Un'identità dal sapore piccante del peperoncino che quando è troppo annulla tutti gli altri sapori, anestetizza il gusto, ma anche incendia la bocca, irrita gli occhi anche dopo essersi lavati le mani e, chissà perché, gli occhi, in quel momento maledetto, hai bisogno di toccarli.
Confusamente metto insieme parole per cercare di esprimere un'identità, una personalità. Parole rabberciate e intrecciate che più le leggo più mi chiedo cosa avrei voluto dire, scrivere.
Mi ostino a darmi un sottofondo musicale per cercare di scrivere una storia, per raccontare quasi quattro mesi di assenza in cui i centimetri, sopra le teste delle nostre piccole, riducono la distanza dal soffitto.
Papà mi ha messo la maglietta con il davanti dietro, ma sono bella lo stesso! |
Quando è caldo è troppo caldo, quando è freddo è troppo freddo, anche per questo autunno che ha raccolto il calore del colore nelle foglie, che stese nascondono un verde, che ormai non c'è più.
I tre gioielli di casa, ognuno tagliato in modo diverso, diamanti trasparenti ma pieni di luce, simili ma completamente diversi, mai uguali. Ad ogni sguardo li vedo sempre più diversi nell'essere identici, unici.
Cristalli di zucchero, negli abbracci intensi della piccola Athena Giada, nelle sue risate spontanee, nei suoi balletti rock, nel suo cantare, nel suo smettere qualsiasi cosa nel momento esatto in cui cerchi di assorbirla, di richiuderla in un ricordo digitale, anche perché nella mia mente per molto tempo (spero) rimarrà indelebile.
Amara come il troppo zucchero, quell'eccesso che ha Alice Ginevra nel volere tutto l'affetto solo per lei, nel voler giocare con la sorella come se fosse grande e forte quanto lei, come volere tutto il mondo di giocattoli che con il suo sguardo furbetto vede o anche solo intravede.
Dolce come la giusta misura di zucchero, come il perfetto cucchiaio di miele, come il più bel tramonto abbracciato al tuo tutto. Alice Ginevra si trasforma, come l'attrice perfetta, con il suo sguardo intenso, pieno, pregno, tumido, esplosivo nel darti il suo amore.
Caffè nei riflessi dei capelli di Alice Ginevra, Oro in quelli di Athena Giada. I miei colori preferiti. Un caffè con la cremina di zucchero, in poche parole... e sorrido!
Passi scalzi per la casa, soffici e spumosi nei rari momenti di silenzio. Pianti nati dai denti che uno dopo l'altro, velocissimi irrompono tra le gengive della piccola, frettolosi a crescere, forse per farle vivere i sapori che la vita le vorrà mettere di fronte?
Pianti di noia della grande che, con tutta l'acqua che ha scordato il mare e che se ne scende nelle nostre pianure, le ha precluso il giardino, le corse sull'erba, i calci al pallone, i fiori da raccogliere per la Mamma.
Quattro mesi ormai, quattro mesi di scoperte della piccola Athena Giada e di ricerca di conferme della grande Alice Ginevra.
Attenzione a farsi scappare un “ma tu sei piccola!” perché la grande Alice Ginevra si inalbera subito, porta le mani ai fianchi e ti sottolinea immediatamente che lei “non sono piccola! Io sono grande!”.
Attenzione a farsi scappare un “ma tu sei piccola!” perché la grande Alice Ginevra si inalbera subito, porta le mani ai fianchi e ti sottolinea immediatamente che lei “non sono piccola! Io sono grande!”.
Attenzione a chiamarla solo Alice anche perché si ripete la commedia dei gesti e lei ti tuona un “Io non sono Alice, sono ALICE GINEVRA!!!”.
Quattro mesi e poco più di uno al Natale. Una cinquantina di giorni e già le richieste hanno superato qualsiasi budget, ma soprattutto ancor prima del buon giorno, del titto, della colazione c'è il perché per eccellenza, “perché non facciamo oggi l'albero di Natale?”
Un pizzico di sale, quel qb, quanto basta per rendere sapida un'intera giornata, per spezzarti la notte, per stancarti ancora prima di essere devastato dal sonno, che vorrebbe distenderti e prenderti per mano per accompagnarti al mattino, che sempre troppo presto arriva.
Quell'esagerazione di sale, quello che scambi nel barattolo solo perché è bianco come l'altro, quello che metti nel cucchiaino (poco), per far passare il singhiozzo alla grande.
Poi lei ti guarda schifata, con la bocca spalancata e la lingua di fuori, penzolante, sbiancata..."ma babbo.... che cos'è!" e poi rimette la lingua fuori e riapre la bocca.
Allora sì che ti sale il dubbio, che capisci che quell'attimo di fretta, che quel piccolo errore, che quella similitudine, che quello è il gemello sbagliato.
Beh, il singhiozzo non c'è più ma forse è il caso di darle acqua da bere, e poi darle quel poco di zucchero, che serve per riequilibrare quella bocca che non si chiude mai... e ancora sorrido.
Sale, quello del mare che è lontano ma così vicino. Il mare di Sabrina, il mare del divertimento, quello di una volta, quello che “non ci metterei i piedi a bagno nemmeno se mi pagano!”, quello che “ma ci torneremo?”.
Con il rock nelle cuffie |
Athena che ti dà il buongiorno con un abbraccio, che ti appoggia la testa sulla spalla e che ti indica il televisore spento e che, mugolando, lo vuole acceso con Masha e Orso che si rincorrono.
Spezie colorate negli occhi della donna che mi sopporta, che profumano di gioia ad ogni racconto che mi fa sulle due piccole, su ogni parola nuova, su ogni nuova domanda, su ogni nuova affermazione o pretesa che Alice Ginevra le fa.
Spezie piccanti, effervescenti, inebrianti ad ogni suo sorriso, ad ogni momento di coccole che mi regala, anche di quelle coccole di cui, io come qualsiasi maschio, spesso non mi accorgo.
Guardo il foglio e lo rileggo, e mi chiedo se ho raccontato questi ultimi mesi e mi rendo conto che, forse non l'ho fatto.
Rileggo lo scritto ed invece, ne sono certo, di questo tempo passato ho messo tutto, ho raccontato tutto, anche perché quello che non ho scritto si è incastonato nel mio cuore ovunque sia, dato che le mie gioie se lo sono prese in toto.
Il tempo che passa, se lo passi con chi ami, non è come una clessidra che da una parte o dall'altra lascia un vuoto ma è quella sabbia che, portata dal vento, ti segna indelebilmente nel profondo.
Il piatto che proponiamo oggi è particolarmente invitante per chi come noi ama i funghi, i porcini in particolare. La preparazione è piuttosto lunga, ma ne vale certamente la pena. Il solo profumino che inonderà la casa farà da antipasto ad un pranzo da giorno di festa.
Una volta pronta la sfoglia, che avremo ritagliato in rettangoli di pasta più o meno della stessa dimensione prepariamo il ragù.
Tritiamo la cipolla, la carota e il sedano e li facciamo brevemente soffriggere in un tegame capiente dove avremo precedentemente versato un generoso filo di olio extravergine d'oliva ed una noce di burro.
Nel frattempo puliamo i porcini e li tagliamo a pezzetti.
Li andiamo ad aggiungere al trito di verdure e li lasciamo soffriggere per un paio di minuti rigirandoli con un cucchiaio di legno.
Versiamo quindi il bicchiere di brodo vegetale.
Quando sarà evaporato il liquido di cottura aggiungiamo la salsiccia che avremo sgranato e alla quale avremo tolto la pelle. Facciamo rosolare a fiamma medio alta, quindi versiamo il bicchiere di vino bianco.
Abbassiamo la fiamma, uniamo la passata di pomodoro, regoliamo di sale e di pepe e aggiungiamo del prezzemolo finemente sminuzzato.
Facciamo cuocere per circa un'ora.
Prepariamo quindi la besciamella.
In una piccola casseruola facciamo sciogliere il burro a fiamma bassa, togliamo dal fuoco e aggiungiamo la farina poco alla volta (noi non la pesiamo, ci regoliamo ad occhio) fino ad ottenere una cremina della giusta densità.
In un tegame capiente nel frattempo avremo messo a scaldare il latte. Prima che giunga a bollore versiamo la cremina di burro e farina nel tegame con il latte e mescolando con un cucchiaio di legno aspettiamo che la besciamella si rassodi e raggiunga la densità che desideriamo.
Togliamo il tegame dal fuoco e regoliamo di sale, aggiungendo anche un pizzico di pepe.
Frulliamo i pomodorini secchi (sgocciolati dall'olio) insieme al Parmigiano grattugiato.
Andiamo quindi ad aggiungere questo composto alla besciamella, mescolando finché perfettamente amalgamato.
Non ci resta che andare a comporre la lasagna nella teglia, dopo averla leggermente imburrata.
Versiamo sul fondo qualche cucchiaio di besciamella e cominciamo a stendere i rettangoli di sfoglia (che avremo precedentemente scottati per un minuto circa in acqua bollente salata e poi scolati ed asciugati).
Versiamo quindi sulla sfoglia prima un po' di besciamella, poi il ragù e spolveriamo con del Parmigiano.
Ripetiamo la stessa operazione per ogni strato di lasagna.
Una volta ultimata la teglia, dopo avere aggiunto una generosa spolverata finale di Parmigiano così da assicurare alla lasagna una perfetta gratinatura, completiamo il tutto con qualche fiocchetto di burro sparso sulla superficie della lasagna.
Inforniamo in forno caldo a 180C per circa 35-40 minuti.
Squisita, impossibile non cedere al bis.
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Il piatto che proponiamo oggi è particolarmente invitante per chi come noi ama i funghi, i porcini in particolare. La preparazione è piuttosto lunga, ma ne vale certamente la pena. Il solo profumino che inonderà la casa farà da antipasto ad un pranzo da giorno di festa.
LASAGNE PORCINI E SALSICCIA CON BESCIAMELLA AI POMODORINI SECCHI
Ingredienti per 8 persone:
Ingredienti per la sfoglia:
3 uova
180 g di farina 00
120 g di farina di semola di grano duro
1 pizzico di sale
Ingredienti per la besciamella:
1 litro di latte intero fresco
150 g di burro
farina 00 q.b.
sale e pepe
10 pomodorini secchi
40 g di Parmigiano Reggiano grattugiato
Ingredienti per il ragù:
400 g di funghi porcini freschi
200 g di salsiccia
1 cipolla
1 carota
1 costa di sedano
olio extravergine d'oliva
una noce di burro
sale e pepe nero
1 bicchiere di brodo vegetale
1 bicchiere di vino bianco secco
500 ml di passata di pomodoro
prezzemolo fresco
Parmigiano grattugiato a volontà
Una volta pronta la sfoglia, che avremo ritagliato in rettangoli di pasta più o meno della stessa dimensione prepariamo il ragù.
Tritiamo la cipolla, la carota e il sedano e li facciamo brevemente soffriggere in un tegame capiente dove avremo precedentemente versato un generoso filo di olio extravergine d'oliva ed una noce di burro.
Nel frattempo puliamo i porcini e li tagliamo a pezzetti.
Li andiamo ad aggiungere al trito di verdure e li lasciamo soffriggere per un paio di minuti rigirandoli con un cucchiaio di legno.
Versiamo quindi il bicchiere di brodo vegetale.
Quando sarà evaporato il liquido di cottura aggiungiamo la salsiccia che avremo sgranato e alla quale avremo tolto la pelle. Facciamo rosolare a fiamma medio alta, quindi versiamo il bicchiere di vino bianco.
Abbassiamo la fiamma, uniamo la passata di pomodoro, regoliamo di sale e di pepe e aggiungiamo del prezzemolo finemente sminuzzato.
Facciamo cuocere per circa un'ora.
Prepariamo quindi la besciamella.
In una piccola casseruola facciamo sciogliere il burro a fiamma bassa, togliamo dal fuoco e aggiungiamo la farina poco alla volta (noi non la pesiamo, ci regoliamo ad occhio) fino ad ottenere una cremina della giusta densità.
In un tegame capiente nel frattempo avremo messo a scaldare il latte. Prima che giunga a bollore versiamo la cremina di burro e farina nel tegame con il latte e mescolando con un cucchiaio di legno aspettiamo che la besciamella si rassodi e raggiunga la densità che desideriamo.
Togliamo il tegame dal fuoco e regoliamo di sale, aggiungendo anche un pizzico di pepe.
Frulliamo i pomodorini secchi (sgocciolati dall'olio) insieme al Parmigiano grattugiato.
Andiamo quindi ad aggiungere questo composto alla besciamella, mescolando finché perfettamente amalgamato.
Non ci resta che andare a comporre la lasagna nella teglia, dopo averla leggermente imburrata.
Versiamo sul fondo qualche cucchiaio di besciamella e cominciamo a stendere i rettangoli di sfoglia (che avremo precedentemente scottati per un minuto circa in acqua bollente salata e poi scolati ed asciugati).
Versiamo quindi sulla sfoglia prima un po' di besciamella, poi il ragù e spolveriamo con del Parmigiano.
Ripetiamo la stessa operazione per ogni strato di lasagna.
Una volta ultimata la teglia, dopo avere aggiunto una generosa spolverata finale di Parmigiano così da assicurare alla lasagna una perfetta gratinatura, completiamo il tutto con qualche fiocchetto di burro sparso sulla superficie della lasagna.
Inforniamo in forno caldo a 180C per circa 35-40 minuti.
Squisita, impossibile non cedere al bis.
Com'è cresciuta la piccola Athena Giada e Alice Ginevra è sempre una bella spippolina. Sono proprio due belle bambine.
RispondiEliminaQuesta ricetta la copio subito perché deve essere davvero ottima!!
Roberta, è davvero ottima, noi la rifaremo appena troveremo altri porcini. Grazie per i complimenti alle pupe, sono la nostra gioia. Baci
EliminaBen ritrovati!!! che piacere rileggervi e vedere le vostre cucciole sempre più belle e grandi!! Meravigliose!! Molto appetitose le lasagne!! Un bacione, a presto
RispondiEliminaGrazie Puffin, ci è mancato tanto il nostro caro blog e le altre cucine che ci ruotano intorno, ma gli impegni sono stati davvero tanti e nel mezzo sono anche ritornata al lavoro dopo qualche mese di aspettativa. Avevo bisogno di una pausa e di fare un po' di ordine.
EliminaTi mandiamo un baciotto, buona domenica
baciotti x 4!
RispondiEliminaRicambiati, Antonietta!
EliminaE' proprio vero, saranno pure passati solo quattro mesi, ma queste pupe crescono così in fretta. Saranno i funghi a far loro questo effetto?
RispondiEliminaOcchio che sono astutissime, vedrete che al momento giusto tireranno fuori una lunghissima lista di regali che vorranno per le feste di Natale. Non credo vi basterà un semplice alberello per metterceli tutti sotto, un'intera pineta magari sarebbe l'unica soluzione.
Ciao bellissimi, è bello risentirvi.
Può essere! Anche i funghi avranno fatto la loro parte ;)
EliminaL'intera pineta non è proprio comodissima, ma hai ragione, i pacchi saranno tanti e ci toccherà fare spazio, quella notte Luca ed io dovremo sfacchinare un po' e speriamo che la mattina di Natale non ci vogliano svegliare all'alba per scartare i regali.
Baci al nostro Lupo preferito
Ciao ragazzi!!! quanto tempo che non leggo di voi..Mamma le bimbe.. semrpe più belle e come crescono!!! Athena Giada poi è cresciuta moltissimo.. e Alice Ginevra.. che signorina!!!!!!! Complimenti... e anche per la lasagna.. ammazza che ricca di gusto!smack
RispondiEliminaMa ben tornati ragazzi, vedo che le bimbe crescono, eccome se crescono, sono bellissime!!!!! Le lasagne da premio nobel, sono ghiottissime e molto raffinate, bravi..... come sempre!!!
RispondiEliminaMi mancavate!ed ero pure un po in pensiero. Ma eccovi qua, eccole qua, le due splendide signorine, sempre più belle e simpatiche, da ciò che raccontate. Un caffè con la cremina: mi è piaciuta tanto questa immagine! Mi piace la lasagna che avete proposto, con quella besciamella cosi particolare. Bentornati!!
RispondiEliminaVi abbraccio forte, tutti e 4!
Un abbraccio grande a voi e l'augurio di qualche lunga salutare dormita sotto il piumone :-)
RispondiEliminaBe' meno male che state bene! Complimenti per le ricette, anche quella precedente che era giusta per il suo tempo come la lasagna lo è per questo. La tua frase finale è bellissima, come le pope. Athena Giada assorta sul divano assomiglia un po' alle mie foto di bambina. Buon proseguimento - a proposito tutta la mia approvazione ad Alice Ginevra per voler fare l'albero subito immantinenti. E per volere il suo bel nome tutto intero.
RispondiEliminaSempre più grandi e sempre più belle!!
RispondiEliminaSempre belle storie di vita vera:-)...guardando il piatto avevo pensato a delle monoporzioni...invece era una teglia:-).....deve essere fantastica:-)...un bacione....Annamaria
RispondiEliminaCiao ragazzi, anche voi come noi poco presenti ormai 😉 ci lasciano sempre colpite le descrizioni dei vostri gioielli...zucchero sale e peperoncino... dolce, salato e deciso...cosi come deve essere la vita di ognuno 😊 Ottime anche le lasagne: aromatizzare la besciamella con i pomodori secchi ci sembra proprio un bella pensata!!
RispondiEliminae oggi, dopo tanto tempo, la mia dose di poesia....
RispondiEliminai centimetri sopra la testa che riducono la distanza dal soffitto.... solo tu riesci a trovare queste parole.... che sembrerebbero scritte da una donna ma, per fortuna, gli uomini non sono tutti uguali....
inutile dire quanto crescano e quanto siano meravigliose le vostre pupattole
vi abbraccio, e aspetto il maschietto!
Buon Natale carissimi.
RispondiEliminaLiberate il caminetto, spegnete il focherello che Babbo Natale altrimenti si brucia il popò e le piccole non avranno i loro regali.
Un bacio e un abbraccione a tutti voi... viva il pandoro, viva il panettone! CIAO!
Buon Anno a Tutti Voi
RispondiEliminaIl mio abbraccio
Maurizio
Ben ritrovati carissimi, innanzitutto vi abbraccio forte tutti e quattro e vi mando un grosso bacio, poi della ricetta vogliamo parlarne.Mi piacciono tutti gli ingredienti da voi usati quindi è proprio la ricetta che fa per me.Intanto la segno per rifarla sicuramente.Un caro saluto e buona serata.
RispondiEliminaE' chiaro, manco dal web per un po', decido di ritornare alla carica con un nuovo blog e prima di tutto tornare a trovare i miei preferiti e che vedo? Che ora le tue stelle sono tre! Hai due bambine meravigliose, di Sabrina già lo sapevo seguendovi da moolto prima che arrivasse Alice Ginevra, e come ricordavo questo blog trasuda un amore infinito (e ti dirò, riesco a sentire da qui l'odore dei porcini!) Felicissima di ritrovarvi! un abbraccio affettuoso e un bacino alle piccole.
RispondiEliminaCindy (ex Scix, Diario di una precaria in erba).