domenica 30 marzo 2008

Fuga nel Monferrato Part Two




Il sole dipingeva con colori pastello il panorama, scaldava le colline, mentre l’aria frizzante del tramonto solleticava i fiori sui davanzali delle case vicine. E’ vero, i nomi sono importanti, il più delle volte nel nome c’è già tutto. Locanda dei Musici…..evoca un passato di festante vita medioevale, torce accese, musicanti che provano i loro canti, dame con i loro pesanti vestiti di velluto.
Suoniamo il campanello e la Locandiera ci accoglie all’interno della corte, dove parcheggiamo l’auto. Ci invita a visitare la locanda, pochi passi e ci ritroviamo nella sala colazioni. Muri in mattoni a vista, la mia passione per il senso di calore che mi trasmettono, questo posto mi ha già conquistato. Sensazione a pelle e di pelle. Luca ed io ci guardiamo, senza parole ci siamo detti tutto, siamo sulla stessa lunghezza d’onda noi due. Gli arredi della sala sono semplici, ma curati, su una parete fa bella mostra uno scaffale pieno di bottiglie di vino, alcune sono da collezione, le altre sono a disposizione degli ospiti della locanda. Andiamo subito a sbirciare tra le etichette, c’è tanto di quel Ruchè che sorridiamo, abbiamo trovato il nostro “sacro graal”. Visitiamo la cucina, immensa, apriamo il frigorifero, ci troviamo bibite, frutta, fragole, uva…..perfetto per uno spuntino notturno. Saliamo una scala illuminata fiocamente dalla luce di candele disposte lungo i gradini e ci ritroviamo in un salotto che sa di accogliente, dominato da un meraviglioso soffitto affrescato. Sulle pareti, una libreria ricca di libri, invitante tentazione per i curiosi come noi, un camino che fa bella mostra di sé, divani e poltrone dove sprofondare comodamente e poi tavoli e tavolini. Ci è stata assegnata la camera gialla, il colore ci piace. Al giallo associo i girasoli, il sorriso, l’estate, Luca ci associa l’energia, le stelle e la crema calda.
Ci aprono la porta della camera, il nostro regno per due notti, è immensa come una suite,non manca nulla, il meraviglioso panorama, i tendaggi colorati, i tappeti, il balcone, la libreria, lo stereo con una scelta di cd, ma soprattutto il letto. Non un letto comune, ma un letto “con i tacchi a spillo”, talmente alto, persino troppo, ma in compenso molto comodo.
Un’esperienza indimenticabile!
Il tempo di un bagno caldo e decidiamo di uscire, una passeggiata nel paese tra i vicoli, il belvedere e la piazza. Le strade sono buie e semideserte, camminiamo mano nella mano sotto la luce dei lampioni, avvolgente come i cappotti nei quali ci stringiamo per ripararci dal freddo. Siamo affamati perciò ci facciamo indicare una trattoria raggiungibile a piedi. Da “Geppe” ci dicono. Lo troviamo subito, è uno dei pochi locali illuminati e da cui proviene qualche segno di vita. Entriamo e in un angolo un piccolo bancone da bar, ci sono solo uomini, pochi. Il resto della popolazione si è riversata in piazza per la processione della Passione di Cristo che si dipana attraverso vari paesini per 18 chilometri, tra un po’ arriverà a Castagnole.
Ci sediamo ad un tavolo, siamo uno di fronte all’altro. Ogni volta che posso cambio la geometria del tavolo, sposto la mia sedia, sposto tovagliolo e posate e mi sistemo a fianco a Luca se le dimensioni del tavolo lo permettono o ad angolo retto rispetto a lui. Ho bisogno del contatto fisico. Così la prima cosa che faccio è spostare il mio “posto”. Adesso è più romantico! L’ambiente circostante è piuttosto anonimo, non c’è niente di ricercato o di particolare che catturi lo sguardo. A fianco a noi c’è una coppia francese alle prese con l’ordinazione, penso che la cameriera ci abbia impiegato venti minuti ad elencare tutte le portate. Luca ed io ordiniamo un’insalata di sedano, toma e miele per iniziare. Un piatto delicato e delizioso tanto che lo includiamo mentalmente tra i piatti da rifare a casa.
Come secondo piatto, Luca ordina del capretto al forno con contorno di patate mentre io opto per uno stracotto di manzo brasato al Ruchè. Entrambi i piatti sono squisiti. Sulla scelta del vino non abbiamo avuto dubbi, il diVino della serata è il Ruchè. Un caffé, si paga il conto, Luca mi allaccia amorevolmente il cappotto e siamo di nuovo fuori, immersi nella notte buia e silenziosa. Lungo la strada incrociamo un gatto, due donne avvolte negli scialli e le foglie sollevate in aria dal vento.
Non sarà Frittole? Mah!!!




Part two.

3 commenti:

  1. Siete bellissimi insieme, si sente che vi amate, io non ho mai vissuto niente del genere purtroppo.
    Sonia

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  2. Sabri sei bellissima!
    Come vi siete conosciuti tu e Luca?
    Tante volte ti immagino mentre cucini con addosso abiti da infarto!!!!!
    Blue eyes

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  3. Sabri sei una stella!
    Un tuo ammiratore

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