Labbra rubino che sorridono, che dicono a Luca che hanno voglia di scavalcare Stintino subito dopo il primo caffè della giornata, perché non vogliono perdere tempo, che il tempo si mangia la giornata in un solo boccone, se non stiamo attenti.
Adoro i tragitti in macchina per chissà dove, sul dorso dei primi raggi di sole, quando la meta la si decide strada facendo, la si decide Luca ed io, quando è solo l'andare ciò che conta. Ma oggi sappiamo benissimo dove siamo diretti, andremo alla Pelosa e Luca ha pensato che è meglio andarci in autobus, che così non avremo poi il problema di cercare il parcheggio e di fare saltare il tappo alla pazienza.
Alcuni luoghi comuni non si smentiscono mai però, gli autobus sono sempre in ritardo, eppure nulla può intaccare il mio sorriso oggi. Consumiamo l'attesa sotto ad un fascio di sole e ci prepariamo mentalmente all'incanto che ci si parerà davanti, di qui a pochi chilometri.
"Ti rubo il sorriso, così posso riguardarmelo tutte le volte che voglio!" mi dice Luca mentre punta la macchina fotografica, mentre mi costruisce un recinto rettangolare intorno, mentre l'attimo sta per diventare già un ricordo.
Dopo avere sfiorato e attraversato con gli occhi e con le mani una Sardegna fatta di paesaggi di aspri colli, di rocce e cespugli, di verde declinato in tutte le sue tonalità, orlati all'orizzonte dal profilo scuro delle montagne, oggi lo scenario che ci si para davanti è di nuovo diverso da quelli visti finora.
In questa luce arcobaleno, che pulsa, che cresce, la Pelosa si mostra all'improvviso, facciamo nostro un primo scorcio d'assoluta bellezza, una tela impregnata d'azzurro, mentre il traffico a quest'ora sembra impazzito, la strada intasata da una coda interminabile.
"Lo vedi che abbiamo fatto bene a non prendere la macchina" insiste a dire Luca.
Già, lo vedo dal brulicare di visi, di gambe, di costumi da bagno, dalla macchia multicolore di ombrelloni e di teli da bagno che pare si siano inghiottiti la spiaggia. E tutto scintilla, tutto scorre insieme alla folla che si accalca in ogni angolo e mi chiedo se riusciremo mai a trovare un lembo di sabbia tutto per noi e dico a Luca che voglio rimanere qui fino a che se ne saranno andati quasi tutti, così che potremo fare della Pelosa la nostra riserva privata. Voglio rimanere fino a quando i raggi del sole si smorzeranno nei toni dell'albicocca, che sarà tutto sdolcinatamente romantico.
Ci soffermiamo sul ciglio del marciapiede per un lungo attimo a fissare quello che gli occhi ci regalano, quello slargo di mare di un turchese così intenso da mozzare il fiato, da imporporare gli occhi. Amo questo azzurro per il modo in cui veste l'orizzonte, per come gioca con le trasparenze, per gli strappi d'emozione, per questa languida dolcezza.
Impalpabile come talco la sabbia, setosa, che in un lampo tutto si annulla e i sensi tutti insieme, si fanno tatto e vorrei rotolarmi oppure vestirmi di sabbia, vorrei essere sabbia. E vorrei essere mare e poi cielo e poi ancora mare. Anarchico il mare. Che flirta con la luna. Il mare non finisce mai, dondola, si allontana e ritorna. Il mare non abbandona, non dimentica, non annacqua. Sono fatta di mare. E Luca di roccia. Luca è spalle e cuore.
Stendiamo i nostri teli che profumano di caldo e di sole, ritagliandoci un matrimoniale lembo di spiaggia. I nostri vicini giocano a carte, chi legge, chi grida, un adolescente ha su il broncio, un bambino piange disperato perché non se ne vuole andare e si aggrappa all'ombrellone con tutte le sue forze, chi costruisce un castello di sabbia, chi scatta foto, i vucumprà che sventolano sotto agli occhi monili, occhiali, maglioni, cappellini, statuette, cuscini, palloni, racchettoni e un supermercato di altre cose.
Quasi quasi chiudo gli occhi e ascolto solo il mare.
Quasi quasi se qui fosse meno affollato penserei di essere in paradiso.
Quasi quasi prendo Luca per mano, ci andiamo a tuffare e raggiungiamo quell'isolotto laggiù.
Quasi quasi mi innamoro di questa spiaggia e allora me ne porterò a casa poche once e le custodirò in una boccettina.
Vorrei portare con me anche quell'alito di vento che si va via via ingrossando, come le onde del mare che ora appaiono più pronunciate e mi costringe a indossare una maglietta sulla pelle nuda color biscotto. E via via anche i nostri vicini imboccano il sentiero del ritorno così ci ritroviamo a ridisegnare il nostro spazio, all'improvviso ci sentiamo larghi, ci sentiamo liberi, persino di rotolarci sulla sabbia.
E non sarebbe bello dormire qui stanotte? Non mi mancherebbero nemmeno le lenzuola che profumano di fresco, ma mentre lo penso stiamo già chiudendo la zip dello zaino, a fatica, perché i teli continuano a strabordare per quanto Luca continui a pigiarli e mentre risaliamo il tratto di spiaggia penso a quanto sia così poco romantico aspettare l'autobus sulla via del ritorno. E ancora non sappiamo nemmeno che davanti alla fermata si sono accalcate almeno un centinaio di persone con bagaglio al seguito, che come noi si illudono di riuscire a salire a bordo.
" Finiremo schiacciati come sardine!" dico a Luca e intanto cerco di guadagnare le prime file di un ordine sparso e disordinato di turisti in coda. Luca invece rimane indietro e non so come mi convince che è meglio salire per ultimi, che così si sta più comodi.
Comodi è una parola grossa in questo contesto, ma decido di dargli retta e finisce che arriva l'autobus, che la gente comincia lentamente a salire e poi non si capisce più nulla, sembra un assalto quello a cui assistiamo dalla nostra posizione defilata.
Sento già come finirà, ma non dico nulla.
A parlare è invece l'autista, che ad un tratto e vorrei aggiungere inaspettatamente, ma non lo dico, annuncia che purtroppo sono al completo. Almeno una trentina di persone, tra cui noi, sono rimaste a terra. Ci guardiamo negli occhi Luca ed io e poi scoppio a ridere.
"Amore mio, avevi ragione, a stare in fondo alla fila il risultato è che si sta decisamente più comodi rispetto a quei poveretti stipati dentro l'autobus!" gli dico e intanto l'autista ha già ingranato la marcia.
Il lato negativo è che senza ombra di dubbio siamo a piedi e la prima cosa che faccio è ricacciare con tutte le mie forze, la possibile e plausibile idea di aspettare il prossimo mezzo pubblico che a conti fatti, dico a Luca, arriverà tra un'ora almeno e di rivivere, perché me lo sento, la stessa scena, dato che tra un po' la folla di pendolari della spiaggia tornerà ad ingrossare le fila.
"Meglio tornare a Stintino a piedi!" butto lì in un soffio di voce.
"Allora andiamo a piedi!" ribatte deciso Luca e mentre lo dice stiamo già camminando. In fondo sono solo quattro chilometri e mezzo di strada, in fondo sarà avventuroso.
"Non è a te che piace l'avventura?" mi stuzzica Luca ben sapendo che è così, che adoro gli imprevisti e che non ho mai fatto mistero del mio non amore per gli autobus. Si merita una dolcissima linguaccia per risposta, fatta con tutto l'amore che sento.
E mentre siamo in marcia continuo a scattare qualche foto e mi sento incredibilmente bene. Stringo forte la sua mano e mi sento inarrestabile.
"Quando sei stanca dimmelo, che ci fermiamo!" si affretta a dire con un sorriso, Luca, visto il passo svelto che stiamo tenendo.
Stanca? Adesso gliela faccio vedere io se sono stanca e anche se lo fossi, non glielo direi mai.
A volte l'orgoglio si fa femmina, a volte.
Anche solo per quattro chilometri e mezzo.
Amiamo questo piatto e non possiamo fare a meno di prepararcelo di tanto in tanto, lo troviamo uno di quei piatti cosidetti afrodisiaci, pur riconoscendo che il concetto è molto personale.
Prima di tutto scaldiamo una padella con un filo d'olio extravergine d'oliva e gli spicchi d'aglio schiacciati. Andiamo ad aggiungere gli asparagi tagliati a tronchetti e li facciamo saltare in padella insieme ai pomodorini ciliegini tagliati a metà, che uniremo poco dopo. Facciamo rosolare il tutto per una decina di minuti e poi aggiungiamo il vino e giusto un pizzico di sale e di pepe. Per quanto riguarda il sale va ricordato che l'acqua di cottura degli spaghetti è salata, così come lo è la bottarga, quindi noi ci limitiamo ad un pizzichino, quasi un nulla. Una volta evaporato il vino, sbricioliamo un piccolo peperoncino essiccato e poco prima di togliere dal fuoco ultimiamo la preparazione del condimento unendo la bottarga. Mescoliamo bene e una volta scolati al dente gli spaghetti, li facciamo saltare in padella. Impiattiamo e volendo, aggiungiamo un'ultima spolverata di bottarga.
Bring a pot of water to the boil. To one side heat extravirgin olive oil in a frying pan. Crush the garlic gently and cook it over a low heat. Add the asparagus cubes and cook for a few minutes, then add the tomatoes and sautè until golden brown. Add the wine and when it has evaporated taste and add a pinch of salt and pepper, if necessary. Add the chile and sautè gently. Just a minute before removing from heat complete with bottarga.
Drain the pasta when done, place in the pan and toss to combine.
Serve straight away. Add more bottarga to taste.
Alcuni luoghi comuni non si smentiscono mai però, gli autobus sono sempre in ritardo, eppure nulla può intaccare il mio sorriso oggi. Consumiamo l'attesa sotto ad un fascio di sole e ci prepariamo mentalmente all'incanto che ci si parerà davanti, di qui a pochi chilometri.
"Ti rubo il sorriso, così posso riguardarmelo tutte le volte che voglio!" mi dice Luca mentre punta la macchina fotografica, mentre mi costruisce un recinto rettangolare intorno, mentre l'attimo sta per diventare già un ricordo.
Dopo avere sfiorato e attraversato con gli occhi e con le mani una Sardegna fatta di paesaggi di aspri colli, di rocce e cespugli, di verde declinato in tutte le sue tonalità, orlati all'orizzonte dal profilo scuro delle montagne, oggi lo scenario che ci si para davanti è di nuovo diverso da quelli visti finora.
In questa luce arcobaleno, che pulsa, che cresce, la Pelosa si mostra all'improvviso, facciamo nostro un primo scorcio d'assoluta bellezza, una tela impregnata d'azzurro, mentre il traffico a quest'ora sembra impazzito, la strada intasata da una coda interminabile.
"Lo vedi che abbiamo fatto bene a non prendere la macchina" insiste a dire Luca.
Già, lo vedo dal brulicare di visi, di gambe, di costumi da bagno, dalla macchia multicolore di ombrelloni e di teli da bagno che pare si siano inghiottiti la spiaggia. E tutto scintilla, tutto scorre insieme alla folla che si accalca in ogni angolo e mi chiedo se riusciremo mai a trovare un lembo di sabbia tutto per noi e dico a Luca che voglio rimanere qui fino a che se ne saranno andati quasi tutti, così che potremo fare della Pelosa la nostra riserva privata. Voglio rimanere fino a quando i raggi del sole si smorzeranno nei toni dell'albicocca, che sarà tutto sdolcinatamente romantico.
Ci soffermiamo sul ciglio del marciapiede per un lungo attimo a fissare quello che gli occhi ci regalano, quello slargo di mare di un turchese così intenso da mozzare il fiato, da imporporare gli occhi. Amo questo azzurro per il modo in cui veste l'orizzonte, per come gioca con le trasparenze, per gli strappi d'emozione, per questa languida dolcezza.
Impalpabile come talco la sabbia, setosa, che in un lampo tutto si annulla e i sensi tutti insieme, si fanno tatto e vorrei rotolarmi oppure vestirmi di sabbia, vorrei essere sabbia. E vorrei essere mare e poi cielo e poi ancora mare. Anarchico il mare. Che flirta con la luna. Il mare non finisce mai, dondola, si allontana e ritorna. Il mare non abbandona, non dimentica, non annacqua. Sono fatta di mare. E Luca di roccia. Luca è spalle e cuore.
Stendiamo i nostri teli che profumano di caldo e di sole, ritagliandoci un matrimoniale lembo di spiaggia. I nostri vicini giocano a carte, chi legge, chi grida, un adolescente ha su il broncio, un bambino piange disperato perché non se ne vuole andare e si aggrappa all'ombrellone con tutte le sue forze, chi costruisce un castello di sabbia, chi scatta foto, i vucumprà che sventolano sotto agli occhi monili, occhiali, maglioni, cappellini, statuette, cuscini, palloni, racchettoni e un supermercato di altre cose.
Quasi quasi chiudo gli occhi e ascolto solo il mare.
Quasi quasi se qui fosse meno affollato penserei di essere in paradiso.
Quasi quasi prendo Luca per mano, ci andiamo a tuffare e raggiungiamo quell'isolotto laggiù.
Quasi quasi mi innamoro di questa spiaggia e allora me ne porterò a casa poche once e le custodirò in una boccettina.
Vorrei portare con me anche quell'alito di vento che si va via via ingrossando, come le onde del mare che ora appaiono più pronunciate e mi costringe a indossare una maglietta sulla pelle nuda color biscotto. E via via anche i nostri vicini imboccano il sentiero del ritorno così ci ritroviamo a ridisegnare il nostro spazio, all'improvviso ci sentiamo larghi, ci sentiamo liberi, persino di rotolarci sulla sabbia.
E non sarebbe bello dormire qui stanotte? Non mi mancherebbero nemmeno le lenzuola che profumano di fresco, ma mentre lo penso stiamo già chiudendo la zip dello zaino, a fatica, perché i teli continuano a strabordare per quanto Luca continui a pigiarli e mentre risaliamo il tratto di spiaggia penso a quanto sia così poco romantico aspettare l'autobus sulla via del ritorno. E ancora non sappiamo nemmeno che davanti alla fermata si sono accalcate almeno un centinaio di persone con bagaglio al seguito, che come noi si illudono di riuscire a salire a bordo.
" Finiremo schiacciati come sardine!" dico a Luca e intanto cerco di guadagnare le prime file di un ordine sparso e disordinato di turisti in coda. Luca invece rimane indietro e non so come mi convince che è meglio salire per ultimi, che così si sta più comodi.
Comodi è una parola grossa in questo contesto, ma decido di dargli retta e finisce che arriva l'autobus, che la gente comincia lentamente a salire e poi non si capisce più nulla, sembra un assalto quello a cui assistiamo dalla nostra posizione defilata.
Sento già come finirà, ma non dico nulla.
A parlare è invece l'autista, che ad un tratto e vorrei aggiungere inaspettatamente, ma non lo dico, annuncia che purtroppo sono al completo. Almeno una trentina di persone, tra cui noi, sono rimaste a terra. Ci guardiamo negli occhi Luca ed io e poi scoppio a ridere.
"Amore mio, avevi ragione, a stare in fondo alla fila il risultato è che si sta decisamente più comodi rispetto a quei poveretti stipati dentro l'autobus!" gli dico e intanto l'autista ha già ingranato la marcia.
Il lato negativo è che senza ombra di dubbio siamo a piedi e la prima cosa che faccio è ricacciare con tutte le mie forze, la possibile e plausibile idea di aspettare il prossimo mezzo pubblico che a conti fatti, dico a Luca, arriverà tra un'ora almeno e di rivivere, perché me lo sento, la stessa scena, dato che tra un po' la folla di pendolari della spiaggia tornerà ad ingrossare le fila.
"Meglio tornare a Stintino a piedi!" butto lì in un soffio di voce.
"Allora andiamo a piedi!" ribatte deciso Luca e mentre lo dice stiamo già camminando. In fondo sono solo quattro chilometri e mezzo di strada, in fondo sarà avventuroso.
"Non è a te che piace l'avventura?" mi stuzzica Luca ben sapendo che è così, che adoro gli imprevisti e che non ho mai fatto mistero del mio non amore per gli autobus. Si merita una dolcissima linguaccia per risposta, fatta con tutto l'amore che sento.
E mentre siamo in marcia continuo a scattare qualche foto e mi sento incredibilmente bene. Stringo forte la sua mano e mi sento inarrestabile.
"Quando sei stanca dimmelo, che ci fermiamo!" si affretta a dire con un sorriso, Luca, visto il passo svelto che stiamo tenendo.
Stanca? Adesso gliela faccio vedere io se sono stanca e anche se lo fossi, non glielo direi mai.
A volte l'orgoglio si fa femmina, a volte.
Anche solo per quattro chilometri e mezzo.
SPAGHETTI CON POMODORINI, ASPARAGI E BOTTARGA
Ingredienti:
7 asparagi
15 pomodorini ciliegini
2 spicchi di aglio schiacciati
5 foglie di basilico
sale e pepe
12 gr di bottarga di tonno
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
peperoncino
Ingredienti:
7 asparagi
15 pomodorini ciliegini
2 spicchi di aglio schiacciati
5 foglie di basilico
sale e pepe
12 gr di bottarga di tonno
1/2 bicchiere di vino bianco
olio extravergine d'oliva
peperoncino
Amiamo questo piatto e non possiamo fare a meno di prepararcelo di tanto in tanto, lo troviamo uno di quei piatti cosidetti afrodisiaci, pur riconoscendo che il concetto è molto personale.
Prima di tutto scaldiamo una padella con un filo d'olio extravergine d'oliva e gli spicchi d'aglio schiacciati. Andiamo ad aggiungere gli asparagi tagliati a tronchetti e li facciamo saltare in padella insieme ai pomodorini ciliegini tagliati a metà, che uniremo poco dopo. Facciamo rosolare il tutto per una decina di minuti e poi aggiungiamo il vino e giusto un pizzico di sale e di pepe. Per quanto riguarda il sale va ricordato che l'acqua di cottura degli spaghetti è salata, così come lo è la bottarga, quindi noi ci limitiamo ad un pizzichino, quasi un nulla. Una volta evaporato il vino, sbricioliamo un piccolo peperoncino essiccato e poco prima di togliere dal fuoco ultimiamo la preparazione del condimento unendo la bottarga. Mescoliamo bene e una volta scolati al dente gli spaghetti, li facciamo saltare in padella. Impiattiamo e volendo, aggiungiamo un'ultima spolverata di bottarga.
SPAGHETTI WITH BOTTARGA, ASPARAGUS AND CHERRY-TOMATOES
Ingredients:
7 asparagus (cut into cubes)
15 cherry-tomatoes (cut in half)
2 garlic cloves
5 basil leaves
salt and pepper
12 g grated bottarga
half a glass white wine
extravirgin olive oil
1 finely chopped small chile
Ingredients:
7 asparagus (cut into cubes)
15 cherry-tomatoes (cut in half)
2 garlic cloves
5 basil leaves
salt and pepper
12 g grated bottarga
half a glass white wine
extravirgin olive oil
1 finely chopped small chile
Bring a pot of water to the boil. To one side heat extravirgin olive oil in a frying pan. Crush the garlic gently and cook it over a low heat. Add the asparagus cubes and cook for a few minutes, then add the tomatoes and sautè until golden brown. Add the wine and when it has evaporated taste and add a pinch of salt and pepper, if necessary. Add the chile and sautè gently. Just a minute before removing from heat complete with bottarga.
Drain the pasta when done, place in the pan and toss to combine.
Serve straight away. Add more bottarga to taste.
Ciao ragazzi!
RispondiEliminaChe bella la vostra Sardegna!
Ogni volta mi fate sognare e sospirare!!!Spero di non alzare il vento!!^__^
Vi mando un bacio.
Nunzia
Dire che è un incanto è poco! Che posti ragazzi e che foto, bravissimi anche con la pasta, con voi non si finisce mai di stupirsi.
RispondiEliminaBaci Alessandra
l'ultima parte del post mi ha fatto venir fame.... :-)
RispondiEliminacomplimenti come al solito per tutto.... foto, testo e ricette
Siete 1a bomba di meraviglia e di amore voi 2...:D...davvero belli mi sembra di vedervi camminare x tutti questi km...beati voi che fate tutti questi giri bellissimi e che ci raccontate il tutto e mai senza farci sapere quanto vi amate.E meraviglioso vivere in simbiosi.Complimenti davvero cm sempre sogno ad occhi aperti mentre vi leggo e mi immagino li e afre il tutto cm voi....peccato che nn ho nessuno quindi da sola ma cn il rumore del mare che possa darmi tanta fantasia...:D...bello anche il vostro primo piatto goloso e dolce cm voi.Vi mando 1 forte abbraccione e vi auguro buona serata...smack
RispondiEliminaGorgeous pictures as always! Sabrina is a doll! Hugs
RispondiEliminaI vostri post sono sempre interessanti e pieni di amore.
RispondiEliminaComplimenti per la ricetta...una vera prelibatezza.
bacioni
Che mare, che sabbia, che dolci ragazzi!
RispondiEliminacome si fa a non innamorarsi di questa splendida, meravigliosa terra?
RispondiEliminaCome si fa a non viaggiare con voi e tornare a piedi con voi e ascoltarvi mentre parlate e scherzate tra di voi, lungo la strada?
e poi vogliamo anche per una volta sederci tutti insieme a godere di questo piatto invitante?
A dire la verità (bocca di donna parla...) io ritengo che sia più afrodisiaca la prima foto.
Luca non ti ingelosire.
Un abbraccio a voi due, splendidi amore in viaggio.
anna
Zula, anche noi risognamo davanti alle foto di questa vacanza, peccato che quei giorni sembrino già così lontani, ma le sensazioni rimangono fortemente addosso, così come l'abbronzatura che resiste alle intemperie!
RispondiEliminaAlessandra, ci sono luoghi che ci sono rimasti appiccicati addosso e la Pelosa è uno di questi, un posto da sogno, davvero!
Bussola, gli spaghetti sono una delle nostre debolezze così come la bottarga e ovviamente in Sardegna ne abbiamo fatto scorta!
Alina, sei di una dolcezza unica, non ti abbattere, anche io a volte mi lascio andare a momenti tristi, ma mi aggrappo a ciò che amo e mi risollevo!
Phivos, mi hai fatto sorridere!
Alice, l'amore a volte trabocca e si riversa anche tra le righe!
Stella, mai visto prima un mare così azzurro e così cristallino!
Anna, hai fatto sorridere sia me che Luca e meno male che è stata bocca di donna a parlare! Hai ragione, non si può non amare la Sardegna, ci ha regalato dei paesaggi che ci sono entrati dentro, che è impossibile dimenticare!
Buonanotte da Sabrina&Luca
Ciao ragazzi, sono stata in Sardegna proprio questa estate, per la ventesima volta.. che terra magica!! E' sempre un piacere leggere i vostri posti, così ricchi di emozioni e di vita.
RispondiEliminaVi seguo spesso!!
voglio fuggire dalla mia aula e scappare da voi!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminaDai vostri racconti si percepisce come questa terra all'apparenza ruvida e aspra, segnata dal tempo e dalla storia, nasconda uno scrigno di paesaggi, cultura, identità capace di emozionare, sciogliere. Mi piacerebbe visitarla, così, senza meta e, per mia natura, di sicuro rifuggirei le locations blasonate e costose, per cercare dei piccoli porti franchi in cui realmente si può vivere la natura e la gente.
RispondiEliminaE la bottarga non poteva proprio mancare!
Buoni, buoni, buoni! Devo assolutamente procurami la bottarga :)
RispondiEliminaio invece non li odio gli autobus ma in un simile contesto si :-) al mare devo andare in automobile....devo essere libera di decidere se andare via o restare ancora...avere insomma la libertà dell'indipendenza senza contare il casino che si è costyretti a subire su di un autobus...la vostra decisione è stata perfetta:-) a piedi:-) un bacione e....che goduria quegli spaghetti:-)
RispondiEliminaAnnamaria
Proporrò a Pagno di trasferirci sull'isolotto...lui io e l'azzurro...
RispondiEliminaTornare a piedi vi ha permesso di continuare la favola, che al contrario si sarebbe dissolta se foste saliti su quel bus.
Non ho ancora provato ad accostare la bottarga ad altri ingredienti, solitamente la grattugio sulla pasta ed aggiungo aglio ed olio...la vostra ricetta mi sembra davvero succulenta!
Baci
Una mia collega innamorta della Sardegna da anni(e che l'ha vista davvero tutta), mi aprla spesso dela Pelosa...dalle vostre foto finalmente ho visto anch'io cosa si nasconde dietroa quel nome!UN PARADISO!!!!
RispondiEliminaSono anch'io come te Sabri spesso...e son concinta che noi donne siamo davvero più fortie tenaci dei nostri signori maschietti..La pasta?Beh, da un'aante della bottarga che volete che vi dica..DIVINA!bacioni grandi
Mamma mia che bella Stintino!!!! ogni volta che ci son stata 83 volte) m'ha semrpe trasmesso le stesse eimozioni... ma sbaglio o il mare era un tantino agitato??? comunque avete fatto bene a farvela a piedi al ritorno.. 1 ora fermi ad attendere il prox autobus proprio no!!!!!!! Così avete fatto altre foto strada facendo!!! I vostri spaghetti???? guarda manco a dirvelo.. già che ci sta la bottarga li adoro!!però è un'ottima diea con pomodorini ed asparagi.. dovrò proporla a Ric!!!! Un abbraccio smackk e buona giornata .-D
RispondiEliminaCerto che la Sardegna è una terra tutta da scoprire.Vi auguro una serena giornata a presto
RispondiEliminarighe di pura poesia , di pura giovinezza dell'animo e di puro amore.Si , la complicità è uno dei lati chepreferisco dell'amore , quella per cui qualunque cosa succede chi è con te sorriderà e farà una linguaccia!!vi abbraccio forte forte!
RispondiEliminaCiao ragazzi
RispondiEliminache bello passare dal vostro blog e sentire ancora profumo, sapore e voglie di estate, mare, vacanze...
un baciottolo
Finalmente qualcuno che ama le spiagge non attrezzate, come me!!!
RispondiEliminaChe spettacolo incantevole, la sabbia, il mare, il cielo...
Io soffro perfino il mal d'autobus, per cui quattro km e mezzo me li sarei percorsa tranquillamente anche all'andata, e non dico così per dire...
Sono abituata a camminate lunghissime ed estenuanti, specie se si tratta di schivare l'auto o i mezzi pubblici.
In questo contesto poi, mi sarebbero sembrati anche fin troppo pochi!!!
Alla faccia dell'orgoglio femminile!!!
La casa dove alloggiavate sembra stupenda, anche se si intravvede poco...
E che gambe abbronzatissime Sabri, le mie nemmeno dopo un mese al mare prenderebbero tutto quel colore!!!
Sogno il paradiso su cui avete mosso i vostri piedi, e respiro quel vento che e' il mio elemento naturale preferito...
Soffia anche qui da me oggi, e mi sta sospingendo verso casa mia...
Vi abbraccio tantissimo, e grazie per tutte le volte che mi siete venuti a trovare " in ospedale"...
Quasi quasi mi commuovo...
Vado, che e' meglio!!!
Dona
I vostri posts sono sempre fantastici, non smetterei mai di leggervi!!! la Sardegna è meravigliosa, e la pasta è divina...molto chiccosa!!! un bacione tesorii :-))
RispondiEliminaSono rimasta senza fiato....
RispondiEliminaE io che in vacanza ci devo ancora andare. . . . Beh, mi consolo custandomi questo sfiziosissimo piattino!!!
RispondiEliminaStintino mi manca...volevamo andarci quest'anno, ma nn ce l'abbiam fatta.
RispondiEliminaLa pelosa è meravigliosa!(fa pure rima.......)
E pure i vostri spaghetti....non scherzano!
Un abbraccione
Questa pasta deve essere davvero speciale!
RispondiEliminaGrazie mille del premio, vi ho ringraziati anche nel mio ultimo post!
bacioni MARA
ciao, che belle foto complementi, e poi questo primo è buonissimo
RispondiEliminaciao buona serata
Pina
anche se non vi scrivo da molto...vi leggo sempre...bellissimi e dolcissimi come sempre...un bacione
RispondiEliminaChe incanto....
RispondiEliminaLe foto mi hano emozionata...beh...per me emozionarmi davanti al mare è facile e davanti ad un mare come questo se resta davvero senza parole...in estasi....
Ho fatto un bel viaggio anch'io insieme a voi. Grazie, come sempre comunicate emozioni....
Ottima la pasta...le vostre ricette sono sempre speciali.
Un abbraccio e a presto
Finalmente un amico che ha una chicca di negozio porta anche un'ottima bottarga e quindi ci siamo rifatti del tempo perdutoe così fra qualche giorno anche la vostra ricetta sarà nei nostri piatti!un bacio grande
RispondiEliminaLa pelosa ha sempre il suo fascino! Però, non voglio sempre fare la rompi, ma dopo un viaggio in Sardegna ci vuole la bottarga di muggine ;-)
RispondiEliminaPer il discorso dell'altra volta, la prossima volta che sono in zona osserverò meglio Modena che, a suo tempo, non mi aveva granché colpita.
Ciaoooooo!!!!
Mozzafiato quella spiaggia, vero ? :-D
RispondiEliminaLa prima volta che ci sono stato era il 4 aprile 1990: eravamo io, tre compagni commilitoni ed una decina di persone (quasi tutte donne) e La Pelosa e la Pelosetta erano tutte per noi !!!!! Una meraviglia. Ci sono tornato due anni fa perchè ci tenevo troppo farla conoscere a Claudia e, malgrado il carnaio di inizio luglio, è rimasta estasiata (abbiamo perfino visto delle sogliole che giocavano a nascondersi nella sabbia, e Claudia ancora lo racconta a tutti). Soltanto per questo varrebbe la pena andare in Sardegna :-D
Ragazzi passate da me, c'è una sorpresa per voi.....
RispondiEliminaeh eh eh
Anna
:-( non passate più a trovarmi??:-)
RispondiEliminaE' vero che non ho più scritto commenti ma vi seguo sempre..
Ho lavorato tutta l'estate in Umbria e non avevo davvero tempo di scrivere purtroppo...
Ma sono tornato..con molte più idee di prima..
e sempre felice di leggervi..
Un abbraccio grande..
Matteo
Grazie mille per il bentornata a casa!!!
RispondiEliminaLa sensazione di smarrimento non mi e' ancora passata, ma non tornero' subito al lavoro, la mia dottoressa mi ha prescritto un mese di malattia...
Un tempo sarei inorridita all'idea di abbandonare il lavoro così a lungo, ora invece mi rendo conto che non ce la farei...
Non riesco a concludere niente, nemmeno qui a casa, senza che mi venga il fiatone...
E' assurdo, ma continuo a toccarmi il naso per controllare che il cerotto del sondino sia ben fissato...
Se penso a tutte le volte che ho sentito l'impulso di strapparmelo via...
E ora che non c'è piu', mi manca.
Vi lascio, tra poco devo andare dalla dietista...speriamo bene!
Un abbraccio!
Dona
Una bellissima storia di amore la vostra, trapela dalle vostre parole e dalle vostre foto. La ricetta è veramente gustosa, un abbinamento molto particolre asparagi e bottarga. Ciao un bacio piccioncini
RispondiEliminabeh gli autobus stanno un po' (tanto) antipatici pure a me!
RispondiEliminae poi avete notato che spettacolo di natura e che bello trovarsi in prima fila??? :D
le foto sono sempre bellissime, come i vostri racconti.
complimenti per gli spaghetti, deliziosi davvero.
un abbraccio.
Buona serata, ragazzi! Guardare le vostre splendide foto col febbrone a 39 mi fa stare un po' meglio.
RispondiEliminaBaci, CookingMama
http://cookingmama.myblog.it
Uno splendido racconto con foto meravigliose che fanno sognare e un piatto superlativo!!! Grazie carissimi! Un abbraccio
RispondiEliminaQui è freddo, il cielo è grigio e le vacanze sono lontane...ma a leggervi sembra quasi di potersi tuffare insieme a voi!Siete il mio sprazzo si estate novembrino!Un bacio ad entrambi e grazie mille per questo sogno ad occhi aperti!!!
RispondiEliminaC'è un'isola di fronte a Isola delle Femmine, proprio come quell'isolotto... e il paesino prende il nome proprio da quell'isolotto.
RispondiEliminaLa pasta con la bottarga l'adoro, ma non ho mai provato questa versione più elaborata... assolutamente da fare!
E finalmente un premio riesco ad assegnarvelo anch'io!!!
RispondiEliminaPassate da me!!!
Dona
...che il tempo si mangia la giornata in un solo boccone, se non stiamo attenti....un circolo di parole di poesia...meraviglioso un abbraccio
RispondiEliminaCiao Ragazzi! Ma queste splendide immagini ve le portate anche nel cuore! come avete fatto a lasciare questo paradiso?!?
RispondiEliminaBuonisismi questi spaghetti: un trio insolito, e allo stesso tempo ricercato come tutti i vostri piatti!
Complimenti!
baci baci
Ragazzi, forse mi ripeterò ma è davvero un piacere leggervi. Non avete mai pensato di fare di questo bel blog un libro?
RispondiEliminaComunque grazie per aver condiviso questa bella giornata al mare :) anche la ricetta è da dieci e lode!
Un abbraccio
Questi spaghettini sono delziosi, mi è venuta una fame! ^__^
RispondiEliminaLeggervi è sempre così piacevole perchè sapete suscitare emozioni con le parole,le foto e anche con le ricette e questo non è molto facile,è un dono riservato a pochi.Complimenti ragazzi e un felicissimo weekend!un grande grande abbraccio
RispondiEliminaLa Sardegna vista con i vostri occhi è ancora più bella ;) e questo piattino semplice semplice come piace a me? Quasi quasi quando tornate a casa mi autoinvito per una cena ^_^
RispondiEliminaBacioni
Sonia
Che bello ritrovarvi, scoprirvi sempre uguali eppure sempre diversi.Immaginarvi sotto il sole e la magia di posti mertavigliosi come questi, deliziati da un primo piatto semplice ma gustosissimo!
RispondiEliminaIo nel frattempo ho cambiato veste ed indirizzo al mio blog (lo trovate sul profilo) e sarei felice se lo aggiornaste nel vostro blogroll!
a presto baci grandi
Laura
E proprio vero, è esattamente così. Alla pelosa siamo stati quest'estate, ho riconosciuto il residence, eravamo li anche noi. Ho visitato molte volte la Sardegna, ogni volta non vedo l'ora di tornarci.
RispondiEliminaGli spaghetti sono deliziosi.
Buona domenica
Ciao Sabrina e Luca bentrovati! Sono passata a farvi un saluto, era da un pò che mancavo sui blogs. Bellissime fotografie e che dire del vostro piatto? Semplicemente divino! ;-) Un abbraccio
RispondiEliminaNONOSTANTE IO ABBIA GIA' PRANZATO QUESTI SPAGHETTINI ME LI FAREI PROPRIO!
RispondiEliminaPER QUANTO RIGUARDA LO STRUDEL ALLA TIROLESE IO USO L'ACETO BALSAMICO INVECCHIATO DI 100 ANNI DELLA NONNA DEL MIO MOROSO, CHE E' DI MODENA, QUESTO PARTICOLARE GLI DA UN SAPORE TUTTO PARTICOLARE, MA COMUNQUE SI VA BENE ANCHE QUELLO BIANCO DELICATO DI MELE O DI VINO...BACI E A ALLA PROSSIMA RICETTA
BACI
Emy de: le torte stregate di emy
Che bellissimi luoghi!!
RispondiEliminaSe vuoi vieni a trovarmi nel mio blog!
buona serata