Oggi, si festeggia…..che cosa? Che non c’è nulla da festeggiare, ma solo la voglia di uscire e andare a mangiare fuori.
Da che parte si va? Di là, direzione est, verso Medicina.
Poche nuvole in un cielo assolato e pioggia che scende lieve.
Un giro per la campagna all’ora del tramonto, immersi nel verde e nel rosa che vela i tetti delle ville di almeno due secoli fa, circondate da piccoli boschi e giardini nascosti da alte siepi. Lungo gli argini dei canali e dei corsi d’acqua della pianura. Tra piccoli borghi dove la vita scorre probabilmente ancora lenta come una volta.
Arriviamo a Medicina e smette di piovere.
Albergo Ristorante Tre Scalini, lo conosciamo già, ma è ancora presto per cenare. Una passeggiata nella parte vecchia del paese. L’odore della pioggia è qualcosa di decadentemente seducente, è bello appropriarsi di questi profumi che riempiono l’aria e si posano sul selciato bagnato.
Arriviamo ai Tre Scalini, chissà perché è quasi sempre vuoto, una coppia di francesi ed un individuo solitario, sono gli unici clienti presenti nel locale, oltre a noi. L’arredamento del locale è rustico, con tavoli di legno e sedie che sembrano uscite dalla favola di Biancaneve, grandi credenze e lampadari come non se ne vedono più. Bottiglie di vino fanno mostra di sé sugli scaffali.
Ci fanno accomodare dopo aver assistito ad una semplice ma particolare preparazione del tavolo. Un lembo di tovaglia piegato ad elle per i nostri due coperti. Due sottopiatti e due bicchieri per l’acqua. L’ oste passa per la piccola sala con un cesto di panini appena usciti dal forno, ci riempie un cestino e ce lo posa sul tavolo. Come si fa a resistere al pane caldo?
Ogni volta che si apre un menù, per noi, è un po’ come aprire la mappa del tesoro. L’indecisione dura poco perché inconsciamente l’occhio trova subito la portata giusta. Conosce le nostre voglie ed i nostri gusti. Nonostante tutto, Luca si lascia spesso attrarre dal fuori menù e sceglie Maltagliati con menta fossilizzata, verza, pinoli e scaglie di grana. Sabrina rimane fedele alla scelta che il suo occhio ha fatto. Raviolette in crema di fave con scaglie di pecorino. Sono due piatti di alta cucina anche per quanto riguarda la presentazione. Sono entrambi delicati ed al tempo stesso armoniosi nel rilasciare profumi e sapori. La bocca sa di buono, insomma…..! Ci facciamo coccolare da un aromatico Gewurtz Traminer fresco e di perfetto accompagnamento. Siamo già sazi ma non sappiamo resistere alla proposta di un tagliere di formaggi misti con miele e composte, pere, noci e susine. Un caffé prima di alzarci e renderci conto che abbiamo pagato quanto una pizza ed una birra. Di locali così se ne trovano veramente pochi, tenendo conto che anche delle semplici pere, vengono vendute a 3,50 euro al chilo, cosa che abbiamo verificato oggi stesso.
Siamo appena arrivati a casa e abbiamo sentito il bisogno di scrivere subito di questa nuova esperienza.
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