Nell'aria fresca sonnecchia l'ultimo barlume di sole, quando scenderemo dal tram curveremo verso la sera. Camminiamo lentamente sulle prime foglie ingiallite di ottobre, ho i piedi intorpiditi, fasciati da ore dentro avvolgenti stivali del colore dei funghi. Vorrei togliermeli e camminare a piedi nudi, Luca mi ha promesso un lungo massaggio quando rientreremo in albergo. Poi stasera la cena con gli amici di blog, l'emozione che mi avvolge è smussata da una sfacciata stanchezza.
L’ascensore verso il paradiso, per fortuna che qualcuno ha inventato questo mezzo verticale di trasporto. Le gambe sono il terminale della stanchezza ed i piedi gridano basta, il limite è stato raggiunto. Dentro, il talamo ci aspetta. Sembra che dica buttatevi pure, al resto, a coccolarvi, ci penso io.
Sono stanco ma la promessa fatta va mantenuta. Sabrina ha i piedi fiaccati dagli stivali, da quei tacchi che lei continua a sostenere che sono bassi. Lei dice che lo fa per farmi fare bella figura ma non si rende conto che lei sarebbe notata anche in mezzo ad uno stadio stracolmo di modelle come la più bella ed affascinante. Anche se ormai mi sarò ripetuto mille volte, il suo sorriso non illumina solo la mia vita, ma fa girare il mondo. Quando è triste, la vita si ferma. Il mondo è triste senza quella sua espressione di tranquillità.
La guardo vestirsi, curare i particolari. Sfilare per la stanza. Cercare lo specchio che le dia le conferme che, a quanto pare, i mie commenti non riescono a confermare.
Questa volta le basta poco per essere perfetta. Scendiamo nella hall (reception) e ci facciamo chiamare un taxi. “Sabrina….. mi sono dimenticato la macchina fotografica……..” “ No Luca, è qua!!!” Flash e mi scatta una foto che per fortuna non è venuta. Flash e le rubo la macchina. Lei fa un passo in dietro, si allontana quel tanto perché io possa immortalarla. Flash!!!!!!!
Mi tuffo sul letto, via gli stivali, ho i piedi che implorano pietà. Nella valigia ho il mio olio magico, Luca se lo versa sulle mani ed inizia a massaggiare e per quei lunghi-brevi minuti svuoto la mente e mi sento leggera. Ricambio il massaggio ai piedi di Luca, anche i suoi sono stati messi a dura prova. Guardiamo l'orologio e ci precipitiamo sotto la doccia, tra la schiuma, il getto caldo dell'acqua e quel senso di ovattato. Un benessere palpabile. Avvolti in enormi asciugamani bianchi apriamo l'armadio e appoggiamo sul letto i vestiti che indosseremo. Lo specchio del bagno è tutto appannato, nell'attesa che torni a riflettere ci coccoliamo un po'. Mi vesto col nero e Luca in contrasto col panna, ci piace giocare coi colori, ci intoniamo e ci stoniamo a vicenda. Quando dobbiamo uscire, lui viene sempre a sbirciare mentre mi vesto, per carpire informazioni, ed in base ai colori che do alla serata, lui veste la sua. E' una cosa tutta nostra e molto dolce.
L’orologio non è stato clemente ed ha voluto scorrere più veloce. Il taxi corre per i grandi viali di Torino tra i racconti dell’autista ed il traffico che accelera sempre più le lancette dei minuti. Sabrina è emozionatissima. Io….. pure anche se cerco di non farlo trasparire. Osteria Valgranda. Apriamo la porta e la tavolata è lì. Grazia e Raffaele, Enrico con una sua amica e “piacere….Paola…..Maurizio”, ho paura che le mani mi sudino dall’emozione ma per fortuna si passa ai baci sulle guance. Ci giustifichiamo per il ritardo ma, veramente, non è stata cosa da noi voluta. Con piacere, e con una certa curiosità sul menù che ci verrà proposto, ci accomodiamo.
Ho davanti Raffaele e, non faccio a tempo ad aggiustarmi la sedia che mi dice” ne ero sicuro, ne avevamo due e questa è per voi”. La busta che mi porge è pesante. Ci sbircio dentro. Una bottiglia di Vino. Primitivo di Manduria!!! Le parole non trovano la strada, sono perse in un ingorgo di pensieri su come ringraziare due persone speciali per un dono così importante. So solo dire “grazie non sappiamo cosa dire”. “Certo che vi facciamo sapere se ci è piaciuto”. “Un dono così non ce lo aspettavamo”. Grazia, Raffaele, da allora è passato un po’ di tempo ma quella bottiglia ha fatto la fine che vi avevamo promesso, ha accompagnato un arrosto. Forse sarebbe meglio dire che l’arrosto ha accompagnato questo meraviglioso vino Pugliese. Ora, il vuoto, fa bella figura sulla mensola in sala ed i ricordi dei profumi e dei sapori sono ben impressi nei nostri ricordi.
Finalmente arriviamo davanti al ristorante, dietro quella vetrata ci stanno aspettando Paola, Maurizio, Grazia, Raffaele, Carla ed Enrico. Siamo emozionati e non vediamo l'ora di entrare. Paghiamo il taxi e varchiamo la soglia. Sono tutti lì, seduti a tavola e noi siamo un po' in imbarazzo per il ritardo. La sensazione che ci pervade è molto piacevole, ci sentiamo subito a nostro agio e tra uno sguardo al locale ed uno al menu, cominciamo a parlare, a conoscerci, a raccontarci aneddoti.
C'è rumore di festa, di voci, di frasi, di gesti. L'atmosfera che si crea sa di caldo e di buono, la stessa che ci regala l'ambiente che ci circonda, tra il rustico ed il familiare. E' un locale tipico piemontese ed assaporiamo mentalmente tutti i piatti che ci sono sul menu, prima di fare la nostra scelta. Siamo seduti da pochi minuti e Grazia e Raffaele ci allungano una borsina. "E' per voi" dicono! La sorpresa ed il piacere in essa racchiusa ci prende e ci attanaglia, lasciamo cadere lo sguardo all'interno della borsa e capiamo tutto. Li abbiamo ringraziati e vorremmo continuare a farlo, Grazia, Raffaele, vogliamo dirvi che in quel momento ci avete toccato il cuore. Quella mattina al Salone, tra i vari discorsi fatti, avevamo toccato l'argomento Vino.
Avevamo raccontato loro alcune nostre esperienze, avevamo elencato i nostri vini preferiti, tralasciando il Primitivo di Manduria. A dire il vero, l'avevamo assaggiato una sola volta e non ci aveva particolarmente colpiti. Raffaele era rimasto quasi sorpreso da questa nostra affermazione, ora capiamo perchè. Dentro quella borsa c'è una bottiglia di Primitivo di Manduria, annata 2001, ed è per noi. La sistemo con cura a terra, consapevole del dono prezioso che ci è stato fatto. Qui voglio aprire una parentesi, quella bottiglia l'abbiamo stappata, accompagnandola con un ottimo arrosto di carne. Nel momento stesso in cui abbiamo versato il Vino nel bicchiere per poi portarlo alle labbra, ci si è aperto un mondo.
Grazia e Raffaele ci hanno regalato questo, delle sensazioni intense. Il vino ci è piaciuto tantissimo, tanto che al primo passaggio che faremo in enoteca, sarà il primo che cercheremo. Ci avete aperto una porta su qualcosa che non conoscevamo veramente e questo rende ancora più prezioso il vostro dono.
La serata scivola tra un bicchiere e l’altro di una fresca Bonarda. Tutto Piemontese compreso il dialetto con cui ci parla il cameriere. Antipasti misti, gnocchi al formaggio di Castelmagno, Tajarin (40 tuorli in un chilo di farina!!! Una vera magia!) ai funghi porcini e poi i dolci tra cui il Bonnet, tipico budino Piemontese.
Ad un certo punto la musica e le urla, giustificate dalla raucedine del cantante, hanno coperto le nostre voci e qui mi sono perso quasi tutto. Per fortuna Raffaele mi ha tenuto compagnia e, tra una pausa musicale e l’altra sono riuscito, comunque, ad ascoltare alcuni aneddoti di Paola e le emozioni per il libro di Grazia.
Finisce la musica ed i musicisti se ne vanno, ora inizia il Padrone raccontando barzellette che mi permetto di tradurre a Sabrina. Non è che conosco il dialetto piemontese, solo che anche il bolognese ha assonanze con il francese e mi rende il tutto facile. La cosa difficile è stato spiegare, con calma, il giorno dopo a Sabrina cosa facevano i muti a bocca spalancata.
Sabrina ci ride ancora.
Questa splendida serata è purtroppo finita. Ci salutiamo davanti al locale dove ci ripromettiamo di andare a trovare Paola e Maurizio a Roma per Eat-talia…..ma questa è un’altra storia……..
Nel locale in sottofondo, un cantante allieta la serata con canzoni in dialetto piemontese, più che cantare però urla, è l'osservazione che facciamo tutti, alzando la voce per capire cosa stiamo dicendo. Sul tavolo cominciano ad arrivare bottiglie d'acqua e di vino rosso, dell'ottima Bonarda, solo il colore rubino solletica l'allegria. Ne beviamo un sorso brindando alla felicità reciproca, immersi nel piacere della compagnia festosa.
Arrivano i piatti, una serie di antipasti misti piemontesi che assaporiamo uno dopo l'altro, svuotando completamente il piatto. Poi è la volta dei primi, Gnocchi di Castelmagno e Tajerin ai funghi porcini.
Ce li gustiamo con un appetito risvegliato e rinnovato, nonostante i bagordi e gli assaggi del Salone. Nel frattempo la musica cresce e riempie ogni piega del locale, tra le nostre risate e quel senso di complicità che ci lega. Paola, con la sua solarità ed alcuni suoi aneddoti ci fa piegare in due, ci racconta di quanto ami le scarpe e Luca mi guarda ed aggiunge, riferendosi a me, "Paola, fate una bella coppia voi due!". Mentalmente ripasso tutte le scarpe che ho e poi dico a Luca che in fondo non ne ho tante e gli ricordo che mentre ad un uomo ne bastano tre paia, per una donna è molto più complesso, per via dei colori, ognuno dei quali richiede un abbinamento particolare, per via del modello, sportivo, elegante, da sera, da giorno, per via del tacco, più alto, più basso, a spillo, più largo. E' un ventaglio molto più ampio. L'altro vantaggio dell'avere più scarpe è che cambiandole spesso non le consumi mai e ti durano anni, perciò il mio acquistare scarpe di tanto in tanto è un investimento a lunga durata. Più o meno. Luca sorride, convinto solo a metà e poi lui è il primo a dire "Queste ti starebbero bene, entriamo così le provi!", se vede in un negozio un paio di scarpe che gli piacciono. Non è un amore?
Chiediamo a Grazia informazioni, curiosità sul suo libro, Cioccolato Fondente Extra. Noi l'abbiamo comprato e ce lo siamo divorato in un solo giorno. E' un libro incantevole, ci ha fatto sorridere, ci ha fatto ritrovare schegge di noi, scorre piacevolmente e non puoi fare a meno di andare avanti a leggere. Lo consigliamo veramente a tutti, senza svelare altro, altrimenti si perde il gusto. Siamo seduti di fronte a Grazia e siamo elettrizzati per lei, vorremmo saper come ci si sente dopo avere pubblicato un libro, dopo avere visto le proprie parole prendere forma in un romanzo e prendere la forma di un vero libro. Grazia è una persona splendida, con un ricco mondo interiore, la sua sensibilità è addirittura palpabile e noi siamo felici di averla conosciuta. Troviamo le stesse qualità in Raffaele, suo marito, sembrano l'uno il proseguimento dell'altro, contempliamo il loro affiatamento e ci sentiamo bene.
Nel frattempo il locale si sta animando con il proprietario che racconta barzellette in dialetto e mi ritrovo a ridere senza sosta, anche se non capisco quasi nulla. Forse è colpa del vino, forse dell'allegria distesa ed apparecchiata, forse di Luca che mi fa la traduzione simultanea delle battute, ed io mi chiedo e gli chiedo da dove viene la sua conoscenza del piemontese. Sorridendo mi risponde che non lo sa, ma di fatto capisce tutto. Rido ancora oggi al pensiero di una barzelletta raccontata quella sera, che ho capito solo il giorno dopo e dopo essermela fatta raccontare altre due o tre volte da Luca. Ci muoviamo senza limitazioni, ci sentiamo bene, liberi, leggeri. Le parole si diradano, assaporiamo gli stacchi tra una parola e l'altra, cerchiamo di cogliere frammenti di dialoghi che si intersecano e si sovrappongono. La serata finisce intorno a mezzanotte, sotto al cielo stellato di Torino e sfuma in un invito a Roma in occasione di Eat-alia, sfuma sui sedili dell'auto di Paola e Maurizio che ci accompagnano in albergo, regalandoci ancora sprazzi d'allegria. Approdiamo sul letto sfiniti, il tempo di accoccolarci vicini ed il sonno ci avvolge nella sua morbida coperta.
Ci svegliamo di buon'ora la domenica mattina, vogliamo andare in centro. Fuori il cielo è di un azzurro intenso, ci sentiamo leggeri mentre camminiamo sui marciapiedi della mattina appena iniziata, sul margine, sui bordi delle cose, sfiorando con la mente pensieri leggeri come l'aria e stringendoci forte la mano.
I marciapiedi della domenica sono un invito ad una passeggiata lenta, è come se ci meritassimo la sensazione piacevole e perduta della lentezza. Come se ci stessimo appropriando del tempo, tempo puro, solo per noi. Caffé e croissant seduti ad un tavolino all'aperto, caffé con panna montata per me. Il ragazzo che prende l'ordine sorride e torna con una tazza da cappuccino sul cui fondo c'è il caffé sovrastato da una nuvola di panna. Una ghiottoneria che sa di caldo e di dolce. Riprendiamo a camminare, impregnati di luce e ci regaliamo anche il resto del giorno, assaporando tutto ciò che vediamo e respiriamo. Tanto meglio se la sera è ancora lontana.
Con questa ricetta partecipiamo alla raccolta di SFIZIOSERIE di Daniela di Sfizi in Tavola
Un antipasto per mordere la sensualità
INGREDIENTI
12 capesante
1 arancia
50 gr di pangrattato
olio extravergine d'oliva
prezzemolo
1 spicchio d'aglio
sale e pepe
Le capesante sono uno di quei piatti che per noi racchiudono un'aura di sensualità, stasera volevamo morderla, sentirla a fior di labbra.
Tritiamo l'aglio e il prezzemolo e lo mettiamo in una ciotola insieme al pangrattato. Condiamo con l'olio extravergine, col sale e col pepe e poi mescoliamo bene il tutto. Tagliamo a metà una succosissima arancia e ne ricaviamo delle fette sottili, resistendo alla tentazione di rubarne qualcuna. A questo punto passiamo nel pangrattato sia le capesante che le fettine d'arancia. Sistemiamo le conchiglie ed i molluschi su di una teglia da forno, adagiandovi sopra le fettine d'arancia. Inforniamo a 200 gradi per una decina di minuti e il piatto è pronto.
Un filo d'olio sulle capesante..... il tappo di una bottiglia che salta..... la luce liquida di una candela e l'intimità assume la forma geometrica del nostro soggiorno rettangolare.
INGREDIENTS
12 scallops
1 clove of garlic
parsley
1 orange
50 grams of breadcrumbs
extravirgin olive oil
a pinch of salt
a pinch of pepper
First of all mince parsley and garlic. Put in a bowl and add 50 grams of breadcrumbs, a little of extravirgin olive oil, salt and pepper. Mix all the ingredients. Cut an orange into slices. Dip scallops and orange into the breadcrumbs and put on a baking-tin. Heat up the oven at 200°C (392°F) and bake for about 10 minutes. Remove from the oven and dinner is served!
come sempre le vostre parole e le vostre immagini mi incantano.... siete favolosi!
RispondiEliminae il piatto è veramente sfizioso...... perfetto per una cenetta romantica!
Bacio
Maya, grazie mille! Le capesante sono l'idea di sensualità tradotta in cibo, per noi, quindi hanno fatto da antipasto ad una cenetta molto romantica. Buona notte!
RispondiEliminaSabrina&Luca
Il testo e la ricetta sono semplicemente diVini.
RispondiEliminaDel resto come lo sono sempre i vostri...
Concordo pienamente sull'idea delle capesante e della sensualità.
Vi auguro una buona giornata!
sono sempre belli e teneri i vostri scritti.. e la ricetta è molto carina, davvero :-)
RispondiEliminaBuona giornata
Che post pieno...e alla fine pure un premio per me! Ma grazieeeeeeeeeeeee!!! Il criceto lo porto molto volentieri in Trattoria :-)
RispondiEliminaCiaooooooooooooooooo
Fantastico racconto, per un attimo mi è sembrato di essere lì con voi a passeggiare per torino
RispondiEliminaNon vedo l'ora di leggere della trasferta romana...;D
Le capesante sono una favola, complimenti
Un bacio
Fra
I vostri post ci catturano ogni volta! Rimaniamo sempre incollate allo schermo del pc a leggerli!
RispondiEliminaCi piace questa serata descritta secondo le vostre due prospettive...particolare!
Le capesante piacciono molto anche a noi, solitamente le facciamo con il pangrattato ed un po' di brandy o con del formaggio spalmabile, ma così con l'arancia sembrano davvero buone e semplici da realizzare, sicuramente ci prendiamo giù la ricetta!!
Volevamo anche dirvi che proprio domenica abbiamo provato il risotto con asparagi, gamberetti, mandorle e semi di papavero: un connubio di gusti davvero particolare! Pensavamo si unissero gli ingredienti, ma sono così diversi che invece hanno dato al piatto un sapore...diverso ma "ricco"!
Si ci è piaciuto, poi è un piatto che suona molto raffinato!!
Bacioni
Che bello, mi sono persa nel vostro racconto...siete proprio una coppia ben affiatata.
RispondiEliminaUn abbraccio e buona giornata
^^ Anche se bello lungo, l'ho letto che è un piacere! ^^ ( e Giulia mi perdonerà se ora arriverò in ritardo a prenderla :) ma non potevo non finire di leggerlo)
RispondiEliminaE grazie per la ricetta! ^^ Provvederemo al più presto all'assaggio! hehehe grazie per il criceto dolcissimo! A prestoo!
dovete esservi trovati molto bene con queste persone per rincontrarli ancora:-) mi fa piacere...è bello stringere nuove conoscenze....viverle finchè durano:-9 queste capesante sono sfiziosissime...buona giornata
RispondiEliminaAnnamaria
ecco persa tra le vostre parole...che magia...vado a mettermi su il caffè...ma non ho i pasticcini....che vi rendete conto fanno sempre più piccoli uffina!!! un abbraccio
RispondiEliminaGrazie d'esservi iscritti. In bocca al lupo!
RispondiEliminaQuando leggo i vostri resoconti.. rimango così :-O, c'è sempre qualcosa di poetico... Grazie per le foto :-). Torino ci son stata 1 volta, vive là mia cognata.. e mi è sembrata molto bella!
RispondiEliminaP.S.: ma quanto scrivete!
RispondiEliminache belle leggervi,e sicuramente avete passato una bellissiam esperienza:-)baci imma
RispondiEliminasono incantata dal vostro racconto!sapete che Torino e Roma sono le mie preferite città italiane? e pensare che a Torino di sfuggita ci sono venuta x vedere la Sindone.Ma credo che cercherò di tornarci presto e...
RispondiEliminax il PREMIO CRICETO GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE
Ciao girandoloni, troppo belli i vostri resoconti di viaggio a 4 mani (ma con una mente ed un cuore soli). Spero di non dover attendere tanto per leggere il post su Roma :-D
RispondiEliminaP.s.: Luca... ma lo specchio ti ha risposto ?
In effetti devo dire che dal vivo Luca è meglio che in foto (di Sabrina inutile dire... ^_^)
As promised!!! Post Torinese lanciato!!!Molto molto bello e dettagliato, poi mi ci avete pure aggiunto le capesante, ma perchè non letrovo eh???? Ragazzi che bello leggervi ma era meglio guardarvi!!!!Bacioni cari
RispondiEliminauau'ragazzi!!!siete sempre insuperabili!!!
RispondiEliminaun bacione grosso grosso ;)
Grazie ragazzi, grazie mille e sempre di condividere con noi i vostri momenti di vita ... mi è sembrato di stare un pò più vicina a voi!
RispondiEliminae questo delizioso piatto?
un abbraccio
dida
ma grazieeee!!! non sapete che gioia mi date!! aggiorno subito il post!!! grazie grazie!
RispondiEliminaChe bella serata divertente!L'antipasto é davvero sfizioso. Un abbraccio ragazzi!
RispondiEliminama che belli questi incontri!!!!e che belli voi!!
RispondiEliminaMa quanto vi amate voi 2?
RispondiEliminaTraspare da tutto quello che scrivete ... Siete fantastici ... proprio come la ricetta con le cappesante ed arance ... voglio proprio provarla ... nn vado matta per il pesce, ma mi avete messo un'acquolina in bocca!
Un bacio ragazzi
Giugiù
Complimenti per il piatto...cercherò primo o poi di riprodurlo, anche se non arriveò mai alla vostra bravura e grazie per il gentile pensiero.
RispondiEliminaBella anche la vostra "narrazione"..
Torino, tra l'altro, mi piace tantissimo e ho la fortuna di andarci almeno una volta l'anno perchè il settore Formazione della mia azienda è lì...
Un abbraccio ( e fatemi sapere come è andata a finire con l'assicurazione...)
quando vi leggo vengo sempre travolta , mi sembra di viaggiare attraverso le vostre mille avventure e sopratutto sempre uniti dal vostro amore . siete spendidi!! e la ricetta me la copio !! un abbraccio forte
RispondiEliminama siete dei poeti! ma non è che vi verrà la voglia di fare un libro?
RispondiEliminaquando vengo qui divoro con gli occhi quello che scrivete, mi lasciate sempre delle sensazioni bellissime e profonde... un abbraccio forte!
Sabrina, sei davvero bellissima.
RispondiEliminala vostra gita a Torino deve essere stata davvero bella e piena di emozioni, tante belle cose da ricodare per sempre. ragazzi mi dispiace davvero molto per la vostra macchina, queste cose davvero ti lasciano una gran rabbia e un senso di impotenza, brutto. Forza su...;-) ciao sally
RispondiEliminaChe piacere leggere questo vostro post!
RispondiEliminaPosso invitarvi ufficialmente a partecipare all'enogastronomico blog-concorso made in nella bottepiccola??
un abbraccio
Che bel racconto! mi incantate ogni volta con le vostre parole! ;-)
RispondiEliminaComplimenti per lo stuzzichino che trovo veramente interessante!
a presto Pippi
Ma che bello, mi sembrava di essere li con voi, sapete far rivivere alla grande i vostri racconti! Un bacione, e il piatto mi piace molto! :P
RispondiEliminacIAO sABRI, CIAO Luca, siete dei miti, mi è spiaciuto molto per la macchina ma sono cose risolvibili! Sono al lavoro con la CRAZY CREW chirurgica e ci siamo letti di questa avventura a Torino. Finalmente sei tornata al lavoro, avrò chiesto mille volte dove eri e quando saresti tornata, ma c'è un muro di privacy che ti protegge cara Sabry! Domani ci sei n'est-pas? Ho voluto farvi un regalo sapendo che apprezzate il buon bere, ma c'è la possibilità che mi invitiate a cena a casa vostra quando cucinate qualche bocconcino come queste capesante? Ci conto! Luca, un grosso saluto e a te Sabri un abbraccio, ciao tesoro! Ah altra cosa, ho trovato i sali che vi siete persi a To, Sabri finalmente li ho trovati.
RispondiEliminaTorno al lavoro, baci
Maxi&The Crazy Crew
capesante all'arancia? questi si che sono "sapori divini"! :P
RispondiEliminamai stata a Torino, come anche in tanti altri luoghi di cui di volta in volta parlate, ma i vostri racconti insieme alle bellissime foto che postate ogni volta, mi fanno venire una gran voglia di fare le valigie! un bacione ;)
p.s. sabry, anch'io vado pazza per le scarpe! ogni tanto la mia mezza mela mi dice che se non sto attenta rischio di finire come Carry di Sex&the City, che spende tutto il suo stipendio in calzature fantastiche, così però non le rimangono soldi per pagare il mutuo del suo appartamento!!! eh eh!
sabrina e luca siete proprio belli innamorati pieni di vita! il resto non dico che sia noia come il barbogio califano, ma è cmq in secondo piano!
RispondiEliminasaluti cari!
Mi piace leggere i vostri racconti e scoprirli speculari, simbolo della vostra sintonia di coppia.
RispondiEliminaL'antipasto, in compenso parla da solo.
Ciao
Ragazzi, siete fantastici...come sempre!
RispondiEliminaUn abbraccio,
Stefano
è vero i luca sono i mejo!!! ma anche la sabrina si difende bene!!! grazie per essermi stati vicino!!! vi adoro siete mitici per me!!! oltre che bellissimi, bravissimi, buonissimi e tutto come dice la mia piccolina a me !!! he he he vi abbraccio grazie per essermi stati vicini!!!
RispondiEliminaResto sempre affascinata dai vostri racconti, non so come mai ma per un pò non sono riuscita ad entrare nel vostro blog e in quello di Valeria ma sarà stato un mio problema visti i commenti!
RispondiEliminaIn ogni caso mi siete mancati e vi abbraccio forte!
Complimenti per questa seducente ricettina
Carissimi... grazie per òe belle parole...le Vostre emozioni, come sapete, sono state pienamente condivise e ricambiate da noi...
RispondiElimina:-)
Siamo MOLTO molto contenti che abbiate cambiato idea sul vino!! :-)) ...beh, era proprio il nostro intento!! eheheh
la prossima volta, speriamo di poter stappare insieme una bujona bottiglia!
Un abbraccio GRANDE!
NB avete fatto benissimo a prendere le foto della serata da me!!! nessunissimo problema, ci mancherebbe!!!
:-))))
Grazia e Raf
NB... Sono CONTENTISSIMA Vi sia piaciuto il mio romanzo..!! ;-))))