sabato 16 ottobre 2010

C'ERA UNA VOLTA UN CASTELLO-CASTELSARDO E IL BARRITO DELL'ELEFANTE- CULURGIONES CON PORCINI, PECORINO SARDO E PINOLI


C'era una volta.......
C'era una volta un castello a strapiombo sul mare........
E dopo l'ultimo tornante appare Castelsardo, prima il porto, poi la torre saracena e in alto, lassù in cima al promontorio, la rocca.
Gli sguardi miei e di Luca sono completamente soggiogati dalla bellezza di questo luogo, dalla sua curiosa straordinarietà, tanto ci sembra creato dall'incantesimo degno di un mago, tanto ci appare come la promessa di un mondo incantato, differente, lontano dalla vita alla quale siamo abituati.
La sensazione che provo è quella di essere tornata indietro nel tempo. A dire il vero la sensazione che avverto da quando siamo in Sardegna è che mi ritrovo a pensare in maniera completamente diversa, come se mi riconnettessi alla terra, al mare, al vento, in sintonia. Come se tornassi a vedere il senso.E così, mentre ci avviciniamo al paese, gli occhi restano incollati al castello che si profila a distanza, poggiato su di uno sperone di roccia che sovrasta la valle. Una struttura massiccia, con un aspetto maestoso, per raggiungere la quale ci inerpichiamo lungo una stradina stretta, a serpentina. Non prima però di avere passeggiato in lungo e in largo per tutto il borgo moderno ed avere fatto anche qualche piccola spesa.Nemmeno Luca era riuscito a resistere alla bellezza di quelle enormi tazze colorate messe in bella mostra nella splendida vetrina di un negozio di artigianato locale. Mi era bastato intravederle per immaginarle sul nostro tavolo apparecchiato, ripiene di una zuppa fumante, di quelle che amiamo tanto Luca ed io. Così penso di averlo preso per la gola perché un attimo dopo abbiamo varcato la soglia del negozio.
Mentre procediamo, distratti da tutto ciò che incontriamo, lungo la strada che si attorciglia alla roccia, siamo già dentro al borgo antico di Castelsardo e la vista di cui si gode da qui è straordinaria, siamo circondati da splendide insenature, da macchie d'un verde ruffiano, così che faccio due passi indietro, piego la testa di lato e rimiro l'effetto della vista dall'alto.
Luca incornicia me e il volo di un gabbiano, mentre d'intorno è tutto un frinire di cicale e la calura di settembre oggi si fa egocentrica. Si lega i capelli, lui, gocce di sudore gli percorrono il collo, il mio punto debole il suo collo. La brezza, che ci ha fatto compagnia lungo tutti questi giorni, si è fatta leggera, furtiva come un sussurro, quasi che avesse da raccontare cose che si possono dire solo sottovoce.
Camminiamo piano allora, che il tempo è dalla nostra parte, che anche le nuvole, minuscole barchette argentate, veleggiano lente nel cielo. Camminiamo piano lungo questo paese semideserto, che la gente c'è, ma non si vede, né si sente. Solo fruscii intorno e i nostri passi lievi e i muscoli delle gambe tesi, mentre saliamo i gradoni che ci permettono di avvicinarci alla vetta, attraversando labirinti di vicoli che girano circolari intorno alle mura.Non so quante volte dico a Luca che sono rapita dalla bellezza di questo paese, dalla sua intimità, dal suo essere bozzolo, da tutti i ristorantini che si affacciano all'angolo di ogni vicolo caratteristico e di cui andiamo lesti a scorrere il menu, dal fascino gotico dei muri di pietra, muri spessi e scuri su cui si aprono piccole finestre adorne di fiori e di statuine.

Curiosiamo e saliamo di vicolo in vicolo, fermandoci di tanto in tanto ad ammirare il mare e l'orizzonte lontano che splende come uno specchio, tanto da abbagliare.
Imbocchiamo una scala che conduce in cima, in un cortiletto pavimentato con certi ciottoli che per un attimo i miei sandali finiscono per litigarci.
Ma è quasi un sollievo essere giunti finalmente sulla cresta dove è posato il castello e fare nostra una panchina poco distante da lì, con vista su un ventaglio di infinito e su pensieri dorati sospesi nell'aria.
Ne seguo le tracce ascendenti. Amo la sommità, l'apice, il culmine e quassù lo riesco persino a toccare, quassù dove sembra quasi di non essere in contatto con niente e con nessuno.Ridiscendiamo lungo la strada che sembra voler correre verso il mare o forse è solo una mia impressione e incrociamo lo sguardo rugoso di una vecchina seduta fuori dalla porta di casa, intenta ad intrecciare fibre vegetali per farne cesti.
Ci fermiamo a parlare con lei, ci racconta di sé, della sua vita, dei quattrocento euro di pensione con cui vive e di questa sua attività che le serve per arrotondare, ma non è più come una volta, dice, ora i turisti sono sempre meno, ora i negozi ai quali vende i suoi cestini pagano sempre meno e presto questa attività, insieme a tante altre legate all'artigianato locale, spariranno perché i giovani d'oggi, così dice, non ne vogliono sapere di imparare. A loro non interessa, hanno sogni più virtuali.
E quel suo viso velato di tristezza e di nostalgia è un'immagine che mi intenerisce e che mi penetra dentro ed è rimasta ancora lì, come un groppo in gola che non va né su né giù.
Qui si vive di pastorizia ci dice, qui le terre non sono abbastanza prospere per tutti, qui non c'è lavoro, qui il Comune invia aiuti alla Cina ma si dimentica di noi. Osserviamo le sue mani esperte che continuano ad intrecciare senza sosta, le sue mani esperte che hanno conosciuto tempi migliori e prima di andarcene le diciamo quanto piacere ci ha fatto conoscerla e parlare con lei.Continuiamo la nostra esplorazione procedendo lungo perimetri di case, le une vicine alle altre, le une sopra alle altre ed arriviamo nei pressi della magnifica cattedrale di Castelsardo, mentre le viuzze cominciano ad affollarsi di turisti sudati che si fermano vicino a noi, a prendere fiato. Sorridiamo complici Luca ed io, che siamo fortunati perché la vetta l'abbiamo già conquistata e davanti a noi si para in tutta la sua morbidezza un'ammiccante discesa.Un'altra scorsa al menu di un ristorante che ci hanno consigliato giù, nella parte nuova del paese. I piatti di pesce hanno nomi così seducenti che quasi quasi ci fermiamo qui per cena. Col pensiero affondo forchettate qua e là e poi il locale ha un'aria dolcemente romantica e mi piace, così come mi piace Castelsardo, ma questo l'ho detto già.
E nell'attesa che il sole cominci a sfrangiare dietro alla curva dell'orizzonte, andiamo a recuperare la macchina, parcheggiata giù non ricordo dove, ma per fortuna Luca sì, che così raggiungiamo la pietra dell'Elefante.
Non riesco a figurarmela nella mente, sarà grande, sarà piccola, avrà davvero le sembianze di un elefante e la proboscide sarà rivolta verso l'alto o verso il basso e Luca ha quasi il mal di testa a forza di ascoltare tutti i miei punti interrogativi.
"Non fai prima ad aspettare di vederla, questa pietra, anziché fare mille congetture?" mi dice alla fine.
Ma io sono fatta così, che quando sono curiosa cerco di immaginarmi il tutto e lo faccio ad alta voce e mi sento come una caldarrosta che sfrigola sulle braci rosso fuoco. Una caldarrosta che assapora l'attesa.
E quando da lontano intravedo il profilo dell'elefante forse non dico nulla, ma riesco quasi a sentirne anche il barrito.






CULURGIONES CON FUNGHI PORCINI, PECORINO SARDO E PINOLI


Ingredienti:

400 gr di funghi porcini
2 spicchi d'aglio
prezzemolo
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe
olio extravergine d'oliva
1 peperoncino essiccato
50 gr di pinoli tostati
pecorino sardo grattugiato
12 culurgiones



Abbiamo voluto preparare i culurgiones alla nostra maniera e avendo a disposizione degli ottimi porcini abbiamo pensato di preparare un condimento a base di funghi.
Scaldato un filo d'olio extravergine in padella con uno spicchio d'aglio in camicia, abbiamo unito i funghi tagliati a cubetti, l'altro spicchio d'aglio tritato e il prezzemolo. Abbiamo fatto saltare i funghi per circa una decina di minuti per poi sfumare con il vino bianco. Abbiamo regolato di sale, aggiunto un pizzico di pepe e sbriciolato il peperoncino essiccato. Il condimento rimane piuttosto cremoso, quindi togliamo dalla fiamma e andiamo a cuocere i culurgiones, immergendoli in acqua salata bollente uno alla volta e lasciandoli cuocere per circa 5 minuti, fino a che vengono a galla.


A questo punto li abbiamo saltati in padella insieme ai porcini e abbiamo impiattato, completando con una generosa spolverata di pecorino sardo e per finire con i pinoli che abbiamo precedentemente tostato in una padellina.
Squisiti come sono ce li siamo davvero gustati.


CULURGIONES WITH MUSHROOMS, PINENUTS AND PECORINO CHEESE


Ingredients:

400 g porcini mushrooms (cut into cubes)
2 cloves garlic
1/2 glass white wine
salt and pepper to taste
1 little jalapeno chile
fresh parsley
2 tbs extravirgin olive oil
50 g roasted pinenuts
grated pecorino cheese from Sardinia
12 culurgiones

Culurgiones are a kind of ravioli from Sardinia. The dough is made from white flour, semolina flour, eggs and salted water and then filled with potatoes and cheese (pecorino), garlic and mint. It's usually shaped like a grain of wheat.
Culurgiones are usually served with tomato sauce, basil and a sprinkle of pecorino, but we tried them with a mushroom sauce. We think mushrooms go very well with pasta.
Set pasta water to boil. When it is close to boiling, heat 2 tbs of extravirgin olive oil in a broad skillet, add the garlic and saute the mushrooms until they colors. Add parsley and continue to cook, stirring, as they wilt. Lightly salt them and sprinkle the wine over them. Complete with a little jalapeno chile. Continue to cook for a few minutes more.
Drain the culurgiones as soon as they reach the al dente stage, it takes about 5 minutes, and turn them into the skillet. Mix well over a brisk flame. Remove from the flames, dust with pecorino cheese and roasted pinenuts and serve at once.


IL 22 E IL 23 OTTOBRE SAREMO A TORINO AL SALONE DEL GUSTO, CHISSA' CHE NON RIUSCIREMO AD INCONTRARE QUALCUNO DI VOI!

40 commenti:

  1. Bellissimi paesaggi e bellissime foto...complimenti..un abbraccio..Arthur

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  2. Sarà stata una bella gita! ho rivisto, attraverso i vostri occhi, i luoghi incantati che ho visitato questa estate. Non ho avuto la fortuna di scambiare qualche parola con la "memoria storica" del paese, sarebbe stato emozionante. Ma solo una domanda: come ha fatto Sabrina a salire fin su con quelle scarpe? :)
    un caro saluto

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  3. Che bel post...e che bel posto, e' il caso di dirlo :-)

    La ricetta poi, da leccarsi i baffi!

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  4. Un altra ricetta con i funghi porcini;questa è sicuramente da provare.Le foto come sempre sono fantastiche.Buon fine settimana,saluti a presto

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  5. anche questa volta di meraviglia in meraviglia !!il vostro è sembre un racconto che dò giusto merito a quello che visitate , bravi!!E buon salone del gusto!!!

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  6. Ragazzi che splendido post, racconto e foto favolosi, le foto raccontano già da se e voi accomagnate come una musica il loro cammino.... questo piatto l'ho provato una sola volta ed è buonissimo, mi piacerebbe molto rifarlo (quando l'ho mangiato ero al ristorante) questo abbinamento con i funghi e così adatto al tempo dell'autunno che quasi quasi me la segno prima che poi arrivi la neve..... un bacio Ely

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  7. Mi ha molto colpita una frase all'inizio del post: "...come se mi riconnettessi alla terra, al mare, al vento, in sintonia. Come se tornassi a vedere il senso".
    Quel senso che ci sfugge troppo spesso vivendo di corsa la routine quotidiana.
    Poi arriva il momento dello stacco, quello in cui puoi vivere l'emozione, lo stupore, la scoperta di un altro mondo completamente diverso dal solito, in questo caso un mondo incantato, e allora tutto cambia, ritroviamo la connessione con quanto ci circonda, perduta prima di arrivare fin lì, e apriamo gli occhi sul senso di ogni cosa, che magari l'avevamo anche sotto il naso ma senza riuscire ad afferrarlo...
    A me e' venuto il fiatone per la fatica solo a leggere la vostra...
    Pero' preferisco sempre piu' quella alla discesa, sara' perche' ci sono abituata a camminare in salita, metaforicamente parlando, e sara' anche perche' soffro di vertigini, e guardare verso il basso non mi aiuta...
    Reportage che lustra gli occhi come d'abitudine, in particolare molto toccanti le foto della vecchia signora al lavoro, insieme alla sua testimonianza, e curiose quelle dell'elefante in pietra, che il barrito ti assicuro e' arrivato fino qui!!!
    Non saro' al salone del gusto, continua il mio congedo per malattia e le relative restrizioni di movimento che credo tu Sabrina conosca bene...
    Ormai grazie a Brunetta pare d'essere agli arresti domiciliari!!!
    Un abbraccio affettuoso!!!
    Dona

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  8. Sì, proprio un bel post; che bello vedere quella nonna intenta in un'arte così antica e che tristezza pensare che si sta perdendo tutto questo...

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  9. Bellissime foto e un piacevole post da leggere come d'abitudine....complimenti anche per la ricetta, adoro i formaggi ed in particolar eil pecorino sardo.
    Godetevi il salone del gusto, io e mio marito ogni anno ci proponiamo di andare ed inevitabilmente dobbiamo rimandare......a presto!!! baci

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  10. Riciao Sabri, grazie per l'interessamento!!!
    Sto meglio, anche se dopo una breve camminata mi sento subito fiacca!
    Comunque cerco di vivere nel modo piu' normale possibile, compatibilmente con le ore d'aria concesse!
    Quindi approfitto del primo pomeriggio per qualche passeggiata all'aria aperta, godendo del clima mite che ha caratterizzato questi giorni autunnali, e ieri sono perfino andata dal parrucchiere a farmi la piega perche' non ne potevo piu'...
    Solo che devo sempre tenere l'occhio fisso sull'orologio, e la cosa mi snerva da morire!
    Poi invece, dopo le 18:00, non corro piu' rischi, e approfitto per fare la spesa o anche un po' di shopping, in tutta tranquillita'.
    Tutto sommato, ho solo modificato un po' le mie abitudini, ma senza farmi mancare quasi niente.
    E poi ho piu' tempo per stare sul blog, leggere fino a tarda ora, per non parlare dei giorni in cui sono a Como per la terapia, che lì il tempo vola senza che me ne accorga!
    Purtroppo i sabati e le domeniche sto perdendo un sacco di occasioni a causa di questi limiti...
    Recuperero' in futuro, amen!
    Ti riabbraccio!
    Dona

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  11. Ma che buoni i culurgiones! L'ultima volta mi sa che li ho mangiati lo scorso Natale! La "signora che intreccia i cestini" dev'essere un classico di Castelsardo. Io ci sono stata quando ero una bambina con i miei genitori e mia sorella, e nelle nostre foto c'è una signora che li intreccia ^^ Io però sono più ottimista, conosco giovani che sanno intrecciare i cestini, a casa ne abbiamo alcuni molto belli intrecciati da ragazzi/e che hanno imparato dalla mamma e/o dalla nonna e che portano avanti questa tradizione. Per fortuna ^^ Un abbraccio ;)

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  12. Buongiorno cari, i vostri posts sono sempre incantevoli...voi due siete bellissimi, così come le vostre foto!!! la ricetta è davvero raffinata...un bacione e buon week end :)

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  13. Ciao ragazzi, sempre nel mio cuore. Quando venite a Torino fatemi uno squillo:-)Baci

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  14. bellissima la veste autunnale del vostro blog,questi colori caldi sono molto accoglienti.Le immagini sono stupende come sempre e altrettanto la ricetta,non ho mai provato e assaggiato questo piatto,quindi me lo segno e ci proverò,mi piace troppo.Un felice weekend ,un abbraccio e a presto

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  15. I paesini medievali mi piacciono tantissimo,chiudo gli occhi ed immagino il silenzio che emanano questi luoghi di acciottolati dove la gente e abituata ancora ad intrecciare la paglia per fare cappelli.Ciao e grazie mille per averci dato un´ altro stralcio della vostra vita!

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  16. Ho fatto un bel viaggetto con voi...
    foto stupende!
    Fatemi sapere del vostro arrivo a Torino.
    Chissà...potremmo vederci.

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  17. Fatemi sapere quando arrivate a Torino.

    Ho fatto un bel viaggetto con voi.
    Abbracci

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  18. Ciao ragazzi, il vostro tour sardo è meraviglioso, mi sembra di sentire il vento che soffia e i profumi di quelle stradine.
    Oggi piove, speriamo non diluvi come ha fatto ultimamente!!!
    Buon salone del gusto, io sabato 23 sarò a Vicenza : c'è ABILMENTE !

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  19. dimenticavo : bellissimo il nuovo vestito autunnale !!!

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  20. che profumo d'autunno ch si respira con il nuovo sfondo! e poi ti rituffi nei panorami sardi e già ti torna voglia d'estate!!

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  21. Your posts are always so comprehensive and rich in texture and beautiful photos. See you around Cleopatra's pool!! Travelling

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  22. meraviglioso posto ragazzi! davvero mi hanno incantato queste foto!
    e anche il piatto che avete preparato non è dameno!
    per il Salone del Gusto contavo di essere trai dieci finalisti del concorso Garofalo ma ... pazienza!!! sarà per la prossima volta!
    vi abbraccio forte e ... aspetto una mail con news!
    baci baci
    dida

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  23. Carissimi, vi passo il testimone,andate sul mio blog dei premi.

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  24. il piatto delizioso le foto e tu bellissima....ogni volta mi perdo nei vostri post nei tuoi racconti cosi dettagliati e pieni di emozioni...è un piacere leggervi tanto che amo gustare i vostri post con calma e attenzione perche nn voglio perdermi nemmeno una virgola!!!bacioni immma

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  25. Ciao ragazzi! certo che questo paesino sembra finto: ricchissimo di colori, dettagli e immutato nel tempo! e poi la roccia dell'elefante...straordinaria!
    ottimo condimento per questa pasta: gustoso e corposo!
    bacioni

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  26. Che squisitezza i culurgiones, mi piacciono tantissimo, e in questa nuova veste sugosa devono essere eccezionali, come voi!!! Purtroppo non posso andare alla fiera di Torino, devo lavorare. . . sarà per la prossima, e aspetto un vostro reportage! Un abbraccio. . .

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  27. Rieccomi, finalmente sono riuscita ad assaporare il vostro post..completamente!!Alla vostra unione-fusione con gli elementi della natura, all'armonia che veleggia dalle vostre parole ed alla ricetta finale:-)
    Le foto sono come sempre incantevoli, voi, lo sapete già, siete mitici:-) Arrivederci.
    ps. vi ho scritto mail

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  28. avevo proprio voglia di passare a salutarvi, ma sono così pigra e so che quando busso alla vostra porta ci sono troppe cose belle da vedere, parole da ascoltare e profumi da assaporare. Ci vuole un po' di tranquillità ed eccomi qui, mentre attendo che si scaldi il forno per la pizza.
    La Sardegna mi manca tanto, ho lavorato per una stagione a Villasimius e ho un gran desiderio di tornare, e mi piacerebbe farlo fuori stagione!
    E i culurgiones...son già buoni conditi in modo semplice, ma con 'sto tripudio di sapori, che bomba!

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  29. Che carini che siete a ricordarvi sempre di me!!!
    Mi serviva un augurio per un buon inizio settimana, visto che domani parto con una giornata abbastanza pesante!!!
    Un abbraccio e buona settimana a voi!!!
    Con affetto, Dona

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  30. adorati Sabrina & Luca,
    eccomi di ritorno da una lunga influenza... spero di non ricaderci...
    con voi scopro di adorare la sardegna ed in particolare Castelsardo ^___________^
    anche io resto incantata guardando le foto e posso solo immaginare le vostre emozioni arrivandoci in auto... wow! alcune foto tolgono il fiato!!!

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  31. per il resto.... il vostro commento .... noto che avete la stoffa degli investigatori ... voi sì che sapete leggere nelle persone al pari dei dotti criminologi ;-)

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  32. buon inizio settimana ^____________^

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  33. Struggente vedere quei posti ora, mentre fuori fa freddo....Di tutto il racconto mi è rimsta impressa la nonnina, peccato che certe abilità e tradizioni, non vengano accolte e portate avanti dai giovani.Siete stai davvero bravi a parlare un po' con lei!
    I curgiulones li avete davvero onorati con questo sughetto!bacione

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  34. Un groppo in gola mi é rimasto leggendo del vostro racconto con la vecchina dei cesti, spero non finisca mai quella tradizione e che Castelsardo come tutta la Sardegna possano rimanere luoghi splendidi come lo sono ora. Culurgiones magnifici!! ;D Grazie ragazzi! Sempre fantastici!;D

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  35. mi avete portato con voi in questo viaggio ricco di gusto!!! io sono di Torino chissà mi piacerebbe molto!!! un bacio

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  36. Caspita che belle foto avevate ancora da postare!!!! L'elefante.. anche io ho una foto nella stessa posizione tua Sabri!!!! I culurgiones.. io oramai li mangio al ristorante sardo!! Ottimi con porcini e pecorino eheheheheh un abbraccio e bun lunedì .-)

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  37. Grazie per le immagini dello splendido borgo e complimenti per questa fantastica e goduriosa ricetta!!! Un abbraccio

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  38. Ecco finalmente il saper apprezzare il buon cibo e le affascinanti donne, no alle secche e magrissime e non alla cucina dietetica.... il buon cibo è come la buona carne di donna.... Complimenti al fotografo (LUCA)ed alla maestosissima Sabrina...
    Foto, erotismo e bellezza, senza cadere nel banale ne nello sconcio...Davvero i miei piu sinceri complimenti e felice di averVi scoperto. coccinella7@virgilio.it

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  39. Ciao Luca, ciao Sabrina!!! Che bello ritrovarvi!!! Che post bellissimo e che luoghi incantevoli... ed è molto interessante anche la ricetta che non vedo l'ora di provare!

    P.S. il 22 sarò anch'io al Salone del Gusto, mi sa che saremo in parecchi ^_^

    P.P.S. voi che certamente amate il buon vino, ma c'eravate ai tre bicchieri del Gambero Rosso? Io ero lì nel mucchio, in mezzo a ben 402 vini premiati dala guida e devo dire di aver assaggiato cose davvero maestose... nei prossimi giorni pubblicherò il post con le foto. Se vi interessa passate a dare uno sguardo, ne sarei onorata ^_^

    Un abbraccio a entrambi!

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  40. sognandodi viaggi e vacanze chiudo gli occhi e immagino il sapore e i profumi dei vostri piatti golosi....un abbraccio e divertitevi nel prossimo fine settimana...un bacione

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Chiunque è il benvenuto, dagli anonimi ai griffati....la porta di casa nostra è aperta a tutti, l'importante è il rispetto. Chi non ne ha sarà lasciato fuori assieme alla sua cattiva educazione!!!!
I commenti ci rendono felici.....

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