Punto e virgola. Due ipotesi in un discorso, due fili tesi tra le parole che si nascondono in un senso artefatto.
Punto e virgola. Punto e a capo. Segni e segnali dello scrivere parole artefatte, sognate e scosse. Shakerate, senza ghiaccio, ma con tanto calore umano.
Virgola, punto, punto e virgola. A tratti leggeri tra lettere, una alla volta. Una dopo l'altra per un senso compiuto. In mezzo ma non in mezzo. In mezzo ma non il mezzo, ma l'intero di un senso, distribuite con precisione tra le pieghe di un discorso, che a volte, sa di volte e di svolte. Di nodi e di lacci. Legate e liberate.
Punto, virgola, esclamativo, interrogativo? Domande tra affermazioni! Risposte divincolate da schemi supposti e particolari che hanno un proprio senso. Preciso.
Puntini di sospensione tre alla volta, come note su un pentagramma di cinque righe. Pronte ma a volte non necessarie e senza un suono vuoto, senza il lampo necessario per avere un tuono, ma solo il suo rombo tonante che scuote la mente di cristallo.
Certezze annotate e sottolineate.
Punto e a capo, la vita continua, la vita si intreccia tra i piccoli particolari di una vita descritta e mai scritta. Virgola e due punti di precisazione che precisano ciò che di impreciso non c'è. Parentesi di pensieri, piene di vuoto che scartano, che evitano, che schiudono in un luogo chiuso. Parentesi chiusa.
Parente sì, figli di stati d'animo aperti in quello sguardo che separano frasi e completano un senso, che solo chi scrive e lo descrive riesce a definire un punto di svolta o una virgola di volta che regge l'architrave di un senso compiuto. Il sesto senso dell'intuito, il settimo senso, il senso unico percorso al contrario, solo per provare il brivido di incontrare pensieri nuovi in sole parentesi aperte, da non chiudere mai, anche solo per scoprire come va a finire.
Punto e virgola, virgola e punto, sono attimi di vita che si imprimo nelle storie che si raccontano, che gocciolano da un calamaio, che si srotolano da una piccola sfera o che si interrompono nella punta spezzata di un'anima di grafite. Piccoli segni di disegni senza ambigui risvolti, senza speranze che anzi siglano e inventano un prezioso dono, un regalo per gli occhi a cui scappano e ne cambiano il piacere.
Virgola traditrice e prezioso scambio di stile inebriante, ubriaco di sottolineature vagabonde tra intrecci anonimi ma non per tutti. Frasi tronche, piccoli bonsai intercettati, cercati, nascosti e poi ritrovati. Segni e segnali dispersi dove l'ombra non c'è. Magiche ipotesi, tese di un panama, solare e ricercato anche se fuori moda.
Punto. Punto e basta, punto per finire, per cessare le elucubrazioni di un pazzo che vuole nascondere tra le sue righe un amore che trattiene e che lo spaventa. Un ignorante tra punti di vista e punti di svista.
Punto.
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In questo periodo anche in casa nostra i dolci di Carnevale impazzano per la gioia nostra e di Alice Ginevra in particolare che esulta ogni volta che viene pronunciata la parola Carnevale. Oggi proponiamo le Castagnole.
CASTAGNOLE DI CARNEVALE
(DI CASA NOSTRA)
Ingredienti:
3 uova
150 g di zucchero
75 g di burro
2 cucchiai di rum
450 g di farina 00
la scorza grattugiata di mezzo limone non trattato
1 bustina di lievito per dolci (per la precisione ne abbiamo usata poco meno di una bustina)
abbondante olio di semi di arachidi per friggere
un pizzico di sale
zucchero a velo q.b.
Dopo avere provato diverse ricette non del tutto soddisfacenti, finalmente abbiamo trovato la ricetta delle castagnole perfette, del tutto identiche a quelle che hanno allietato i Carnevali di me bambina.
Anzitutto versiamo le uova in una terrina, uniamo lo zucchero, il pizzico di sale e lavoriamo gli ingredienti con una frusta fino ad ottenere un composto chiaro e spumoso.
Sciogliamo il burro in un pentolino, lo lasciamo intiepidire e lo uniamo al composto di uova, aggiungiamo anche il rum e la scorza di limone. Incorporiamo a questo punto la farina setacciata con il lievito, mescoliamo e amalgamiamo bene il composto e lo trasferiamo sulla spianatoia. Lo impastiamo con le mani fino ad ottenere una pagnottella omogenea.
Formiamo tante palline grandi come una grossa nocciola e le friggiamo in olio ben caldo, facendole poi sgocciolare con un mestolo forato e passandole su carta assorbente.
Le cospargiamo con zucchero a velo e chi vuole può irrorarle anche con del rum, dell'anice o dell'alchermes. Come per le ciliegie, vale il detto che una tira l'altra.
Che delizia! Una tira l'altra!
RispondiEliminaProprio così Iva, infatti sono evaporate, così ha detto Luca!!!
Eliminalo ammetto: dei punti e delle virgole non ho letto :(
RispondiEliminama mi sono goduta le bellissime modelle di casa e... le castagnole :-P
un abbraccio.
Betty, Luca c'è rimasto un po' male! ;)
EliminaLe Pupattole ringraziano, speriamo non diventino troppo vanitose, va'!
Smack a te
la vita e' piena di punti di virgole di mille dubbi e di mille pensieri rivolti alle gioie piu' grandi della nostra vita...stanze dapprima tutte nostre adesso tutte loro e dei loro giochini con le loro urla festanti e una delizia da sfornare dietro l'altra per loro e per la gioia dei loro occhi e del loro palato e dei loro bacini di ringraziamento...un caro abbraccio ragazzi
RispondiEliminaLuca, Sabrina, Alice Ginevra e Athena Giada. Due virgole, un punto per definire una famiglia che profuma d'amore, che ti fa gustare anche in lontananza la voglia di vivere.PUNTO.
RispondiEliminaDomani provo a fare questa vostra ricetta, sono venute benissimo, che buone, guardando la foto viene voglia di mangiarle, mi piace tutta la punteggiatura, sopratutto quando serve per descrivere l'amore, bacioni a tutti e quattro, che favola le bimbe, Alice Ginevra e' troppo bella con il cappottino bianco e come sta su ben dritta Athena Giada, io vi adoro!!!
RispondiEliminaLuca con tutte queste parentesi (per un attimo) mi son rivista sul banco di scuola, intenta a scoprire l'incognita dell'ennesima espressione data dal prof.: ansia eh!
RispondiEliminaSabrina ..dio che belle le tue bimbe, dai colori diversi, ma simili tra loro.
Vi abbraccio forte forte: mi fate avere un picco di glicemia, ma non per le castagnole (buone eh), ma per la dolcezza che trovo in voi :-)
era da un pò che non riuscivo a fermarmi e godere delle vostre parole, con calma, davanti ad un caffè. oggi ce l'ho fatta e, come sempre, quanto ne valsa la pena!
RispondiEliminaun bacio alle pupattole <3
Ma che bei pupetti che avete;) ottime le castagnole....io le adoro....baci a tutta la famiglia
RispondiEliminaOra ,dopo aver visto le vostre castagnole mi è venuta l'acquolina un bocca e mi tocca andarmele a fare , punto , due punti e punto a capo.....insomma buon carnevale!
RispondiEliminaNon so decidermi: sono più dolci le castagnole o le tue bimbe? Che tenerezza! Complimenti davvero :***
RispondiEliminaAlle volte i sentimenti che si provano avrebbero bisogno di parole che non sono ancora state inventate, il linguaggio che prediligono è quello del corpo, di un braccio aperto ad accogliere, di una mano allungata a donare; quello che provi, Luca si capisce anche da come guardate le vostre bellissime bambine, attraverso l'obbiettivo di una macchinetta fotografica.
RispondiEliminaAnche io ho preparato per la prima volta le castagnole ieri, ho provato la versione con la ricotta, restano soffici soffici....un abbraccio a voi quattro.
è da ieri che provo a lasciare un commento ma non me lo fa fare...nel caso invece fosse andato a buon fine, ovviamente cancellate questo!
RispondiEliminaVolevo dirvi che mi sono troppo divertita a leggere! è bellissimo, sembra un pezzo futurista (ma in più fa riflettere!).
bello il tema della punteggiatura, poi confesso che da un po' quando vi leggo faccio questa cosa: prima che l'autore si sveli provo a cercare di indovinare chi di voi due abbia scritto il post....e sto diventando anche bravina devo dire!
Avete un modo molto particolare e coinvolgente di scrivere, ognuno ben caratterizzato. Tanto che stavolta né le pupattole né la ricetta hanno catturato subito l'attenzione. Io almeno, sono stata conquistata da tutta la girandola della punteggiatura!
Ma ciò non toglie che le pupattole siano sempre più belle e queste castagnole buone da svenire!!
Tanti bacioni, fantastici 4!!
Come crescono in fretta le vistre belle donnine!! Bellissime!! Buona giornata!!
RispondiEliminaCiao Raga'...grazie per essere passati...io oggi conosco la nuova piccola...e' da un bel po' che non navigo...Sono entrambe bellissime...due sorelline!!!!Che bella cosa!!!!Che dire scrivete sempre "Divinamente"ed e' sempre un piacere leggervi!!!!Per le castagnole non commento...perche'?????Io ne mangerei a tonnellate!!!!!!Buona vita e buon tutto!!!!Auguri per la bambina...che bel colore degli occhi!
RispondiEliminaho provato le castagnole: buone come quelle che faceva la mia mamma. Grazie! le vostre bambine sono splendide e un po' vi invidio ma voi due meritate questa felicità. baci
RispondiEliminamorena
Mi fanno morire le vostre cucciole! Troppo belle e le castagnole non ne parliamo...io non le ho mai fatte
RispondiEliminaUna vera bontà le castagnole.
RispondiEliminaVi auguro una serena e felice giornata.
Aaaaahhhh... (puntini di sospensione)queste le provo. (punto)
RispondiEliminaBellissime le principesse; (punto e virgola) entrambe grandissime! (punto esclamativo)
Buon carnevale. PUNTO.
:)
Che dolci queste due bimbe!!!! Sono meravigliose e come sono cresciute! Adoro le castagnole e per carnevale non possono mancare! Un abbraccio grande splendida famiglia!
RispondiEliminaBaci Ely
Sei punti ad una ferita sul polso che cicatrizzandosi è diventata una grande virgola. Lo so, non è la stessa cosa della vostra punteggiatura ma capita anche questo.
RispondiEliminaCiao, un abbraccio alle pupattole e pure a voi che chissà quanta fatica a star loro dietro.
Ragazzi miei... quanto tempo che non passavo!!!! e le bimbe crescono.. Alice Ginevra è una signorina ormai.. e Athena Giada.. come cresce bella pure lei! Mi fa davvero piacere che stiate tutti e 4 bene.. Vi abbraccio forte.. e rubo un paio di castagnole.. io quest'anno niente dolci carnevaleschi.. :-)
RispondiEliminabuoni i dolci di carnevale! buonissimi!!!!
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