiamo il nostro vagabondare senza meta. Giriamo lontani dal turismo di massa cercando scorci di pietra, rubando l'anima dei balconi e la stanchezza delle sedie impagliate già pronte per la prossima estate.
Il freddo ci fa da clessidra. Il buio illumina ancora di più le strade e dalle vetrine continuiamo a metterci negli occhi i regali che altri si faranno. Arriva l'ora dell'aperitivo e torniamo in piazza delle Erbe. Guardiamo i vari locali della piazza cercando di capire quale sia il più accogliente, quello più caldo, dato che ci vogliamo sedere all'aperto per sentire da vicino il passaggio della umana curiosità. Guardare una vetrina diversa. Curiosare tra gli sguardi di quelli che indicano la torre spingendo gli avventori a fare la stessa cosa, a guardare cosa, poi, non si sa.
Ora non ci rimane che scegliere dove andare a mangiare, dove pranzare nella città romantica per eccellenza. Ne scegliamo due tra le tante proposte che abbiamo trovato in rete. Uno è lungo la strada per raggiungere la macchina ma ne bocciamo il menù. Troppo tradizionale, stereotipato. Il secondo lo troviamo chiuso anche se il sito lo dava per aperto.
Ci incamminiamo, tra lo sconsolato e l'infreddolito poi lo sguardo raggiunge una tavola di legno su cui leggiamo “L'Alcova del Frate”. Una porta di legno con i vetri gialli solo da tirare a sè per poterla varcare. Entriamo e siamo accolti da un' atmosfera intima. Tavoli in legno, semplici come quelli che una trattoria deve avere. Con un bel sorriso veniamo invitati ad accomodarci, dopo la domanda di rito “avete prenotato?” a cui abbiamo, ovviamente, risposto “No!” Il menù è semplice ma, tra le righe leggiamo una grande passione per la cucina.
Un antipasto con tre fette di polenta alla piastra con Lardo, Soppressa e Gorgonzola. Sapori decisi che ti preparano il palato per degli ottimi Tortellini di Valeggio al burro e salvia e poi un Brasato al'Amarone, buono come pochi al mondo. Una selezione di formaggi di ottima qualità. Dalla grande selezioni di vini, ci lasciamo tentare da un Ripasso dal sapore rotondo e da un profumo carico di frutti di bosco ed un sentore di pepe decisamente delicato. Era il vino che Sabrina ha richiesto, che intensamente voleva, invecchiato in barriques almeno 16 mesi.
Ci siamo regalati una cena magnifica parlando, parlando parlando ancora. Stiamo già aspettando Aprile per il Vinitaly e per poter tornare all'”Alcova del Frate” perché ci sono i gnocchi da mangiare che, a quanto pare, sono la vera specialità del locale assieme ai bigoli al ragù di somaro o alle sardelle. Altra specialità, la carne di cavallo.
Non ce l'abbiamo fatta ad assaggiare i dolci ma, siamo sicuri, che la prossima volta ci riusciremo.
La notte ci serve per ritornare a casa, con Sabrina che dopo aver continuato a raccontarmi delle tante vicende che le succedono ogni giorno, piano piano ha abbassato il sedile e si è addormentata come una bambina di 5 anni. Serena e rilassata. Beh, a quanto pare è stata una bella domenica.
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SEPPIE AL RADICCHIO ROSSO CON NOCI E UVETTA SULTANINA
Ingredienti:
1 kg di seppie
2 peperoncini secchi piccanti
70 gr di noci sgusciate
1 manciata di uvetta sultanina
1 cespo di radicchio rosso di Verona
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 mestolo di brodo vegetale
3 spicchi d'aglio
prezzemolo
1 piccola carota
1 piccola cipolla
1/2 gambo di sedano bianco
1 kg di seppie
2 peperoncini secchi piccanti
70 gr di noci sgusciate
1 manciata di uvetta sultanina
1 cespo di radicchio rosso di Verona
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
mezzo bicchiere di vino bianco secco
1 mestolo di brodo vegetale
3 spicchi d'aglio
prezzemolo
1 piccola carota
1 piccola cipolla
1/2 gambo di sedano bianco
Volevamo cucinare le seppie in modo diverso dal solito. Inizialmente avevamo pensato di preparare degli involtini di seppie, ma ci mancava un ingrediente fondamentale, quindi dopo avere dato una sbirciata a quello che avevamo nel frigorifero, abbiamo dato sfogo alla fantasia. Il risultato è stato un piatto davvero ottimo, che ci ha lasciati completamente soddisfatti, di quelli da ripetere.
Puliamo le seppie e le laviamo. Nel frattempo prepariamo un soffritto con la cipolla, le carote ed il sedano. Facciamo scaldare l'olio extravergine d'oliva in una padella ed uniamo il soffritto. Lo facciamo rosolare ed andiamo ad aggiungere le seppie. Lasciamo che prendano colore per qualche minuto, aggiungiamo l'aglio tritato finemente e dopo un attimo, il vino. Quando è evaporato uniamo il radicchio affettato grossolanamente e l'uvetta sultanina che avremo precedentemente ammollato. Copriamo le seppie con un mestolo abbondante di brodo vegetale e lasciamo cuocere fino a che le seppie saranno tenere. Completiamo aggiungendo le noci, anch'esse tritate grossolanamente, il peperoncino sbriciolato e infine regoliamo di sale e di pepe. Prima di togliere dal fuoco aggiungiamo del prezzemolo fresco. Impiattiamo e ci gustiamo questa prelibatezza che abbiamo deciso di accompagnare con delle Crescentine fatte in casa.
250g di Farina di grano tenero
50g di Latte
50g di Acqua gassata
2 Cucchiai da tavola di panna da cucina
5g di Sale
½ Cucchiaino da tè di lievito secco
50g di Latte
50g di Acqua gassata
2 Cucchiai da tavola di panna da cucina
5g di Sale
½ Cucchiaino da tè di lievito secco
Intiepidire il latte (36° circa) con l'acqua e sciogliervi il lievito.
Mettere la farina a fontana sulla spianatoia con il sale e la panna. Aggiungervi anche il mix di acqua, latte e lievito. Impastare con forza fino a formare un panetto che lasceremo riposare in una terrina coperto da un telo inumidito.
Dopo circa un'ora il panetto sarà quasi raddoppiato. Reimpastiamo il panetto per un paio di minuti e stendiamo la pasta con uno spessore di poco superiore al mezzo centimetro.
Tagliamo la pasta a rombi e la bucherelliamo con i rebbi della forchetta. Nel frattempo abbiamo messo a scaldare abbondante olio di semi. Quando avrà raggiunto la temperatura (immergendo la punta di uno stecchino, attorno alla punta,si formeranno tante bollicine) friggiamo le crescentine poche alla volta e le mettiamo a sgocciolare su di un foglio di carta assorbente per togliergli l'unto in eccesso.
Facoltativo una bella spolverata di sale.
CUTTLEFISH WITH WALNUTS, RED ENDIVE AND SUN-MAID RAISINS
Ingredients:
1 kg of fresh cuttlefish
1 onion (chopped)
1 carrot (chopped)
1 rib celery (chopped)
salt and pepper to taste
2 red dried capsicum
1/2 glass dry white wine
1 red radicchio (red endive)
3 tbs extravirgin olive oil
fresh parsley
vegetable broth
70 g walnuts
40 g sun-maid natural raisins
3 cloves garlic (finely minced)
1 kg of fresh cuttlefish
1 onion (chopped)
1 carrot (chopped)
1 rib celery (chopped)
salt and pepper to taste
2 red dried capsicum
1/2 glass dry white wine
1 red radicchio (red endive)
3 tbs extravirgin olive oil
fresh parsley
vegetable broth
70 g walnuts
40 g sun-maid natural raisins
3 cloves garlic (finely minced)
Clean the cuttlefish very well under cold running water. Heat the extravirgin olive oil in a skillet over medium-high heat. Add onion, carrot and celery and saute until translucent. Add garlic and cuttlefish and saute until it turns white. Pour in the wine and stir. Add the sun-maid raisins, red endive (sliced) and a glass of vegetable broth. Complete with red capsicum (minced), salt and pepper. Stir once, cover, reduce heat to low and simmer until the fish is tender. Complete with walnuts and fresh parsley. Serve hot.
Mi piace toe photos Sabrina & Luca!
RispondiEliminaComplimenti, un picolo bacione!
I vostri posts sono sempre così pieni di quotidianità, di vissuto che è un piacere leggerli, bellissime le foto!!!
RispondiEliminaBuona settimana sperando che i brutti pensieri passino velocemente come le foglie spazzate dal vento!!!!
Complimenti molto orignali queste seppie...belle anche le foto...un bacio Luciana http://www.daldolcealsalato.myblog.it/
RispondiEliminaSono contenta che questa bella domenica abbia fatto diradare la tristezz di Sabrina... a volte basta così poco per dimenticare tutto il brutto, perché il buono e il bello è dentro di noi!
RispondiEliminaBaci Affettuosi
Stefania
P.s. Bella l'idea delle seppie e le crescentine mi sembrano goduriose!!!
I vostri post mi mettono sempre voglia di andare un po' in giro e di non essere sacrificata qui, in questo brutto ufficio...
RispondiEliminaLe crescentine la mangiai la prima e unica volta 25 anni fa ad una fiera dalle parti di Serramazzoni e me le sogno ancora la notte... Metto la ricetta tra le cose da fare assolutamente prima o poi :) baci
RispondiEliminaCiao! avete fatto benissimo ad andare a verona! con la gironata splendida di domenica..perchè non approfittarne? e poi Verona è una citta davvero magnifica!
RispondiEliminaBel resoconto della giornata..intensa!!
Chebuono questo piatto: un abbinamento non scontato e davvero gustoso!! e complimenti per le crescentine Luca..sfiziossime!!
un abcione
ragazzi, quanto mi piacete, siete 1 ventata di vita, a me che vivo il mio ANNUS HORRIBILIS dal marzo scorso, e credetemi leggervi mi fa guadagnare minuti di pace
RispondiEliminaCon affetto anto
E bravi voi venite a Verona e non mi avvisate! Vero è che io invece ero a Venezia a fare foto....
RispondiEliminaL'alcova del Frate è un ottimo posto dove vado spesso con amici e dove organizzerò la serata del mio compleanno...guarda te il caso.
La prossima volta che tornate mi raccomando voglio abbracciarvi.
Un abbraccione Robi :O)
Ah ragazzi, mi avete fatto scendere quasi una lacrimuccia!
RispondiEliminaVerona l'ho frequentata assiduamente ai tempi dell'università, avendo là il morosino dell'epoca...Una città che non smetterò mai di amare, nonostante il fidanzatino non ci sia più:Una città unica al mondo, bella, romantica, a misura d'uomo.La adoro.Mi piace molto come avete cucinato queste seppioline, davvero insolite!E le crescentine, mamma mia!
Sabri, sorridi che sei fortunata ad avere accanto Luca, il mondo ingiusto non merita la tua tristezza!Un abbraccione
E' davvero una bellezza svegliarsi di domenica... e prendere e partire come fate voi.. anche non avendo una meta. Verona è una città stupenda.. ci son stata 1 volta tantissimi anni fa.. e con le vostre foto me l'avete ricordata!!! Mi hai fatto ridere Lu.. quando hai scritto dei cannoli siciliani che avete mangiato.. certo.. prue voi.. un'altro docletto più tipico di su no eh? eheheheheeh.. Buonissimo ciò che avete gustato a Verona ma ancor di più.. le vostre seppie.. Si sa.. che io lo amo il radicchio e dove posso lo infilo! quindi.. sta ricetta "sa da fa" al più presto pure!!! Smack a entrambi...
RispondiEliminaps per Sabri: tesoro.. dai non abbatterti ok? su..su!
sono completamente affascinata luca dai tuoi racconti dal tuo amore cosi bello e intenso per sabrina e da queste foto che mi hanno portato indietro nel tempo quando anche per me verona era la citta dell'amore....le seppie poi con il radicchio ed uvetta sono una novita per me, una novita davvero golosa ed intrigante!!!bacioni imma
RispondiEliminaVerona e la piu bella citta in Italia. Vorrei tornarci...
RispondiEliminaBacioni
Le foto mi sono familiare :-) la ricetta di oggi è spettacolare (come tutte del resto)... finalmente ho la ricetta delle crescentine!!!
RispondiEliminae bravo Luca che riesci a risollevare un po' Sabrina ma d'altra parte quando si è una persona che cii mette sempre il cuore in quello che fà è quasi scontato che ci sia chi la ferisca ; l'importante è non arrendersi , crede sempre nella giustizia e procedere rettamente .Ora che le giornate si allungano vi auguro di passare tante altre belle domeniche a scoprire qualche nuova città .un abbraccio
RispondiEliminaMi avete fatto venir voglia di fare una puntatina a verona, sisisi! E' bellissima...magari in primavera...
RispondiEliminaottime anche le seppie, per non parlare delle crescentine, slurp...!!
Verona verona, splendida verona e pensare che ce l'ho vicina e ci vado così poco...ma quelle volte che vado sto spesso con il naso all'insù!!!
RispondiEliminaIntanto vi ringrazio per la dritta del locale che non conosco e che terrò a mente..e poi complimenti per le vostre pietanze!!Deliziose!!
Ciao Morena
verona è splendida come voi due!!!non vedo l'ora di leggere il vostro post di san valentino!!! me le spedite una ventina di crescentine????bacioni
RispondiEliminai vostri post sono sempre magici...!! ah tra poco passo mi preparate un vassoio di crescentine?? ahahah :))) ciaooo
RispondiEliminapassavo di qui ciao
RispondiEliminaMichele pianetatempolibero
Che buone le crescentine!!!!
RispondiEliminaBella Verona,mi piacebbe troppo svegliarmi e partire così come fate voi!!!Siete splendidi e ogni volta che vi leggo riuscite a farmi sognare! Continuate così!
RispondiEliminaUN ABBRACCIO affettuosissimo
ps.Sabri non essere triste anche se il periodo è brutto ricorda che tornerà il sole (almeno è quello che ripeto a me stessa quando va tutto male!!!!)
Questa fughe settimanali sono necessarie! E anche chi non puo' farle, leggendo i vostri post sente di essere andato via per qualche ora!
RispondiEliminaBuonissime le crescentine! Ne voglio una...si, per colazione!!
relazione di grande immagine
RispondiEliminaSei bella e felice la gente
e la buona cucina
Complimenti
Saluto Jacob
Beh, la romantica Verona non poteva che riconciliare un po' Sabrina con il mondo :-D
RispondiEliminaBella, come sempre, la città (da quanti anni non ci vado...), bella la recensione del localino goloso e, che dire? bello, tanto, il vostro menù casalingo :-D
Ciaoooo
che bello prendere a andare, liberi... quanto piacerrebbe anche a me poterlo rifare :(
RispondiEliminaUna bella gita e poi verona è davvero bella, non ci sono mai stata m,a le foto (come sempre) sono meravigliose!
Per non parlare di quelle crescentine... ah le crescentine... che buoneee!!!
P.s. volevo invitarvi a partecipare al sondaggio per il nostro futuro (spero) incontro.
Rispondendo alla vostra domanda sul giorno: bè spero che sia la domenica poi ad avere maggiori voti, per me non ci son problemi, vorrei che fossimo il più possibile e soprattutto che tutti fossimo contenti senza rancori o malumori, però come diceva giustamente Luca è "logisticamnete impossibile"!
Però mai dire mai!
Proviamoci.
Vi aspetto, baci.
Ciao ragazzi...eccomi tornata, perdonate la mia assenza...ma sono prigioniera del lavoro:(
RispondiEliminama vi ho pensato, giuro e spesso e spesso ho fatto un giretto veloce nel vostro bellissimo blog.
E concordo con voi, Verona è la città romantica per eccellenza, adoro andarci anche io.
Vi abbraccio e a risentirci prestissimo
Vale
Bellissimo anche questo post e le vostre foto che raccontano momenti indimenticabili!!!
RispondiEliminaLe ricette sono deliziose entrambe ma....le crescentine sono strabilianti!!!
Bacioni ragazzi, a presto!
mi piacerebbe tanto visitare Verona,prima o poi so che succederà,un posto davvero fantastico.
RispondiEliminaMeravigliose anche le vostre ricette,adoro i piatti di mare e poi le crescentine di luca sono davvero super :P
Ciao ragazzi, come sempre avete raccontato una bella gita con tutti i profumi di una città incantevole:-)
RispondiEliminaE' stato bello quando la piccola Sabrina si è addormentata, questo succede anche a me, quando si ha totale fiducia nel proprio uomo al volante e nella vita, ci si addormenta così:-) Un abbraccio forte, qui nevica:-) Passerà anche questo periodo un pò così e tornerà la primavera, la desideriamo ardentemente....
Hi dear friends Sabrina and Luca! Hope you have a lovely Valentine's Day!♥♥!
RispondiEliminauno stupendo piatto con il radicchio rosso, che non ho mai cucinato con il pesce....però però ...mi siete passati davanti casa e non mi avete detto nienteeee, avete avuto una giornata stupenda per passeggiare...
RispondiEliminaall'alcova ci siamo andati solo per l'aperitivo...ora sappiamo che vale la pena anche per altro...bacio!
i vostri reportages pieni di tenerezza e di trasporto vicendevole fanno bene al cuore, mi ritrovo a sorridere empatica come se il vostro discorso amoroso fosse la naturale natura imperante! quando invece è eccezione e straordinarietà, è la vostra specialità della casa così mi viene da dire! tenevela cara custodotitela come un tesoro prezioso, un talismano inattacabile che protegga da ogni insidia,
RispondiEliminaun abbraccio papaverino a sabrina e luca!
ps: a venezia ho sprizzato anch'io!
Siete bellissimi e leggere dei vostri viaggi è sempre interessante. Certo, se aveste più di un giorno alla settimana di riposo, quante belle foto ci sarebbero in questo blog? Però, la posso prendere una crescentina? Buoneeeee!
RispondiEliminaA Verona sono stata due volte. La prima volta sono rimasta colpita dalla sua raffinatezza, la seconda invece, all'Arena, mentre guardavo Notre Dame de Paris...bhè ragazzi sono rimasta sopraffatta dall'emozione!!! Verona di notte... magica!!!
RispondiEliminaForza Sabrina che tutto passa prima o poi!! Splendide foto e per il post non ho parole.
RispondiEliminaFaro' le vs crescentine, mi stuzzicano assai.
Bacione.
La vita...la vita è tutta da assaporare...non potremo godere della gioia, dell'allegria che ci danno anche le piccole cose se fossimo sempre felici! Ci vuole un po' di amaro per riscoprire il dolce! E che dire della scarogna di aver programmato una bella cena, credere di averla persa e...scoprire qualcosa di assai più interessante! Auguri per il prossimo finesettimana, se devono andare male che vadano tutti come quello appena passato!!! CIAO
RispondiEliminaCiao ragazzi
RispondiEliminafelice w.e.
Manco da Verona quasi da un anno e la visione di quei bellissimi luoghi mi ha rinnovato il piacere e la goia di girare per la romantica città....
RispondiEliminaE cosa dire delle vostro geniale piatto così elaborato e raffinato??
Da assaggiare subito!!
Baci e buon we
mi piacciono tanto le vostre improvvisate gite domenicali e mi piacciono i posti che mi fate vedere perchè sono luoghi un pò lontani da me che grazie a voi posso scoprire piano piano nell'attesa magari di visitarli davvero! la ricettina con le seppie mi intriga ...sono venuta qui a sbirciare perchè ho scongelato dei calamari...ho due fettine di salmone e volevo un'idea...ora mi facio un giretto non prima di avervi ringraziato per le vostre parole che ci hanno riscaldato in questo gelido fine settimana di San Valentino!
RispondiEliminaun abbraccione forte
dida
Che cenetta ragazzi, le crescentine poi con la panna non le avevo mai viste, ma sono semplicemente meravigliose così gonfiotte, manca solo un ingrediente a tutto questo post, il vero, largo e solare sorriso di Sabrina, in qualche foto sorridi, ma con la bocca e non con gli occhi!! Non farti sopraffare daglia altri, non ne vale la pena e anche se è dura devi sempre tenerlo presente! Un bacio
RispondiEliminaUn saluto. Verona è bellissima.
RispondiEliminaSul mio blog parlo di alcuni bei posti di Bologna tra cui ovviamente quello dove mi avete portato voi :))
Bellissimo andare in giro con voi a Verona!
RispondiEliminaUna bella ricettina con le seppie...e non parliamo di crescentine...ho già l'acquolina in bocca ! Complimenti!
ciao e buona domenica!
Happy Valentine's day! XOXOXO
RispondiEliminaA volte anche un giorno solo serve a rigenerarsi mentalmente con la vista di posti diversi, gironzolando per vie inusuali.
RispondiEliminaUn pò come i vostri piatti, sempre viaggi nuovi tra sapori e abbinamenti.
E tutto passa....
Un abbraccio Alessandra
E' vero Sabrina: NON devi perdere il sorriso! Perchè quello che vogliono queste persone malvagie è proprio questo "farti perdere" il sorriso anche al di fuori della tua vita lavorativa, ma niente per nessun motivo deve minare la tua serenità e la tua allegria specie al di fuori dell'ambiente di lavoro... sai che ci sono passata... ... ...
RispondiEliminaNelle foto di Verona ho intravisto con grande piacere l'Albergo dove abbiamo dormito con Marco nel lontano 2001 in occasione di un suo concerto...
Un bacio Lauradv
Caro Luca ti ringrazio per averci regalato i tuoi pensieri e il tuo amore per la tua amata compagna. E' raro trovare tutto questo in un uomo, ma soprattutto la voglia e la capacità di raccontarlo.
RispondiEliminaQuesto post è stato un viaggio che ho fatto insieme a voi. Siete fantastici ragazzi. Auguri per il vostro amore splendido
Anna