Un altro mercoledì. Un'altra sveglia alle sei. Sarà mai diverso?
Sul collo, poche gocce di Allure per profumare il mattino. Per stregarlo.
Cerco gli stivaletti scamosciati e il giacchino del colore del fieno. Mi mimetizzo con l'aria annacquata delle sei e mezza di un mercoledì qualsiasi.
Un caffé al lavoro, a cui aggiungo latte fino al bordo della tazza. Voglio annegare dentro il suo liquido calore e scivolare lontano. Penso alle barchette di carta dell'infanzia, che immergevo nel mare calmo della vasca e con le quali salpavo verso isole selvagge. Assaporavo quella libertà liquida. Evadevo dall'età e dai luoghi.
Nella piccola cucina del reparto inauguriamo così l'inizio del turno, tutti riuniti davanti alla caffettiera che sibila, con le tazzine in mano, in attesa della nera eruzione.
C'è nell'aria profumo di caffeina e sorrisi, un incantesimo breve, vinto dal senso del dovere. Poi la lista degli interventi. Il complimento del dottore. Il buongiorno dei pazienti, felici di rivederti. Di sapere che su di te possono contare, anche se hanno bisogno di commissioni esterne.
Il nastro del tempo scorre lungo il corridoio, i piedi si muovono veloci.
Frenesia, isteria, le porte della sala operatoria si aprono, si chiudono, c'è traffico di letti e barelle, di parenti che si ammassano ovunque, incuranti degli orari di visita.
Il cartellino si struscia nel marcatempo, l'amore conosce la strada e mi riporta a casa. Ho lacrime e parole nascoste nella fodera della giacca, nel risvolto della manica; l'assenza fa male. Mi colpisce in un modo che non so spiegare.
Sto con me, qualche volta siamo noi stessi i nostri migliori amici, qualche volta non c'è tempo per fare quello che vorrei o forse ci sono cose più importanti, che hanno la precedenza.
A casa mi infilo il suo accappatoio, è il suo odore che sto cercando. Come prima di addormentarmi, che mi calma e mi addormenta. Sono fiotti d'amore che piovono su di me.
Annaffio le piantine sul terrazzo, le tolgo dalla serra.
Calamitate dal sole, le mie sensazioni rinvengono. Osservo i germogli, le foglioline appena nate e lascio che un po' di vita si posi anche su di me.
Vorrei essere una piantina, vorrei essere un albero e avere le radici e avere folti capelli per spettinare il cielo. Vorrei assaporare la libertà dei campi. La libertà del verde. Mentre ci penso mi sfugge un sorriso.
Ma oggi invece è giorno di riposo e la mia energia è di nuovo sconfinata. La luce del sole mi attraversa il corpo, mi fa sentire avvolta come in un bozzolo. Luca mi propone una gita fuori porta, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Modena, attraversando campagne e paesini di collina. Senza meta, continuiamo a vagare. Facciamo una sosta a Castello di Serravalle, un minuscolo borgo antico in pietra.Le lucertole ci prendono d'assalto, in verità si sdraiano al sole e poi guizzano da una parte all'altra, ma mi mettono i brividi e tanto basta per farmi allontanare da quel muretto con vista sulla campagna circostante. Ripartiamo alla ricerca di un posticino dove fermarci per pranzo. Luca ha l'illuminazione e decide di portarmi in un ristorante che lui conosce bene, dove io non sono mai stata.
Ristorante IL FORMICONE, uno di quei posticini speciali. Si trova a Savignano sul Panaro, in località Formica, ed è gestito dalla famiglia Scelleri dal 1979. In questi anni, in cui tutto pare essere di breve durata, in cui tutto dura fino al primo sbadiglio, questo particolare la dice lunga. Testimonia passione per il proprio lavoro, passione per cibo e cucina.
Ambiente elegante nella sua sobrietà, fuori c'è il sole, ma all'interno il caminetto è ancora acceso ed è piacevole il tepore che diffonde. Ci sediamo ad un tavolo finemente apparecchiato, tovaglia blu, luce di candela ed ecco arrivare la carta dei vini ed il menu. Ordiniamo due antipasti, due primi, un misto di formaggi con miele e composte e per finire un dessert, il tutto accompagnato da un ottimo Nerello Mascalese del 2002, Barbazzale Cottaneri. La prima folgorazione è sotto il segno di Bacco, il vino è superbo, è quello che io definisco puro piacere. Ha carattere, è rotondo ed è fruttato. L'invecchiamento lo rende ancora più prezioso ad ogni sorso. Non posso fare a meno di centellinarlo per prolungarne il piacere. Luca ne è altrettanto entusiasta, ci complimentiamo con il sommelier per l'ottima bottiglia. Il pranzo ai miei occhi è un banchetto, non per le quantità di cibo nel piatto, quanto per l'idea di bontà che mi piace associare alla parola.
Gli antipasti non tardano ad arrivare, Budino di Parmigiano con salsina al tartufo per me e Polenta di Grano Saraceno con Porcini e Finferli per Luca. Entrambi sono ottimi. Sia i porcini che i tartufi sono della zona. Proseguiamo con dei Ravioli con ripieno di Faraona al Tartufo, il mio piatto, e Gramigna al torchio con Salsa Rustica e peperoncino, quello di Luca. Ci scambiamo i sapori durante tutto il pranzo, le nostre forchette raccolgono altre delizie nei piatti altrui. Deliziosi i ravioli col ripieno di faraona, abbiamo deciso di rifarli anche noi. Sicuramente il prossimo autunno. A seguire arrivano i formaggi, ci versiamo altro vino. L'ultimo calice e già sento il mio equilibrio instabile.
A concludere in modo perfetto questo pranzo sopraffino ci pensa il dessert, anche lui fa la sua gran bella figura, lentamente si scioglie in bocca regalandoci un trionfo di note dolci. Dopo averci pensato un po' su, scorrendo la lunga lista dei dessert, abbiamo ordinato un Tortino di Mele e Cannella, tiepido, servito con Gelato alla Crema e Cannella in cialda con arabeschi di Caramello.
Il FORMICONE è un ristorante che consigliamo a tutti, è un locale che non si fa dimenticare. I prezzi sono medio-alti, ma decisamente proporzionali alla bontà dei piatti proposti. Tra le altre cose, il proprietario del locale possiede anche un'antica acetaia, l'Acetaia Scelleri che produce dell'ottimo aceto balsamico. Aceto balsamico, non surrogato o compagnia bella. Aceto, ogni cui stilla, ogni cui goccia, vale quanto l'oro.
Sul collo, poche gocce di Allure per profumare il mattino. Per stregarlo.
Cerco gli stivaletti scamosciati e il giacchino del colore del fieno. Mi mimetizzo con l'aria annacquata delle sei e mezza di un mercoledì qualsiasi.
Un caffé al lavoro, a cui aggiungo latte fino al bordo della tazza. Voglio annegare dentro il suo liquido calore e scivolare lontano. Penso alle barchette di carta dell'infanzia, che immergevo nel mare calmo della vasca e con le quali salpavo verso isole selvagge. Assaporavo quella libertà liquida. Evadevo dall'età e dai luoghi.
Nella piccola cucina del reparto inauguriamo così l'inizio del turno, tutti riuniti davanti alla caffettiera che sibila, con le tazzine in mano, in attesa della nera eruzione.
C'è nell'aria profumo di caffeina e sorrisi, un incantesimo breve, vinto dal senso del dovere. Poi la lista degli interventi. Il complimento del dottore. Il buongiorno dei pazienti, felici di rivederti. Di sapere che su di te possono contare, anche se hanno bisogno di commissioni esterne.
Il nastro del tempo scorre lungo il corridoio, i piedi si muovono veloci.
Frenesia, isteria, le porte della sala operatoria si aprono, si chiudono, c'è traffico di letti e barelle, di parenti che si ammassano ovunque, incuranti degli orari di visita.
Il cartellino si struscia nel marcatempo, l'amore conosce la strada e mi riporta a casa. Ho lacrime e parole nascoste nella fodera della giacca, nel risvolto della manica; l'assenza fa male. Mi colpisce in un modo che non so spiegare.
Sto con me, qualche volta siamo noi stessi i nostri migliori amici, qualche volta non c'è tempo per fare quello che vorrei o forse ci sono cose più importanti, che hanno la precedenza.
A casa mi infilo il suo accappatoio, è il suo odore che sto cercando. Come prima di addormentarmi, che mi calma e mi addormenta. Sono fiotti d'amore che piovono su di me.
Annaffio le piantine sul terrazzo, le tolgo dalla serra.
Calamitate dal sole, le mie sensazioni rinvengono. Osservo i germogli, le foglioline appena nate e lascio che un po' di vita si posi anche su di me.
Vorrei essere una piantina, vorrei essere un albero e avere le radici e avere folti capelli per spettinare il cielo. Vorrei assaporare la libertà dei campi. La libertà del verde. Mentre ci penso mi sfugge un sorriso.
Ma oggi invece è giorno di riposo e la mia energia è di nuovo sconfinata. La luce del sole mi attraversa il corpo, mi fa sentire avvolta come in un bozzolo. Luca mi propone una gita fuori porta, saliamo in macchina e ci dirigiamo verso Modena, attraversando campagne e paesini di collina. Senza meta, continuiamo a vagare. Facciamo una sosta a Castello di Serravalle, un minuscolo borgo antico in pietra.Le lucertole ci prendono d'assalto, in verità si sdraiano al sole e poi guizzano da una parte all'altra, ma mi mettono i brividi e tanto basta per farmi allontanare da quel muretto con vista sulla campagna circostante. Ripartiamo alla ricerca di un posticino dove fermarci per pranzo. Luca ha l'illuminazione e decide di portarmi in un ristorante che lui conosce bene, dove io non sono mai stata.
Ristorante IL FORMICONE, uno di quei posticini speciali. Si trova a Savignano sul Panaro, in località Formica, ed è gestito dalla famiglia Scelleri dal 1979. In questi anni, in cui tutto pare essere di breve durata, in cui tutto dura fino al primo sbadiglio, questo particolare la dice lunga. Testimonia passione per il proprio lavoro, passione per cibo e cucina.
Ambiente elegante nella sua sobrietà, fuori c'è il sole, ma all'interno il caminetto è ancora acceso ed è piacevole il tepore che diffonde. Ci sediamo ad un tavolo finemente apparecchiato, tovaglia blu, luce di candela ed ecco arrivare la carta dei vini ed il menu. Ordiniamo due antipasti, due primi, un misto di formaggi con miele e composte e per finire un dessert, il tutto accompagnato da un ottimo Nerello Mascalese del 2002, Barbazzale Cottaneri. La prima folgorazione è sotto il segno di Bacco, il vino è superbo, è quello che io definisco puro piacere. Ha carattere, è rotondo ed è fruttato. L'invecchiamento lo rende ancora più prezioso ad ogni sorso. Non posso fare a meno di centellinarlo per prolungarne il piacere. Luca ne è altrettanto entusiasta, ci complimentiamo con il sommelier per l'ottima bottiglia. Il pranzo ai miei occhi è un banchetto, non per le quantità di cibo nel piatto, quanto per l'idea di bontà che mi piace associare alla parola.
Gli antipasti non tardano ad arrivare, Budino di Parmigiano con salsina al tartufo per me e Polenta di Grano Saraceno con Porcini e Finferli per Luca. Entrambi sono ottimi. Sia i porcini che i tartufi sono della zona. Proseguiamo con dei Ravioli con ripieno di Faraona al Tartufo, il mio piatto, e Gramigna al torchio con Salsa Rustica e peperoncino, quello di Luca. Ci scambiamo i sapori durante tutto il pranzo, le nostre forchette raccolgono altre delizie nei piatti altrui. Deliziosi i ravioli col ripieno di faraona, abbiamo deciso di rifarli anche noi. Sicuramente il prossimo autunno. A seguire arrivano i formaggi, ci versiamo altro vino. L'ultimo calice e già sento il mio equilibrio instabile.
A concludere in modo perfetto questo pranzo sopraffino ci pensa il dessert, anche lui fa la sua gran bella figura, lentamente si scioglie in bocca regalandoci un trionfo di note dolci. Dopo averci pensato un po' su, scorrendo la lunga lista dei dessert, abbiamo ordinato un Tortino di Mele e Cannella, tiepido, servito con Gelato alla Crema e Cannella in cialda con arabeschi di Caramello.
Il FORMICONE è un ristorante che consigliamo a tutti, è un locale che non si fa dimenticare. I prezzi sono medio-alti, ma decisamente proporzionali alla bontà dei piatti proposti. Tra le altre cose, il proprietario del locale possiede anche un'antica acetaia, l'Acetaia Scelleri che produce dell'ottimo aceto balsamico. Aceto balsamico, non surrogato o compagnia bella. Aceto, ogni cui stilla, ogni cui goccia, vale quanto l'oro.
Un salto a Firenze. Per ricordare e salutare l'Inverno che finalmente se ne è andato!
190gr mezze penne
1 scalogno grande o 2 piccoli
150gr salmone affumicato
150gr salmone affumicato
100gr gamberetti sgusciati
100gr panna da cucina o crema di latte
2 bustine di zafferano
Mezzo bicchiere di vino bianco (per i più sofisticati, champagne)
Olio extravergine d'oliva
Sale
Pepe
4 cucchiaini da tè di uova di lompo rosse ( o a scelta, caviale)
Mettere a bollire l'acqua, circa 1 litro per cento grammi di pasta.
In una padella far rosolare per circa 2 minuti lo scalogno tritato finemente, con un filo d'olio extravergine d'oliva; aggiungere i gamberetti. Fare rosolare ed aggiungere il salmone tagliato a piccoli pezzi, una macinata di pepe ed un pizzico di sale e farlo cuocere per 3 minuti mescolando continuamente. Aggiungere il vino e lasciarlo evaporare a fuoco vivace, spegnere il fuoco e tenere al caldo.
Quando l'acqua bolle, aggiungere il sale e le mezze penne.
A parte, in una piccola tazza stemperare una bustina di zafferano con la panna da cucina.
Cinque minuti prima che la pasta sia a cottura, aggiungere nell'acqua l'altra bustina di zafferano e terminare la cottura.
Scolare la pasta tenendo da parte alcuni cucchiai di acqua di cottura.
Rimettere la padella sul fuoco e versarvi la pasta. Aggiungere la panna in cui è stato stemperato lo zafferano e mescolare con cura.
Servire completando il piatto con le uova di lompo.
DEEP YELLOW PASTA
PENNE WITH SALMON, SHRIMPS AND CAVIAR
Ingredients:
190 grams penne rigate pasta
1 scallion
150 grams Scottish smoked salmon
100 grams shrimps
100 grams heavy cream
2 bags of safran
4 tablespoon caviar
1/2 glass of white wine
2 tablespoon extravirgin olive oil
ground black pepper
parsley for garnish
Dice the raw salmon into small pieces. In a saucepan, heat 2 tablespoon of olive oil and fry scallion and shrimps. Pour in 1/2 glass of white wine and then all the salmon. Complete with a few pinches of black ground pepper and salt. Fry until the salmon is pink. Set aside.
In a pasta pan, bring 2 liters of water to a boil. Add salt and a bag of safran. Then throw in the penne and let it cook for about 10 minutes until it is "al dente".
While the pasta is cooking heat the salmon. In a cup stir the safran into the heavy cream.
When the pasta is done, drain it and then add this mixture to it over low heat until it is absorbed. Remove from the heat and complete with caviar.
Grazie Erbaluce!
Ci fa sempre piacere ricevere riconoscimenti come questo! Ti abbracciamo e lo giriamo a: RoRò di Papaveri e Ginestre e a Caty di La casa sull'Albero.
Mi piacciono i tuoi racconti! a proposito Allure lo uso anch'io e lo adoro. Baci
RispondiEliminaBel racconto, lavori nel campo sanitario, vita frenetica specialmente nelle sale operatorie, arrivi a fine giornata che sei distrutta...ne so qualcosa!
RispondiEliminaohmamma a leggere l'inizio mi è salita la fifa per l'interventino che devo fare... vabbé mi sono consolata con le gite, quasi quasi mi concedo un w.e. a Firenze!
RispondiEliminaCacchiarola.. io la Toscana non è che la amo di +++++++.... ora con un paio di amiche ci stiamo organizzando per una domenica di fuori porta proprio a Firenze.. per una mangiata di fiorentina e via!!!! Questa pasta mis tuzzica l'appetito.. mi piace tantissimo l'accoppiata di gamberetti, salmone e uova di lompo!!! un bacione ad entrambi.. :-)
RispondiEliminaMia nonna è di serramazzoni e sarebbe bello una di queste domeniche regalarle una gita al suo paese e una sosta nella bella trattoria il Formicone...grazie per l'idea, per le emozioni che le tue parole regalano e per la golosa ricetta finale!
RispondiEliminaun bacione
fra
Vabbe', ma così volete strafare: addirittura 4 post in uno solo :-D
RispondiEliminaIl Formicone me lo segno, Firenze me la sogno: ci siamo stati di sfuggita per Florence Noel due anni fa ma ci piacerebbe tornarci quanto prima per godercela nella sua bellezza !
Un bacione !!!
Trooooppo buone!!
RispondiEliminami piacciono troppo le vostre gite fuori porto e la voglia sempre di assaporare piatti,profumi,panorami nuovi....un grande bacioe e le penne sono una goduria le farò prestissimo!!baci imma
RispondiEliminaQuando leggo i vostri racconti rimango senza fiato, sono sempre bellissimi!!!!
RispondiEliminaLe foti di Firenze sono stupende e la ricetta è molto raffinata, sicuramente buonissima!
Bacioni e buona settimana!
Ciao ragazzi! quanto ci piace firenze! ci siamo state più volte..ma ormai siamo innamorate della toscana!
RispondiEliminaMolto schicchettose queste penne a base di pesce a caviale! complimenti, vediamo che anche qui l'originalità non manca mai!!
un bacione
Ma quanto bello è perdersi nei meandri reconditi dei vostri racconti????? Sembra proprio di vivere le vostre storie in prima persona tanto che le righe mi rapiscono!!!! Una bellissima gita e un'ottima ricetta a concludere! Un abbraccio forte Laura
RispondiEliminagrazie per averci fatto vedere firenze e dei consigli, le mezze penne magnifiche
RispondiEliminacarissimi un piatto prezioso sol colore del sole, che meraviglia !!E sempre belle le vostre gite che ci raccontate e che ci fanno desiderare un po' di riposo...grazie del bellissimo premio!!vi abbraccio
RispondiEliminaO.T.
RispondiEliminaMolto bella la foto in testa al blog! :-)
Come state?? :-)
Un abbraccio.
una bellissima giornata fuori porta...:-) queste penne sono fantastiche...devo conservare la ricetta per il prossimo incontro con gli amici:-) un bacio
RispondiEliminaAnnamaria
sabri ti trovo benissimo!!!
RispondiEliminaun baciottone ad entrambi ;)
I vostri post li leggo sempre dall'ufficio.
RispondiEliminaQuando arrivo qui mi viene una gran rabbia; è brutto l'ambiente, dopo tanti anni capisci come sono veramente le persone e sei delusa!
Vorrei cambiare aria, mi servirebbe proprio... ma i problemi sono tanti!!
Voi siete sempre così dolci, poetici, mi rapite ... e così mi dimentico tutto il resto.
Sfoghi a parte... sono solo le 9.30 ma un piatto di quelle penne me lo farei lo stesso!!!
Firenze!!! Meraviglia di città, ricordi di infanzia vissuta in parte lì:)) Grazie per avermi riportato indietro nel tempo. Ci sono tornata l'anno scorso a giugno e l'ho trovata identica a come la ricordavo. Sabrina, i tuoi risvegli sono come i miei....insopportabile lasciare il letto all'alba!! Un caro abbraccio
RispondiEliminaParole piene d'amore...per lui..per te..per il tuo lavoro...per la natura...sei splendida Sabri!!!
RispondiEliminaBella gita fuoriporta, sono sempre le piu' gradite e lasciano i ricordi piu' belli!!!
Le tue pannette..sono da provare,,,ciao tesoro e buona settimana!!!!
Un bacio Lidia
copio e incollo il vostro post e poi leggo con calma!!! uffi, sono sempre di corsa, invece vorrei avere più tempo!!! mannaggia, intanto vi faccio i complimenti per questa pasta!!! è il genere di primo che piace a me! un bacione.
RispondiEliminagrazieeeeeeeeeeeeee per il tuo commento di oggi... mi ha commossa!
RispondiEliminaDa sbavo sia il menu del ristorante, sia le pennette... anch'io penso spesso che vorrei essere una pianta, o forse un albero, una grossa, vecchia quercia, o, forse, un ulivo. Spero che la prossima volta che verrete a Firenze mi darete la grande gioia di incontrarci! Un abbraccio
RispondiEliminaanche a me piace il caffè con il latte fino al bordo della tazzà ;-)
RispondiEliminabellissime Modena e Firenze anche se è da molto che non ci vado.
oggi sto preparando pasta al pesto, ma non posso negare che un piatto delle tue penne sulla mia tavola darebbero un colore diverso alla mia vita
buon lunedì
^_________^
amo firenze!!!! ed anche voi due che siete come sempre deliziosi!!!un bacione buona settimana
RispondiEliminaIo rivoglio l'invernooooo!eheh..fantastici come sempre :)
RispondiEliminaBuonissima la pasta cosi, molto primaverile in giallo!
RispondiEliminaUn bacione
accidenti!io quando ho 1 minuto libero mi catapulto sul divano e VOI!? a firenze!? la culla della civiltà.
RispondiEliminaBravi!
Wow ragazzi! le mezze penne in giallo meravigliose! le gite fuori porta sono sempre gradite...
RispondiEliminae se poi avete intenzione di tornare a Firenze fate un fischio che ci si incontra!
Ah! dimenticavo nel curd di fragole ho usato le uova intere.
Un abbraccio
Silvia
ciaoo ragazzi!!!..che bella questa gita!!...ma i vostri paesaggi sono fantastici!!
RispondiEliminapiatto deciso ..e delizioso!!!baci ragazzi!!...
ps..continuate così!!!
ottima la vostra yellow pasta!!!
RispondiEliminae leggere del ristorante.... mmmm.... mi è venuta na' voglia!!!!! (non è facile trovare ristoranti dove si mangia veramente bene)
ciaooo e buona settimana!
Ciao ragazzi, e finalmente ciao inveeeeeeeernooooooo!!!
RispondiEliminaIl tepore sta per arrivare, e con lui le giornate sono diventate lunghissime...
Vi abbraccio cari, a presto...
Vale
il piacere di leggere per il puro piacere di ascoltare le emozioni di altre persone, magari lontane lontanissime dalla mia vita, ma così vicine quando aprono i loro cuori verso di noi. Mi incanto a leggervi. un abbraccio graned
RispondiEliminaleggere qst post quando si sta a casa tutto il giorno è modo migliore per evadere e prendere una boccata d'aria.Cosa dire delle penne,fantastiche,ho tutti gli ingredienti ma mi manca il tocco finale,le uova di lompo,le proverò al più presto appena me li procuro,buonagiornata!
RispondiEliminaOttimo racconto e frazie per le magnifiche foto di Firenze....il piatto di pasta è stupendo ottima fusione di sapori...bravi....buona settimana Luisa
RispondiEliminaRaffinata e dall'aspetto delizoso la pasta, belle le foto di Firenze..Sabrina, sei tenerissima:) anche io provo le stesse sensazioni quando non vedo Moreno per un po'. Lavorare ogni giorno a contatto con i pazienti dev'essere davvero stancante..io non potrei mai fare un lavoro simile, perchè non ho la pazienza adatta e inoltre non adoro esattamente gli ospedali. Ma ringrazio con tutto il cuore che ci siano persone che ogni giorno si armano di buon cuore ed enorme pazienza e grazia e che rendono possibile le cure di migliaia di pazienti. Un saluto ad entrambi!
RispondiEliminaGiulia
Sabrina i tuoi racconti sono sempre deliziosi da bersi a piccoli e mesti sorsi come un ottimo vino!!! Un abbraccio Roberta
RispondiEliminaa volte mi basto...mi sono fermata qui.....un attimo lontana dalla realtà!
RispondiEliminarispondo: è vero le regole dell'attrazione sono svariate e poi, soprattutto noi donne abbiamo questo senso di autodifesa... sarà perché siamo malcapitate troppe volte e quindi l'istinto a il sopravvento, ma chissà perché è sempre quando fuggiamo che abbiamo la meglio e conquistiamo profondamente un uomo... il detto "in amore vince chi fugge" è sempre stato vero per me...
RispondiEliminaBuon mercoledì ^_________^
Ciao, grazie per essere passati da me, attendo la vostra ricetta!
RispondiEliminaNon conoscevo il vostro blog, è molto bello, appena posso ci faccio un giretto.
ciao
Stefania
Ragazzi passate da me c'è un premio per voi...ciaooo
RispondiEliminaragazzi un megaabbraccio!!! fantastiche le voste gite e i vostri racconti di vita :-)
RispondiEliminabacio!