Non c'è silenzio nei nostri pensieri, voltiamo le pagine giorno per giorno di questa nostra estate. Stendiamo sul filo le foto del nostro scoprire. Abbiamo comprato una cartina della Sardegna e seguiamo con la punta delle dita le tante spiagge ed i molti luoghi che vogliamo vedere.
Una o due ore di auto ci porteranno fino ad un altro blu che si rimescola e si incastona tra le rocce e scuote sabbia, ghiaia, vento e bagnanti ebbri di sole, di quel sole che rende ambra la pelle e accende il sorriso di Sabrina che ogni giorno è sempre più Sabrina.
Superiamo Castelsardo lasciando sopra le nostre teste l'Elefante di roccia scolpito da Borea e Zefiro.
Ci diciamo, “Si va al mare!” e si aspetta di incontrare strade piane come da noi, che veniamo dalla pianura, ma qui è tutto un salire e scendere fino a che non trovi la giusta svolta ed inizi a scendere, fino a che non superi un cancello con tanto di guardianeria e sbarra, per fortuna alzata. Hai la sensazione di violare un segreto, di infrangere un tabù. Ville e villette tutte diverse ma tutte uguali che si confondono con il granito rosa dell'intera costiera. Siamo affascinati dalla sontuosità di questo angolo di paradiso accoccolato tra questi luminosi colori. Seguiamo i cartelli che indicano il mare. Lasciamo la macchina in un parcheggio completamente vuoto tranne che per uno di quegli enormi bus a due piani con targa polacca.
Convinco Sabrina a scegliere le infradito perché ho la sensazione che ci sarà da scalare qualche roccia ed iniziamo la discesa.
La spiaggia non è li ad aspettarci, c'è invece una ripida discesa in mezzo alle rocce che porta in una minuscola caletta con un mare di intenso turchese con le sfumature delle rocce rosa che affiorano dal mare.Ci saranno sì e no dieci metri quadrati di spazio e le cinque o sei persone che ci sono, sembrano già troppe. Seguiamo allora, un canalone, un micro canyon per andare a scoprire cosa si cela al di là di quelle rocce. Sabrina rimane indietro e quando mi volto vedo che ha in mano un pezzo di roccia. Mi guarda e furtiva mi dice” Questo ce lo portiamo con noi, mi serve!”
“Ma...Sabrina....peserà almeno cinque chili, hai intenzione di portartelo in giro dappertutto?”
“Ma se poi ce lo rubano?” fa lei.
“Ma chi pensi si metta a rubare pietre, mettilo giù quel masso che poi lo prendiamo quando torniamo indietro!”
“Ma dove lo metto! E se poi non lo riconosco?” insiste lei.
Il mio “disperato” sforzo di convincere Sabrina a liberarsi di quel bellissimo peso si concretizza quando lo riesco ad appoggiare sopra ad un sasso in un punto che le assicuro sarà ben identificabile al nostro ritorno.
Continuiamo la nostra breve arrampicata con Sabrina che in continuazione si volta per cercare di memorizzare il punto dove abbiamo abbandonato il nostro pezzo di Sardegna, un punto che diventa sempre più piccolo e confuso.
Un altro gradone di granito ed un nuovo panorama sconvolge il nostro sguardo. Creste rosa si ergono sopra il mare turchese che le avvolge e le protegge con leggere carezze. Acque trasparenti, limpide mostrano il fondo spogliandolo dalle inibizioni. Allunghi la mano e ti sembra di toccarlo. Là dove tutto si fonde, dove il blu rimbomba di rosa.Sabrina non la tengo più, si arrampica, si sporge, mi trascina verso l'oltre. Cerca di far suo ogni piccolo granello di roccia, ogni piccola goccia di mare. Dalla tavolozza dei colori non so più quale tono cercare per dipingere quello che vedo, allora decidiamo di andarci a godere il panorama in un bar che abbiamo visto prima di iniziare la nostra esplorazione, ma soprattutto ritrovare quel sasso su cui abbiamo lasciato la pietra di Sabrina.
“Luca dov'è finito! Ecco, ce lo hanno rubato!”
“Ma chi vuoi che se lo sia portato via, chi pensi si possa prendere 5 chili di granito rosa se non noi?”
Una gazzella non si sarebbe mossa con più agilità. “Eccolo, eccolo!” Sabrina cerca di soffocare il suo grido di gioia per non far sapere ai curiosi di aver ritrovato il suo macro gioiello rosa. Lo solleva e me lo porge ed io, con nonchalance, me lo metto sottobraccio nascondendolo in un asciugamano.
Risaliamo fino a raggiungere il bar sul paradiso, un sorso d'acqua fresca ed una scorsa ad una rivista dove troviamo notizie su altre spiagge poco conosciute (almeno da noi) e, fortunatamente, ce ne è una a pochissima distanza da questo paradiso.
Anche Aglientu inizia con un parcheggio, ma soprattutto con un lungo viale alberato da cui si intravede il mare.
Lo percorriamo curiosi, con ancora nella mente quanto descritto nella rivista.
Siamo in un parco naturale, dove il turismo di massa non ha fatto danni. La spiaggia è nascosta dalle dune, rocce e sabbia si mescolano, ci sentiamo come esploratori che scoprono una nuova terra, ci manca solo la bandiera con cui impossessarci di questo angolo selvaggio.Ci siamo solo noi, una sensazione indescrivibile, padroni del mondo. Guardiamo le nostre orme lasciate sulla sabbia scomparire come se il mare volesse cancellare anche la nostra presenza, come se il mare volesse tenere per sè quel luogo incontaminato.
Le rocce si sono lasciate scolpire con pazienza e i nostri occhi ne cercano le forme conosciute, una testa di tartaruga, dico io ma l'artista Sabrina scova altre mille somiglianze, un coniglio con la sua posa dolce, sembra non centrar nulla con tutto il resto. Il vento scultore l'ha invece messa lì, a lui piace, a noi piace.
Passeggiamo, mano nella mano fino a raggiungere un altro angolo d'intimità dove Sabrina trova e raccoglie. Questa volta sono legni levigati dalle onde, impregnati di sole e scolpiti dal tempo.
Ma che ci vuoi fare questa volta? Le chiedo mescolando la voce con il sciabordio delle onde.
“Non lo so! Si può fare...” mi dice ed inizia ad assemblare sulla sabbia forme, idee. Le mancano solo i chiodi e, sorridendo, “se continui a cercare forse li trovi!”, la scherno io. Sabrina raggruppa il tutto e mi fa segno di mettere la braccia come se dovessi cullare un bambino, io eseguo e lei mi appoggia il carico da trasportare verso la macchina.
La sera è ancora lontana ma l'orologio, oltre a dire che l'orario del parcheggio sta per scadere dice che, se vogliamo cucinare i gamberoni che abbiamo comprato durante il viaggio d'andata a Isola Rossa, sarà il caso di avviarci.
La strada verso ovest è ancora lunga ed il sole nel suo tragitto verso la sera ci acceca ad ogni curva, ad ogni risalita. “Il fiume verde! Luca fermati!” Il fiume verde che incontra il mare, erano le parole di quell'articolo che ci avevano più emozionato e incuriosito.
Abbandoniamo ancora una volta l'auto, questa volta in un piccolo spiazzo, dove inizia un viottolo in mezzo ad un bosco di pini marittimi. Non so e forse non lo sapremo mai se il luogo indicato in quell'articolo fosse quello, di sicuro le descrizioni sull'articolo sembrano proprio quelle che noi vediamo.
Il fiume verde c'è, anche se probabilmente per colpa delle poche piogge, non riesce a raggiungere il mare, ma è lo stesso pieno di vita.
Le sagome scure di grossi pesci ed il loro saltare fuori dall'acqua per catturare qualche insetto, in un primo momento spaventano Sabrina, che poi invece si avvicina per osservare meglio la scena, mentre in un secondo momento si allontana lestissima perché si convince tutto ad un tratto che in mezzo a quei cespugli ci possono essere delle insidiosissime rane.
Non ce la faccio più dal ridere, quella sua paura per quei “dolcissimi anfibi”, il mio cercare, inutilmente, di convincerla che anche se ci fossero sarebbero lì per farsi i fatti loro e che allo stesso modo anche noi dovremmo farci i fatti nostri ma, l'unico risultato che ottengo è una forte (dolce) pacca sulla schiena e un complimento che suona come quelle cose enormi che lasciano, come ricordo, le vacche nei pascoli alpini. Me la sono cercata.
Ritorniamo all'auto con Sabrina che si sfoga, che mi dà le spiegazioni del caso.
“Ma Amore, ci sono io che ti difendo. Sono grande e grosso, molto grosso, molto più di loro, vedrai che se mi vedono scappano. Hai presente come fanno i tuoi colleghi maschi quando mi vedono?” Sabrina ride!
Il sole gonfia il petto per rendere i colori ancora più caldi.
Sabrina ride, il mondo ride.
Sono felice!
Una o due ore di auto ci porteranno fino ad un altro blu che si rimescola e si incastona tra le rocce e scuote sabbia, ghiaia, vento e bagnanti ebbri di sole, di quel sole che rende ambra la pelle e accende il sorriso di Sabrina che ogni giorno è sempre più Sabrina.
Superiamo Castelsardo lasciando sopra le nostre teste l'Elefante di roccia scolpito da Borea e Zefiro.
Ci diciamo, “Si va al mare!” e si aspetta di incontrare strade piane come da noi, che veniamo dalla pianura, ma qui è tutto un salire e scendere fino a che non trovi la giusta svolta ed inizi a scendere, fino a che non superi un cancello con tanto di guardianeria e sbarra, per fortuna alzata. Hai la sensazione di violare un segreto, di infrangere un tabù. Ville e villette tutte diverse ma tutte uguali che si confondono con il granito rosa dell'intera costiera. Siamo affascinati dalla sontuosità di questo angolo di paradiso accoccolato tra questi luminosi colori. Seguiamo i cartelli che indicano il mare. Lasciamo la macchina in un parcheggio completamente vuoto tranne che per uno di quegli enormi bus a due piani con targa polacca.
Convinco Sabrina a scegliere le infradito perché ho la sensazione che ci sarà da scalare qualche roccia ed iniziamo la discesa.
La spiaggia non è li ad aspettarci, c'è invece una ripida discesa in mezzo alle rocce che porta in una minuscola caletta con un mare di intenso turchese con le sfumature delle rocce rosa che affiorano dal mare.Ci saranno sì e no dieci metri quadrati di spazio e le cinque o sei persone che ci sono, sembrano già troppe. Seguiamo allora, un canalone, un micro canyon per andare a scoprire cosa si cela al di là di quelle rocce. Sabrina rimane indietro e quando mi volto vedo che ha in mano un pezzo di roccia. Mi guarda e furtiva mi dice” Questo ce lo portiamo con noi, mi serve!”
“Ma...Sabrina....peserà almeno cinque chili, hai intenzione di portartelo in giro dappertutto?”
“Ma se poi ce lo rubano?” fa lei.
“Ma chi pensi si metta a rubare pietre, mettilo giù quel masso che poi lo prendiamo quando torniamo indietro!”
“Ma dove lo metto! E se poi non lo riconosco?” insiste lei.
Il mio “disperato” sforzo di convincere Sabrina a liberarsi di quel bellissimo peso si concretizza quando lo riesco ad appoggiare sopra ad un sasso in un punto che le assicuro sarà ben identificabile al nostro ritorno.
Continuiamo la nostra breve arrampicata con Sabrina che in continuazione si volta per cercare di memorizzare il punto dove abbiamo abbandonato il nostro pezzo di Sardegna, un punto che diventa sempre più piccolo e confuso.
Un altro gradone di granito ed un nuovo panorama sconvolge il nostro sguardo. Creste rosa si ergono sopra il mare turchese che le avvolge e le protegge con leggere carezze. Acque trasparenti, limpide mostrano il fondo spogliandolo dalle inibizioni. Allunghi la mano e ti sembra di toccarlo. Là dove tutto si fonde, dove il blu rimbomba di rosa.Sabrina non la tengo più, si arrampica, si sporge, mi trascina verso l'oltre. Cerca di far suo ogni piccolo granello di roccia, ogni piccola goccia di mare. Dalla tavolozza dei colori non so più quale tono cercare per dipingere quello che vedo, allora decidiamo di andarci a godere il panorama in un bar che abbiamo visto prima di iniziare la nostra esplorazione, ma soprattutto ritrovare quel sasso su cui abbiamo lasciato la pietra di Sabrina.
“Luca dov'è finito! Ecco, ce lo hanno rubato!”
“Ma chi vuoi che se lo sia portato via, chi pensi si possa prendere 5 chili di granito rosa se non noi?”
Una gazzella non si sarebbe mossa con più agilità. “Eccolo, eccolo!” Sabrina cerca di soffocare il suo grido di gioia per non far sapere ai curiosi di aver ritrovato il suo macro gioiello rosa. Lo solleva e me lo porge ed io, con nonchalance, me lo metto sottobraccio nascondendolo in un asciugamano.
Risaliamo fino a raggiungere il bar sul paradiso, un sorso d'acqua fresca ed una scorsa ad una rivista dove troviamo notizie su altre spiagge poco conosciute (almeno da noi) e, fortunatamente, ce ne è una a pochissima distanza da questo paradiso.
Anche Aglientu inizia con un parcheggio, ma soprattutto con un lungo viale alberato da cui si intravede il mare.
Lo percorriamo curiosi, con ancora nella mente quanto descritto nella rivista.
Siamo in un parco naturale, dove il turismo di massa non ha fatto danni. La spiaggia è nascosta dalle dune, rocce e sabbia si mescolano, ci sentiamo come esploratori che scoprono una nuova terra, ci manca solo la bandiera con cui impossessarci di questo angolo selvaggio.Ci siamo solo noi, una sensazione indescrivibile, padroni del mondo. Guardiamo le nostre orme lasciate sulla sabbia scomparire come se il mare volesse cancellare anche la nostra presenza, come se il mare volesse tenere per sè quel luogo incontaminato.
Le rocce si sono lasciate scolpire con pazienza e i nostri occhi ne cercano le forme conosciute, una testa di tartaruga, dico io ma l'artista Sabrina scova altre mille somiglianze, un coniglio con la sua posa dolce, sembra non centrar nulla con tutto il resto. Il vento scultore l'ha invece messa lì, a lui piace, a noi piace.
Passeggiamo, mano nella mano fino a raggiungere un altro angolo d'intimità dove Sabrina trova e raccoglie. Questa volta sono legni levigati dalle onde, impregnati di sole e scolpiti dal tempo.
Ma che ci vuoi fare questa volta? Le chiedo mescolando la voce con il sciabordio delle onde.
“Non lo so! Si può fare...” mi dice ed inizia ad assemblare sulla sabbia forme, idee. Le mancano solo i chiodi e, sorridendo, “se continui a cercare forse li trovi!”, la scherno io. Sabrina raggruppa il tutto e mi fa segno di mettere la braccia come se dovessi cullare un bambino, io eseguo e lei mi appoggia il carico da trasportare verso la macchina.
La sera è ancora lontana ma l'orologio, oltre a dire che l'orario del parcheggio sta per scadere dice che, se vogliamo cucinare i gamberoni che abbiamo comprato durante il viaggio d'andata a Isola Rossa, sarà il caso di avviarci.
La strada verso ovest è ancora lunga ed il sole nel suo tragitto verso la sera ci acceca ad ogni curva, ad ogni risalita. “Il fiume verde! Luca fermati!” Il fiume verde che incontra il mare, erano le parole di quell'articolo che ci avevano più emozionato e incuriosito.
Abbandoniamo ancora una volta l'auto, questa volta in un piccolo spiazzo, dove inizia un viottolo in mezzo ad un bosco di pini marittimi. Non so e forse non lo sapremo mai se il luogo indicato in quell'articolo fosse quello, di sicuro le descrizioni sull'articolo sembrano proprio quelle che noi vediamo.
Il fiume verde c'è, anche se probabilmente per colpa delle poche piogge, non riesce a raggiungere il mare, ma è lo stesso pieno di vita.
Le sagome scure di grossi pesci ed il loro saltare fuori dall'acqua per catturare qualche insetto, in un primo momento spaventano Sabrina, che poi invece si avvicina per osservare meglio la scena, mentre in un secondo momento si allontana lestissima perché si convince tutto ad un tratto che in mezzo a quei cespugli ci possono essere delle insidiosissime rane.
Non ce la faccio più dal ridere, quella sua paura per quei “dolcissimi anfibi”, il mio cercare, inutilmente, di convincerla che anche se ci fossero sarebbero lì per farsi i fatti loro e che allo stesso modo anche noi dovremmo farci i fatti nostri ma, l'unico risultato che ottengo è una forte (dolce) pacca sulla schiena e un complimento che suona come quelle cose enormi che lasciano, come ricordo, le vacche nei pascoli alpini. Me la sono cercata.
Ritorniamo all'auto con Sabrina che si sfoga, che mi dà le spiegazioni del caso.
“Ma Amore, ci sono io che ti difendo. Sono grande e grosso, molto grosso, molto più di loro, vedrai che se mi vedono scappano. Hai presente come fanno i tuoi colleghi maschi quando mi vedono?” Sabrina ride!
Il sole gonfia il petto per rendere i colori ancora più caldi.
Sabrina ride, il mondo ride.
Sono felice!
Questa ricetta è dedicata alla mia amica e collega Daniela S., non solo perchè ci legge sempre e perchè pur non avendo un blog ne segue tantissimi (adora quelli di dolci e soprattutto quello di Imma), non solo perchè ci ha regalato tanti di quei porcini che quando li ho visti sono rimasta senza parole dalla contentezza, ma anche perchè è una persona di quelle meravigliose meravigliose e forse nemmeno sa quanto mi trovi bene a lavorare con lei!
Daniela, con tutti quei porcini abbiamo preparato diversi piatti, ma questo risotto è virtualmente dedicato a te e se vuoi prendere spunto....ti assicuriamo che è buonissimo!
Prima di tutto abbiamo cucinato i funghi a parte. Li abbiamo tagliati a cubetti non troppo grandi, nel frattempo abbiamo messo a scaldare un filo d'olio in una padella capiente insieme allo spicchio d'aglio in camicia. Abbiamo poi unito i funghi e l'aglio finemente tritato. A fiamma media abbiamo lasciato cuocere i funghi per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto. Abbiamo aggiunto il prezzemolo tritato e poi sfumato con il vino bianco, circa mezzo bicchiere scarso. Regolato di sale e di pepe. In una decina di minuti i funghi sono pronti. Poco prima di toglierli dal fuoco andiamo ad aggiungere i cubetti di mela, che lasceremo appassire per 3 o 4 minuti. Togliamo dal fornello e mettiamo il condimento da parte in una ciotolina.
Nella stessa padella in cui abbiamo cucinato i funghi, versiamo un filo generoso di olio extravergine d'oliva e lo scaldiamo a fiamma media, poi uniamo la cipolla tritata fine. Giusto pochi minuti perchè si dori e diventi translucida e andiamo ad aggiungere il riso che facciamo tostare per un paio di minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. A questo punto sfumiamo con un bicchiere di vino bianco. Quando il vino è evaporato quasi del tutto aggiungiamo il condimento di porcini che avevamo tenuto da parte, mescoliamo perchè tutto si amalgami per bene e via via andiamo ad aggiungere il brodo, un mestolo per volta e nel frattempo continuiamo a mescolare, fino a cottura del riso.
A questo punto togliamo il tegame dal fuoco, aggiungiamo due noci di burro, il parmigiano grattugiato e metà tartufo anch'esso grattugiato, copriamo con un coperchio e lasciamo mantecare per pochi minuti.
Non ci resta che impiattare. Il tocco finale è una spolverata di prezzemolo e qualche scaglia di tartufo. Il piatto è semplicemente squisito, ricco di sapori, ma perfettamente bilanciato.
In a large pan heat extravirgin olive oil and a clove of garlic. When it begins to crackle add the mushrooms and saute until they're soft. Add the garlic finely minced and the parsley. Pour in the wine and when it has evaporated season with salt and pepper. Add the apple cubes and saute just for a few minutes. Remove from heat and set aside.
In the same skillet heat extravirgin olive oil and saute the onion, it just needs a few minutes. Add the rice and cook for about 2 or 3 minutes. When the rice has taken on a pale, golden colour pour in wine, stirring constantly until the wine is fully absorbed. Add the mushrooms mixture, then stir in broth. Bring to boil and reduce heat. Continue adding broth 1/2 cup at a time, stirring continuously until the liquid is absorbed and the rice is al dente. It just take about 15 minutes. Remove from heat. Stir in butter, grated Parmigiano and black truffle. Cover and let stand for a couple of minutes.
Serve immediately and complete with black truffle slices and fresh parsley.
Daniela, con tutti quei porcini abbiamo preparato diversi piatti, ma questo risotto è virtualmente dedicato a te e se vuoi prendere spunto....ti assicuriamo che è buonissimo!
RISOTTO CON PORCINI, MELA E TARTUFO
Ingredienti:
Per la preparazione dei funghi:
6 porcini (circa 400 gr)
2 spicchi d'aglio tritati e 1 in camicia
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
vino bianco secco
sale e pepe
1 mela piccola (circa 150 gr) tagliata a piccoli cubetti
Per la preparazione del riso:
1/2 cipolla
280 gr di riso
1 bicchiere di vino bianco secco
1 litro di brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
tartufo (30 gr circa) in parte grattugiato al momento della mantecatura, in parte tagliato a scaglie
due noci di burro per mantecare
parmigiano a piacere
prezzemolo
Ingredienti:
Per la preparazione dei funghi:
6 porcini (circa 400 gr)
2 spicchi d'aglio tritati e 1 in camicia
prezzemolo
olio extravergine d'oliva
vino bianco secco
sale e pepe
1 mela piccola (circa 150 gr) tagliata a piccoli cubetti
Per la preparazione del riso:
1/2 cipolla
280 gr di riso
1 bicchiere di vino bianco secco
1 litro di brodo vegetale
olio extravergine d'oliva
tartufo (30 gr circa) in parte grattugiato al momento della mantecatura, in parte tagliato a scaglie
due noci di burro per mantecare
parmigiano a piacere
prezzemolo
Prima di tutto abbiamo cucinato i funghi a parte. Li abbiamo tagliati a cubetti non troppo grandi, nel frattempo abbiamo messo a scaldare un filo d'olio in una padella capiente insieme allo spicchio d'aglio in camicia. Abbiamo poi unito i funghi e l'aglio finemente tritato. A fiamma media abbiamo lasciato cuocere i funghi per qualche minuto, mescolando di tanto in tanto. Abbiamo aggiunto il prezzemolo tritato e poi sfumato con il vino bianco, circa mezzo bicchiere scarso. Regolato di sale e di pepe. In una decina di minuti i funghi sono pronti. Poco prima di toglierli dal fuoco andiamo ad aggiungere i cubetti di mela, che lasceremo appassire per 3 o 4 minuti. Togliamo dal fornello e mettiamo il condimento da parte in una ciotolina.
Nella stessa padella in cui abbiamo cucinato i funghi, versiamo un filo generoso di olio extravergine d'oliva e lo scaldiamo a fiamma media, poi uniamo la cipolla tritata fine. Giusto pochi minuti perchè si dori e diventi translucida e andiamo ad aggiungere il riso che facciamo tostare per un paio di minuti, mescolando continuamente con un cucchiaio di legno. A questo punto sfumiamo con un bicchiere di vino bianco. Quando il vino è evaporato quasi del tutto aggiungiamo il condimento di porcini che avevamo tenuto da parte, mescoliamo perchè tutto si amalgami per bene e via via andiamo ad aggiungere il brodo, un mestolo per volta e nel frattempo continuiamo a mescolare, fino a cottura del riso.
A questo punto togliamo il tegame dal fuoco, aggiungiamo due noci di burro, il parmigiano grattugiato e metà tartufo anch'esso grattugiato, copriamo con un coperchio e lasciamo mantecare per pochi minuti.
Non ci resta che impiattare. Il tocco finale è una spolverata di prezzemolo e qualche scaglia di tartufo. Il piatto è semplicemente squisito, ricco di sapori, ma perfettamente bilanciato.
BLACK TRUFFLE RISOTTO WITH APPLE AND PORCINI MUSHROOMS
Ingredients for the mushrooms sauce:
6 porcini mushrooms (about 4oo g) cut into cubes
extravirgin olive oil
1 clove garlic
2 cloves garlic finely minced
fresh parsley
salt and pepper to taste
1/2 glass dry white wine
Ingredients for the risotto:
1/2 onion finely minced
280 g rice
1 glass dry white wine
1 litre vegetable broth
fresh parsley
black truffle ( 30 g)
grated Parmigiano Reggiano
extravirgin olive oil
butter
6 porcini mushrooms (about 4oo g) cut into cubes
extravirgin olive oil
1 clove garlic
2 cloves garlic finely minced
fresh parsley
salt and pepper to taste
1/2 glass dry white wine
Ingredients for the risotto:
1/2 onion finely minced
280 g rice
1 glass dry white wine
1 litre vegetable broth
fresh parsley
black truffle ( 30 g)
grated Parmigiano Reggiano
extravirgin olive oil
butter
In a large pan heat extravirgin olive oil and a clove of garlic. When it begins to crackle add the mushrooms and saute until they're soft. Add the garlic finely minced and the parsley. Pour in the wine and when it has evaporated season with salt and pepper. Add the apple cubes and saute just for a few minutes. Remove from heat and set aside.
In the same skillet heat extravirgin olive oil and saute the onion, it just needs a few minutes. Add the rice and cook for about 2 or 3 minutes. When the rice has taken on a pale, golden colour pour in wine, stirring constantly until the wine is fully absorbed. Add the mushrooms mixture, then stir in broth. Bring to boil and reduce heat. Continue adding broth 1/2 cup at a time, stirring continuously until the liquid is absorbed and the rice is al dente. It just take about 15 minutes. Remove from heat. Stir in butter, grated Parmigiano and black truffle. Cover and let stand for a couple of minutes.
Serve immediately and complete with black truffle slices and fresh parsley.
Questo premio ci è stato donato da Donatella e da Luisa. Bisogna scrivere 10 cose che ci piacciono e passarlo a 10 bloggers. Sarò io, Sabrina, a rispondere e non è la prima volta che parlo di ciò che amo, a dire il vero ciò che amo traspare in tutto quello che scrivo, ma ecco il mio breve elenco:
- Le pulsazioni dei sensi, di tutti i sensi e in tutti i sensi.
- I sapori delle cose, della cucina, dei ricordi, dei sogni, di ciò che mi incuriosisce, dei baci, del pane appena sfornato.
- Gli abbracci, quel sentirsi avvolti che è protezione e quell'avvolgere che è quasi un volere fare mio.
- La musica e i brividi che mi trasmette.
- Le scarpe in genere, anche se ho un debole per i sandali. I vestiti, gli accostamenti anche azzardati ed i colori.
- I momenti creativi e quella fiammata che li precede. Rompere i tabù. Osare.
- L'attimo prima di fare l'amore, il mentre e l'attimo dopo.
- I plaid morbidissimi sotto ai quali mi raggomitolo mentre leggo.
- Riempire la valigia perchè vuole dire partire.
- Addormentarmi abbracciata a Luca.
La regola vuole che lo passiamo a 10 bloggers e così lo inviamo a:
- Martyska di Il dolce Crear
- Stefano e Veronica di Due Cuori in Cucina
- Gina di Hobby Dolci Hobby
- Miki di Semplicemente Miki
- Wanesia
- Due Broccole in Cucina
- Klod
- Nana di Home Sweet Home
- Vickyart di Arte in Cucina
- Novelinadelorto
- Una Zebra a Pois
- Le pulsazioni dei sensi, di tutti i sensi e in tutti i sensi.
- I sapori delle cose, della cucina, dei ricordi, dei sogni, di ciò che mi incuriosisce, dei baci, del pane appena sfornato.
- Gli abbracci, quel sentirsi avvolti che è protezione e quell'avvolgere che è quasi un volere fare mio.
- La musica e i brividi che mi trasmette.
- Le scarpe in genere, anche se ho un debole per i sandali. I vestiti, gli accostamenti anche azzardati ed i colori.
- I momenti creativi e quella fiammata che li precede. Rompere i tabù. Osare.
- L'attimo prima di fare l'amore, il mentre e l'attimo dopo.
- I plaid morbidissimi sotto ai quali mi raggomitolo mentre leggo.
- Riempire la valigia perchè vuole dire partire.
- Addormentarmi abbracciata a Luca.
La regola vuole che lo passiamo a 10 bloggers e così lo inviamo a:
- Martyska di Il dolce Crear
- Stefano e Veronica di Due Cuori in Cucina
- Gina di Hobby Dolci Hobby
- Miki di Semplicemente Miki
- Wanesia
- Due Broccole in Cucina
- Klod
- Nana di Home Sweet Home
- Vickyart di Arte in Cucina
- Novelinadelorto
- Una Zebra a Pois
ragazzi che dire?.....foto sublimi...c'è niente da fare! abitiamo davvero in un belpaese!!!!
RispondiEliminaI vostri racconti e le vostre foto sono sempre impeccabili e suggestivi...leggendovi mi immergo e sembra che sia lì con voi anch'io a bere delle bellezze colorate e sfumate di questa nostra meravigliosa terra!!! Condivido appieno Sabrina nello scorgere in quella roccia la sagoma di un coniglio!!!!
Anch'io ho la mania di portarmi a casa un piccolo sasso dei luoghi che visito! Ma che mania curiosa...poi finiscono per essere fermacarte, o libri o porte e ogni volta guardandoli per un attimo sospiro e con gli occhi chiusi riavvolgo velocemente i ricordi dei giorni trascorsi nel luogo di origine del sasso!!!
be' ma no posso certo tralasciare un encomio alla bellissima presentazione di questo succulento risottino...bravi ragazzi...bacibaci
Hai usato la parola giusta:paradiso.
RispondiEliminaGrazie di avermi fatto salire un po' sulle nuvole... anche con il risotto celestiale.
Baci Alessandra
Ma siete ancora in vacanza ? Beati voi !!!
RispondiEliminaIo, a differenza di Sabrina, mi porto a casa rami e ramettini per l'inmensa gioia di mio marito...ahahah.
Il risotto mi intriga molto, anche se con il tartufo non ho un buon rapporto.
C'è una raccolta di Araba Felice sulla mela.....
Un bacio e buon proseguimento ! :-)
Leggere i vostri racconti accompagnati da queste stupende foto, appena tornata a casa stanchissima da lavoro, mi ha fatto rilassare ed ho dimenticato tutti quei pensieri grigi che affollavano la mia mente, mentre tornavo a casa in macchina.Grazie di donarci questi momenti magici!!!il risotto è adorabile,bellissima la presentazione e anche gli ingredienti,sono così in sintonia ...sprigionano con grazia i sapori e i profumi di questa prima parte dell'autunno.Complimenti e un caro abbraccio a tutti e due
RispondiEliminaragazzi siete sempre magnifici nei vostri racconti!
RispondiEliminaQuesto risotto è bellissimo, credo che mi piacerebbe moltissimo con i suoi sapori ben definiti...perchè non partecipate al contest di Stefania?
Vi mando tanti bacioni
Ago
Queste immagini sono un'exploit di emozioni, l'azzurro del mare, la "morbidezza" delle rocce disegnate dal vento, la nitidezza del cielo, la dolcezza di Luca, le femminilità e la bellezza di Sabrina...
RispondiEliminaP.s in quale punto della casa avete posato la preziosa roccia?
Un risotto squisitissimo! Voglio provare anch'io ad aggiungere la mela (e chissà anche il tartufo) ^_^
Bacioni ragazzi
Ma che posto favoloso!!!!mi prende una nostalgia del mare e dell'estate...che non vi dico! figo anche il risotto!!!
RispondiEliminaHo sentito che siete passati da Modena, beh! riguardo all'aceto balsamico ho una confessione da farvi...bisogna stare molto attenti a quello che si compera, perchè molte acetaie..non faccio nomi, altrimenti rischi una querela, usano il caramello per stringere precocemente l'aceto...i modenesi bene informati lo sanno...e sanno anche di che acetaie sto parlando...io lo so da fonti sicure, perchè la madre del mio moroso lavorava er la TNT Traco e troppe volte ha consegnato a questi "furbi" bidoni e bidoni di caramello....io sono fortunata perchè l'aceto deriva da una parente della nonna (adesso anche la mia) del mio 'moros..e quindi sai essendo parenti stretti e scambiandosi favori a vicenda evitano di darsi "le inpuffate" (tipo la nonna li ripaga con tortelloni e tortellini caserecci, tigelle, funghi porcini, castagne tagliatelle, pesci tipo siluro anguille fritte etc)
Baci e alla prossima
Emy de: le torte stregate di emy
Ciao Ragazzi! Ma che magnifiche scogliere e che mare di un celeste incredibile!
RispondiEliminaParticolare la ricetta, più che altro ci piace l'aggiunta della mela, insolita da trovare abbianta a funghi e tartufo. Per il resto, da amanti del tartufo, non possiamo che avere l'acquolina davanti a questo risottino!
baci baci
Io mi scuso se nn dico più di tanto del vostro post ma il tempo nn mi lascia lo spazio quindi vi dico che le foto sn da sogno ed i vostri viaggi sn straordinari...:D...x quanto riguarda questo risotto e cappiolo mica mi vengono le parole adesso...:((:((:((...più che sublime ecco.Poi vi chiedo scusa se nn posto il premio che mi avete donato questa sera ma lo farò se riesco domani mattina.Ho iniziato 1 corso di assistenza agli anziani che dura 20 ore e 1a volta a settimana ci devo essere che e 1a bella cosa avere 1 attestato di frequenza attaccato al c.v.e mi sn messa anche a studiare 1 pò poi il lavoro mi lasciano pochissimo tempo a disposizione.Spero di riuscire a leggervi x bn domani mattina.Grazie di cuore Sabry&Luca siete straordinari ed insostituibili...:D...vvb...smack
RispondiEliminaLe prime foto hanno risvegliato in me una sensazione di deja' vu, solo che io in Sardegna non ho mai messo piede...
RispondiEliminaPoi ho ricordato...
Tutte quelle rocce, il mare cristallino, il viale alberato...
Sono molto simili ad una localita' marittima in Toscana dove ho trascorso un weekend meraviglioso un paio d'anni fa'...a pochi passi da Piombino...
Non ci pensavo da tanto, e' stato bello ricordare...
Avrei voluto essere una mosca durante la scaramuccia per il pezzo di roccia di 5 chili che voleva Sabrina...
A parte il fatto che io rido, ma non sono tanto diversa da te...
Se mi fisso su qualcosa, ci vuole tanta pazienza per smuovermi dalle mie convinzioni!!!
Certo che anche per te i tacchi sono irrinunciabili, anche quando vai all'avventura!!
Io finalmente ho ricominciato a portarli, dopo il periodo in preda a nausea e vertigini che mi facevano sembrare di oscillare, quando li indossavo...
Sto davvero meglio...
Mi sembra di scrivere sempre le stesse cose quando vi commento, ma d'altronde le sensazioni sono quelle: ogni post e' un viaggio personale, che apre un cassetto della memoria o da' il via libera alla fantasia e ai sogni...
La ricetta del riso e' fattibile, la proporro' a qualche amico...io ancora non ce la faccio a distaccarmi dal mio piattino di riso in bianco...anche se sono fiduciosa per il futuro.
Una volta ho fatto leggere il mio blog ad un amico, ma trattando argomenti un po' delicati, alla fine non mi sentivo piu' libera di scrivere cio' che sentivo...uno dei motivi per cui il primo blog ha avuto vita breve...
E per le cose che ti piacciono, in qualcosa mi ritrovo anch'io...non tanto nelle emozioni, che mi spaventano quando si tratta di viverle fino in fondo...ma nella musica senza alcun dubbio, non vivrei mai senza...e poi, che te lo dico a fare, le scarpe!
Ho messo una foto dei sandali con lo swarosky, ma e' solo un primo piano...
Un abbraccio a tutti e due!!!
Dona
vi avevo avvisato: della Sardegna ci si innamora!!! Che bello rivedere gli scogli rossi e quello stretto sentiero di Costa Paradiso, dove a stonare sono solo le villette...che però dal mare per fortuna non si vedono! Bellissimo racconto...mi fate venire voglia di tornarci al piu' presto!!!
RispondiEliminaAMici miei CHE VACANZA!!! Mi sa tanto che l'anno prossimo mi infilo nella vostra valigia ;P
RispondiEliminaAnch'io nei miei viaggetti mi porto sempre dietro qualche "souvenir" naturale... e adoro le calette nascoste, quelle in cui ci sei tu, il tuo amore, e il mare!!!
E che dire del fiume verde!?Prima di leggervi non ne avevo mai sentito parlare, magari è verde per tutte le ranocchie che ci stanno dentro! (Io al contrario tuo, Sabri, le adoro!Sono troppo carine !!!)
Insomma qui piove, fa freddo e l'inverno bussa prepotentemente alle porte e voi mi deliziate (che invidia!) con queste foto dorate e baciate dal sole...sigh!
Un bacio grosso e grande!
PS: Grazie grazie grazie per il premio!!!Sarà difficile scegliere SOLO 10 cose...ma farò del mio meglio per trovare la mia top ten!!!Un bacione ancora!
Ho lasciato un commento circa un'ora fa', forse anche di piu', inerente al vostro post...
RispondiEliminaProbabilmente non l'avete ancora pubblicato...
Passo per rispondere alla domanda di Sabrina...
Purtroppo non hai capito male, anche se mi piacerebbe dirti che ti sei sbagliata, per te che sei rimasta agghiacciata, e per me che l'ho vissuto...
Una volta, in un mio vecchio post, ho scritto che il peso che do' al mio corpo e' il peso di tutto il dolore che porto dentro.
Ecco perche' sento il bisogno di alleggerirmi.
Ecco perche' il 4 mi spaventa...
Ecco perche' ho paura delle emozioni, e cerco di anestetizzarle...
Poi leggo i vostri post, e qualcosa in me si risveglia...
Non so nemmeno io come ho fatto a scrivere quella cosa...
Una volta ci avevo gia' provato, sul primo blog, raccontando in terza persona, come se la protagonista non fossi io...
Poi ho letto e cancellato tutto...
Stavolta non voglio cancellare niente, non voglio negare piu' niente...
Voglio trovare il modo di alleggerirmi in maniera sana...
Mi dispiace averti sconvolta, credimi...
So quanto sia scomodo il mio blog, e ammiro chi ha ancora il coraggio di metterci piede...
Un abbraccio pieno d'affetto!
Dona
Amazing pictures as always. Another great post. Ciao
RispondiEliminaComplimenti per le immagini paradisiache e per questo piatto meraviglioso, sapientemente presentato! Un abbraccio
RispondiEliminaChe goduria questo risotto, un'armonia di sapori e profumi!!!!!! Complimenti ragazzi, sempre unici!
RispondiEliminaciao cari Sabrina e Luca
RispondiEliminamolto invitanti questi funghi, ma forse ancor di più queste foto vacanziere a base di sole, mare, divertimento, vacanza, abbronzatura....
sembra lontanissimo il ricordo di quando anche io ero nelle stesse condizioni... dopo una settimana di influenza, da cui fatico a riprnedermi, sembra ancora tutto più lontano... ma è comunque un ricordo felice...
un abbraccio
Ragazzi voi mi fate venire voglia di mare! E questo dovete prenderlo come un complimento in senso assoluto, visto che andare al mare è sempre stato uno stress per me.
RispondiEliminaMi piace il vostro intrufolarvi in quei luoghi magici, cercare gli anfratti nascosti, dove essere i soli padroni vuol dire abbandonarsi alla natura e alle sue forme, dolci o spigolose.
Che ne avete fatto della roccia?
Il risotto mi piace un sacco! E' un vero risotto ai funghi con tanti funghi!! Mica ciccia!!
Un bacio a tutti e due!
Accidenti...conq uesto ennesimo magnifico reportage mji avete fatto affiorare i ricordi sia di un angolo di Sardegna che vidi anni fa, sia scorci di Minorca..Mi avete davvero emozionato!
RispondiEliminaChe fortuna aver ricevuto questo dono, siete stati eccellenti a tirar fuori un risotto tanto particolare, credo sia davvero sublime!Anzi divino ;)
Un abcione grande
E' sempre un piacere leggervi, le foto sono uno spettacolo così come il vs piatto... Un in bocca al lupo per tutto.
RispondiEliminaMi sn letta la vostra avventura e sinceramente oltre ad invidiarvi x i viaggi che fate mi sn sbellicata dal ridere....:D...ma dico io che ve ne fate del sasso e dei pezzi di legno?...haahhahahahahaha...scusatemi ma io scema cm sn mi immagino che avete la casa strapeiena di queste cose e fate 1 museo...:D...siete adorabili davvero.Mi date gioia nel leggervi ed il sogno che ho sempre avuto nella testa..."la'amore"...e bellissimo amare ed essere amati allo stesso modo.Complimenti ragazzi davvero fortunati e grazie che dividete sempre il tutto anche cn me.Grazie di cuore...vvtb...smack
RispondiEliminaAhhhhhhhhhhhhhhh la Sardegna come la metti la metti.. è fantastica!!!!!!!! grazie per tutte quelle foto che avete postato oggi e nei giorni scorsi!!! Tu in splendida forma.. non smetterò mai di dirlo.. tu chi??!!?? vi chiederete... Ma Sabriii è ovvio!!!ahaha dai Luca non ti offendere.. suu suu lo sai che hai una bellissima donna vicino no?? e allora!!! ahahaahah Un bacetto a tutti e due...
RispondiEliminaIl vostro risotto è molto particolare.. ed a vederlo mi ingolosisce.. anzi no.. mi fa letteralmente sbavareee!!!! lo voglio per pranzooooo.. come si fa???? ahahahah smackk e buona giornata :-D
che belle foto... il mare mi manca un sacco!! che nostalgia!
RispondiEliminaComplimenti per il risotto... dev'essere squisito!
Come sempre regalate sogni... Grazie!
RispondiEliminaBeh, c'è chi ruba le biciclette e chi invece ruba le rocce! Ah ah! Ma che ci vorresti fare con quella roccia Sabrina? Lo scopriremo mai? :)
RispondiEliminaQuanta nostalgia!le foto del mare sono uno spettacolo .. è vero trovare una persona in più in una di quelle calette ti da un senso di claustofobia!!va beh! il risotto è una favola! come sempre! la quantità del tartufo è minima potrei provare! il porcino l'adoro!.. va beh! se de ve solo impiattà! baciottoli!!!alla proxima!
RispondiEliminaAccidenti, adoro il risotto ai funghi porcini... invece ancora mi devo sorbire risini in bianco. uff, ma finirà! Certo che finirà! Poi... Mi rifarò, copiando grano per grano questo splendido risotto!
RispondiEliminaBaci, CookingMama
http://cookingmama.myblog.it
Buonasera tesori...come sempre siete fantastici e fantastico è il vostro risotto!!! mi piace molto il gioco di ombre in cui vi date la mano!!! :D
RispondiEliminaVeramenti posti da paradiso.La ricetta di oggi è veramente fantastica,sono amante dei funghi porcini.Salutoni a presto
RispondiEliminaChe foto meravigliose! Che colori! uuna vacanza bellissima da ricordare con tante belle foto. E che dire del risotto, originale e buonissimo!!!
RispondiEliminaCiao!
Francesca
Ma che bello!! in questo posto ci sono stata quest'estate andando verso Castelsardo. Lì mi sono fermata ed ho fatto un bel bagno. Ho riconosciuto le balle di fieno e l'Asinara dietro, non mi sbaglio, vero? Il mio Melo ha scattato tante foto, alcune delle quali sono veramente belle.
RispondiEliminaSiete GRANDI!!!
Grazie ragazzi!!!!!! Guardate un po' quanto tempo ci ho messo per scrivere un altro msg! La pagina si carica a fatica e devo tenere due browser aperti x leggere i vostri post!e saltanda do uno all'altro per rispondere non l'avevo visto!!nn so ke dire a parte un grossissimo grazie! baciottoli!!
RispondiEliminaImmagini spettacolari e questa volta mi pronuncio pure sui porcini, mi piacciono da matti!
RispondiEliminaCiao ragazzi! I vostri racconti di viaggio sono sempre splendidi...immagini e parole che ti fanno credere di essere lì...! Grazie mille per averci donato il premio...,che carini che siete stati, e per essere passati da noi...e averci lasciato un bellissimo commento!!!
RispondiEliminaInsomma, GRAZIE per tutto!
La ricetta è fantastica...i porcini e il tartufo sono favolosi...e la mela...un vero tocco di classe! Complimenti!!
non so se farti più complimenti per la ricetta o per la scalata.... sei grande :)
RispondiEliminaSabrina & Luca,
RispondiEliminaHow absolutely gorgeous.
I think if I were there, I'd never leave!!!!!
You are both looking well and tanned.
Great recipe! :)
Best regards,
Brad
sarei stata felicissima anch'io di ricevere dei porcini e di certo ne avete fatto buon uso: ho tutti gli ingredienti, tranne il tartufo ...
RispondiEliminasabri....ora ci dovrai dire...anzi ci dovrai far vedere cosa hai fatto con i pezzi di sardegna che ti sei portata:-) le foto sono splendide...rendono perfettamente la bellezza dei luoghi che avete visitato.....e anche il risotto mi attira tantissimo....:-) un bacione grande
RispondiEliminaAnnamaria
Grazie ragazzi, siete unici! Un bacio e un abbraccio forte..claudia
RispondiEliminaQuesta zona della Sardegna non la conosco poi tanto neanche io...è stato un piacere vederla dai vostri scatti :-)
RispondiEliminaCiao, sono valentina, nuova sostenitrice del vostro blog...bellissimo, e meraviglioso questo risotto...lo provo!ciao ciao
RispondiEliminache bel mare e che bella che deve essere la Sardegna...
RispondiEliminail risotto poi... speciale e divino!
baci.
P.s. se vi fa piacere sul mio blog è disponibile il pdf della raccolta "basta un poco di lievito!" a cui avete partecipato anche voi.
Vi aspetto, baci.
Da innamorarsi e portarsi nel cuore per sempre questi posti!Davvero meravigliosi ragazzi!
RispondiEliminaLuca che bell'articolo,la fine mi ha quasi commosso...
Il risotto,beh...mela,tartufo,quel porcino che spicca,e che presentazione!
bellissima questa estate in cui scoprite posti così belli e solitari !!La ricetta è davverero super un abbraccio solare
RispondiEliminaCiao ragazzi!! Che meraviglia le vostre foto!!
RispondiEliminaRipercorro il nostro viaggio fatto nel 2000... E sì, manchiamo dalla Sardegna da dieci anni :( Ma fù fantastico!! Da Santa Teresa di Gallura a Castelsardo dove acquistai un cesto, che conservo come una reliquia ;. Poi Stintino e Arborea (Mia madre ha questo cognome e quindi la curiosità mi spinse in quella zona. Poi Villasimius e la Costarei.
Con voi sto ripercorrendo un pò di ricordi, di quel bellissimo viaggio, stipati nella memoria della mia vita :)
Ad Aglientu avevamo trovato la sagra della frittella e subito testata poi non contenti avevamo trovato una pizzeria dove abbiamo mangiato una buonissima pizza era favolosa!!
Grazieee!!
Quel risotto é uno spettacolo! Quel porcino sù... che dire... Un bacio
Ciao Sabrina&Luca, le foglie d'autunno che fanno da contorno alle immagini di splendide spiagge accentuano il nodo alla gola che ho quando immagino la mia vita solitari in quei posti, bacio.
RispondiEliminaciao!!che foto splendide!!!
RispondiEliminaIl risotto è perfetto..in tutti i sensi!!complimenti!!
Ps.scusate passo poco, ma sto facendo un corso che mi tiene impegnata 3 giorni alla settimana.
Dopo Natale sarò più presente!!buon w.e.!ciao!