Densa e sensuale mentre ci corre sotto la pelle, quasi fossero dita che sfiorano delicate. E' l'ultima notte a Catania, che ha ancora addosso il calore del sole, che ci imbandisce un tavolo sotto ad una manciata di stelle, che ci lascia il sapore del pesce sulle labbra e ci riempie il calice di alcolico, dorato fermento.
L'intensità accorcia il tempo e l'ultima notte a Catania ha già le ore contate, un drink più tardi all'Agorà e poi saranno le pareti colorate della camera d'albergo a lasciarla consumare fino a quando ci scivolerà addosso l'alba. Fino a quando, armati di grandi valigie, ci involeremo verso Milazzo, felici di giungervi.
Stromboli per ora ha solo i contorni della nostra immaginazione e sarà il grido "Terra" appena la vedremo apparire in mare aperto dall'oblò dell'aliscafo. Stromboli è già densa di sogni.
Ancora pochi chilometri di strada e arriveremo davanti al porto. Milazzo è un flirt impaziente e frettoloso, segnato dall'urgenza di partire, di attraversare il mare. Milazzo scivola via in fretta, tra mille cose, lungo la coda alla biglietteria, tra i morsi ad un panino infuocato, imbottito di salame piccante, tra la sete pronta a dare fuoco al fuoco dell'attesa ed i raggi impietosi del sole a picco. Ci accodiamo ad altri passeggeri, stanchi, sbuffanti, carichi di bagaglio, desiderosi come noi d'essere tratti fuori da quella situazione. Vorremmo che l'aliscafo della Siremar apparisse quanto meno all'orizzonte, che gettasse le ancore e ci accogliesse a bordo. L'orologio che non porto al polso decreta che la nave ha già oltre un'ora di ritardo. Non sopporto aspettare qualcuno o qualcosa che si fa attendere troppo a lungo e comincio a dare sfogo a tutti i sintomi dell'insofferenza. Rosicchiandomi un'unghia, facendo avanti e indietro in mezzo alla folla, sedendomi a terra, sull'asfalto, caracollando su Luca con la nenia del "Ma quando arriva quest'aliscafo? Questa è la prima e l'ultima volta che partiamo con la Siremar, hai visto che l'altro aliscafo, quello della Ustica Lines, è partito puntuale? Uff, non ne posso più. All'orizzonte non si vede ancora nulla, ma dove saranno finiti? Te lo dico io, avranno attraccato in un bel posticino, saranno a pranzo in un bel ristorante, mentre noi siamo qui come dei cretini ad aspettare che arrivino, te lo dico io!". Luca è più imperturbabile, ma è d'accordo sul fatto che il viaggio di ritorno non lo faremo con la Siremar. "A costo di farlo a nuoto!" aggiungo io.
Finalmente l'aliscafo prende forma in lontananza, dopo due ore di ritardo. I miei occhi rompono in un sorriso, ma sono arrabbiatissima. Luca mi dice che so di dolce, mentre prende a sbaciucchiarmi. "Sono dolce, ma sono arrabbiatissima!" preciso. Saliamo a bordo, tra un sospiro di sollievo e il desiderio che vengano issate subito, immediatamente le ancore.
Il mare nel frattempo comincia ad agitarsi e man mano che ci inoltriamo al largo, sentiamo l'aliscafo rompere prepotentemente le onde. Con l'ebbrezza negli occhi, resto incollata all'oblò, col naso schiacciato contro al vetro, contro all'amore per il mare, che più di così non posso avvicinarmi. Il signore blu delle acque è sfavillante di luce, maestoso. Me ne riempio gli occhi, è magia quella che mi circonda, è l'immenso ed il selvaggio, è ciò che più amo.
Fin da piccola mi piaceva stare seduta sul bagnasciuga e guardare il mare intersecarsi con l'orizzonte. Sognavo il lontano. Sprofondavo nella sabbia ed ogni volta mi raggomitolavo dentro me stessa, mi abbracciavo le ginocchia e sognavo. Sognavo il lontano. Ero un misto di dolcezza e di selvaggio e forse lo sono ancora.
Le onde spadroneggiano gonfie ed imponenti e rimango senza fiato quando avvisto due balene ed incredula strattono Luca, presa da un entusiasmo improvviso, bruciante. E poi un attimo dopo comincio ad avere la nausea, il dondolio dell'aliscafo si fa sempre più forte ed il mal di mare mi monta impazzito. Sudo freddo, sono gelata. Vorrei almeno respirare un po' d'aria, vorrei sentire l'odore della salsedine e del vento. Posso solo accoccolarmi sulla spalla di Luca e sperare di arrivare presto a Stromboli. So che ci separano ancora due lunghe ore di mare, ma per fortuna mi addormento e mi sveglio che siamo quasi a Panarea. Ho l'aspetto di chi ha passato notti insonni, mi sento un uovo strapazzato.
"Il mare ha fatto il cattivo, ma lo amo lo stesso" dico a Luca e finalmente torno a sorridere.
"Terraaaa! Amore guarda, quell'isola è Stromboli!" grido a Luca. Non so tenere a freno l'entusiasmo e l'oblò torna ad essere il mio terzo occhio ed al tempo stesso un limite, una prigione. Oltrepassiamo Ginostra e l'emozione si fa fiamma, così che riprendo colore ed al tempo stesso sono stordita dallo spettacolo che mi ritrovo davanti, come se la mia mente non potesse raccogliere tanta bellezza.Stromboli, l'isola piccola, con la sua microscopica grandezza, con i suoi sentieri in salita, coi suoi golfi incontaminati mi ha già fatta capitolare. La osservo da lontano, quest'isola ricamata di verde e di nero e di sole. Superba. Devota al suo vulcano, al suo respiro. Rocciosa, orgogliosa, selvatica. Spinosa e morbida. Ora anche un po' nostra. Un incantesimo che durerà otto giorni, persino troppo fugace.Voglio ricordare il nostro primo giorno di mare, il nostro bagno di sole e di vento ed una spiaggetta deserta, in compagnia di una pila di libri e di due teli trasformati in un letto a due piazze. Voglio ricordare la pelle bruciata e la sabbia, un deserto nero. La voglia di rotolare su quel tappeto bruciante, di fondermi con esso. E nel frattempo continuo ad osservare il mare, a pregustarlo, con le sue onde ricamate controcorrente, arricciate dal vento. Indossiamo le scarpe da scoglio e saliamo sulla roccia più alta a godere dello spettacolo sottostante, poi non resisto. Devo toccare il mare.Mi lascio scivolare nell'acqua increspata, nel punto in cui si rompe e si frange contro le rocce. Gocce iridescenti piovono su di me, ribollenti, agitate. La riva biancheggia di schiuma. Sembrano bolle di sapone, neve candida e pura ed ancora, un tappeto di nuvole soffici.Rido. Rido inebriata dalle onde, da quest'altalena vorticosa. Rido con le labbra riarse dal sole e gli occhi addolciti dalla lucentezza di un sorriso infantile. Rido mentre i capelli mi svolazzano dietro come se fossero un paio di ali, mentre i capelli mi piovono sul viso.
Sogno. Ma non sogno il lontano. Sogno l'attimo, Luca ed il mare.
L'intensità accorcia il tempo e l'ultima notte a Catania ha già le ore contate, un drink più tardi all'Agorà e poi saranno le pareti colorate della camera d'albergo a lasciarla consumare fino a quando ci scivolerà addosso l'alba. Fino a quando, armati di grandi valigie, ci involeremo verso Milazzo, felici di giungervi.
Stromboli per ora ha solo i contorni della nostra immaginazione e sarà il grido "Terra" appena la vedremo apparire in mare aperto dall'oblò dell'aliscafo. Stromboli è già densa di sogni.
Ancora pochi chilometri di strada e arriveremo davanti al porto. Milazzo è un flirt impaziente e frettoloso, segnato dall'urgenza di partire, di attraversare il mare. Milazzo scivola via in fretta, tra mille cose, lungo la coda alla biglietteria, tra i morsi ad un panino infuocato, imbottito di salame piccante, tra la sete pronta a dare fuoco al fuoco dell'attesa ed i raggi impietosi del sole a picco. Ci accodiamo ad altri passeggeri, stanchi, sbuffanti, carichi di bagaglio, desiderosi come noi d'essere tratti fuori da quella situazione. Vorremmo che l'aliscafo della Siremar apparisse quanto meno all'orizzonte, che gettasse le ancore e ci accogliesse a bordo. L'orologio che non porto al polso decreta che la nave ha già oltre un'ora di ritardo. Non sopporto aspettare qualcuno o qualcosa che si fa attendere troppo a lungo e comincio a dare sfogo a tutti i sintomi dell'insofferenza. Rosicchiandomi un'unghia, facendo avanti e indietro in mezzo alla folla, sedendomi a terra, sull'asfalto, caracollando su Luca con la nenia del "Ma quando arriva quest'aliscafo? Questa è la prima e l'ultima volta che partiamo con la Siremar, hai visto che l'altro aliscafo, quello della Ustica Lines, è partito puntuale? Uff, non ne posso più. All'orizzonte non si vede ancora nulla, ma dove saranno finiti? Te lo dico io, avranno attraccato in un bel posticino, saranno a pranzo in un bel ristorante, mentre noi siamo qui come dei cretini ad aspettare che arrivino, te lo dico io!". Luca è più imperturbabile, ma è d'accordo sul fatto che il viaggio di ritorno non lo faremo con la Siremar. "A costo di farlo a nuoto!" aggiungo io.
Finalmente l'aliscafo prende forma in lontananza, dopo due ore di ritardo. I miei occhi rompono in un sorriso, ma sono arrabbiatissima. Luca mi dice che so di dolce, mentre prende a sbaciucchiarmi. "Sono dolce, ma sono arrabbiatissima!" preciso. Saliamo a bordo, tra un sospiro di sollievo e il desiderio che vengano issate subito, immediatamente le ancore.
Il mare nel frattempo comincia ad agitarsi e man mano che ci inoltriamo al largo, sentiamo l'aliscafo rompere prepotentemente le onde. Con l'ebbrezza negli occhi, resto incollata all'oblò, col naso schiacciato contro al vetro, contro all'amore per il mare, che più di così non posso avvicinarmi. Il signore blu delle acque è sfavillante di luce, maestoso. Me ne riempio gli occhi, è magia quella che mi circonda, è l'immenso ed il selvaggio, è ciò che più amo.
Fin da piccola mi piaceva stare seduta sul bagnasciuga e guardare il mare intersecarsi con l'orizzonte. Sognavo il lontano. Sprofondavo nella sabbia ed ogni volta mi raggomitolavo dentro me stessa, mi abbracciavo le ginocchia e sognavo. Sognavo il lontano. Ero un misto di dolcezza e di selvaggio e forse lo sono ancora.
Le onde spadroneggiano gonfie ed imponenti e rimango senza fiato quando avvisto due balene ed incredula strattono Luca, presa da un entusiasmo improvviso, bruciante. E poi un attimo dopo comincio ad avere la nausea, il dondolio dell'aliscafo si fa sempre più forte ed il mal di mare mi monta impazzito. Sudo freddo, sono gelata. Vorrei almeno respirare un po' d'aria, vorrei sentire l'odore della salsedine e del vento. Posso solo accoccolarmi sulla spalla di Luca e sperare di arrivare presto a Stromboli. So che ci separano ancora due lunghe ore di mare, ma per fortuna mi addormento e mi sveglio che siamo quasi a Panarea. Ho l'aspetto di chi ha passato notti insonni, mi sento un uovo strapazzato.
"Il mare ha fatto il cattivo, ma lo amo lo stesso" dico a Luca e finalmente torno a sorridere.
"Terraaaa! Amore guarda, quell'isola è Stromboli!" grido a Luca. Non so tenere a freno l'entusiasmo e l'oblò torna ad essere il mio terzo occhio ed al tempo stesso un limite, una prigione. Oltrepassiamo Ginostra e l'emozione si fa fiamma, così che riprendo colore ed al tempo stesso sono stordita dallo spettacolo che mi ritrovo davanti, come se la mia mente non potesse raccogliere tanta bellezza.Stromboli, l'isola piccola, con la sua microscopica grandezza, con i suoi sentieri in salita, coi suoi golfi incontaminati mi ha già fatta capitolare. La osservo da lontano, quest'isola ricamata di verde e di nero e di sole. Superba. Devota al suo vulcano, al suo respiro. Rocciosa, orgogliosa, selvatica. Spinosa e morbida. Ora anche un po' nostra. Un incantesimo che durerà otto giorni, persino troppo fugace.Voglio ricordare il nostro primo giorno di mare, il nostro bagno di sole e di vento ed una spiaggetta deserta, in compagnia di una pila di libri e di due teli trasformati in un letto a due piazze. Voglio ricordare la pelle bruciata e la sabbia, un deserto nero. La voglia di rotolare su quel tappeto bruciante, di fondermi con esso. E nel frattempo continuo ad osservare il mare, a pregustarlo, con le sue onde ricamate controcorrente, arricciate dal vento. Indossiamo le scarpe da scoglio e saliamo sulla roccia più alta a godere dello spettacolo sottostante, poi non resisto. Devo toccare il mare.Mi lascio scivolare nell'acqua increspata, nel punto in cui si rompe e si frange contro le rocce. Gocce iridescenti piovono su di me, ribollenti, agitate. La riva biancheggia di schiuma. Sembrano bolle di sapone, neve candida e pura ed ancora, un tappeto di nuvole soffici.Rido. Rido inebriata dalle onde, da quest'altalena vorticosa. Rido con le labbra riarse dal sole e gli occhi addolciti dalla lucentezza di un sorriso infantile. Rido mentre i capelli mi svolazzano dietro come se fossero un paio di ali, mentre i capelli mi piovono sul viso.
Sogno. Ma non sogno il lontano. Sogno l'attimo, Luca ed il mare.
Pensieri bagnati dai primi veri giorni di pioggia. Inizio a scrivere che è già buio, fuori il mondo, il paese sa già di sonno. Il rumore delle auto che rompono le pozzanghere ne è la colonna sonora. Mi ascolto nel mio silenzio, mi ascolto i ricordi. Ora, purtroppo, sono istantanee di posti lontani. Riesco ancora a sentirne il calore mentre mi rovino il palato con dei tronchetti di liquirizia.
Jacopo e Claudia ce lo avevano detto con tanta gioia che la voglia di organizzare le ferie per andarci è stata fortissima.
Abbiamo spulciato il blog di Jajò, ne abbiamo respirato le righe, ogni parola sapeva di bello, di entusiasmante. Il programma era , una settimana a Catania per girarne anche i dintorni ed una settimana di sole sull'isola viva. Un' isola che ora è anche nel nostro cuore. L'isola che respira.
Lasciamo Catania di buon mattino ed io cerco di nascondere a Sabrina la mia paura. Non so perché ma ho paura delle forze della natura e, nello stesso tempo tempo, mi affascinano e sfido me stesso nell'affrontarle. Lo so, sono paure sciocche ma immaginare di ascoltare il respiro della Terra per tutta una settimana mi metteva, non so come dire, se non paura.
Ho guidato fino a Milazzo con una forte tensione, nascosta nella mia testa. Quella sottile paura, quel pensiero sottile che si insinua nel cervello fino a rendersi quasi reale. “Ma se va storto qualche cosa?” Si arriva, nella vita, ad un punto in cui se una cosa non puoi controllarla, anche solo nel tuo pensiero, ti fa sentire indifeso. La vita, l'ho sempre amata di getto, senza pensieri, accettandone, in modo consapevole, le conseguenze. Ma quando si tratta di Sabrina, la paura che le possa accadere qualche cosa di, non so come dire, di storto, soffro.
Già mezzora prima di imbarcarci, su quel ferrovecchio della Siremar, il mare si fa agitato e Sabrina ha palesato il suo sicuro star male ed io mi sono sentito una merda per tutto il viaggio perché non sono riuscito a trasmetterle quella sicurezza, quel qualche cosa di rilassante che l'avrebbe fatta star bene.
L'ho guardata cambiare colore, passare dal giallo al verde, grondare letteralmente di sudore. Era fradicia. Non facevo a tempo ad asciugarle la fronte che stille di sudore freddo le ricoprivano, di nuovo, il viso. I suoi bellissimi capelli erano bagnati fradici, bagnati spolti, come si dice dalle mie parti.
Quasi tre ore di sofferenza poi, il cono fumante era là. Un cono. Poco più di novecento metri sopra il livello dell'acqua e più di duemila metri sotto.
Un cono quasi completamente ricoperto da verde con una sciarpa grigia alla sua sommità.
“Stromboli! Chi scende a Stromboli!” La voce cadenzata del marinaio. Mi affretto a prendere i 50 kg di valigie e sbarchiamo. Sabrina è distrutta. Un ragazzo con un' auto elettrica, con un tono quasi di sfida, ci chiede se vogliamo un taxi. “Si! Grazie!” La mia risposta sembra averlo colpito. La sua espressione è cambiata. Sembra quasi non crederci. Mi aiuta ad incastrare le valigie sulla sua automobilina elettrica. Sabrina, l'unica tra noi due che si ricordava esattamente il nome del B&B, lo pronuncia e, con un leggero ronzio, si parte. Ora non ricordo se c'è stato un dialogo se non un” ci ha indirizzati un amico del proprietario del B&B....”.
La macchinetta si incunea tra piccole stradine in mezzo a case tutte bianche. L'isola è quasi deserta. L'orda dei turisti l'ha abbandonata alla fine di Agosto ed ora noi ci sentiamo un po' come i Re, di quest'isola.
La Lampara! Il Taxi ci scarica proprio di fronte allo stradellino che porta al B&B. Saliamo con i trolley che grattano l'asfalto. In meno di 5 minuti, la proprietaria ci assegna la stanza. E' bellissima. Un grande letto ed un lungo bagno. Siamo lontano dalla strada e la finestra da su un frutteto. Il retro è arredato per godersi il fresco della sera e, sarebbe molto bello anche restarci nel primo pomeriggio ma i fiori attirano nuvole di calabroni grossi come noci della California.
La sera arriva quasi inaspettata mentre iniziamo ad esplorare il paese. Sabrina sfida la frase di Jacopo “vedrai che dovrai fare a meno dei tacchi!!!” e, proprio con i tacchi più alti entra ed esce dai negozi, sale e scende per le strade. Ancora un po' e se li porta anche in spiaggia.
La prima sera è passata e carichi di curiosità, dopo esserci confrontati con il proto-sindaco di Stromboli che ci ha indirizzato verso le spiagge più belle dell'isola, arriviamo sull'ultima spiaggia a nord del paese, in località Piscità. Una spiaggia nera, come tutte le altre d'altronde.
La temperatura è quella giusta, il mare è splendido. Un libro con i racconti sulla morte, di Pirandello, per me e il Prezzo della vita, di Frister, per Sabrina.
Ma il tempo per la lettura dura poco e la tentazione di “mettere le zampette a bagno” è troppo forte.
Le onde si infrangono sugli scogli di lava lasciando una spuma bianca che contrasta con il nero delle rocce e della sabbia. Un spuma di panna dove Sabrina si immerge e dove io mi diverto a fare scatti in continuazione. Sono tante, troppe le immagini che si digitalizzano all'interno della macchina fotografica. Tante sono le emozioni che gli occhi immagazzinano. Sono forti i profumi che questo mare ci regala.
Sabrina ride ed io ne sono felice.
Jacopo e Claudia ce lo avevano detto con tanta gioia che la voglia di organizzare le ferie per andarci è stata fortissima.
Abbiamo spulciato il blog di Jajò, ne abbiamo respirato le righe, ogni parola sapeva di bello, di entusiasmante. Il programma era , una settimana a Catania per girarne anche i dintorni ed una settimana di sole sull'isola viva. Un' isola che ora è anche nel nostro cuore. L'isola che respira.
Lasciamo Catania di buon mattino ed io cerco di nascondere a Sabrina la mia paura. Non so perché ma ho paura delle forze della natura e, nello stesso tempo tempo, mi affascinano e sfido me stesso nell'affrontarle. Lo so, sono paure sciocche ma immaginare di ascoltare il respiro della Terra per tutta una settimana mi metteva, non so come dire, se non paura.
Ho guidato fino a Milazzo con una forte tensione, nascosta nella mia testa. Quella sottile paura, quel pensiero sottile che si insinua nel cervello fino a rendersi quasi reale. “Ma se va storto qualche cosa?” Si arriva, nella vita, ad un punto in cui se una cosa non puoi controllarla, anche solo nel tuo pensiero, ti fa sentire indifeso. La vita, l'ho sempre amata di getto, senza pensieri, accettandone, in modo consapevole, le conseguenze. Ma quando si tratta di Sabrina, la paura che le possa accadere qualche cosa di, non so come dire, di storto, soffro.
Già mezzora prima di imbarcarci, su quel ferrovecchio della Siremar, il mare si fa agitato e Sabrina ha palesato il suo sicuro star male ed io mi sono sentito una merda per tutto il viaggio perché non sono riuscito a trasmetterle quella sicurezza, quel qualche cosa di rilassante che l'avrebbe fatta star bene.
L'ho guardata cambiare colore, passare dal giallo al verde, grondare letteralmente di sudore. Era fradicia. Non facevo a tempo ad asciugarle la fronte che stille di sudore freddo le ricoprivano, di nuovo, il viso. I suoi bellissimi capelli erano bagnati fradici, bagnati spolti, come si dice dalle mie parti.
Quasi tre ore di sofferenza poi, il cono fumante era là. Un cono. Poco più di novecento metri sopra il livello dell'acqua e più di duemila metri sotto.
Un cono quasi completamente ricoperto da verde con una sciarpa grigia alla sua sommità.
“Stromboli! Chi scende a Stromboli!” La voce cadenzata del marinaio. Mi affretto a prendere i 50 kg di valigie e sbarchiamo. Sabrina è distrutta. Un ragazzo con un' auto elettrica, con un tono quasi di sfida, ci chiede se vogliamo un taxi. “Si! Grazie!” La mia risposta sembra averlo colpito. La sua espressione è cambiata. Sembra quasi non crederci. Mi aiuta ad incastrare le valigie sulla sua automobilina elettrica. Sabrina, l'unica tra noi due che si ricordava esattamente il nome del B&B, lo pronuncia e, con un leggero ronzio, si parte. Ora non ricordo se c'è stato un dialogo se non un” ci ha indirizzati un amico del proprietario del B&B....”.
La macchinetta si incunea tra piccole stradine in mezzo a case tutte bianche. L'isola è quasi deserta. L'orda dei turisti l'ha abbandonata alla fine di Agosto ed ora noi ci sentiamo un po' come i Re, di quest'isola.
La Lampara! Il Taxi ci scarica proprio di fronte allo stradellino che porta al B&B. Saliamo con i trolley che grattano l'asfalto. In meno di 5 minuti, la proprietaria ci assegna la stanza. E' bellissima. Un grande letto ed un lungo bagno. Siamo lontano dalla strada e la finestra da su un frutteto. Il retro è arredato per godersi il fresco della sera e, sarebbe molto bello anche restarci nel primo pomeriggio ma i fiori attirano nuvole di calabroni grossi come noci della California.
La sera arriva quasi inaspettata mentre iniziamo ad esplorare il paese. Sabrina sfida la frase di Jacopo “vedrai che dovrai fare a meno dei tacchi!!!” e, proprio con i tacchi più alti entra ed esce dai negozi, sale e scende per le strade. Ancora un po' e se li porta anche in spiaggia.
La prima sera è passata e carichi di curiosità, dopo esserci confrontati con il proto-sindaco di Stromboli che ci ha indirizzato verso le spiagge più belle dell'isola, arriviamo sull'ultima spiaggia a nord del paese, in località Piscità. Una spiaggia nera, come tutte le altre d'altronde.
La temperatura è quella giusta, il mare è splendido. Un libro con i racconti sulla morte, di Pirandello, per me e il Prezzo della vita, di Frister, per Sabrina.
Ma il tempo per la lettura dura poco e la tentazione di “mettere le zampette a bagno” è troppo forte.
Le onde si infrangono sugli scogli di lava lasciando una spuma bianca che contrasta con il nero delle rocce e della sabbia. Un spuma di panna dove Sabrina si immerge e dove io mi diverto a fare scatti in continuazione. Sono tante, troppe le immagini che si digitalizzano all'interno della macchina fotografica. Tante sono le emozioni che gli occhi immagazzinano. Sono forti i profumi che questo mare ci regala.
Sabrina ride ed io ne sono felice.
FINE PRIMA PARTE
Stromboli continua.............
Stromboli continua.............
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RAVIOLI DI BRESAOLA AI FUNGHI PORCINI E PINOLI
Ingredienti:
PER LA PASTA:
200 gr di farina 00
50 gr di farina di semola di grano duro
2 uova intere
1 tuorlo
1 pizzico di sale
PER IL RIPIENO:
120 gr di bresaola
250 gr di ricotta mista
100 gr di Parmigiano grattugiato
sale e pepe
1 grattugiata di scorza di limone
un pizzico di noce moscata
PER LA SALSA AI FUNGHI:
400 gr di funghi porcini freschi
3 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva
1 rametto di rosmarino
1/2 bicchiere di Brandy
sale e pepe
brodo vegetale (1/4 di dado)
una noce di burro
pinoli tostati
Ingredienti:
PER LA PASTA:
200 gr di farina 00
50 gr di farina di semola di grano duro
2 uova intere
1 tuorlo
1 pizzico di sale
PER IL RIPIENO:
120 gr di bresaola
250 gr di ricotta mista
100 gr di Parmigiano grattugiato
sale e pepe
1 grattugiata di scorza di limone
un pizzico di noce moscata
PER LA SALSA AI FUNGHI:
400 gr di funghi porcini freschi
3 spicchi d'aglio
olio extravergine d'oliva
1 rametto di rosmarino
1/2 bicchiere di Brandy
sale e pepe
brodo vegetale (1/4 di dado)
una noce di burro
pinoli tostati
Impastiamo la farina con le uova, aggiungiamo un pizzico di sale ed una volta ottenuto l'impasto lo lasciamo riposare circa mezzora, avvolto nella pellicola trasparente.
Mentre Luca tira la sfoglia, preparo il ripieno. In una scodella amalgamo la ricotta, il parmigiano grattugiato, un pizzico di sale e di pepe e per finire un pizzico di noce moscata ed una grattugiata di scorza di limone. Aggiungo infine la bresaola tagliata a pezzettini.
Prepariamo i ravioli.
Ci dedichiamo al condimento. In una padellina facciamo saltare dei pinoli e li teniamo da parte. Dopo avere pulito i funghi porcini freschi, facciamo scaldare una padella con un filo d'olio extravergine d'oliva nel quale avremo adagiato gli spicchi d'aglio leggermente schiacciati. Quando cominciano a sfrigolare aggiungiamo anche il rametto di rosmarino.
Versiamo nella padella i funghi tagliati a cubetti e li lasciamo prendere colore. Uniamo il Brandy ed il quarto di dado. Lasciamo che l'alcol evapori e poi regoliamo di sale e di pepe.
Aggiungiamo il burro ed amalgamiamo bene il tutto, aspettando che la salsa ai funghi diventi cremosa.
Non ci resta che cuocere i ravioli e farli saltare nella padella con la salsa ai funghi, impiattare e completare il piatto con una manciata di pinoli tostati.
Abbiamo accompagnato questo piatto con un ottimo Nebbiolo, un vino che amiamo moltissimo. Piatto ottimo e vino altrettanto!
RAVIOLI WITH BRESAOLA AND RICOTTA FILLING ON A BED OF PORCINI MUSHROOMS AND ROASTED PINE SEEDS
Ingredients for home made pasta:
200 g flour
50 g double milled durum wheat semolina
2 eggs
1 yolk
a pinch of salt
Ingredients for the fillling:
120 g Bresaola
250 g ricotta cheese
100 Parmigiano cheese
salt and pepper to taste
a pinch of lemon rind (grated)
a pinch of nutmeg
Ingredients for mushroom sauce:
400 g fresh Porcini mushroom
3 clove of garlic
extravirgin olive oil
rosemary
1/2 glass Brandy
salt and pepper to taste
a cup of vegetable broth
pine seeds
30 g butter
Ingredients for home made pasta:
200 g flour
50 g double milled durum wheat semolina
2 eggs
1 yolk
a pinch of salt
Ingredients for the fillling:
120 g Bresaola
250 g ricotta cheese
100 Parmigiano cheese
salt and pepper to taste
a pinch of lemon rind (grated)
a pinch of nutmeg
Ingredients for mushroom sauce:
400 g fresh Porcini mushroom
3 clove of garlic
extravirgin olive oil
rosemary
1/2 glass Brandy
salt and pepper to taste
a cup of vegetable broth
pine seeds
30 g butter
We are used to prepare home made pasta and we like it.
Divide the dough into 3 or 4 pieces and roll them out to make some equal sized dime-thin sheets. Carefully fold the pasta over the filling. Tamp down the pasta around the balls of filling with your finger, pressing hard to make sure the pasta adheres so the ravioli won't come apart while cooking.
Cook the ravioli in vegetable broth, draining them with a slotted spoon and transferring them to a bowl.
Crumble the ricotta in a bowl with a fork, then add the Parmigiano, salt and pepper to taste, a pinch of grated lemon rind and a pinch of nutmeg. Work the mixture, taste and correct seasoning.
We have to prepare the sauce now. Heat extravirgin olive oil in a skillet, add rosemary, garlic and porcini mushrooms and saute until golden brown. Pour the Brandy and increase heat, stir until reduced to half. Complete with fresh ground pepper and a cup of vegetable broth. Add 1 tbs butter and stir quickly into mixture, cooking until sauce is thickned. Roast the pine seeds in a little skillet and add them to the sauce.
Stir your ravioli into the mushrooms sauce and serve immediately.
°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°°
Questo premio ci è stato donato da Rita, che non possiamo che ringraziare tantissimo! A nostra volta lo regaliamo a : Manu e Silvia, Jul&Mo, Unika, Susina e Cooking Mama
Questo premio è un dono di Brad e a nostra volta lo passiamo a: JaJò, Scarlett, Nanny e il Pranzo di Lisette
Che belle, le foto della vostra vacanza! Ed i vostri ravioli anche, naturalmente!
RispondiEliminaUn bacio grosso grosso
Luisa
grazie, siete carinissimi! che bei ravioli, un lavoro da chef!
RispondiEliminaGuardare Sabrina in costume mi fa venir freddo !! Bello leggervi...e gustarvi ;-)
RispondiEliminaBacio.
Stromboli l'ho amata subito, di un amore grande e istintivo. Una delle mie più belle vacanze, all'insegna della libertà e senza regole, circondati da un mare che ha un colore unico e mia visto prima. Attendo con ansia il continuo del racconto!! Bacioni
RispondiEliminaEccolo, il "colpevole" della vostra vacanza a Stromboli: un po' come Luca per Iddu anche io avevo un po' di timore che vi sarebbe "piaciuta" l'isola e l'accoglienza di Carlo. Purtroppo ho sentito di diverse persone, evidentemente sensibili, cui il respiro del vulcano dava fastidio, una sensazione di inquetudine effettivamente ti prende, finchè non capisci che è il respiro della natura che domina l'isola (che riesce a farsi perdonare anche ....la Siremar :-D). Ma Stromboli è questa, prendere o lasciare :-D
RispondiEliminaNon so se si sia divertita più Sabrina a giocare con la schiuma o tu a farle le foto :-)
P.s.: touchè: Sabrina trionfante col tacco a spillo davanti ad Ingrid è una grande sconfitta per me hahahahaha
P.p.s.: i re dei tortellini hanno colpito ancora: ottimo il ripieno ed ottimo il condimento... BRAVI !!!
Ciao ragazzi! eh..le immagini di questo paesaggio di scolgi e emare mettono proprio nostalgia dell'estate!! fantastico!!
RispondiEliminawow...addirittura due foto insieme...ma quanto siete carini!!!!
Buonissimi questi ravioli! l'accoppiata funghi e bresaola ci intriga molto..ed i pinoli danno il tocco croccante...complimenti!
davvero un bel piatto!!
un bacione
Ma quanto eri nera Sabrina!!!:)
RispondiEliminaI vostro reportage sono bellissimi e..mi fanno venire una tale nostalgia del mare, della Sicilia...
Bel piatto poi, bravi!
bacione e buona settimana!
ricordo chi mi ha raccontato quest'isola ed ora a sentire il vostro entusiasmo sembra un'altra terra ; è proprio vero che le esperienze dipendono anche da come si vivono , e quale dono avete di vivere con gioia ed entusiasmo.un abbraccio
RispondiEliminaLa Sicilia si conferma bellissima in tutti i suoi aspetti! Mi intriga molto il ripieno dei vstri ravioli, ammiro molto chi sa fare la pasta in casa!
RispondiEliminaQuanto mi ispirano questi ravioli! Bisogna che mi dia mossa per uscire dalla pigrizia in cui da un po' mi crogiolo e ricominci a mettere le mani in pasta.
RispondiElimina....e complimenti alla sirenetta :))
ma questi ravioli sono perfetti!! avete le mani d'oro!! davvero un piatto bellissimo!! complimenti...
RispondiEliminaah che belle foto della vs. vacanza..invidiaaaaa...ahahhaha
la ricetta è degna di molta considerazione ....ma io sono rimasta rapita dalle foto si STROMBOLI.....sono tornata indietro a quei pochi (la settimana è volata) specialissimi giorni....anche io mi sono tanto divertita con quelle onde ....aspetto con imoazienza il resto del racconto per continuare a sognare......A presto Claudia
RispondiEliminaciao ragazzi siete bellissimiii vi s iete divertiti e si vede bei posti??? vero sicilia bedda come voi un bacio scusate se non sono presente nel bloggo ma ancora non mi sono messa in careggiata e poi sono a dieta avete visto come mi sono ingrassata colpa dei dolci siciliani ecccccc un bacioooo
RispondiEliminaSalve ragazzi! Mi fa piacere che avete accettato il premio :)
RispondiEliminaIl mare è veramente incredibile... Che belle foto! Baci.
La bellezza del paesaggio è fantastico e vi sono molto belle e bello come sempre. Saluti, Felipe
RispondiEliminaElle, grazie mille!!! Passiamo da te a leggere del matrimonio!
RispondiEliminaLisette, i ravioli come tutta la pasta ripiena è un peccato al quale non sappiamo resistere! Baci.
Emilia, l'acqua era così calda che a me riguardarla trasmette senso di calore! Peccato che posso rituffarmici solo col pensiero! Smack.
Paola, per noi è stato lo stesso, amore istintivo, primitivo, a Stromboli ci ritorneremmo mille volte e non è tanto per dire, lo rifaremo! Quel mare...anche noi non avevamo mai visto nulla di simile! Baci e speriamo di venire a Roma presto!
JaJò, il tuo timore si è avverato, ce ne siamo innamorati al punto che non possiamo lasciare passare troppo tempo prima di ritornarci! Stromboli è un paradiso, ma di quelli molto terreni. Carlo è una persona dolcissima, di quelle che a pelle ci piacciono e poi non possiamo non fare i complimenti alle sue pizze!
Il respiro del vulcano ha inquietato Luca inizialmente, ma io ho atteso fin dal primo istante di sentirlo. Ho provato un senso di riverenza per Iddu, ma non mi ha mai spaventato, a me da l'impressione di essere protettivo, di vegliare sul paese. Anche quando l'abbiamo visto fiammeggiante, ho avuto i brividi ed anche Luca, l'ho ugualmente sentito "buono", sempre una questione di pelle. Sono un po' selvaggia io, anche quando metto i tacchi (comunque sono stata spesso e volentieri in ciabattine)!
Siamo felici che ti siano piaciuti i nostri ravioli, meglio che non ci penso troppo, sennò mi viene fame! Ti abbracciamo!
Manu e Silvia, avete ragione, due foto insieme non succede tanto spesso, cercheremo di rimediare! I pinoli danno quel tocco croccante che a noi piace molto e nelle vostre ricette lo ritroviamo altrettanto spesso! Baciotti.
Saretta, ero nera davvero, quasi mulatta e lo sono rimasta fino ai primi giorni d'ottobre. Sono ancora scura, ma non così! La Sicilia è stata amore immediato!
Baci.
Caty, è verissimo che le esperienze dipendono molto da come le si vivono, ma ti assicuro che Stromboli è una piccola meraviglia, se ami la natura, se ami il mare, se ami la semplicità, se ami la lentezza, se ami l'incontaminato ed il primitivo, non puoi non amare Stromboli. Stromboli è spinosa, ma è anche morbida. E' piena di vita ed al tempo stesso è fuga dal mondo. L'abbiamo amata tanto!
Un abbraccio speciale.
Onde, a noi piace molto fare la pasta in casa, anche perchè possiamo scatenare la fantasia e nel caso di pasta ripiena, farcirla come preferiamo. La bresaola l'abbiamo trovata perfetta coi porcini, ma anche il vino s'intonava a meraviglia! Baciotti.
Cielomiomarito, quel periodo di pigrizia anche mentale io l'ho vissuto ad agosto, prima o poi bussa da ognuno di noi, l'importante è poi sbarazzarsene altrimenti ci perdiamo tutto il divertimento!
Baci a tutti da Sabrina&Luca
Ragazziiii...se vi puo' interessare finalmente è pronto e pubblicato il pdf della raccolta "Fior di carciofo!"
RispondiEliminaVi aspettooooooo Lady Cocca
Lo dico e lo ripeto... leggere le vostre vacanze è come essere lì con voi!!! :DDD
RispondiEliminaSono fissata con certi tipi di foto, dove mi piace trovare "esseri" nascosti che poi ad un occhio attento non lo sono affatto...
E ho visto in una delle vostre (tra le ultime del post!) un leone sdraiato sulla spiaggia col suo bel testone e la criniera, che guarda il mare.... :*)
E' splendida!!!
ps: ho lanciato la mia prima raccolta se volete partecipare ne sarei felicissima!
pps: ho ancora da esporre il premio che mi avete assegnato ma non me ne sono scordata! anzi! ^____^
PS: colleziono sabbia da tutto il mondo... e quella sabbia nera... mmmm avercela! ^____^
RispondiEliminaStromboli è un sogno per me, non ci sono mai stata ed i motivi sono quelli di cui voi parlate, il senso di stare in un vulcano e il mio mal di mare, anche quando vado ad Ustica soffro parecchio, però il fascino è grande, prima o poi ce la farò! La ricetta dei ravioli con bresaola, cosa dire, come sempre fantastica!
RispondiEliminaEvelin
ragazzi miei che voglia di mare!!wow le foto mettono una voglia di tuffarsi in quella schiuma!!!pero ci siete voi a raccontarci un estate appena trascorsa con tanto calore che sembra che stia per arrivare di nuovo!!bellissima sabrina in costume complimenti!!!bacioni a tutti e 2 e che buoni questi ravioli metteno uan voglia incredibile!!bacioni imma
RispondiEliminache vacanza meravigliosa, fate venire voglia di Sicilianità!!!!!
RispondiEliminaVi abbraccio ragazzi, ho sempre un pensiero speciale per voi
un bacio
Vale
Rapito dal mio amore per Stromboli (e Iddu) non vi ho ringraziati per il premio:-D
RispondiEliminaE poi complimenti per il nuovo vestitino del blog: mi piace questo abitino autunnale :-)
Federica, siamo i primi a invidiare noi stessi per quei giorni di vacanza, ormai passati, sigh! Ma il ricordo è più vivo che mai!
RispondiEliminaRita, siamo sempre felici quando riceviamo un premio e non potevamo non accettarlo, grazie ancora!
Nicla, siamo felicissimi che ti siano piaciute le foto, che dici, ci torneremo assieme a Stromboli?
Baci!
Silvana, sei a dieta??? Starai scherzando! Lo sappiamo che i dolci siciliani possono fare qualche scherzetto, allora aspettiamo un po' di ricette light! Baci.
Felipe, grazie mille, ci fa piacere che ti sia piaciuto questo post! Un abbraccio.
Lady, lo andremo a scaricare, quella dei carciofi è stata una bellissima raccolta! Un abbraccio.
Gata, aspettiamo il tuo indirizzo così ti spediamo un po' di sabbia di Stromboli, ce ne siamo portati a casa un'intera bottiglia! Hai ragione sulla roccia, sembra davvero un leone, grazie per avercelo fatto notare!
Evelin, il mal di mare ce l'ho avuto solo durante il viaggio di andata, al ritorno la traversata è stata molto morbida e non ho sofferto per niente. Al limite puoi prendere un travelgum, cosa che non avevo fatto io! Stromboli merita e ci torneremo, ma vorremmo visitare anche Linosa e Lampedusa, di cui abbiamo sentito cose bellissime! La Sicilia è meravigliosa!
Imma, innanzitutto grazie mille per i complimenti! La voglia di mare sta rivivendo in noi fortissima, ci basta guardare le foto per sentire ancora il sole sulla pelle! Ci fa piacere che ti siano piaciuti i ravioli, pensiamo di rifarli appena metteremo le mani su altri porcini. Baci.
Valentina, contraccambiamo pienamente! Baciotti.
JaJò, il cambio d'abito era necessario, ci voleva qualcosa di più pesante, mica vogliamo rischiare che il nostro blog si becchi il raffreddore! :-D
Buona serata a tutti, un baciotto!
Sabrina&Luca
Ma che belle le vostre vacanze... mi fate venir voglia di prendere e partire!!!Siete fantastici!!!Un abbraccio e buona settimana!!!
RispondiEliminaBelle queste foto estive, mi fate venir voglia di andar nuovamente in vacanza!!!
RispondiEliminaSono veramente lieto per voi, vi auguro d'essere felici per il resto della vita. Anni fa credevo d'averlo trovato.
RispondiEliminaAncora complimenti per il blog, veramente stupendo.
Un abbraccio.
Mel
Ci state deliziando con i vostri racconti sulla Sicilia e su queste immagini incantate.
RispondiEliminaIl bel piatto di ravioli con quei succulenti funghi ci sta prprio benissimo alla fine.
grazie anche per il premio siete sempre gentilissimi,lo posterò al più presto :*
Ciao ragazzi. Grazie per i compimenti...ne sono davvero lusingata !! Purtroppo non ho in previsione mercatini fuori zona...io abito in provincia di Milano :-(
RispondiEliminaUb bacio e buona giornata.
Ciao ragazzi .. passo per un saluto veloce visto che praticamente è una vita che non ho il tempo di farlo ... vedo che va tutto bene e che siete sempre splendidi!
RispondiEliminaContinuate così .. un super bacione da Giulia, Cip & Ciop
capperi, il vostro viaggio è di una bellezza spumeggiante come il mare dove eravate
RispondiEliminabisogna solo andarci!!
wow wow che post!
RispondiEliminami dispiace per l'attesa dell'aliscafo e per il mare agitato, ma le foto dimostrano ampiamente che vi siete divertiti molto! che bella Sabrina in costume e che abbronzatura!!!!
io nemmeno se resto un mese al sole per tutto il giorno divento di quel colore... eheheheheheh
mi consolerò con i ravioli con bresaola....
una abbraccio e buon martedì ^________^
Che meraviglia!!!
RispondiEliminaSabrina abbronzatissima!!!
Ma lo sai che sto godendo anch'io nel vederti guazzare in quell'acqua spumeggiante (sono persino invidiosetta... hehehehehe)
Che voglia di mare!!!
Beh... non mi rimane che attendere la seconda parte del reportage... e con bramosia!!! hehehehehe
Ciao ragazzi buona giornata... bacioni
Bellissima Sabry con questo abito bianco! Sei splendida!!
RispondiEliminaBuonissima invece la ricetta che mi segno e rifarò quanto prima perchè i ravioli con la bresaola li ho assaggiati una volta e mi sono piaciuti moltissimo! a presto
Ragazzi è sempre bello leggervi, leggere delle vostre avventure, dei vostri viaggi....wou. Buoni questi ravioli.....un bacio.
RispondiEliminaEccomi di ritorno! quanto mi sono mancatii vostri racconti appassionati ed appassionanti e le vostre ricette ricche e semplici al tempo stesso!mi avete fatto rifare un tuffo inebriante nel periodo magico del mio fidanzamento, quando con amedeo siamo stati in mini crociera anche noi alle isole eolie...ma ora a riempirci le giornate ci sono i magici sorrisi di sofia e di elena, la nuova arrivata nella nostra famiglia che ha appena tre mesi!dopo tanto patire ce l' ho fatta..ora è fra noi!!!!!
RispondiEliminaA presto amici! vi abbraccio forte forte
Sabrina, che bella che sei in mezzo alle onde di Stromboli, si vede che ami il mare!!!bellissimo racconto come semrpre ragazzi e questi ravioli...se possibile ancor più belli e golosi, perchè la mprossima volta non ci fate vedere un'istantanea di Luca che tira la sfoglia?sarebbe carino no?per quanto riguarda la crema bicolore cioccolatosa...ma sapete che proprio mentre vi leggevo stavo aprendo un barattolo di cremina bianca ch mi ha portato mio marito e pensavo proprio a rifare quei dolcetti con il mix bianco nero eh eh eh!!!
RispondiEliminaun abbraccio forte
dida
Ragazzi che vacanza!!! L'avete sospirata ma ne è valsa la pena!!! Ottimi i ravioli li proverò!
RispondiEliminaAncora un'angolo d'Italia raccontato con meraviglia e poesia.
RispondiEliminaMeraviglia e poesia anche nel piatto, bella ricetta, complimenti.
Baci Alessandra
Sabrina le foto dentro l'acqua schiumosa di stromboli sono MERAVIGLIOSE! e bravo Luca! Ma c'è anche una foto di Sabrina in ciabattine! non sono abituata a vederti così!!!
RispondiEliminaUn bacio
Silvia
..mi colpisce questo tuo amore verso il mare Sabri, sono qui a guardare e riguardare le foto, quello che avete scritto e un pò sembra di assaporare quell'acqua così spumeggiante, come la Sabrina, come il Luca, che scatta, foto bellissime, ricche di momenti catturati alla natura ed alla vita..all'amore..
RispondiEliminaVi abbraccio e grazie, sono emozioni regalate anche a chi legge e come me adora il mare:-)
Che posti meravigliosi!
RispondiEliminaI ravioli da copiare al volo!
Un abbraccio, Patrizia.
Ecco stromboli mi manca non l'ho ancora visto...il vostro racconto però ci vivere le vostre intense emozioni...felice weekend Luisa
RispondiEliminache voglia di ravioliiiii, hanno un aspetto meraviglioso....come anche Sabrina immersa in quella schiuma che sembra panna montata :-))) baci!
RispondiEliminaPerbacco Luca!!!
RispondiEliminaChe ricordi!!!
Tremendo... botte e iniezioni!!! hehehehehe
Si vero!!!
Ora che mi ci fai pensare ricordo anch'io la scatoletta dove facevano bollire le siringhe e aghi... brrrrrrrrrr!!! Odio le iniezioni sono il mio nemico... hehehehe
Bene ragazzi vi lascio una dolce serata e se festeggiate buon halloween... (chissà che posterò per domani... mah!!!)
Abbracci e bacioni
Ciauuuuuuuuuu!!!!
Il mal di mare è una tra le cose più brutte da sopportare! Poi però siete arrivati in quel paradiso fantastico!
RispondiEliminaMi intriga il ripieno di quei ravioli! Buon fine settimana Laura
Ciao, Sabrina!
RispondiEliminaNon so quale sia il migliore, il testo, foto o ravioli! Tu scrivi, cucinare e fotografare molto bene, amico!
Amo il mare. Se si potesse viveva in una piccola barca o una nave! Ma mio marito non può riposare per un'ora, perché mi sento male. E 'bianco, bianco e comincia a sentirsi nauseato! Pena, giusto?
Un buon fine settimana!
Testo originale:
Oi, Sabrina!
Não sei qual é melhor, seu texto, as fotos ou o ravioli! Você escreve, cozinha e fotografa muito bem, amiga!
Amo o mar. Se pudesse vivia dentro de algum barco ou navio! Mas meu marido não consegue ficar nem uma hora, porque também enjoa. Fica branco, branco e começa a ter náuseas! Pena, não é?
Um bom fim de semana!
Luísa
ciao Ragazzi è sempre una gioia leggervi, sapete trasmettere tutta la vostra voglia di vivere,devo farvi i miei complimenti anche per i bellissimi ravioli...sono perfetti..un bacione Tittina
RispondiEliminancantevole il vostro racconto, fatto di emozioni e dettagli che coinvolgono. Aspetto la seconda parte
RispondiEliminaClelia
mi siete mancati!!!bellissimi!!!buon w.e.
RispondiEliminacara bellissima ed abbronzatissima Sabrina (perché ti immagino ancora così in sicilia, anche se le vacanze sono finite) l'ora solare ha portato vari contrattempi e complicazioni... dopo aver saputo quello che è successo a te, mi consolo.... eheheheheheh
RispondiEliminabuona domenica ^________^
i colleghi o gli uomini in generale sono sempre la stessa solfa di tentativi e ammiccamenti vari.... meno male che siamo già vaccinate ;-)
RispondiEliminaciao carissimi, grazie per il premio. che belle foto, ragazzi! con questo freddino, l'abbronzatura di sabrina riscalda lo spirito! passate a mangiare una fetta di torta di rose da me. buon inizio settimana, baci
RispondiEliminaCookingMama
http://cookingmama.myblog.it
grazie Sabrina e grazie Luca per i vostri commenti ... e tranquillo Luca non sei l'unico maschietto ad aver commentato, ma è che io sono in ritardo con la moderazione dei commenti... e cerco di farlo con calma per mancanza di tempo.... ma ce la farò.... prima o poi
RispondiElimina^______________^
buon inizio settimana
le foto sono stupende, ma i vosri ravioli ancora di più!!!!!! ho l'acquolina in bocca!!!!
RispondiEliminain questo periodo non riesco a passare da voi...ci siamo trasferiti per lavoro del Denso a pavia (sigh! dal mare alla pianura padana!) siamo in residence nell'attesa di trovare casa in affitto... purtroppo la chiavetta non sempre riesce a caricare il blog ma le vostre foto sono sempre stupende!!!!
un caro abbraccio!
Premio per voi!!
RispondiEliminaho bisogno del vostro aiuto qui:
RispondiEliminahttp://dadomanumarcolucachiara.blogspot.com/2009/11/lo-devo-direanzi-scrivere.html
grazie
Bella la traduzione in inglese!ottimi i ravioli con la bresaola, non li ho mai provati!Grazie di essere passati sul mio blog, vi segnalo che è in corso una raccolta di liquori fatti in casa se vi interessa!ciao!
RispondiEliminaBellisimo post, fantastiche fotografie e strepitosa ricetta. Che dire di più?
RispondiEliminaAh...siete una coppia invidiabile.
Bacioni
che belle queste foto e come siete felici...
RispondiEliminacomplimenti!
metto nell'archivio la ricetta e la sperimento al più presto...
baci
Ciao veramente interessante e simpatico il votroo blog...Credo che lo metterò tra i miei preferiti. Ciao
RispondiElimina