domenica 2 marzo 2008

Io e Loretta

Io e Loretta


Questa sera si va a cena fuori. Guardo Sabrina e il suo sguardo mi emoziona come sempre, con il suo sorriso. "Dai Luca chiama", mi incita, "no, dai, chiama tu" la supplico "se chiama una donna è più facile che accettino la prenotazone dell'ultimo secondo". Prendo il numero dalla rivista dove ne abbiamo trovato la pubblicità e telefono. "Mi dispiace ma è tardi per prenotare", guardo Sabrina con una smorfia di disappunto mista a tristezza e le riferisco la notizia. Lei non si scoraggia e prendiamo ancora la rivista in mano e cerchiamo. "Questo è interessante.....chiuso la domenica......anche questo!!!!!.....Chiuso la domenica..........."Mi sa che si va in pizzeria......no, Sabrina si alza, prende il mio cel e richiama. "E' possibile prenotare un tavolo per due per le 10(ecco la parola magica, l'orario)?"torna in cucina con quella luce che le esplode in viso quando una cosa le riesce......."c'è posto per le dieci", sottolinea l'orario, "hai visto che c'è posto?Lei non bisogna mai contraddirla, i miei "te l'avevo detto" non fanno effetto, lo sò. Via si parte, l'indirizzo sul navigatore e via. Venti minuti e si parcheggia praticamente di fronte. Da fuori non promette nulla di particolare, se non le tendine alla provenzale alle vetrate. La doppia porta si apre su un locale curato nei minimi dettagli. In quel momento mi sono sentito all'estero. Per fortuna parlano e scrivono in italiano. L'atmosfera ti avvolge, calda, tranquilla, coccolosa. Colori pastello sulle pareti, arredamento provenzale, gusto nell'esposizione dei dolci, dolcezza nell'approccio dei gestori. Sei subito a tuo agio. (Se mi è concessa una battuta "dieci a tuo agio, la sufficienza è poco"). Leggiamo il menù. La scelta delle pietanze la lascio a Sabrina, io vado subito cercare i vini, bianchi, tanto si era già deciso di andare sul pesce. E....e vai!!! C'è il Lighea. Splendido. Sabrina inizia a propormi vari piatti, tutti molto particolari nella loro composizione degli ingredienti. Abbinamenti curiosi ma, andando a cercare nella memoria dei sapori, tutti che si legano in modo armonioso. Bello, un silenzioso brusio degli avventori dona ancora una meravigliosa sensazione di serenità. Ti guardi in giro, scorri le pareti, gli arredi, e non fai quasi caso alla signora che ti si avvicina per chiederti se hai scelto, ci vede, ovviamente, indecisi e ci propone degli assaggi. Mai scelta è stata più azzeccata.
Era da un po’ che Luca mi diceva”qui ci dobbiamo andare”. Ci aveva colpito la descrizione del locale, qualcosa di originale in mezzo all’ordinario, al solito. Siamo tutti e due curiosi, di quella curiosità che ti spinge a volere provare, scoprire cose nuove, di quella curiosità che ti fa sentire il fuoco dentro ogni volta che si ha la possibilità di aprire una porta dietro la quale c’è il mai provato prima.
Tornando a “Io e Loretta”, varchiamo la soglia del locale e ci ritroviamo in una sala accogliente, intima, pochi tavoli, si cena a lume di candela. Mi piace, la sensazione che provo a pelle è avvolgente senso di calore, quasi un abbraccio. Ci sediamo, il mio sguardo vaga qua e là e un po’ si innamora di alcuni oggetti d’arredo sparsi per la sala, per un attimo li immagino a casa nostra e sorrido. Anch’io mi sento all’estero, un tappeto magico ci ha portati lontano, ha messo il silenziatore al mondo, mi sento in Bretagna o in Provenza, luoghi dove non sono mai stata ma che ho in qualche modo dentro. Chiedo a Luca se mi ci porterà, lui sorride e dice sì. Lo abbraccio col pensiero mentre gli sfioro la mano. Ci scaldiamo sorseggiando il Lighea e pregustando mentalmente la cena, ho voglia di riempire la bocca di sapori, ho voglia del delicato che si sposi con l’aromatico. Come sempre, asieme al Vino, un cestino con tanti gustosi paninetti, fatti in casa.
Si comincia con un’insalata di tarassaco e pesce spada, gnocchetti con scampi e fiori di zucca, si prosegue con seppioline con ceci, è puro piacere per occhi e palato. Il tutto è servito con la giusta lentezza, quella che ti permette di ASSAPORARE, prolungando il piacere del cibo.
Io e Luca non amiamo il fast, viviamo freneticamente le giornate con le agende traboccanti di impegni, ma quando si tratta di piaceri, che siano fisici o mentali, ce li godiamo assaporandoli.
"Assaporare" è una di quelle parole che sono importanti nel nostro dizionario personale ed è una di quelle parole che ci guida anche nella scelta di un locale piuttosto che di un altro. Scegliere quello che ci “somiglia”, quello che abbiamo dentro o quello che ci incuriosisce, è questo ciò che facciamo. Il piacere condiviso, poi della scoperta, è impagabile. Si può scoprire e ci s i può scoprire anche attraverso il cibo…….. scoprire affinità, scoprire cosa amiamo, scoprire noi stessi. Ho conosciuto me stessa fondamentalmente grazie a quella curiosità che mi spinge verso ciò che non conosco ma che pur sento appartenere al mio mondo. Un viaggio profondo e infinito. E’ ciò che ho provato anche quando ho incontrato Luca, non lo conoscevo ancora eppure dopo pochi istanti la sensazione che appartenesse al mio mondo è stata fortissima. Un viaggio profondo come il senso di appartenenza e infinito come il tempo.
Ecco, ho divagato, è una mia prerogativa, mi piace vagare, spaziare e ogni tanto amo anche il disordine.
Ci torneremo, ed intanto andremo a pubblicare il nostro blog, è qui che ci è venuta l'idea, la voglia di raccontare quei posti, vicino a noi ed ai nostri gusti ai nostri piaceri.

2 commenti:

  1. Splendido posto. Ci sono stata con il mio ragazzo. Grazie e ancora grazie
    Simona84

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  2. Luca e Sabrina
    il mio compagno ed io abbiamo scelto questo locale per andare a festeggiare i nostri primi cinque anni insieme. Quello che avete scritto ci ha conquistati perciò grazie.
    Brinderemo anche alla vostra salute.....
    Monica e Stefano

    RispondiElimina

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