Dalla porta socchiusa del bagno sgocciola una luce gialla. Fuori è ancora buio, il mattino veste i contorni sfatti della notte e Luca è già in piedi, con lo spazzolino da denti in mano e le parole che mastica nella mia direzione, per dirmi "Dai, su, preparati che sennò facciamo tardi".
Il sonno mi brucia ancora dentro, galleggio nella stanza in modo inconcludente, mentre cerco di dare una parvenza di ordine alla sequenza di azioni che devo fare. Farmi scorrere, per esempio, sul viso un potente getto d'acqua calda, poi stendere un trucco leggero e veloce, infine vestirmi, chiudere la piccola valigia, mettermi in spalla la borsa e cercare di non dimenticare nulla, perché finisce che dimentico sempre qualcosa quando devo partire.
Tra poco si va, ci aspettano due giorni nelle Marche, tra San Benedetto del Tronto ed Ascoli, dove Luca dovrà partecipare ad un corso di aggiornamento sulle normative e sulle nuove tecnologie antincendio, ovvero un argomento inerente ad una branca del suo lavoro. Ha deciso fin da subito di portarmi con sé, anche se sarò l'unica donna in mezzo ad una ventina di uomini, che giungeranno da ogni parte d'Italia. La cosa non mi spaventa affatto, evviva le novità, in fondo saranno due giorni tutti da scoprire, proprio come una lettera chiusa.
Sono felice ogni volta che partiamo, non importa per dove, e anche se questo non sarà un viaggio, per così dire romantico, rappresenta comunque un'opportunità di tregua al correre continuo tipico del periodo prenatalizio.
Saltiamo dritti in macchina, dopo esserci richiusi il portone di casa alle spalle, cercando un po' di tepore, soffiandoci entrambi il fiato caldo tra le mani, per quel poco di sollievo che questo ci procura. I vetri della macchina sono ricamati di ghiaccio e riesco solo a pensare alla prima tappa del mattino, ho bisogno di una brioche e di un cappuccino caldo per dare la scossa a quel senso di torpore che mi si struscia invadente lungo al corpo. Solo dopo, potrò sistemare dentro alla mia mente una comoda poltrona, e mi ci siederò e osserverò il paesaggio scorrere via dal finestrino, e lascerò che i miei trecento chilometri di parole si intreccino con quelli di Luca.
Prima sosta in autogrill subito dopo Riccione, in verità non per un bisogno reale, ma solo perché mi piacciono gli autogrill, mi piace osservare la gente che entra e che esce, che si stiracchia e riprende fiato tra un caffè, un biglietto della lotteria, una rivista e magari anche qualcosa di dolce da sgranocchiare durante il resto del viaggio.
I dintorni sono ancora innevati e quel candido biancore cambia completamente i connotati ad un paesaggio che mi è, per motivi di nascita, familiare. Ripartiamo e mentre l'automobile va, scatto qualche foto ai campi che sfilano via. Sullo sfondo conto tante di quelle gru che mi pare incredibile e mi rendo conto che stanno proprio costruendo ovunque, strappando via altre strisce di verde al verde. Il futuro sarà cemento armato dappertutto? Blocchi informi di cemento armato, maledettamente tristi. Le uniche bellezze delle nostre città sono state costruite in epoche remote, da popolazioni antiche. Mi domando se qualcuno sa farmi il nome di un bell'esempio di monumento moderno, dei giorni nostri. E allora dov'è il progresso di fronte a tante brutture architettoniche? Me lo chiedo spesso e mi risparmio la risposta.
Viaggiamo lungo le Marche, oltrepassando paesi antichi, arroccati su pendii, ciuffi d'erba come trine e poi la terra nuda, dove in primavera c'erano campi di lavanda. Fremiti bianchi mi percorrono il corpo, mentre l'aria che entra dal finestrino appena socchiuso mi sferza il viso. Volevo assaggiare il vento, un po' di quel vento che investe gli alberi spogli e i vigneti. La vita nella stagione invernale è ripiegata in una placida latenza, coperta sotto fertili strati di terra, quasi avesse paura a farsi vedere.
"Mentre tu passerai il pomeriggio al corso, io andrò in giro per la città", dico a Luca tutta contenta. E siamo d'accordo così, a parole, poi finisce che ci incontriamo con una parte del gruppo dei partecipanti in un locale di San Benedetto, per un pranzo al volo e finisce che finisco anche io nell'aula dove si tiene il corso e non so bene come sia potuto succedere.
Nessuna vetrina, allora, dentro la quale lasciare cadere sguardi curiosi, perplessi, divertiti o pieni di desiderio, nessuna passeggiata tra vie che non conosco, a conversare con i miei passi e con i miei pensieri.
Davanti ho solo un grande schermo luminoso, a lato un pannello con sensori, sirene e centraline antincendio e alla mia destra ho Luca, che mi guarda e sorride e io gli faccio le smorfie, in un'intimità che si insinua a piccole gocce per il solo fatto che siamo seduti vicini. Mi chiede di tanto in tanto se va tutto bene. Mi sorprendo a rispondergli che va tutto perfettamente, che addirittura gli argomenti trattati, riguardo le normative, mi interessano molto.
"Ha fatto il corso antincendio ed oltre a svolgere il suo lavoro è anche preposta alla sorveglianza dei dispositivi!" spiega Luca ad un collega, stupito nel vedermi così presa dagli argomenti trattati. Ho fatto il corso da pompiere sì, non mi interessano solo i vestiti e le scarpe. Spesso le donne vengono sottovalutate e viste soltanto dentro le solite vesti-cliché ed io amo rompere gli schemi. Sempre.
Le cinque ore di lezione scorrono rapidamente tra nozioni, una pausa tra un buffet e le macchinette del caffè e un giro turistico lungo i reparti della fabbrica. Luca mi stringe la mano, Luca parla, Luca prende appunti e di tanto in tanto mi dice delle cose carine. E quando ormai è già sera finalmente lasciamo l'aula e ci dirigiamo verso l'albergo che ci hanno prenotato, così posiamo i bagagli, ci cambiamo d'abito e ci dirigiamo al ristorante per la cena ufficiale. Una volta fuori da quelle quattro mura mi sento in piena forma, con lo sguardo libero di scappare in tutte le direzioni. Mi sento libera come un'onda che diventa mare e che si rinnova all'infinito. Una volta fuori da quelle quattro mura scopriamo che l'albergo è davvero carino e che la nostra camera mi piace molto, colorata e all'ultimo piano, con le travi a vista e un lettone comodissimo. Ma non c'è tempo di scivolarci sopra, quindi tiro una riga sopra ai pensieri impuri che mi passano per la testa e indosso il vestito che ho messo in valigia. Luca muore di fame, io, chissà, forse sì, ma soprattutto sono curiosa di conoscere il menu della serata, so solo che nelle Marche si mangia davvero bene e questo mi mette di buonumore.
Ci dirigiamo al ristorante facendoci dare un passaggio dal collega di Luca, che ha a bordo anche un altro passeggero, un ragazzo di Rimini anche lui ovviamente del settore. La serata scorre sul filo dell'allegria, si parla un po' di tutto, di montagna, di viaggi, di quotidianità e non poteva mancare l'argomento calcio che infervora due tipi di Milano, uno Milanista ed uno Interista, che come da copione, naturalmente si trovano in perfetto disaccordo su tutto. Mi viene da sorridere quando raccontano di tutte le trasferte che si sono fatti pur di seguire la propria squadra. Meno male che Luca preferisce trasferte romantiche a quelle calcistiche.
In compenso la cena che ci viene servita è strepitosa, gli antipasti sono ottimi, soprattutto le olive all'ascolana e gli anelli di cipolla fritti serviti insieme a spicchi di mela anch'essi fritti. Poi un arrosto di tacchino con una salsa alle verdure deliziosa e degli affettati misti e particolarmente ricchi. Ho saltato questi ultimi e invece ho fatto il bis di olive. A seguire c'erano due primi, un risotto ai funghi e dei tagliolini freschi con un ragù speciale. Dopo questi due piatti a me e a Luca già sembrava di scoppiare e mentre intorno a noi si alternavano piatti con i vari bis delle portate, noi ci domandavamo se poi sarebbero riusciti ad alzarsi dalla sedia. Ed ecco arrivare il piatto forte, una tagliata di manzo presentata in modo particolare, con i pezzi di carne infilzati dentro un enorme spiedo o meglio, spada, conficcata in una base di legno. La presentazione è stata davvero suggestiva e la carne, cotta alla brace, era buonissima. Per finire hanno servito un tiramisù, sul quale io ho glissato perché avevo già superato il limite.
L'aria fresca della notte, poco dopo, lascia scivolare via le nostre parole, disperdendole. Lasciamo la Locanda di Bacco a mezzanotte passata, scendendo giù dal ripido colle e attraversando strade adorne di luminarie natalizie. Guardo Luca nella penombra dell'abitacolo e gli stampo sulle labbra il rimasuglio di un leggero sorriso.
L'indomani ci attendono altre cinque ore di lezione, che il mio istinto vorrebbe marinare, ma dopo una lauta colazione nella sala da pranzo dell'albergo, con brioche, succo d'arancia e una fetta di crostata, decido di seguire Luca anche in capo al mondo. Nell'aula del corso scorrono migliaia di slide, tanto che ad un certo punto perdo la concentrazione e comincio a scivolare liquida verso il mare, che pur non vedendo so essere là dietro. Dietro chilometri di colli. Penso al mare e ai suoi silenzi, che fanno sì che la vita sia lieve.
Nel frattempo le lezioni finiscono, seguono un buffet, i saluti, gli auguri di Natale e un dono che Luca ed io gradiamo tantissimo. Nelle nostre mani si materializza d'incanto una confezione contenente tre bottiglie di vino marchigiano, che al nostro ritorno a casa troverà posto sotto alle fronde del nostro albero di Natale.
Usciamo all'aria aperta, il cielo è increspato di bianco e con gli occhi rivolti all'insù seguiamo un volo a V di anatre che passa sopra alle nostre teste. Ci mettiamo in viaggio per Ascoli, dove trascorreremo il pomeriggio in piena libertà, prima di tornare a Bologna.
Portiamo a passeggio i nostri passi tra parchi con palme addobbate a festa, palazzi in pietra e chiese romaniche, con gli occhi svagati, a cogliere quel senso di dolcezza diffuso, che è solo nostro.
Sfiliamo lungo pareti di un grigio che va dal perla al color tortora. E' suggestiva in inverno Ascoli, nella sua atmosfera di madreperla. Restano i segni del passato lungo le sue strade, lungo i porticati, gli affreschi e le tante chiese romaniche, il cui fascino mi colpisce ancora una volta.
Sgusciamo di traverso lungo vicoli neri e sottili, costeggiando le botteghe degli artigiani e arriviamo poi, nella grande piazza di Ascoli, con quell'enorme orologio e pochi radi passanti. Chi si tiene per mano, chi affretta il passo per vincere il freddo pungente e chi come noi, trova rifugio all'interno del Caffè Meletti. Due tazze di tè inglese ed un pasticcino che mi si offre appagante fino al cuore di cioccolato.
E mentre sono già a casa a fare tip tap sulla tastiera, dispiegando il ricordo di quei giorni, a modo mio sto fermando i luoghi ed il tempo.
Non ho scritto che durante il viaggio di ritorno abbiamo imboccato l'uscita di Cattolica e che ci siamo concessi una cena a base di pesce, che eravamo stremati e che ai margini delle strade c'erano montagne di neve.
Che col pensiero, ma solo col pensiero vi ho affondato i piedi fino alle ginocchia.
E che è bastato solo un sorriso, ora ed allora, a fare da interprete a questo momento di felicità.
Era da un po' di tempo che non preparavamo una frittata ed avendo in frigorifero due bei carciofi carnosi non ci abbiamo pensato un attimo.
Per prima cosa abbiamo pulito i carciofi, togliendo le prime foglie dure, tenendo solo il cuore e le foglie più tenere. Dopodichè li abbiamo tagliati a rondelle e fatti saltare per qualche minuto in una padella antiaderente insieme ad un filo di olio extravergine d'oliva. In una ciotola abbiamo sbattuto le uova, alle quali abbiamo aggiunto un pizzico di sale e di pepe e un po' di parmigiano grattugiato. Abbiamo versato le uova sbattute in padella e lasciato cuocere la frittata per un paio di minuti per lato, fino a fare formare una crosticina dorata.
Una volta tolta dal fuoco abbiamo regolato di sale e di pepe e completato con l'aggiunta dell'erba cipollina fresca. L'abbiamo servita e lasciata intiepidire, perchè la preferiamo così. Il nostro giudizio: fresca, deliziosa e saporita.
Coarsely chop artichoke hearts. In a non-stick frying pan over medium-high heat, sautè the artichokes, about 5 minutes. Meanwhile, in a bowl, whisk together eggs, salt, pepper and Parmigiano cheese. Pour into pan with artichokes. Cook until center of frittata is set and top is lightly browned, then turn it up. Serve warm or at room temperature. Complete with fresh chives and season with salt and pepper.
Il sonno mi brucia ancora dentro, galleggio nella stanza in modo inconcludente, mentre cerco di dare una parvenza di ordine alla sequenza di azioni che devo fare. Farmi scorrere, per esempio, sul viso un potente getto d'acqua calda, poi stendere un trucco leggero e veloce, infine vestirmi, chiudere la piccola valigia, mettermi in spalla la borsa e cercare di non dimenticare nulla, perché finisce che dimentico sempre qualcosa quando devo partire.
Tra poco si va, ci aspettano due giorni nelle Marche, tra San Benedetto del Tronto ed Ascoli, dove Luca dovrà partecipare ad un corso di aggiornamento sulle normative e sulle nuove tecnologie antincendio, ovvero un argomento inerente ad una branca del suo lavoro. Ha deciso fin da subito di portarmi con sé, anche se sarò l'unica donna in mezzo ad una ventina di uomini, che giungeranno da ogni parte d'Italia. La cosa non mi spaventa affatto, evviva le novità, in fondo saranno due giorni tutti da scoprire, proprio come una lettera chiusa.
Sono felice ogni volta che partiamo, non importa per dove, e anche se questo non sarà un viaggio, per così dire romantico, rappresenta comunque un'opportunità di tregua al correre continuo tipico del periodo prenatalizio.
Saltiamo dritti in macchina, dopo esserci richiusi il portone di casa alle spalle, cercando un po' di tepore, soffiandoci entrambi il fiato caldo tra le mani, per quel poco di sollievo che questo ci procura. I vetri della macchina sono ricamati di ghiaccio e riesco solo a pensare alla prima tappa del mattino, ho bisogno di una brioche e di un cappuccino caldo per dare la scossa a quel senso di torpore che mi si struscia invadente lungo al corpo. Solo dopo, potrò sistemare dentro alla mia mente una comoda poltrona, e mi ci siederò e osserverò il paesaggio scorrere via dal finestrino, e lascerò che i miei trecento chilometri di parole si intreccino con quelli di Luca.
Prima sosta in autogrill subito dopo Riccione, in verità non per un bisogno reale, ma solo perché mi piacciono gli autogrill, mi piace osservare la gente che entra e che esce, che si stiracchia e riprende fiato tra un caffè, un biglietto della lotteria, una rivista e magari anche qualcosa di dolce da sgranocchiare durante il resto del viaggio.
I dintorni sono ancora innevati e quel candido biancore cambia completamente i connotati ad un paesaggio che mi è, per motivi di nascita, familiare. Ripartiamo e mentre l'automobile va, scatto qualche foto ai campi che sfilano via. Sullo sfondo conto tante di quelle gru che mi pare incredibile e mi rendo conto che stanno proprio costruendo ovunque, strappando via altre strisce di verde al verde. Il futuro sarà cemento armato dappertutto? Blocchi informi di cemento armato, maledettamente tristi. Le uniche bellezze delle nostre città sono state costruite in epoche remote, da popolazioni antiche. Mi domando se qualcuno sa farmi il nome di un bell'esempio di monumento moderno, dei giorni nostri. E allora dov'è il progresso di fronte a tante brutture architettoniche? Me lo chiedo spesso e mi risparmio la risposta.
Viaggiamo lungo le Marche, oltrepassando paesi antichi, arroccati su pendii, ciuffi d'erba come trine e poi la terra nuda, dove in primavera c'erano campi di lavanda. Fremiti bianchi mi percorrono il corpo, mentre l'aria che entra dal finestrino appena socchiuso mi sferza il viso. Volevo assaggiare il vento, un po' di quel vento che investe gli alberi spogli e i vigneti. La vita nella stagione invernale è ripiegata in una placida latenza, coperta sotto fertili strati di terra, quasi avesse paura a farsi vedere.
"Mentre tu passerai il pomeriggio al corso, io andrò in giro per la città", dico a Luca tutta contenta. E siamo d'accordo così, a parole, poi finisce che ci incontriamo con una parte del gruppo dei partecipanti in un locale di San Benedetto, per un pranzo al volo e finisce che finisco anche io nell'aula dove si tiene il corso e non so bene come sia potuto succedere.
Nessuna vetrina, allora, dentro la quale lasciare cadere sguardi curiosi, perplessi, divertiti o pieni di desiderio, nessuna passeggiata tra vie che non conosco, a conversare con i miei passi e con i miei pensieri.
Davanti ho solo un grande schermo luminoso, a lato un pannello con sensori, sirene e centraline antincendio e alla mia destra ho Luca, che mi guarda e sorride e io gli faccio le smorfie, in un'intimità che si insinua a piccole gocce per il solo fatto che siamo seduti vicini. Mi chiede di tanto in tanto se va tutto bene. Mi sorprendo a rispondergli che va tutto perfettamente, che addirittura gli argomenti trattati, riguardo le normative, mi interessano molto.
"Ha fatto il corso antincendio ed oltre a svolgere il suo lavoro è anche preposta alla sorveglianza dei dispositivi!" spiega Luca ad un collega, stupito nel vedermi così presa dagli argomenti trattati. Ho fatto il corso da pompiere sì, non mi interessano solo i vestiti e le scarpe. Spesso le donne vengono sottovalutate e viste soltanto dentro le solite vesti-cliché ed io amo rompere gli schemi. Sempre.
Le cinque ore di lezione scorrono rapidamente tra nozioni, una pausa tra un buffet e le macchinette del caffè e un giro turistico lungo i reparti della fabbrica. Luca mi stringe la mano, Luca parla, Luca prende appunti e di tanto in tanto mi dice delle cose carine. E quando ormai è già sera finalmente lasciamo l'aula e ci dirigiamo verso l'albergo che ci hanno prenotato, così posiamo i bagagli, ci cambiamo d'abito e ci dirigiamo al ristorante per la cena ufficiale. Una volta fuori da quelle quattro mura mi sento in piena forma, con lo sguardo libero di scappare in tutte le direzioni. Mi sento libera come un'onda che diventa mare e che si rinnova all'infinito. Una volta fuori da quelle quattro mura scopriamo che l'albergo è davvero carino e che la nostra camera mi piace molto, colorata e all'ultimo piano, con le travi a vista e un lettone comodissimo. Ma non c'è tempo di scivolarci sopra, quindi tiro una riga sopra ai pensieri impuri che mi passano per la testa e indosso il vestito che ho messo in valigia. Luca muore di fame, io, chissà, forse sì, ma soprattutto sono curiosa di conoscere il menu della serata, so solo che nelle Marche si mangia davvero bene e questo mi mette di buonumore.
Ci dirigiamo al ristorante facendoci dare un passaggio dal collega di Luca, che ha a bordo anche un altro passeggero, un ragazzo di Rimini anche lui ovviamente del settore. La serata scorre sul filo dell'allegria, si parla un po' di tutto, di montagna, di viaggi, di quotidianità e non poteva mancare l'argomento calcio che infervora due tipi di Milano, uno Milanista ed uno Interista, che come da copione, naturalmente si trovano in perfetto disaccordo su tutto. Mi viene da sorridere quando raccontano di tutte le trasferte che si sono fatti pur di seguire la propria squadra. Meno male che Luca preferisce trasferte romantiche a quelle calcistiche.
In compenso la cena che ci viene servita è strepitosa, gli antipasti sono ottimi, soprattutto le olive all'ascolana e gli anelli di cipolla fritti serviti insieme a spicchi di mela anch'essi fritti. Poi un arrosto di tacchino con una salsa alle verdure deliziosa e degli affettati misti e particolarmente ricchi. Ho saltato questi ultimi e invece ho fatto il bis di olive. A seguire c'erano due primi, un risotto ai funghi e dei tagliolini freschi con un ragù speciale. Dopo questi due piatti a me e a Luca già sembrava di scoppiare e mentre intorno a noi si alternavano piatti con i vari bis delle portate, noi ci domandavamo se poi sarebbero riusciti ad alzarsi dalla sedia. Ed ecco arrivare il piatto forte, una tagliata di manzo presentata in modo particolare, con i pezzi di carne infilzati dentro un enorme spiedo o meglio, spada, conficcata in una base di legno. La presentazione è stata davvero suggestiva e la carne, cotta alla brace, era buonissima. Per finire hanno servito un tiramisù, sul quale io ho glissato perché avevo già superato il limite.
L'aria fresca della notte, poco dopo, lascia scivolare via le nostre parole, disperdendole. Lasciamo la Locanda di Bacco a mezzanotte passata, scendendo giù dal ripido colle e attraversando strade adorne di luminarie natalizie. Guardo Luca nella penombra dell'abitacolo e gli stampo sulle labbra il rimasuglio di un leggero sorriso.
L'indomani ci attendono altre cinque ore di lezione, che il mio istinto vorrebbe marinare, ma dopo una lauta colazione nella sala da pranzo dell'albergo, con brioche, succo d'arancia e una fetta di crostata, decido di seguire Luca anche in capo al mondo. Nell'aula del corso scorrono migliaia di slide, tanto che ad un certo punto perdo la concentrazione e comincio a scivolare liquida verso il mare, che pur non vedendo so essere là dietro. Dietro chilometri di colli. Penso al mare e ai suoi silenzi, che fanno sì che la vita sia lieve.
Nel frattempo le lezioni finiscono, seguono un buffet, i saluti, gli auguri di Natale e un dono che Luca ed io gradiamo tantissimo. Nelle nostre mani si materializza d'incanto una confezione contenente tre bottiglie di vino marchigiano, che al nostro ritorno a casa troverà posto sotto alle fronde del nostro albero di Natale.
Usciamo all'aria aperta, il cielo è increspato di bianco e con gli occhi rivolti all'insù seguiamo un volo a V di anatre che passa sopra alle nostre teste. Ci mettiamo in viaggio per Ascoli, dove trascorreremo il pomeriggio in piena libertà, prima di tornare a Bologna.
Portiamo a passeggio i nostri passi tra parchi con palme addobbate a festa, palazzi in pietra e chiese romaniche, con gli occhi svagati, a cogliere quel senso di dolcezza diffuso, che è solo nostro.
Sfiliamo lungo pareti di un grigio che va dal perla al color tortora. E' suggestiva in inverno Ascoli, nella sua atmosfera di madreperla. Restano i segni del passato lungo le sue strade, lungo i porticati, gli affreschi e le tante chiese romaniche, il cui fascino mi colpisce ancora una volta.
Sgusciamo di traverso lungo vicoli neri e sottili, costeggiando le botteghe degli artigiani e arriviamo poi, nella grande piazza di Ascoli, con quell'enorme orologio e pochi radi passanti. Chi si tiene per mano, chi affretta il passo per vincere il freddo pungente e chi come noi, trova rifugio all'interno del Caffè Meletti. Due tazze di tè inglese ed un pasticcino che mi si offre appagante fino al cuore di cioccolato.
E mentre sono già a casa a fare tip tap sulla tastiera, dispiegando il ricordo di quei giorni, a modo mio sto fermando i luoghi ed il tempo.
Non ho scritto che durante il viaggio di ritorno abbiamo imboccato l'uscita di Cattolica e che ci siamo concessi una cena a base di pesce, che eravamo stremati e che ai margini delle strade c'erano montagne di neve.
Che col pensiero, ma solo col pensiero vi ho affondato i piedi fino alle ginocchia.
E che è bastato solo un sorriso, ora ed allora, a fare da interprete a questo momento di felicità.
**___**___**___**___**___**
FRITTATA AI CARCIOFI
Ingredienti:
4 uova grandi
2 carciofi
sale e pepe
parmigiano reggiano grattugiato
erba cipollina
olio extravergine d'oliva
Ingredienti:
4 uova grandi
2 carciofi
sale e pepe
parmigiano reggiano grattugiato
erba cipollina
olio extravergine d'oliva
Era da un po' di tempo che non preparavamo una frittata ed avendo in frigorifero due bei carciofi carnosi non ci abbiamo pensato un attimo.
Per prima cosa abbiamo pulito i carciofi, togliendo le prime foglie dure, tenendo solo il cuore e le foglie più tenere. Dopodichè li abbiamo tagliati a rondelle e fatti saltare per qualche minuto in una padella antiaderente insieme ad un filo di olio extravergine d'oliva. In una ciotola abbiamo sbattuto le uova, alle quali abbiamo aggiunto un pizzico di sale e di pepe e un po' di parmigiano grattugiato. Abbiamo versato le uova sbattute in padella e lasciato cuocere la frittata per un paio di minuti per lato, fino a fare formare una crosticina dorata.
Una volta tolta dal fuoco abbiamo regolato di sale e di pepe e completato con l'aggiunta dell'erba cipollina fresca. L'abbiamo servita e lasciata intiepidire, perchè la preferiamo così. Il nostro giudizio: fresca, deliziosa e saporita.
ARTICHOKE FRITTATA
Ingredients:
2 fresh artichoke hearts
4 large eggs
salt and pepper
fresh chives
1/4 cup grated Parmigiano cheese
extravirgin olive oil
Ingredients:
2 fresh artichoke hearts
4 large eggs
salt and pepper
fresh chives
1/4 cup grated Parmigiano cheese
extravirgin olive oil
Coarsely chop artichoke hearts. In a non-stick frying pan over medium-high heat, sautè the artichokes, about 5 minutes. Meanwhile, in a bowl, whisk together eggs, salt, pepper and Parmigiano cheese. Pour into pan with artichokes. Cook until center of frittata is set and top is lightly browned, then turn it up. Serve warm or at room temperature. Complete with fresh chives and season with salt and pepper.
Nooooo.... potevamo incontrarci!!!!!! Non avete idea di quante volte io abbia percorso le stesse vie e la stessa piazza!!!!!!! Non abito molto lontano da Ascoli. Sarà per la prossima! Un abbraccio e tantissimi auguri di buon anno nuovo!!!!!!!!!!!!!!!!!!
RispondiEliminache bei posti mettete sempre delle foto meravigliose poi la frittata di carciofi buonissima io la faccio pure che bonta
RispondiEliminaAnche a me piace passare da voi perchè mi portate lontano, mi fate viaggiare. Un tempo lo facevo, viaggiavo molto e mi piaceva "andare" mi faceva sentire "Libera".
RispondiEliminaMi sento cittadina del mondo, anche se l'amore per la mia Trieste fa rimanere il mio cuore ancorato lì, sulla bitta al Molo Audac.
Neanche i "refoli de bora" riescono a strappare le corde tenaci che mi legano a lei.
però con la mente posso andare ovunque,sempre, e venendo a trovarvi viaggio anche in posti a me sconosciuti ed alla fine, dopo aver viaggiato in lungo e in largo mi fermo a cena perchè da voi c'è sempre un buon piatto che mi aspetta....
Buon anno Sabrina&Luca, che il 2011 vi porti "quel dono", ve lo auguro di cuore :-)
Anche io ho l'acquolina, dato che qui in Arabia i carciofi me li sogno!
RispondiEliminaNe approfitto per farvi tanti auguri per il nuovo anno :-)
Sabrina! Questi posti immortalati sono davvero bellissimi...io penso che il romanticismo di qualunque viaggio stia nel farlo con la persona che ami.
RispondiEliminaAnch'io ad ogni partenza respiro profondamente dalla felicità....perchè in quei brevi giorni saremo solo io e lui senza contaminazioni affettive e lavorative che pure non disdegno.
Le tue parole nel racconto mi hanno catturata così come le foto di questa gustosissima frittata. E si dopo tante abbuffate una sana frittata della cucina casalinga ci sta proprio!!
Vi abbraccio e auguro a te e Luca un capodanno scoppiettante e un 2011 felice e ricco di ciò che desiderate.
un bacio
cara la mia "pompiera" hai marinato i negozi che già erano in festa al pensiero del tuo arrivo, per far compagnia a Luca...ah l'amore l'amore ;-)
RispondiEliminaAscoli non la conosco, ma dalle tue foto mi sembra una città a misura d'uomo come si suol dire, di provincia proprio come quelle che piacciono a me....la terrò presente.
la frittata è stata davvero una bella idea, mi manca nel mio repertorio frittatoso ^______^ AUGURI!!!
Vi auguro un meraviglioso fine anno e che lo sia altretanto, ricco e gioioso il prossimo!
RispondiEliminaaffettuosamente ^^
la mia terra...son contenta che vi piaccia...tornate presto...
RispondiEliminaBuon 2011
ottima la frittata di carciofi,a volte penso chissà se passerete mai dalle mie parti.
RispondiEliminaGrazie per avermi fatta sognare ancora,Sabrina sei sempre bellissima e immagino lo saresti anche vestita da pompiere.
Un abbraccio e a presto.
Che buona la frittata di carciofi, e che bella tu Sabrina.
RispondiEliminaA volte mi chiedo se passerete mai dalle mie parti.
Grazie per avermi fatta sognare ancora una volta e immagino che staresti benissimo anche vestita da pompiere.
Un abbraccio e a presto.
Come al solito mi fate fare dei fantastici viaggi con voi.
RispondiEliminaLa frittata ai carciofi la adoro tanto che il mio primo post ho fatto un tortino ai carciofi.
La tua con l'erba cipollina è molto gustosa, basta ora vado a comprarli, mi avete fatto venire l'acquolina.
Bacioni e Buon 2011
Urca ragazzi son quasi piena...aahah....pranzi, cene, merende e quella meravigliosa frittata !
RispondiEliminaMi avete fatto venire in mente che la frittata la preparo pochissimo, per cui pranzo risolto ;-)
Bello il corso dei pompieri di Sabrina, non guasta mai avere nozioni sulle varie emergenze.
Colgo al volo l'occasione per portarmi avanti con gli auguri per un anno nuovo all'isnegna della semplicità, nella speranza che ogni desiderio si avveri.
Un bacio e buona giornata :-)
Bellissime come sempre le foto! E auguri di Buone Feste!!!
RispondiEliminala frittata e' stupenda come sanno essere sempre i vostri piatti..un agurio speciale di un tenerissimo e felicissimo 2011 anche a voi.Grazie sempre delle vostre graditissime visite bacioni!!!!!!
RispondiEliminabellissimi i tuoi reportage sabry sembra di essere li con te mentre ci racconti tutto in modo dettagliato e nn conoscendo ascoli è sempre un piacere vedere anche le vostre foto smepre bellissime!!!la frittata è strepitosamente buona e gustosa una vera goduria!!!!tesori tantissssssssimi auguroni di buon anno e che il 2011 sia un anno magico per voi!!!baci imma
RispondiEliminaCara Sabrina quanto hai ragione, dovremmo essere in un epoca dove il rispetto della natura sia prioritario ed invece siamo ancora qui a distruggere tutto per un profitto effimero che svanirà quando non ci sarà più niente da distruggere. È proprio molto triste.
RispondiEliminaLa frittata è invece ottima io adoro i carciofi...un po' meno la frittata
Passo oggi al volo..che nei prox giorni non potrò farlo.. per farvi i miei più sinceri auguri per una buona fine ed ottimo inizio 2011! smackkkk
RispondiEliminariuscite a trasformare 2 giorni di corso in 2 giorni di vacanza!! E' proprio vero che dipende tutto da quale lato guardi le cose per prenderne il meglio! La frittata mi ispira proprio...un abbraccio
RispondiEliminaAnche voi avete avuto neve! Un saluto frescolino dalla Finlandia... Noi ne abbiamo molta :D
RispondiEliminaBeh questa sera anche qui frittata di carciofi, avevo dei cuoricini in congelatore e mi occorreva un poco di spazio per altre cose.
RispondiEliminaBello il racconto e tutte le foto!!
Ne approfitto per farvi tantissimi auguri di un Buon Anno che sia sempre felice e sereno.
Un bacio.
Favolosa Ascoli...e favolosa frittata!
RispondiEliminaIo adoro i carciofi, ma qua piacciono a me sola...prenderò spunto da questa ricettina per cavarmi una voglia ogni tanto!
Un abbraccio ed auguri per un 2011 pieno di belle sorprese, salute e serenità!!!!!!!
Mi fate sempre viaggiare con la mente coi vostri racconti...Ascoli mi ha davvero incuriosito!Stamattina mi hanno portati dei carciofoni favolosi, grazie per l'idea!
RispondiEliminaUn bacione grande
PS:spero abbiate trascorso un Natale bellissimo!!
Zone bellissime che conosco molto bene
RispondiEliminaAnni fa avevo una casa a Grottammare e spesso e volentieri andavo ad Ascoli, San bewnedetto del Tronto e altri paesi dell'interno, incantevoli!
Felice 2011
ciao Michele pianetatempolibero
la mia frittata preferita!!!!!!!!!!
RispondiEliminasono passata a farvi tanti tanti auguri di buon anno..che vi porti tutto ciò che desiderate!!un abbraccio!
Quante volte ci sono passata di striscio nel tornare a casa dai miei e non l'ho ancora mai visitata questa città! Dalle foto è davvero bella e meriterebbe. Amo i carciofi, nella settimana che sono stata da mamma ne ho fatto scorpacciata. E della frittata con i carciofi vado pazza a dir poco. La farò stasera, con i carciofi che mamma mi ha preparato e fatto riportare (le "vacanze" ahimè son finite oggi) così per un attimo mi snetirò ancora vicino a lei. Un abbraccio e tantissimi auguri di buon anno. Spero che il 2011 realizzi tutti i vostri sogni più belli. A presto
RispondiEliminache buone le olive all'ascolana! le adoro!!!
RispondiEliminasiete riusciti a rendere romantico anche un viaggio di lavoro, che carini....
le frittate mi piacciono e le faccio spesso(anche perché mio marito non mangia carne) ma con i carciofi è nuova.
Vi auguro uno splendido 2011!
Francesca!
Che bello siete venuti nelle Marche, Ascoli piace molto anche a me, la sua piazza è un incanto!!
RispondiEliminaComplimenti ragazzi e tanti auguri di Buon Anno!!!
un bacione
Ciao carissimi,un augurio anche a voi per questo 2011 che sia un anno sereno e pieno di gioia. baci!!!
RispondiEliminaAnnalisa
Questa frittata di carciofi è veramente interessante.Vi auguro un sereno e felice 2011.Saluti a presto
RispondiEliminaChe bel reportage.....ma siete bravissimi a scrivere e a fotografare......e la frittata deliziosa.....un abbraccio...
RispondiEliminaFabulous architecture, really stunning there where you've visited.I agree with your appreciation of antiquity.
RispondiEliminaThe frittata looks and sounds so delicious.
Do you cook the artichoke first or use from a jar?
Curious about that.
All the best to you,
Brad :)
NOn l'ho mai visitata Ascoli, ma è stupenda!!!! Grazie, di questo bellissimo giretto, mi sembra di averlo fatto con voi! Un abbraccio grande ragazzi, e auguri di cuore di un fantastico anno nuovo!
RispondiEliminaNon conosco Ascoli, ma di sicuro conosco bene la bontà dei carciofi :D
RispondiEliminaVi faccio tantissimi auguri. Che il 2011 vi porti tuitto ciò che desiderate e anche di più.
Passate un bellissimo capodanno.
Un bacione, vi abbraccio
Smack
ciao Sabrina.. le tue parole viaggiano e mi fanno portare in un mondo dove tutto è soft.. io invece sono più terra terra, con la parole, dritta al punto ossia:
RispondiElimina-anch'io adoro, quando c'è da mettersi in viaggio, gli autogrill ma non mi soffermo più di tanto: un caffé e via .. però mi piace il brusio della gente;
-l'anno vecchio se ne va, per certi versi dico meno male, però ... però ... è stato un anno generoso perché ho conosciuto te. Te lo dice la bambina che c'è in me.
Un abbraccio a mo di polipo (ho sempre voglia di scherzare) e un bacio in fronte. buon anno a voi ^*
Le foto dei campi innevati sono poetiche a dir poco :)
RispondiEliminaPassavo per salutarvi tanto e augurarvi bellissime cose per il 2011!
Inoltre vi ringrazio del messaggio di augurio che mi avete lasciato,mi ha fatto davvero tanto piacere.
P.s.Sabry,domani sera faccio i cappelletti,ti faccio sapere se mi vengono li mangeremo il primo,vediamo se non sono troppo imbranata a fare la forma!!
Dolcissimi Luca e Sabrina, bella esperienza che avete fatto, siete riusciti a coniugare bene un viaggio di lavoro concedendovi momenti di puro piacere che solo i viaggi sanno dare, hanno sempre quel qualcosa di magico che ci fa stare sempre bene! la frittata con i carciofi.. l'adoro! Auguroni di Buon Anno anche a voi e che sia un anno fantastico! baci grandi!
RispondiEliminaCiao gironzoloni cari!! Grazie per le vostre splendide foto e i vosti auguri da me. Vi auguro un buon anno di cuore affinchè si realizzino tutti i vostri sogni. Baciiiiiiiiiii
RispondiEliminaLa ringrazio molto per la tua amicizia per tutto l'anno 2010. I tuoi articoli interessanti e belle foto nel blog affascinante, mi ha dato molta gioia. Mi auguro che l'anno prossimo continueremo la nostra connessione e bella amicizia. Un felice 2011 a voi. Filippo
RispondiEliminaThank you very much for your friendship throughout the year 2010. Your interesting articles and beautiful photos in your charming blog, gave me a lot of joy. I wish that next year we will continue our connection and beautiful friendship. A happy 2011 to you. Philip
Grazie mille della vostra sincera simpatia, a Voi i miei sinceri auguri di Un anno nuovo felice e piano di salute.
RispondiEliminaUn abbraccio
Maurizio
Carissimi
RispondiEliminavi mando un grosso abbraccio e vi auguro buon anno
Giuliedda
Auguri di un anno sereno, in salute e ricco di valori. Da me Ale.
RispondiEliminaCiao ragazzi, scusate se ultimamente latito ma come latito qui così anche su altri blog, sono leggermente confusa...
RispondiEliminapasso per lasciarvi i miei più cari auguri di Buon Anno e che che il 2011 sia ricco taaaaaante bellissime cose!!!
un abbraccio,
Betty.
non so se ha preso il messaggio precendete...
RispondiEliminami scuso per la latitanza, ma ultimamente sono un po' in ciìonfusione...
vi lascio i mie più cari Auguri di Buon Anno e che il 2011 porti a tutti tante belle novità ;-)
un abbraccio,
Betty.
carissimi, belle foto e ottima frittata!! passo anche per farvi tanti auguri per uno spumeggiante 2011 come siete voi!! baci
RispondiEliminaCiao cari vi AUGURO DI CUORE UN BUON ANNO.
RispondiEliminaVi ABBRACCIO FORTE GINA
Stasera avevo " le pive nel sacco "
RispondiEliminaa leggervi sto meglio.. Sabrina sei un tesoro lo sai? Vi auguro un capodanno…dippiù !
Vai a vedere i cappellini su compiti a casa e dammi un parere, e mi dici quale ti piace ok?
baci coi pizzichi per tutti e due,buon anno!
Carissimi, la Trattoria vi augura un super-splendido 2011!!!
RispondiEliminaCiaooo,
Aiuolik!
Sabrina e Luca grandissimi auguri per il 2011 che sta per accoglierci...l'augurio è che porti con se tutto ciò che desiderate!!! :)
RispondiEliminaLa vostra frittata deve essere sublime...adoro i carciofi! Bacioni!
Buongiorno, grazie per gli auguri che ricambio, un Felice 2011 per voi con tanta gioia e serenità, Max.
RispondiEliminaE una bottiglia di Anisetta Meletti l'avete portata a casa?
RispondiEliminaBelli questi corsi di aggiornamento: dopo queste 48 ore che "aggiornamento" da la ...bilancia ? hahahahahaha
Vi auguro un 2011 pieno di serenità, successo, allegria, amore e... di corsi di aggiornamento !!!