Siamo andati a vedere SOUL KITCHEN pieni di aspettative e questo forse è stato il nostro sbaglio. Negli ultimi tempi non si è fatto che parlare di questo film come di un evento imperdibile.Che dire? Siamo usciti dalla sala soddisfatti perchè abbiamo visto un bel film ed al tempo stesso un po' delusi in quanto il tema della cucina riteniamo che sia stato appena sfiorato. Non ci aspettavamo certo un trattato sull'argomento, con ricette, lista degli ingredienti, preparazioni varie ed annessi e connessi, ma sinceramente ci aspettavamo qualcosa di più, un maggiore approfondimento sul tema cucina.
Nei trailer si sottolineava quanto questo film avrebbe rivoluzionato il nostro modo di concepire la cucina, il cibo. Sia Luca che io pensiamo che questo possa valere per quanti vivono il cibo come un bisogno strettamente fisico, come una necessità più che come un piacere ed immaginiamo che siano tanti, d'altronde non si spiegherebbe diversamente il successo dei Fast Food, dei cibi preconfezionati, precotti o semplicemente da saltare in padella. Tutti noi bene o male viviamo stritolati dentro la morsa del tempo, presi dai tanti, troppi impegni ed il tempo libero o liberato rimane molto ristretto, il più delle volte lo viviamo dosandolo col contagocce. Ed è ovvio che ognuno di noi ha le proprie priorità, le proprie passioni. Tra le nostre c'è anche la cucina, quindi in essa investiamo una buona parte di noi, ma c'è chi non ama affatto cucinare e che vede questa attività come un mero obbligo mirato a portare in tavola qualcosa. Per coloro, la cui filosofia di vita riguardo al cibo, è "L'importante è saziarsi, riempire lo stomaco, poca differenza fa con che cosa", è ovvio che questo film potrebbe essere in un certo senso dirompente, ovvero aprire un varco, una nuova possibilità di intendere il cibo.
Ma per noi e per tanti altri che come noi amano la buona cucina ed amano mettere le mani in pasta, SOUL KITCHEN rappresenta solo l'ennesima conferma.
Il personaggio eccentrico, folle che interpreta il ruolo dello chef è ammirabile per il suo intento, per la sua visione, per il suo non cedere a compromessi. Questo personaggio è convinto di potere rendere migliore il mondo e le persone attraverso la cucina, attraverso la scoperta del gusto.
Lavorava presso un ristorante chic e quando, da un cliente piuttosto rozzo gli viene chiesto ripetutamente e anche con toni tutt'altro che pacati, un gazpacho caldo, lo chef si rifiuta di esaudire tale richiesta e addirittura rincara la dose invitando il cliente a lasciare il ristorante. Morale, viene licenziato nel giro di pochi secondi.
Attorno al ristorante di Amburgo, il SOUL KITCHEN, ruotano diversi personaggi e si intrecciano fondamentalmente due storie d'amore. Quella del protagonista principale per la sua fidanzata e quella per il suo locale. Locale in cui inizialmente si limita a cucinare cibi surgelati, Fish&Chips ed altri piatti senza troppe pretese, conditi con chili di maionese e di salse industriali e per di più lo fa in modo rocambolesco, la scena della friggitrice-versione casalinga, in cui immerge le patatine è esilarante. Ma le strade di Zino, il protagonista, e quelle dello chef folle ed ispirato si incontreranno e il SOUL KITCHEN cambierà completamente menu.
All'improvviso avviene questa rottura definitiva col passato e i piatti che d'ora in poi verranno serviti sono cibo per il corpo, ma anche e soprattutto per l'anima. Ovviamente, come era facile aspettarsi, questo provoca lo sconcerto generale dei soliti avventori del locale, i quali se ne vanno gridando "Qui non ci metteremo più piede!".
Zino e lo chef non si lasciano abbattere, restano fermi sulle proprie convinzioni, sulla nuova strada intrapresa, anche se più rischiosa.
Occorre educare le persone, il mondo, alla scoperta del gusto, un territorio difficile, complesso. I cambiamenti non sono mai facili, non lo sono soprattutto per persone che hanno un dannato bisogno di certezze, di aggrapparsi alle consuetudini, alla normalità senza scosse. Anche il cibo può rappresentare una certezza per chi fatica a mettersi in gioco, a volere esplorare territori nuovi. Occorre curiosità, occorre possedere della sana ludicità ed il senso dell'avventura. Perchè più che mai sono convinta che quello nel gusto è un viaggio da fare senza troppe zavorre.
Tornando agli aspetti positivi del film, ci teniamo a sottolineare che è ben fatto, che possiede un bel ritmo serrato, un bell'intreccio di storie, anche uno spiccato senso dell'umorismo, a volte fin troppo surreale e cosa non meno importante, il film è traboccante di musica.
La musica è l'altro nutrimento per l'anima e questo concetto trova sia Luca che me perfettamente sulla stessa lunghezza d'onda.
Altra cosa che abbiamo apprezzato è che nonostante le varie delusioni ed i vari tradimenti perpetrati da un fantomatico amico, dal fratello, dalla donna amata, che scorrono sullo schermo e che piovono addosso al proprietario del SOUL KITCHEN, quest'ultimo non perde mai del tutto la speranza e continua a lottare per ciò in cui crede. Ritroverà il ristorante che temporaneamente perde, ritroverà l'amore e non avrà i connotati dell'ex fidanzata, non saranno rose e fiori, non c'è quindi una chiusura da favola, ma la sensazione che viene tratteggiata e che aleggia su tutto il film è all'insegna dell'ottimismo, del credere a, in, su. Nonostante tutto.
Per concludere vorremmo sottolineare che quello che più ci è mancato è stato l'approfondimento del tema cucina, il senso di magia ad esso legato, così come lo intendiamo noi.
E' bello condividere con Luca gli stessi pensieri al riguardo. Per noi il cibo è un caleidoscopio di cose e di sensazioni. Non è facile spiegarlo, ma mi viene spontaneo dire che quello che portiamo in tavola ci marchia, ci rappresenta. Il cibo è possessivo, ci reclama, si veste delle nostre debolezze, dei nostri vizi, dei nostri desideri. E' il riflesso dei nostri stati d'animo, è il ricettacolo di noi, dei sapori che ci appartengono.
Il cibo è anche azzardare, corteggiando quello spirito un po' zingaro che ci porta a sperimentare, a creare strani accoppiamenti.
Tutto ciò ruota fondamentalmente intorno alla parola piacere ed è per questo che penso che il senso ludico sia importante in cucina.
Del cibo ci si nutre e si gode, ed il piacere per noi non è solo nel piatto in cui infine e finalmente affondare la forchetta. Il piacere è nella magia della scelta degli ingredienti, è nell'amalgamarli, nel seguirli mentre cuociono, nello sfrigolio sul fornello, negli odori caldi che invadono la cucina, negli odori del cibo che cambiano seguendo le stagioni. Il piacere è nello spulciare tra i libri vecchi e nuovi alla ricerca della ricetta giusta, da personalizzare, da fare nostra. E' nel decidere quali spezie usare.
Afrodisiache sono le spezie, sono magia nella magia. Afrodisiaco il profumo. Afrodisiaco è scoprirne di nuove e sentire sulla punta della lingua come si sposano col cibo che stiamo preparando. Le spezie stordiscono.
Ci ha fatto sorridere la scena del film in cui una radice grattugiata di non-abbiamo-capito-cosa, sul dessert della casa procura un'estasi violenta, incontrollabile, in un certo senso grottesca. Potenza delle spezie e dei viaggi con la mente.
La cucina. Piccoli incantesimi per consolarci e coccolarci. Formule e fantasia. E sopra a tutto anima, come suggerisce SOUL KITCHEN.
Un pennello tra le mani, fatto di setole, legno e plastica. La mano lo afferra sicura mentre cancella il bianco dalle pareti anonime di casa. Siamo noi che la abitiamo e i nostri colori non sono anonimi. Abbiamo avuto quelle sfumature nella mente e nei bei ricordi. I tramonti sul mare di Sicilia, quelli tra gli alberi dell'inverno, il sapore del sole che si stende sui muri della città vecchia e di quella ancora da costruire.
Il calore dei frutti maturi sugli alberi, le macchie carminie nascoste tra il verde dei boschi.Il sapore delle spezie ed il loro profumo che si incunea negli occhi, riflettendo il loro aroma. Un colore, un profumo ed un sapore.
Il piacere dei toni morbidi della luce di una candela in una cenetta romantica dove non è importante ciò che hai nel piatto ma la persona che ti sta di fronte. Quella luce tremula che si riflette sulle bottiglie di nettare d'uva. Che si riflette nei suoi occhi.
La nostra casa non è bianca, non lo deve essere e non lo sarà, rispecchierà i nostri sogni ed i nostri progetti.Le gocce di tinta scendono verso il basso e si lasciano cadere morbide nell'immenso colore della pittura. Le setole sfiorano la parete e la gioia le accompagna, dal basso verso l'alto a coprire quel monotono colore che sa troppo di neutro, troppo di “igienico”, troppo di...il solito bianco. Sabrina fa i contorni. Proietta la sua precisione nel fare. Accarezza i bordi con leggere pennellate. Piene di voglia di riuscire. Non sbaffa gli infissi, non una macchia per terra. Io, invece, qualche accidenti a me, mi scappa. Ma anch'io me la cavo. Stare sulla scala è stancante ma la soddisfazione è tanta. Piano piano l'ambiente si scalda ed è come cambiare casa ogni volta. Finiti i lavori ci sediamo per terra, sul freddo pavimento come due bambini che scelgono i loro giocattoli. Le pareti sono ancora nude ma già si materializzano i riflessi di quello che le rivestirà. Un abito nuovo con i ricordi del tempo e del frivolo che da gioia.
Gli spazi sembrano più grandi e i giochi dei colori sanno di buono.Abbiamo iniziato con l'ingresso, un esperimento. Pietre per coprire i buchi sul muro, tipo groviera, fatti dal vecchio inquilino ed abbiamo dipinto le pareti con una tonalità di arancio tra il salmone e l'albicocca per le pareti. La porta d'ingresso color vino a coprire il solito e triste bianco.
Il soggiorno di giallo indiano, un giallo zafferano o, ancor meglio un giallo curry.Una camera con due lati tra il senape, l'ocra ed il terra di Siena e gli altri due di quasi due toni più pieni dell'arancio dell'ingresso.Ora rimangono la nostra camera ed il nostro studio. Un po' alla volta arriveremo alla fine.
Ma per noi e per tanti altri che come noi amano la buona cucina ed amano mettere le mani in pasta, SOUL KITCHEN rappresenta solo l'ennesima conferma.
Il personaggio eccentrico, folle che interpreta il ruolo dello chef è ammirabile per il suo intento, per la sua visione, per il suo non cedere a compromessi. Questo personaggio è convinto di potere rendere migliore il mondo e le persone attraverso la cucina, attraverso la scoperta del gusto.
Lavorava presso un ristorante chic e quando, da un cliente piuttosto rozzo gli viene chiesto ripetutamente e anche con toni tutt'altro che pacati, un gazpacho caldo, lo chef si rifiuta di esaudire tale richiesta e addirittura rincara la dose invitando il cliente a lasciare il ristorante. Morale, viene licenziato nel giro di pochi secondi.
Attorno al ristorante di Amburgo, il SOUL KITCHEN, ruotano diversi personaggi e si intrecciano fondamentalmente due storie d'amore. Quella del protagonista principale per la sua fidanzata e quella per il suo locale. Locale in cui inizialmente si limita a cucinare cibi surgelati, Fish&Chips ed altri piatti senza troppe pretese, conditi con chili di maionese e di salse industriali e per di più lo fa in modo rocambolesco, la scena della friggitrice-versione casalinga, in cui immerge le patatine è esilarante. Ma le strade di Zino, il protagonista, e quelle dello chef folle ed ispirato si incontreranno e il SOUL KITCHEN cambierà completamente menu.
All'improvviso avviene questa rottura definitiva col passato e i piatti che d'ora in poi verranno serviti sono cibo per il corpo, ma anche e soprattutto per l'anima. Ovviamente, come era facile aspettarsi, questo provoca lo sconcerto generale dei soliti avventori del locale, i quali se ne vanno gridando "Qui non ci metteremo più piede!".
Zino e lo chef non si lasciano abbattere, restano fermi sulle proprie convinzioni, sulla nuova strada intrapresa, anche se più rischiosa.
Occorre educare le persone, il mondo, alla scoperta del gusto, un territorio difficile, complesso. I cambiamenti non sono mai facili, non lo sono soprattutto per persone che hanno un dannato bisogno di certezze, di aggrapparsi alle consuetudini, alla normalità senza scosse. Anche il cibo può rappresentare una certezza per chi fatica a mettersi in gioco, a volere esplorare territori nuovi. Occorre curiosità, occorre possedere della sana ludicità ed il senso dell'avventura. Perchè più che mai sono convinta che quello nel gusto è un viaggio da fare senza troppe zavorre.
Tornando agli aspetti positivi del film, ci teniamo a sottolineare che è ben fatto, che possiede un bel ritmo serrato, un bell'intreccio di storie, anche uno spiccato senso dell'umorismo, a volte fin troppo surreale e cosa non meno importante, il film è traboccante di musica.
La musica è l'altro nutrimento per l'anima e questo concetto trova sia Luca che me perfettamente sulla stessa lunghezza d'onda.
Altra cosa che abbiamo apprezzato è che nonostante le varie delusioni ed i vari tradimenti perpetrati da un fantomatico amico, dal fratello, dalla donna amata, che scorrono sullo schermo e che piovono addosso al proprietario del SOUL KITCHEN, quest'ultimo non perde mai del tutto la speranza e continua a lottare per ciò in cui crede. Ritroverà il ristorante che temporaneamente perde, ritroverà l'amore e non avrà i connotati dell'ex fidanzata, non saranno rose e fiori, non c'è quindi una chiusura da favola, ma la sensazione che viene tratteggiata e che aleggia su tutto il film è all'insegna dell'ottimismo, del credere a, in, su. Nonostante tutto.
Per concludere vorremmo sottolineare che quello che più ci è mancato è stato l'approfondimento del tema cucina, il senso di magia ad esso legato, così come lo intendiamo noi.
E' bello condividere con Luca gli stessi pensieri al riguardo. Per noi il cibo è un caleidoscopio di cose e di sensazioni. Non è facile spiegarlo, ma mi viene spontaneo dire che quello che portiamo in tavola ci marchia, ci rappresenta. Il cibo è possessivo, ci reclama, si veste delle nostre debolezze, dei nostri vizi, dei nostri desideri. E' il riflesso dei nostri stati d'animo, è il ricettacolo di noi, dei sapori che ci appartengono.
Il cibo è anche azzardare, corteggiando quello spirito un po' zingaro che ci porta a sperimentare, a creare strani accoppiamenti.
Tutto ciò ruota fondamentalmente intorno alla parola piacere ed è per questo che penso che il senso ludico sia importante in cucina.
Del cibo ci si nutre e si gode, ed il piacere per noi non è solo nel piatto in cui infine e finalmente affondare la forchetta. Il piacere è nella magia della scelta degli ingredienti, è nell'amalgamarli, nel seguirli mentre cuociono, nello sfrigolio sul fornello, negli odori caldi che invadono la cucina, negli odori del cibo che cambiano seguendo le stagioni. Il piacere è nello spulciare tra i libri vecchi e nuovi alla ricerca della ricetta giusta, da personalizzare, da fare nostra. E' nel decidere quali spezie usare.
Afrodisiache sono le spezie, sono magia nella magia. Afrodisiaco il profumo. Afrodisiaco è scoprirne di nuove e sentire sulla punta della lingua come si sposano col cibo che stiamo preparando. Le spezie stordiscono.
Ci ha fatto sorridere la scena del film in cui una radice grattugiata di non-abbiamo-capito-cosa, sul dessert della casa procura un'estasi violenta, incontrollabile, in un certo senso grottesca. Potenza delle spezie e dei viaggi con la mente.
La cucina. Piccoli incantesimi per consolarci e coccolarci. Formule e fantasia. E sopra a tutto anima, come suggerisce SOUL KITCHEN.
Un pennello tra le mani, fatto di setole, legno e plastica. La mano lo afferra sicura mentre cancella il bianco dalle pareti anonime di casa. Siamo noi che la abitiamo e i nostri colori non sono anonimi. Abbiamo avuto quelle sfumature nella mente e nei bei ricordi. I tramonti sul mare di Sicilia, quelli tra gli alberi dell'inverno, il sapore del sole che si stende sui muri della città vecchia e di quella ancora da costruire.
Il calore dei frutti maturi sugli alberi, le macchie carminie nascoste tra il verde dei boschi.Il sapore delle spezie ed il loro profumo che si incunea negli occhi, riflettendo il loro aroma. Un colore, un profumo ed un sapore.
Il piacere dei toni morbidi della luce di una candela in una cenetta romantica dove non è importante ciò che hai nel piatto ma la persona che ti sta di fronte. Quella luce tremula che si riflette sulle bottiglie di nettare d'uva. Che si riflette nei suoi occhi.
La nostra casa non è bianca, non lo deve essere e non lo sarà, rispecchierà i nostri sogni ed i nostri progetti.Le gocce di tinta scendono verso il basso e si lasciano cadere morbide nell'immenso colore della pittura. Le setole sfiorano la parete e la gioia le accompagna, dal basso verso l'alto a coprire quel monotono colore che sa troppo di neutro, troppo di “igienico”, troppo di...il solito bianco. Sabrina fa i contorni. Proietta la sua precisione nel fare. Accarezza i bordi con leggere pennellate. Piene di voglia di riuscire. Non sbaffa gli infissi, non una macchia per terra. Io, invece, qualche accidenti a me, mi scappa. Ma anch'io me la cavo. Stare sulla scala è stancante ma la soddisfazione è tanta. Piano piano l'ambiente si scalda ed è come cambiare casa ogni volta. Finiti i lavori ci sediamo per terra, sul freddo pavimento come due bambini che scelgono i loro giocattoli. Le pareti sono ancora nude ma già si materializzano i riflessi di quello che le rivestirà. Un abito nuovo con i ricordi del tempo e del frivolo che da gioia.
Gli spazi sembrano più grandi e i giochi dei colori sanno di buono.Abbiamo iniziato con l'ingresso, un esperimento. Pietre per coprire i buchi sul muro, tipo groviera, fatti dal vecchio inquilino ed abbiamo dipinto le pareti con una tonalità di arancio tra il salmone e l'albicocca per le pareti. La porta d'ingresso color vino a coprire il solito e triste bianco.
Il soggiorno di giallo indiano, un giallo zafferano o, ancor meglio un giallo curry.Una camera con due lati tra il senape, l'ocra ed il terra di Siena e gli altri due di quasi due toni più pieni dell'arancio dell'ingresso.Ora rimangono la nostra camera ed il nostro studio. Un po' alla volta arriveremo alla fine.
SCIALATIELLI AL LIMONE RISOTTATI CON MAZZANCOLLE, CALAMARI E CANNOCCHIE
Un prezioso souvenir di Napoli, questi Scialatielli al Limone, ed anche il pretesto per portare in tavola un piatto ricco di sapori che amiamo particolarmente.
Ingredienti:
1 piccola carota
1 piccola cipolla
1 costa di sedano
2 spicchi d'aglio
10 mazzancolle (private del carapace e pulite)
6 calamari
10 cannocchie
1/2 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo
sale e pepe
erba cipollina
un pizzico di maggiorana
olio extravergine d'oliva
1 piccola carota
1 piccola cipolla
1 costa di sedano
2 spicchi d'aglio
10 mazzancolle (private del carapace e pulite)
6 calamari
10 cannocchie
1/2 bicchiere di vino bianco secco
prezzemolo
sale e pepe
erba cipollina
un pizzico di maggiorana
olio extravergine d'oliva
In una padella capiente scaldiamo un filo d'olio extravergine d'oliva insieme ai due spicchi d'aglio leggermente schiacciati. Tritiamo la carota, la cipolla ed il sedano e li facciamo rosolare nella padella. Quando il soffritto si sarà intenerito, prendendo un bel colore dorato, ad uno ad uno cominciamo ad aggiungere il pesce, iniziando dai calamari tagliati a rondelle, che richiedono un tempo di cottura più lungo, a seguire uniamo le cannocchie e le mazzancolle. Lasciamo cuocere il tutto per pochi minuti, finchè il pesce non avrà assunto un colore più vivo. A questo punto aggiungiamo il vino bianco e lasciamo evaporare. Regoliamo di sale e di pepe, completiamo il sughetto con del prezzemolo fresco, un pizzico di maggiorana e dell'erba cipollina. Amalgamiamo per bene, facendo insaporire e togliamo dal fuoco.
Portiamo l'acqua a bollore, saliamo e versiamo gli scialatielli. Li lasciamo cuocere per circa 6 minuti, dopodichè li scoliamo e li versiamo direttamente nella padella col sughetto di pesce, mescolando spesso e terminando in questo modo la cottura. Abbiamo fatto risottare gli scialatielli aggiungendo di tanto in tanto un po' di acqua di cottura della pasta. Pochi minuti e abbiamo impiattato immediatamente, godendo del sapore del mare e di un buon calice di SENGIALTA, uno dei vini di punta della Cantina Balestri Valda di Laura
Portiamo l'acqua a bollore, saliamo e versiamo gli scialatielli. Li lasciamo cuocere per circa 6 minuti, dopodichè li scoliamo e li versiamo direttamente nella padella col sughetto di pesce, mescolando spesso e terminando in questo modo la cottura. Abbiamo fatto risottare gli scialatielli aggiungendo di tanto in tanto un po' di acqua di cottura della pasta. Pochi minuti e abbiamo impiattato immediatamente, godendo del sapore del mare e di un buon calice di SENGIALTA, uno dei vini di punta della Cantina Balestri Valda di Laura
LEMON SCENTED SCIALATIELLI WITH A TRIUMPH OF SQUID, CARAMOTE PRAWNS, MANTIS SHRIMP
Ingredients:
1 carrot (minced)
1 onion (minced)
1 stalk celery
2 clove garlic
10 caramote prawns
6 squid
10 mantis shrimp
white wine (about 1/2 glass)
fresh parsley
salt and pepper to taste
chive
a pinch of marjoram
extravirgin olive oil
1 carrot (minced)
1 onion (minced)
1 stalk celery
2 clove garlic
10 caramote prawns
6 squid
10 mantis shrimp
white wine (about 1/2 glass)
fresh parsley
salt and pepper to taste
chive
a pinch of marjoram
extravirgin olive oil
Wash the fish and remove the exoskeleton covering the abdomens and tails from the caramote prawns. Take a broad skillet and heat the extravirgin olive oil in it with the garlic. Add the onion, celery and carrot. Add the fish (first the squid, then the mantis shrimp and the caramote prawns), cook for a couple of minutes over a brisk flame. Add marjoram, chive and parsley and cook for a few minutes, by which time the fish will be pretty gold. Sprinkle the wine over them and when it has evaporated check seasoning with a pinch of salt and pepper.
Bring a pot of salted water to the boil and cook the Scialatielli for about 6 minutes. Then stir them into the fish sauce and cook for about 3 minutes more. Serve immediately and complete with a lot of fresh parsley.
Bring a pot of salted water to the boil and cook the Scialatielli for about 6 minutes. Then stir them into the fish sauce and cook for about 3 minutes more. Serve immediately and complete with a lot of fresh parsley.
Ma che meraviglia i colori delle vostre pareti...bravissimi!
RispondiElimina(avete poi usato i colori comprati da Castorama?)...
Scusate se vado fuori tema , ma volevo ringraziarvi per i commenti sul blog della domenica sera e perdonatemi se li ho visti solo ieri, ma non avendo la funzione che mi avverte con un nuovo messaggio dei commenti di quel blog ( che non è mio , sono ospite) non mi ero accorta dei vs.commenti di novembre..perchè c'ero passata solo di sfuggita! scusatemi...
Un caro abbraccio ,ciao cari, val un pò distratta e sciroccata!;DD
Appena tornata da un giretto in montagna leggo questo vostro post stupendo su film cucina e colori.Condivido i vostri pensieri, persino sui colori che avete scelto, il giallo in tutte le sue gradazioni mi stimola positività da sempre. Ricordo diversi vestiti che mi cuciva la mia mammma da bambina e da ragazzina e quelli gialli sono legati a momenti particolari. E anche una canzone napoletana che canticchiavo - il sole giallo giallo giallo tu vò sapè che importa a chillo..- e tutta fiera correvo sul prato dietro casa con un paio di calzoncini corti giallissimi. Avevo forse 5 o 6 anni.
RispondiEliminaE la descrizione del film e del cibo mi ha ricordato "La cena di Babette" dolcissimo filmracconto di tanto tempo fa, anche se la povera tartaruga mi aveva fatto proprio pena!!
Ho letto poi i post precedenti.
Peccato che sempre ci siano persone che non sanno cogliere la positività. E che anzi si adoperano per risultare negative.
Continuo a pensare che grazie a persone come voi mi è più leggera la vita.
Baci Caty2
mi perdo sempre nei vostri post...mi ripeto ancora una volta....sabri dovresti scrivere un libro....ho visto i caldi colori della vostra casa....che bello....non parliamo poi di questo piatto di scialatielli...effettivamente avete portato via un bel souvenir:-) un bacione
RispondiEliminaAnnamaria
Sono assolutamente daccordo con voi, anche io mi aspettavo un approfendimento maggiore sulle ricette, però il film è davvero molto divertente e piacevole!
RispondiEliminaTonando a noi...sono meravigliosi i colori che avete scelto per decorare la vostra casa, rende l'ambiente estemamente caldo e accolgliente...non vedo l'ora di vedere cosa avete escogitato per la camera da letto e lo studio!
Bacioni e buona domenica
fra
Quella casa nei suo colori raccoglie le sfaccettature delle vostre anime così colorate e comunicative. Forse nella mia possibile futura casa non colorerò le pareti (non mi rappresenterebbe tanto!!), ma donerò comunque una parte di me. La casa deve essere di chi la vive. Via quelle case tristi e stanche, dormitori di passaggio.
RispondiEliminaGli scialatielli mi fanno una gola pazzesca!
Bravi, che bello riuscire ad osare e non fermarsi davanti alla paura di rompere gli schemi! Questi colori sono davvero esplosivi, come lo siete voi e il vostro mondo così pieno di sfumature e allegria. UN abbraccio grande e felice domenica!
RispondiEliminaMamma mia che piatto.....complimenti.Una ricetta colorata,profumata....praticamente perfetta.
RispondiEliminaUn piatto da ristorate.
complimenti e buon fine settimana
Ciao, buon sabato! ^__^
RispondiEliminaNon ho visto Soul Kitchen ma se è vero quello che dite prendo due biglietti per i miei suoceri e li spedisco al cinema. Loro fanno parte di quella categoria di persone che nel cibo non vedono alcuna poesia, solo cibo. Per loro un sapore è uguale all'altro e non vedono la differenza neanche tra una bistecca ai ferri e una bistecca "ai ferri" -secondo loro- cotta al microonde! La loro scusa è che hanno vissuto il dopoguerra, quando si moriva di fame, e quindi potrebbero mangiare qualunque cosa. Ma anche mio padre ha vissuto quel periodo eppure è una persona che il cibo lo vive, lo assapora con tutti i sensi, quindi è una scusa che non si regge in piedi. Ecco si, potrei davvero spedirli al cinema e provare con la soul kitchen terapia.
Scusate, ho scritto troppo :P Ho letto con piacere la vostra recensione e il resoconto dei vostri esperimenti di colore in casa. La foto in cui vi scambiate tenerezze è molto bella. Sembra una scena de La Sirenetta della Disney, quella in cui Ariel e Eric sono sulla laguna e tutti intorno cantano "Scialalalala il ragazzo è molto timido/ e allora baciala!" eh eh!
Un abbraccio ;)
bella casa, la vostra!
RispondiEliminaCiao! Noi concepiamo la cucina così come la concepite voi: una passione che coltiviamo, lo studio degli ingredienti e dei modi per abbinarli. Una cultura che si accresce con il tempo e con l'esperienza!
RispondiEliminaCerto, c'era da immaginarsi che questo film non sarebbe stata una "rivoluzione" per i blogger!
Bellissime le foto della vostra casa: ricca di colori e calore!
La ricetta della pasta ci piace troppo: adoriamo il pesce, ma questa pasta risottata dev'essere la fine del mondo!
Allora: quando ci invitate a pranzo per assaporare tutte queste bontà?!?
bacioni
wow ragazzi adoro i colori che avete scelto fanno tanta allegria ma anche tanto calore e gioia!!!sono i vostri e rappresentano davvero!!il film nn l'ho visto ma sembra cmq tutto sommato interessante magari vado a vederlo questo w.e....per il piatto mmmmmmmm e che ve lo dico a fare,godurioso!!!baci imma
RispondiEliminaChe bella coppia che siete!!!
RispondiEliminaVorrei apprendere qualcosa su i tuoi buoni piatti che proponi.
Grazie per il commento ti ho mandato una e- mail spero che l'hai ricevuta.
Baci
Avete fatto bene a colorare la casa, perché sicuramente i colori portano allegria... forse perché anche io per adesso sono nel periodo colore... la mia camera da letto è arancio molto carico, la stanza dei due miei figli grandi è azzurra, quella del piccolo è verde acido, la zona giorno è tutta giallo ocra e la cucina addirittura bicolore azzurra e gialla!
RispondiEliminaPer il film, comunque andrò a vederlo, ma adesso con una aspettativa inferiore (magari non ne rimango delusa).
Per la pasta? Che dire Il nome le dà assolutamente ragione!!!
Baci miei cari
Stefania
ciaoooooooooo!!!! complimenti per la casa! davvero bella! e... la ricetta è sublime!!!!!!!
RispondiEliminaComplimentissimi per il meraviglioso piatto! Lo adoro! Grazie per la vostra graditissima visita e un bacione! Buona domenica
RispondiEliminaChe piatto fantastico,come cucinate voi il pesce........:P
RispondiEliminasiete davvero bravi !!a me non hanno mai lasciato dipingere così ma penso che sarebbe una cosa che mi darebbe tanta soddisfazione come l'ha data a voi ; avete dato il colore ai vostri sogni e anche questo è bellissimo !!!è bello vedere la persone che si amano e vivono con gioia la vita e purtroppo lo sò come ci si sente mentre la vita ingoia il nostro tempo lasciandocene poco per quelle persone a cui teniamo davvero .un abbraccio e un complimento ai cuochi!
RispondiEliminaInvidio i colori della vostra casa, mi fate venir voglia di mettere mano ai pennelli:-)
RispondiEliminaCiao L&S,le foto sono stupende e
giuro che per il vostro piatto di scialatielli finirei volentieri nel girone dei lussuriosi!!!
Felice domenica.
Cannelle
complimenti.. bravi e belli.. state bene assieme..
RispondiEliminaPassate spesso a trovarmi sul mio blog.. io qui ritorno di sicuro..
Buona cucina.
matteo
Ciao ragazzi, prima un abbraccio, poi passo ai complimenti: siete bellissimi.!:-)
RispondiEliminaI colori della casa sono stupendi, caldi ed armoniosi come voi e la vostra cucina "sentita"..
Non ho visto il film da voi descritto nè andrò a vederlo, è un periodo in cui ho troppo da fare, ho un ospite da una decina di giorni:-) Penso che la cucina sia un modo di vivere, forse per pochi, ma è così (per quanto mi riguarda), sentimento, passione, armonia, gioia e condivisione ed è un piacevole apporto/supporto alla vita:-)) Baci
Che belli i nuovi colori della vostra casetta...
RispondiEliminaAnche la vostra pasta è un tripudio di sapore e di colore...buonissima e bellissima.
Buona domenica!
Che piacere ritrovarvi col nuovo anno, belli indaffarati e soprattutto con ricette sempre splendide.
RispondiEliminaBaci Alessandra
ma che pasta meravigliosa!!! si sente il profumo attraverso le foto!!! Adoro il pesce e questi piatti, senza troppi pomodori, mi mandano in estasi!!! Bravissimi
RispondiEliminaciao cari amici
RispondiEliminache bello questo post fra cinema e arredamente ed immancabile la cucina con i vostri scialatielli...eheheheh mi sembra di aver capito che c'è più cucina qui che in soul kitchen...
al cinema forse andrò la prossima settimana a vedere avatar... soltanto per capire realmente cosa si intende per 3D ...
l'arredamento è favoloso... i colori alle pareti mi piacciono molto... anche se le mie sono soltanto bianche o con sfumature di rosa a seconda delle stanze...
certo che il giallo, l'ocra, sono più estivi e solari come voi...
un abbraccio
Che bello usare colori e pennelli...
RispondiEliminaDovrei andare avanti e finire il quadro ma aspetto il prossimo fine settimana quando mio figlio va dal padre perchè non voglio nessuno attorno a me...
La ricetta poi è da urlo mi è venuta una fame dopo il panino di oggi dopo la partita di ragby del pupo....
Buona domenica un abbraccione :O)
Meravigliaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaquesti scialatielli al limone li ho provati pure io una vera goduria!
besos
dida
mi piaccione le case colorate...anche la nostra non ha pareti bainche e alla fine ogni stanza racchiude uno stato d'animo. avete scelto calori caldi e gioiosi! Inoltre mi avete fatto venire voglia di vedere quel film senza però avere chissà quale aspettativa...mentre ne ho tantissime per un piatto di pasta così :) un abbraccione
RispondiEliminainsomma da queste parti è proprio tutto fatto homemade e con divertimento, bravi un bacione!
RispondiEliminaWow i colori della vostra casa trasmettono calore e amore...davvero bellissimi!!!
RispondiEliminaQuesto piatto è fantastico, io adoro i primi con il pesce...con gli scialatielli poi, una vera goduria ;-)
Bacioni ragazzi e buona settimana!
Grazie mille di essere passati a trovarmi nel blog e del vostro commento.. beh il sifone non è così difficile da usare..e due come voi di sicuro ne farebbero nascere delle meraviglie..
RispondiEliminaun abbraccio..
matteo
Mi avete fatto tornare alla mente quando ho dipinto casa con la mia amcia..che fatica, che divertimento e che soddisfazione poi!Anche la mia casina piccina è colorata, la trovo così accogliente!Grazie per la bella recensione e..che spettacolo questa pasta!Gli scialatielli mi hanno conciliato con la pasta lunga!
RispondiEliminabacione
1)Birol Unel è uno dei miei attori preferiti ^^
RispondiElimina2)credo di avere la stessa libreria rossa(ikea?^^)i colori accesi mi fanno stare bene in casa,ma molte persone mi dicono che li agitano...bah...io ne ho bisogno.
3)la ricetta è semplicemente divina!
Quanto mi piacciono i colori di quelle foto! Bello guardare e leggere il vostro post. Mi rilasso con il vostro blog. Sono stata troppo occupata ultimamente... E ora di take it easy :) Allora sono venuta qui da voi!!! :)))
RispondiEliminaCiao Carissimi! Soul Kitchen volevamo vederlo anche noi! Ora ci avete ancora più incuriosito... quindi andremo!! Peccato che tratti così poco il tema della cucina però!
RispondiEliminaBravissimi per il vostro nido ( e brava Sabrina!), siete dolci come due passerotti che un legnetto alla volta lo mettono a posto... :) Avete ragione sul goderdi i piaceri della vita...però credo che vi rientrino tantissime altre cose, come chi legge solo il giornale al mattino e non un bel libro, come chi vive il sesso come 'dovere coniugale', come chi tiene la casa 'in modo che gli ospiti l'apprezzino' ma non la vive... ^^
Come chi sopravvive invece di vivere,alla fine! Ciao Bellissimi! Un abbraccione!
Non ho visto il film in questione....ma condivido in toto il vostro pensiero sul cibo, sul cucinare....Con quel colore mi ricoradte l'ormai andato giallo del soggiorno e zona tv, che ha ceduto il posto ad un fucsia bello acceso. Un bacione ragazzi e complimenti per il vostro ricco e buon primo. Buona giornata.
RispondiEliminabel posto , caldo e luminoso come voi , la vosta casa tutto ravviva,il piatto e' stupendo , grazie di essere passata da me Annamaria.
RispondiEliminaMiei cari! Pure noi siamo degli appassionati del pennello! Al mare abbiamo dipinto in ogni stanza una parete diversa, in camera nostra rosa antico, in camera dei bimbi una violetta, in tinello-cucina-ingresso-sala da the (è sempre la stessa stanza ;°) )una bella parete verde prato... Qui abbiamo una parete giallo crema che circonda il camino.... Ma la cosa che più mi ha colpito sono gli scialatielli!!!!
RispondiEliminaNon ho letto tutto il commento sul libro perchè altrimenti mi si sciupa l'aspettativa, ci ritorno dopo la visione! CIAO
penso che andrò a vederlo anche io il film (sicuramente, durante lo spettacolo penserò a voi e ai vostri splendidi scialatielli)
RispondiEliminaps: che tenera la foto dove vi baciate!!!!!
ciaoooooooo
Che calore che si sente nel vostro blog!!!Proprio come la vostra casa e le vostre ricette, accoglienti, calde e colorate...Non finirò mai di ripetervelo, siete una "medicina" per la tristezza dell'anima...Grazie....
RispondiEliminaAntonella
Ciao! Mi e' piaciuto molto leggere del vostro modo di vedere e vivere il cibo e la cucina... mi riconosco molto in quelle parole! Complimenti per il blog (e per la scollatura! :P)!
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